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Autore: Doctor Dragon    23/11/2013    3 recensioni
Qualche pazzo psicopatico sta tentando di uccidere il nostro amato leader.
Il presidente della YG si rivolge alla polizia che offre la sua Squadra Speciale per proteggere il ragazzo.
Fin qui nulla di strano se non fosse che la suddetta Squadra Speciale sia davvero speciale, in tutti i sensi possibili....
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, G-Dragon
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 6

 

Le doti di Penny

 

"A cena fuori? Dici sul serio?" mi domanda Penny, i suoi grandi occhi color ghiaccio sono spalancati per lo stupore.

"Certo, voglio dedicare la serata a voi tre perché siete cosi` gentili a proteggermi ogni giorno." rispondo sorridendole. La ragazza lancia un gridolino acuto e salta dalla poltrona come una molla, due secondi dopo me la ritrovo aggrappata al collo che mi stringe forte gridando di gioia.

"Grazie, grazie, grazie! Mai nessuno ci aveva invitati a cena fuori prima d'ora!" esclama al settimo cielo. Sono un po' sorpreso e imbarazzato dalla sua eccessiva reazione cosi`, con delicatezza, la allontano da me.

"Si parte appena siamo tutti pronti, ok? Vai a cambiarti." le dico sorridendo. Lei annuisce e si allontana saltellando e canticchiando allegramente.

"Shawn, corri a cambiarti." grida la ragazza prima di sparire al piano di sopra. Sorridendo tra me e me salgo anche io le scale e mi chiudo in camera mia: cosa mi metterò stasera?

Ci ritroviamo tutti e quattro all'entrata circa un'ora dopo, io indosso un paio di jeans sbiaditi e strappati, delle comode scarpe da ginnastica bianche e nere e la felpa di One of a Kind. Shawn, che e` sempre molto elegante, sfoggia un completo gessato color prugna, una cravatta a farfallino gialla e un cappello a cilindro bianco come le scarpe lucide. Penny, invece, e` completamente vestita di rosso: la minigonna a quadri scozzesi, la maglia aderente con il collo alto e i leggins, solo gli stivali sono azzurri e in stile cowgirl. Perfino Mrs Wildfire porta un collarino rosa con alcune perline e un nastrino dello stesso colore legato con un fiocco sulla punta della sua lunga coda.

Saliamo tutti in macchina, ognuno al proprio posto, come al solito.

"Allora, dove volete andare di bello?" domando a nessuno in particolare mentre ingrano la marcia per uscire dal vialetto di casa.

"Dove vuoi tu, sei tu che conosci meglio di noi i locali." risponde Penny che a stento riesce a trattenere l'entusiasmo. Sorrido di nuovo e imbocco la strada verso sud: conosco un ristorante carino e poco frequentato, solo perché si trova piuttosto distante dalle vie principali, ma si mangia bene e ci lavorano persone educate.

Arriviamo a destinazione circa un'ora più tardi, il viaggio e` stato tranquillo: abbiamo parlato poco, ma la radio era accesa e ho piacevolmente scoperto che Penny canta piuttosto bene anche se modifica tutti i testi delle canzoni a suo piacimento.

Entriamo nel locale e chiedo al cameriere un tavolo piuttosto appartato per quattro persone: ormai ho imparato che Mrs Wildfire va trattata come un essere umano e non come un semplice animale da compagnia, l'uomo ci fa segno di seguirlo e ci fa accomodare ad un tavolo vicino alle vetrate da cui si può godere dello splendido panorama di Seoul al tramonto. Prendiamo posto, io accanto a Shawn e Penny di fronte a me, mentre la gatta siede di fronte al bambino.

"Desiderate ordinare?" domanda il cameriere porgendoci i menu. Io, Shawn e Penny ne prendiamo uno a testa iniziando subito a sfogliarlo.

"Mrs Wildfire prende una zuppa di pesce." esclama la ragazza indicando la gatta seduta al suo fianco. Il cameriere sembra perplesso, ma non ribatte limitandosi a prendere appunti.

"Io prendo del salmone." continua la ragazza restituendo il menu.

"Io vorrei del ramen." dico porgendo il listino al cameriere.

"Io i gamberetti in salsa aurora." annuncia Shawn.

"No, tu non puoi prendere i gamberetti." ribatte Penny.

"Voglio i gamberetti." protesta il bambino a voce leggermente più alta.

"Non puoi." insiste la ragazza in tono secco.

"Ma io li voglio!" sbotta il bambino quasi gridando. Io e il cameriere facciamo un scatto all'indietro: non avevo mai visto Shawn perdere le staffe, e` sempre stato cosi` freddo e calmo.

"Ok, allora. Peggio per te." commenta Penny stizzita.

"Il rompipalle prende i gamberetti." continua poi, rivolta al cameriere. L'uomo finisce di prendere l'ordinazione e si allontana.

Io decido che non voglio indagare oltre sul loro piccolo litigio: non li avevo mai visti in disaccordo prima: nessuno dei due aveva mai mancato di rispetto l'altro, resto in silenzio, indeciso sul da farsi.

"Qualcuno di voi sa cos'è in realtà una perla?" domanda Penny dopo diversi minuti di assoluto silenzio. Alzo gli occhi verso di lei, ma non sta guardando nessuno in particolare: il suo sguardo e` perso nel vuoto come se stesse riflettendo ad alta voce invece che parlare con noi.

"Una perla e` una pietra preziosa, no?" rispondo un po' incerto.

"Questo e` quello che crede la gente, ma ora Penny ti spiegherà come stanno davvero le cose." ribatte Shawn facendo l'occhiolino all'amica.

"Grazie mille, Shawn." dice lei sorridendogli.

In quel momento arriva il cameriere con le nostre ordinazioni, ognuno di noi ringrazia dopo aver ricevuto il proprio piatto e lui si allontana di nuovo con un leggero inchino.

"La perla e` la definizione più pura di bellezza." esclama Penny prendendo le bacchette e iniziando a mangiare. Tutti noi la imitiamo e per un po' solo il rumore delle bacchette contro i piatti rompe il silenzio, nessuno sembra voler aggiungere qualcosa all'affermazione di Penny.

"La perla nasce dall'ostrica quando viene attaccata: e` la sua unica fonte di difesa. Se qualcosa di anomalo entra nel suo guscio, ferendola e indebolendola, a lei non resta altro che donare parte di se a ciò che la sta danneggiando per renderlo innocuo." prosegue la ragazza posando le bacchette e prendendo il bicchiere di Coca-Cola. Io rimango basito da questo suo discorso: e` cosi` strano, ma anche molto profondo. In pratica sta dicendo che se qualcosa entra nella nostra vita per ferirci spetta a noi trasformarlo in qualcosa di buono: e` un pensiero poetico molto forte.

"Ogni perla e` diversa: non esistono due perle uguali al mondo. Ognuna e` come una goccia di liquido dolore trasformata in solida bellezza, unica e inimitabile." aggiunge Shawn. Io non so che dire per cui resto zitto.

Il discorso finisce li` e continuiamo a mangiare in silenzio: non credevo fosse cosi` difficile parlare con loro, ma mi rendo conto che non so bene cosa dire. I minuti passano e man mano i nostri piatti si vuotano, nel frattempo il locale si riempie e il chiacchiericcio dei tavoli vicini copre il silenzio presente al nostro. Una volta vuotato il piatto poso le bacchette e uso il tovagliolo per pulirmi le labbra.

"Qualcuno di voi vuole ordinare il dolce?" chiedo.

"No, niente dolce. Dobbiamo correre." risponde Penny, il suo tono di voce e` allarmato. Alzo gli occhi su di lei e vedo che sta guardando Shawn con preoccupazione cosi` sposto gli occhi sul bambino e` mi accorgo che il suo viso e` distorto in una smorfia di dolore.

"Shawn, che ti succede?" domando in ansia.

"Io lo sapevo che sarebbe finita cosi`, ma e` troppo testardo per ascoltarmi." ribatte Penny alzandosi in piedi, fa il tavolo di corsa e prende il bambino in braccio.

"Jiggy, dobbiamo tornare a casa. Subito!" esclama con urgenza la ragazza correndo verso l'uscita del locale, Mrs Wildfire le trotterella dietro con la coda dritta.

"Penny!" la chiamo e lei si volta, circa a meta` strada tra il nostro tavolo e l'uscita.

"Vai in macchina, io pago e arrivo." le dico lanciandole le chiavi dell'auto. La gatta fa un salto prendendole al volo e correndo fuori, la ragazza la segue in tutta fretta, io pago il conto e li raggiungo in auto.

"Fai presto, per favore." mi prega Penny una volta che ho avviato il motore.

"Si, faccio il possibile, ma dimmi che succede a Shawn." ribatto ingranando la marcia e accelerando per uscire dal parcheggio.

"Shawn e` intollerante ai gamberetti: se li mangia gli vengono i bruciori di stomaco e sta male per tutta la notte, ma sono il suo piatto preferito quindi li mangia lo stesso perché e` testardo." mi spiega la ragazza. La osservo dallo specchietto retrovisore: e` seduta senza aver allacciato la cintura di sicurezza con la testa del bambino in grembo e gli accarezza i capelli con fare materno.

Sfreccio per le strade di Seoul il più veloce che posso sgarrando perfino qualche semaforo, ma finalmente, dopo circa mezz'ora, arriviamo a casa. Parcheggio in tutta fretta nel vialetto e scendiamo tutti dall'auto, corro per aprire la porta d'ingresso e Penny si precipita all'interno salendo subito le scale. Chiudo con cura la porta e la raggiungo: la trovo seduta sul bordo del letto di Shawn, il bambino e` coricato con gli occhi chiusi, Mrs Wildfire e` appallottolata sul suo stomaco come se il calore del suo piccolo corpo peloso potesse aiutarlo a stare meglio.

"Posso fare qualcosa? Vuoi che chiamo un medico?" le domando avvicinandomi piano. Lei si volta verso di me regalandomi un piccolo sorriso.

"No grazie, non serve. Shawn accetta di curarsi solo con metodi naturali, ma io non so fare le tisane perciò di solito aspettiamo che passi da solo." risponde la ragazza con un tono di voce triste.

"Posso farla io la tisana, se vuoi." mi offro volontario. Lei mi guarda e il suo sorriso cresce a dismisura.

"Lo faresti davvero? Grazie!" esclama felice alzandosi e correndo verso di me per abbracciarmi, ma si stacca subito per raggiungere la cassettiera e frugare tra i cassetti.

"E` questa! Questa e` la tisana che serve a Shawn, la riconosco dal profumo." aggiunge tornando verso di me con una bustina trasparente piena di erbe essiccate.

"Vado e torno." ribatto prendendola e scendendo al piano di sotto.

Mentre aspetto che l'acqua bolla mi trovo a riflettere: credo sia un miracolo che loro tre si siano trovati, sembrano non poter vivere separati e si completano a vicenda. Chissà qual'e` la loro storia, sono convinto che avrebbero tanto da dire se solo uno accettasse di ascoltarli.

Una volta preparata la tisana torno al piano di sopra e la consegno al bambino.

"Grazie mille, JiYong." mi sussurra lui facendomi un debole sorriso.

"Figurati." ribatto posando la tazza fumante sul comodino.

"E` meglio lasciarlo tranquillo adesso: Mrs Wildfire veglierà su di lui." esclama Penny ferma sull'uscio. La guardo confuso, ma alla fine la seguo fuori dalla stanza.

"Ti va di fare due passi?" mi propone indicando la notte mite e serena fuori dalla finestra alle sue spalle.

"Perché no?" ribatto con un'alzata di spalle. Scendiamo al pian terreno e usciamo di casa iniziando a camminare l'uno di fianco all'altra senza dire una parola.

"Sei sicura che sia prudente lasciare Shawn da solo?" le chiedo dopo qualche minuto di silenzio.

"Ma lui non e` da solo, c'e` Mrs Wildfire con lui." ribatte lei. Annuisco appena e decido di lasciar cadere il discorso.

"Penso che sia molto bello quello che hai detto a proposito delle perle." commento.

"Oh, grazie." risponde lei e, con la coda dell'occhio, la vedo arrossire leggermente. Non deve essere abituata a sentirsi fare dei complimenti. Sto per aggiungere qualcosa, ma uno scatto della ragazza mi blocca.

"Non siamo soli." sussurra scrutando il buio attorno a noi. Nello stesso istante due uomini incappucciati escono dall'oscurità che ci circonda sbarrandoci il passaggio, Penny si mette in mezzo tra me e loro a braccia aperte come a voler impersonare un muro tra me e quei malintenzionati.

"E brava occhi di gatto, vedi anche al buio eh?" esclama uno dei due uomini.

"Non potete far del male a Jiggy!" ribatte lei con voce gelida.

"E scommetto che sara` un esserino fragile come te a fermarci." commenta il secondo uomo, mentre il primo estrae una pistola puntandola dritta contro Penny.

E` questione di pochi secondi, non ho nemmeno il tempo di pensare di agire: la ragazza fa uno scatto in avanti sollevando una gamba e tirando un calcio alla mano armata del malvivente che subito lascia cadere la pistola urlando di dolore. Penny non si ferma e abbassa di nuovo la gamba ruotando su se stessa e colpendo l'altro uomo con un forte calcio dritto alla bocca dello stomaco facendolo piegare in due, poi si volta di nuovo e tira un fendente con la mano piatta sulla nuca del primo tizio, ormai non più armato, che cade a terra.

Resto allibito nel vedere quanta forza e quanta velocità e prontezza di riflessi si nascondono in quella piccola ragazza che ora e` in piedi di fronte a me e mi sorride trionfante.

"Fatto! Direi che e` meglio tornare a casa." commenta spazzolandosi i vestiti, come se si fosse sporcata lottando contro quei malviventi. Il mio cervello fatica a mettersi in moto cosi` mi limito a seguirla in silenzio.

"Non avremmo dovuto chiamare la polizia?" chiedo una volta al sicuro dentro casa, quando la mia testa riprende a funzionare come si deve.

"No, non sarebbe servito: non sono loro la mente del crimine, sono solo semplici pedine. Ci penserà il vero cattivo a sbarazzarsi di loro una volta che saprà che hanno fallito." risponde Penny.

 

 

 

Buonasera :)

Questo capitolo e` un po' piu` lungo degli altri... Spero che vi piaccia e spero di ricevere taaaante recensioni.... Io mi impegno tanto a scrivere, vorrei sapere se ne vale la pena o meno...

xXxJeyDragonxXx

  
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