Fanfic su artisti musicali > Emblem3
Segui la storia  |       
Autore: Alex96_    24/11/2013    5 recensioni
Questa è la storia di Kaitlyn Chadwick, sorella di Drew.
Loro sono cresciuti separati e ora si ritrovano a vivere insieme ad Huntington Beach, insieme a Wesley e Keaton Stromberg.
Ma Kaity non è felice di questa scelta, affatto. Lei nasconde un passato pieno di oscurità e dolore dentro di sé e non è disposta a farlo venire a galla.
E' una storia di dolore e sofferenza, ma anche di speranza e di amore e amicizia, di voglia di succedere e di realizzare i propri sogni. Voglia di vivere e lottare.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drew Chadwick, Keaton Stromberg, Nuovo personaggio, Wesley Stromberg
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Emily stava tornando mano per la mano con il suo ragazzo da scuola. Era una bellissima giornata primaverile e lei era felice della decisione di Drew di tornare a casa a piedi piuttosto che in macchina. Questo era uno dei pochissimi momenti che passavano da soli, la maggior parte delle volte con loro c’erano anche Kaitlyn, Wes e Keaton e, nonostante li adorasse alla follia, amava passare il tempo da sola con il suo fidanzato. Anche camminare al suo fianco in silenzio riusciva a renderla felice, per questo non poteva impedirsi di continuare a sbirciarlo dalla coda dell’occhio.
“Ti rendi conto che appena arriveremo a casa potremo dire addio alla nostra privacy?”
Si era stretta nelle spalle alle parole del suo ragazzo e un sorriso furbo le aveva incorniciato i lineamenti.
“Mi vuoi proporre una fuga romantica in un qualche posto che tu e i ragazzi avete scoperto di recente?”
Drew aveva riso leggermente: era così prevedibile o era la sua ragazza che lo conosceva troppo bene? Stavano ancora camminando – ormai casa Stromberg/Chadwick si trovava davanti ai loro occhi – quando una voce li aveva fermati.
“EMILY ISABEL SMITH!”
La rossa si era voltata e aveva lasciato la mano di Drew, avendo riconosciuto alla perfezione la proprietaria di quella voce squillante. A pochi metri da loro una ragazza dalla pelle chiara e lentigginosa con due grandi occhi azzurri e una massa di capelli lunghi e rossi li guardava sorridendo.
“Lindsay? Sei proprio tu?”
La ragazza aveva annuito e Emily era corsa nella sua direzione per abbracciarla. Le due si erano strette per un lungo momento e lei aveva potuto inebriarsi l’odore così familiare di una delle persone più importanti della sua vita. Quando si erano separate avevano entrambe lo stesso sorriso gioioso sulle labbra ed erano state raggiunte da Drew che, a sua volta, sorrideva mettendo in mostra la dentatura perfetta.
“Fai le presentazioni babe?”
Emily stava per parlare ma la rossa al suo fianco l’aveva preceduta e aveva fatto un passo nella direzione del biondo, sulle labbra un sorriso strafottente.
“È passato solo un anno dall’ultima volta che ci siamo visti e già non mi riconosci più Drew? Così mi ferisci!”
Il ragazzo aveva sgranato gli occhi e la sua bocca si era spalancata dallo shock: quella davanti a lui era Lindsay Smith, la cugina diciassettenne della sua fidanzata che veniva tutte le estati in vacanza a Huntington Beach. L’aveva osservata meglio e non aveva potuto evitare di notare come ora le sue forme erano più pronunciate – il seno, i fianchi, il sedere non erano per niente come quelli di una ragazzina – e il suo fisico più sensuale. Per lui restava sempre la cuginetta più piccola di Emily, ma non negava che nell’anno trascorso era decisamente cresciuta: era una donna adesso. Le aveva sorriso, riscuotendosi così dalla sua trance e l’aveva abbracciata.
“Che bello rivederti Lindz! Pensavo saresti venuta all’inizio dell’estate, come mai sei già qui?”
La ragazza si era stretta nelle spalle e aveva puntato lo sguardo su quello di Emily che, al contrario del suo, era serio e pieno di preoccupazione.
“Tranquilla Ems, non mi sono cacciata nei guai. Ho già dato i miei esami, così mia madre mi ha permesso di venire qui in anticipo. Sono arrivata a casa tua un’ora fa ma la zia mi ha detto che probabilmente eri qui e non si sbagliava.”
Emily aveva immediatamente tratto un sospiro di sollievo: adorava sua cugina ma stare con lei era come andare sulle montagne russe dopo aver appena mangiato. Non sapevi mai se alla fine del viaggio ti saresti sentita leggera come una piuma o avresti vomitato tutto. Sapere però che era riuscita a finire l’anno dopo tutto quello che aveva passato l’aveva fatta sorridere, così le aveva avvolto un braccio intorno alle spalle e l’aveva indirizzata dentro la casa.
“Vieni, c’è una persona che voglio presentarti!”
 


 
Kaitlyn svolgeva il suo tema di letteratura inglese con pazienza e meticolosità, seduta sul divano con il quaderno poggiato sul bracciolo e le gambe distese sul tavolino di fronte. Ci aveva messo molto a trovare la concentrazione, soprattutto perché Wesley era sdraiato con la testa sulle sue cosce, intento a leggere un libro che gli avevano assegnato nel corso di psicologia che lei si era rifiutata categoricamente di riassumergli. La vicinanza con il ragazzo – con il suo odore e i suoi bellissimi lineamenti – lì per lì l’aveva distratta, ma si era costretta a racimolare un po’ di buonsenso e aveva iniziato a studiare perché non poteva permettersi brutti voti poco prima del diploma. Ormai erano passate più di due ore da quando erano usciti da scuola e Keaton, in silenzio, si era unito a loro per svolgere i suoi compiti. Era rimasta sorpresa quando aveva visto Wesley abbandonare un paio di volte la lettura a favore della matematica per aiutare il fratello, ma era anche estremamente tenero vedere quei due svolgere insieme equazioni esponenziali. Aveva scritto l’ultimo paragrafo del suo tema quando dalla porta erano entrati Drew, seguito da Emily e da un’altra ragazza.
“Salve gente! Vi ricordate Lindsay?”
Subito sia Wesley che Keaton avevano alzato la testa per vedere la nuova arrivata e lei era riuscita a cogliere lo sguardo sorpreso negli occhi del suo ragazzo e quello ammaliato nel più piccolo degli Stromberg. Entrambi si erano alzati e lei li aveva imitati, anche se non aveva la più pallida idea di chi fosse la nuova arrivata.
“Wow, questa si che è una piacevole sorpresa rossa. Stai benissimo!”
La ragazza aveva accennato un sorriso e si era avvicinata a Wesley per abbracciarlo brevemente e baciargli una guancia.
“Anche tu. Qualcuno ci ha dato dentro con la palestra eh?”
Quando poi si era voltata verso Keaton un sorriso di pura felicità si era aperto sul suo volto e gli aveva allacciato le braccia attorno al collo, chiaramente contenta di vederlo.
“Sono così felice di essere di nuovo qui!”
Kaity era certa, a giudicare dalle espressioni divertite di Emily e Drew davanti a lei, che Keaton era arrossito mentre avvolgeva le braccia intorno alla vita di.
“Anche io, era uno schifo poterci vedere solo su Skype.”
Emily, ancora in piedi nel mezzo della stanza, aveva alzato un sopracciglio confusa.
“Vi siete tenuti in contatto? Perché non mi hai detto niente?”
I due si erano separati e la più piccola delle due rosse si era stretta nelle spalle, regalando alla cugina un sorriso angelico.
“Mi sarà passato di mente. Infondo tu mi hai detto di essere ritornata con Drew solo un paio di giorni fa Ems.”
La ragazza, colta in flagrante, era arrossita e le aveva fatto un cenno con la mano per minimizzare, ma Lindsay non se n’era curata e aveva puntato gli occhi chiari in quelli del biondo davanti a lei in un chiaro avvertimento.
“Se le spezzi di nuovo il cuore mi accerterò personalmente che tu soffra nel peggiore dei modi Chadwick. È una promessa.”
Drew aveva trattenuto il respiro e Kaity, conoscendolo, sapeva che quella luce nei suoi occhi era di paura e che il movimento del suo pomo d’Adamo indicava tensione e nervosismo. Ne avrebbe riso se Lindsay non si fosse voltata nella sua direzione, un sorriso gentile sulle labbra e la mano tesa nella sua direzione.
“Piacere, sono Lindsay ma puoi chiamarmi anche Lindz. Sono la cugina di Emily, tu sei Kaitlyn giusto?”
Lei aveva sorriso a sua volta mentre le stringeva la mano: quella ragazza sì che sapeva cambiare umore nel giro di pochi secondi!
“Puoi chiamarmi Kaity. Sono la sorella di Drew.”
La ragazza l’aveva studiata per qualche secondo – facendola sentire nuda come un verme con quei suoi occhi chiari e penetranti – e poi aveva osservato di sfuggita suo fratello prima di tornare a guardarla.
“Sei decisamente più bella tu!”
Lei era arrossita: da quando era arrivata a Huntington Beach tutti facevano quell’osservazione e, nonostante ai suoi occhi era piuttosto improbabile che lei fosse più attraente di suo fratello, una minima parte di lei stava iniziando a crederci.
“Ehm…grazie.”
Lindsay le aveva sorriso e poi si era voltata a guardare Emily, un lampo di curiosità ad illuminarle lo sguardo.
“Lei è quella anoressica?”
“LINDZ!”
Emily era diventata un tutt’uno con i suoi capelli e lei aveva sgranato gli occhi, completamente shockata: come si permetteva quella sconosciuta di fare una domanda del genere? Lindsay doveva essersi accorta della gaffe perché le sue guance si erano colorate di rosso e si era grattata la nuca imbarazzata prima di guardarla nuovamente negli occhi.
“Io…scusa, so di essere stata indelicata ma sono abituata ad essere piuttosto schietta quando parlo. Il mio terapeuta dice che non ho filtri. Comunque non devi sentirti imbarazzata, anch’io ho sofferto di disordini alimentari fino all’anno scorso.”
La sorpresa non si era dipinta solo sul suo volto, ma anche su quello dei tre ragazzi nella stanza che non avevano la più pallida idea che anche la rossa aveva passato esperienze del genere. Emily doveva esserne al corrente perché si era lasciata cadere sui cuscini per terra, invitando tutti loro a fare lo stesso. Per un lungo momento nessuno aveva trovato il coraggio di parlare, poi lei spinta da una curiosità non sua e da una brama di notizie propria di chi si trova di fronte a una persona che ha vissuto la sua stessa esperienza, aveva preso la parola.
“Cos’è successo?”
Lindsay si era portata una lunga ciocca di capelli fini e lisci dietro l’orecchio e le sue labbra si erano incurvate in un sorriso che, però, non sembrava essere rivolto a nessuno in particolare.
“Beh, da quando avevo nove anni ho iniziato a fare concorsi di bellezza e a tredici anni ho avuto il mio primo contratto da un’agenzia di modeling. Ho iniziato col perdere cinque kili, poi sono diventati dieci e poi venti. Sono stata ricoverata in ospedale per tre mesi due anni fa, avevo l’esofago e le corde vocali quasi completamente bruciati a forza di vomitare. Mi sono resa conto che non ne valeva assolutamente la pena di rovinare la mia voce e di precludermi tutti i cibi prelibati solo per una mia fissazione sulla dieta o per i canoni sbagliati proposti dalla moda odierna, così ho ricominciato a mangiare.”
Nella stanza era calato un silenzio quasi riverenziale che, nuovamente, era stata lei a spezzare.
“È stato facile?”
La rossa aveva scosso la testa e le aveva rivolto un sorriso gentile prima di afferrarle una mano.
“No, affatto. Io ci ho messo molto per capire come tornare ad avere un’alimentazione sana e ho dovuto lasciare alcune occasione di lavoro con persone alle quali non interessava per niente la mia salute. Tu però hai delle persone che ti vogliono bene al tuo fianco, mentre io ero sola in una città grande come New York. Tu puoi farcela Kaity, hai la forza necessaria per sconfiggere questa malattia, lo vedo nei tuoi occhi. E poi non vuoi tornare a vivere una vita normale come tutti senza preoccuparti di ogni kilocaloria che entra nel tuo corpo?”
I suoi occhi per un momento si erano velati dalle lacrime e un senso di profonda tristezza l’aveva avvolta: era così? Era forte abbastanza per uscire da quel tunnel o avrebbe combattuto con l’anoressia per il resto della sua vita? La risposta le era arrivata quando aveva sentito la mano di Wesley cingerle con delicatezza i fianchi e si era ritrovata a sorridere. Nonostante per lei il gesto era naturale e rassicurante, agli occhi di Emily e Lindsay era alquanto curioso. La prima a parlare era stata la sua migliore amica che aveva alzato un sopracciglio perplessa.
“Allora è ufficiale? Siete usciti insieme una sola volta e già state insieme?”
Wesley le aveva accarezzato un’altra volta il fianco e lei aveva alzato lo sguardo per incrociare il suo prima di mormorare un chiaro e deciso “Sì”. Emily sembrava essere piuttosto sorpresa dalla sua risposta – Drew non le aveva detto niente? Pensava che avrebbe colto la prima occasione per lamentarsi della relazione tra lei e Wes – ma non aveva commentato, solo Keaton aveva sorriso nella loro direzione.
“Sono davvero contento per voi ragazzi, state bene insieme.”
Gli aveva sorriso riconoscente e aveva strizzato l’occhio al moro al suo fianco, ma poi era stata richiamata dalla voce entusiasta di Lindsay.
“Che ne dite di fare un gioco tutti insieme? Che ve ne pare di ‘Obbligo o Verità’?”
 


 
Si erano seduti tutti in terra a gambe incrociate e avevano messo al centro una bottiglia vuota di quello che Kaity sospettava fosse un alcolico. Alla sua sinistra c’era Keaton, seguito da Lindsay e Emily, mentre alla sua destra aveva Wesley e Drew. Essendo stata Lindsay quella a proporre il gioco si era riservata l’onore di iniziare per prima e, quando il collo della bottiglia era entrato in collisione con il piede di suo fratello, Kaity aveva visto dipingersi sul volto della rossa un sorriso diabolico.
“Obbligo o verità Drew?”
Il ragazzo sulle prime aveva cercato di evitare lo sguardo di Lindsay, probabilmente mentre cercava di pensare a quale risposta fosse la migliore, ma alla fine si era rassegnato a esalare la sua decisione con un sospiro sofferente: era spaventato. Kaity aveva sorriso a quella visione, suo fratello era proprio una drama queen quando ci si metteva.
“Verità.”
Le labbra della diciassettenne si erano incurvate nuovamente e tutti avevano sentito Emily mormorare un “oh signore” in previsione del peggio.
“Ami Emily?”
Un verso strozzato era uscito dalla gola di Drew e, mentre i ragazzi avevano riso per la sua reazione per niente virile, lei aveva notato il pallore sul volto del fratello: sembrava essere piuttosto turbato dalla domanda che gli era appena stata fatta.
“Che domanda è?”
Lindsay si era stretta nelle spalle e aveva puntato gli occhi chiari in quelli del biondo, un’espressione dura a renderle i lineamenti più austeri e letali.
“È una domanda lecita. Sei mesi fa hai spezzato il cuore di mia cugina perché hai avuto paura. Ora voglio solo accertarmi che tu la ami. È così? Sei innamorato di Emily, Drew?”
Il ragazzo aveva lanciato un’occhiata disperata al suo migliore amico che, però, aveva scrollato le spalle sorridendo, come a dirgli di doversela cavare da solo per una buona volta. Così il suo sguardo era voltato su Emily, che stava giocando con le mani, evitando di guardarlo.
“Io…tu lo sai Ems quello che provo per te. È proprio necessario tutto questo?”
La rossa aveva alzato di scatto lo sguardo scontrandosi col suo e l’incertezza nei suoi occhi l’aveva fatto soffocare. Quando poi aveva aperto la bocca, il senso di asfissia non aveva fatto altro che peggiorare, impedendogli di formulare delle parole e lasciando il compito alla sua ragazza di parlare per prima.
“Io in realtà non so niente Drew. Da quando ci siamo rimessi insieme non abbiamo più parlato di quello che è successo sei mesi fa ma io non voglio trovarmi nuovamente in una situazione nella quale tu ti spaventi e mi allontani, eppure vivo nel timore costante che possa succedere. Io ti amo e te l’ho detto già in diverse occasioni, ho solo bisogno di sapere se tu provi lo stesso per me.”
Drew le aveva afferrato le mani e uno sguardo folle gli aveva illuminato gli occhi: come poteva Emily pensare che non provava i suoi stessi sentimenti? Era assurdo.
“Certo che sì! Dio, come potresti pensare che non sento lo stesso? È che limitare ciò che provo per te all’amore è riduttivo: tu sei stata la prima ragazza che mi ha fatto battere il cuore, sei così bella da mozzare il fiato e sei divertente e estremamente intelligente. Non sei una di quelle ragazze fighette che ha paura di rovinarsi la manicure, ti piace surfare e ricordo ancora che quando ti ho vista per la prima volta in assoluto vicino al lungomare hai catturato la mia attenzione perché indossavi una maglia dei Sublime. Sai cos’ho pensato? Che dovevi essere davvero una persona speciale per conoscerli, ma non ho trovato il coraggio di parlarti se non dopo mesi. Devi credermi però quando ti dico che dalla prima volta che ti ho guardata non ho più pensato a nessun’altra. Tu sei la mia migliore amica Ems, la persona che mi conosce meglio al mondo e quella di cui mi sono innamorato. Ti amo Emily Smith, mi hai rubato il cuore.”
Forse aveva davvero esagerato con le parole, era diventato melenso e sdolcinato ma a vedere lo sguardo commosso di Emily – gli occhi lucidi di lacrime e le labbra piegate in un sorriso – sembrava che lei l’avesse apprezzato e infondo era quello l’importante. Lei doveva essere sicura dei sentimenti che provava. Doveva essere in grado di essere sicura di loro, altrimenti come avrebbero potuto avere una relazione?
“Non potevi dirlo prima, eh?”
Aveva riso e poi se l’era ritrovata addosso, con le labbra premute sulle sue e le braccia avvolte attorno al collo. E nonostante si erano baciati un’infinità di volte, questa volta sembrava davvero diverso. C’era più complicità, più desiderio e, forse, più amore ora che tutte le carte erano sul tavolo.
Un colpo di tosse li aveva fatti staccare e si era ritrovato quattro paia di occhi divertiti a fissarli.
“Cosa? State zitti!”
I loro amici erano scoppiati a ridere e anche lui li aveva seguiti, per poi afferrare la bottiglia e farla girare velocemente. Quando il vetro aveva puntato sua sorella, un sorriso gli aveva increspato in automatico le labbra. La bionda sembrava annoiata, ma lui sapeva che in realtà stava mascherando la sua preoccupazione. A buon ragione.
“Verità.”
“Hai intenzione di fare sesso con Wes?”
Kaity aveva lanciato una specie di singulto stridulo – non dissimile dal suo di qualche minuto prima – e l’aveva guardato con un lampo di rabbia ad accenderle lo sguardo.
“Scusa?”
Si era stretto nelle spalle e aveva ripetuto la domanda, con nonchalance. Sua sorella aveva afferrato un cuscino e gliel’aveva lanciato contro mentre i suoi occhi chiari si scurivano come il cielo quando è in arrivo una tempesta.
“Non hai nessun diritto di farmi questa domanda. Non sono assolutamente affari tuoi Drew!”
“Credo invece di doverlo sapere. Devo prepararmi psicologicamente!”
Kaitlyn aveva stretto nei pugni contratti la stoffa leggera della sua maglietta e aveva continuato a guardarlo adirata, non riuscendo però a farlo sentire in colpa: quella domanda continuava a perseguitarlo da quando i due si erano messi insieme, doveva saperlo.
“Tu devi prepararti psicologicamente nel caso in cui io voglia fare o meno sesso con il mio ragazzo? Ti rendi conto di quanto suoni assurdo quello che hai appena detto?”
Gli altri erano scoppiati a ridere e lui aveva visto sua sorella scoccare un’occhiata imbarazzata a Wesley, il quale non sembrava essere affatto turbato dalla sua domanda, era quasi certo che ne fosse divertito.
“Voglio sapere se sarà mio fratello a sverginare mia sorella.”
Kaitlyn aveva sbuffato nuovamente, irritata: perché Drew non poteva lasciar perdere con tutta la storia del fratello maggiore iperprotettivo? Aveva diciotto anni ormai, non era più una bambina!
“Sei consapevole che io e Wes non siamo davvero imparentati, vero?” Un dettaglio aveva catturato la sua attenzione così aveva continuato imperterrita “E poi cosa ti fa pensare che io sia ancora vergine?”
Il colorito del volto di Drew era virato a un giallino-verde davvero preoccupante, stava per chiedergli come stesse, quando si era accorta degli sguardi sbalorditi di tutti quanti – Wes e Emily in primis – fissi su di lei.
“Cosa? Solo perché ho avuto di problemi relativi alla mia immagine pensate che non ho mai avuto un ragazzo?”
“L’hai avuto?”
La domanda era stata pronunciata allo stesso momento sia da suo fratello che dal suo ragazzo e lei si era ritrovata ad annuire piuttosto sconcertata: dava davvero l’impressione di essere una ragazza casa e chiesa? Okay, era piuttosto insicura e aveva decisamente troppa poca autostima, ma questo la rendeva una facile preda per i ragazzi, non inabbordabile.
“Sì, uno.”
Drew aveva sgranato gli occhi e, come faceva sempre quando era particolarmente impaziente, aveva iniziato a sputare domande a raffica.
“Come? Quando? Come si chiama? Perché non ne sapevo nulla?”
Aveva alzato gli occhi al cielo infastidita e si era guardata intorno in cerca di aiuto ma tutti quanti sembravano interessati ad ascoltare il racconto della sua storia disastrosa, così si era forzata a rivivere quel periodo della sua vita che voleva disperatamente dimenticare.
“Ehm…è stato dopo che sono uscita dall’ospedale un anno fa. Quando sono tornata a scuola Luke ha iniziato a corteggiarmi e abbiamo avuto una relazione per circa sei mesi anche se ci siamo lasciati diverse volte. Lui aveva l’insopportabile abitudine di tradirmi, ma io ero talmente dipendente da lui e dal suo modo di farmi sentire la ragazza più bella del mondo quando eravamo insieme, che l’ho sempre perdonato. Abbiamo rotto definitivamente a marzo e tu Drew non ne sapevi niente perché ci siamo sentiti a malapena quattro volte in un anno.”
Il ragazzo aveva piegato la testa imbarazzato e lei si era sentita in colpa: non voleva ricordargli i suoi errori passati, voleva soltanto rammentargli che non avevano quel tipo di confidenza prima per permetterle di parlargli delle sue questioni amorose. Stava per dirglielo quando Emily l’aveva colta di sorpresa con la sua domanda.
“E’ stato lui la tua prima volta?”
Si era ritrovata a guardarla shockata: ma cosa diavolo prendeva a tutti quel giorno?
“Il gioco non è di raccontare le nostre prime volte Ems. È ‘obbligo o verità’ e questo non è neanche il tuo turno!”
La rossa si era stretta nelle spalle e le aveva sorriso furba.
“È più divertente così. E la mia è facile, è stato quando io e Drew abbiamo festeggiato i nostri primi sei mesi insieme. Abbiamo cenato in spiaggia a lume di candele e mi ha portata in questo delizioso in riva al mare dove c’era musica soffusa, dozzine di candele e petali di rosa. Una delle notti più belle della mia vita.”
La ragazza aveva rivolto un sorriso felice al fidanzato e gli aveva afferrato la mano, incitandolo poi a parlare a sua volta.
“Ehm, okay. È stato tre anni e mezzo fa, prima di trasferirmi a Huntington. Quando sono venuto a Chicago a trovare te e papà, con Kennedy Ross in camera sua. Orribile e imbarazzante.”
Kaitlyn aveva sgranato gli occhi, guardando il fratello furente.
“Kennedy era la mia migliore amica delle medie Drew! E tu mi stai facendo tutti questi problemi con Wes quando sei stato a letto con la mia ex bff?”
Il ragazzo si era stretto nelle spalle e un sorriso incerto gli aveva increspato le labbra. Poi, per salvarsi dalla situazione, aveva dato una spallata al moro al suo fianco.
“Tocca a te amico!”
Wesley si era grattato la nuca e le aveva lanciato uno sguardo imbarazzato prima di aprire bocca.
“La mia prima volta è stata con Tracie, perché dovete farmelo dire ragazzi? Lo sapete tutti com’è andata!”
Emily, Drew e Keaton avevano sogghignato mentre lei l’aveva guardato perplessa: non aveva mai sentito pronunciare quel nome prima d’ora mentre tutti sembravano invece conoscere quella ragazza: era stata importante per Wesley? Se sì, perché lei non ne sapeva nulla?
“Chi è Tracie?”
L’aveva visto arrossire e mordersi un labbro, come se fosse indeciso se dirle o meno la verità. Alla fine, con le spalle al muro, aveva parlato con tono riluttante.
“Tracie è stata la mia prima ragazza seria, siamo stati insieme quasi due anni. Ma eravamo dei ragazzini e non sapevamo cosa volevamo dalla vita!”
Era scoppiata a ridere dal tono allarmato che il ragazzo aveva usato e gli aveva posato una mano sul braccio per rassicurarlo.
“Sta tranquillo, non devi mica giustificarti. Lei è il tuo passato, giusto?”
Wesley si era affrettato ad annuire, lo sguardo cristallino nel suo.
“Sì, sono secoli che non la sento ormai.”
Kaitlyn gli aveva strizzato l’occhio e poi si era voltata verso Lindsay.
“Tocca a te adesso!”
La rossa aveva lasciato che le sue labbra di piegassero in un sorriso prima di scuotere la testa.
“Non c’è molto da dire, sono ancora vergine.”
Aveva visto Emily spalancare la bocca e sgranare gli occhi, per poi schiaffeggiare sul braccio la cugina.
“Se non l’hai fatto con nessuno mi spieghi perché diavolo l’estate scorsa mi hai costretta a insegnarti come mettere un preservativo?”
Lindsay si era abbandonata a una risata che le aveva scosso le spalle e lei aveva colto lo sguardo incantato di Keaton.
“Oh Ems pensavo che l’avessi capito secoli fa! Ti ho registrata: il video di te che metti un condom su una banana ha più di duecento mila visite su YouTube, lo sai?”
Emily sembrava essere davvero infuriata, ma nessuno se n’era curato ed erano scoppiati tutti a ridere, finché la rossa non l’aveva chiamata nuovamente.
“Dai Kitty Kat, tocca a te adesso. Abbiamo parlato tutti!”
Aveva indicato Keaton con il capo, ma la sua migliore amica aveva sbuffato sonoramente alzando gli occhi al cielo.
“Tutti sanno che Keats è vergine, non me ne volere Kitten.”
Il ragazzo era arrossito di colpo, probabilmente imbarazzato dalla propria inesperienza, ma quando Lindsay gli aveva strizzato l’occhio con fare complice sembrava essersi rilassato di colpo: che ci fosse del tenero tra quei due? Si era costretta a distogliere lo sguardo dai diciassettenni e non aveva guardato nessuno in particolare mentre iniziava il suo racconto, certa che, altrimenti, non sarebbe stata in grado di parlare.
“La mia prima volta è stata due anni fa con Adam, il mio migliore amico. Era il giorno del Ringraziamento ed eravamo tutti e due in ospedale: io per disordini alimentari, lui per un disturbo dell’umore. Eravamo soli e avevamo bisogno di conforto, è successo e basta. Sapevamo entrambi però che non eravamo pronti per una relazione e abbiamo deciso di rimanere amici e lo siamo tutt’ora.”
Aveva sentito degli occhi bruciarle la nuca, così aveva alzato lo sguardo trovando gli occhi ardenti da quella che poteva essere identificabile solo come gelosia di Wesley. Il ragazzo aveva i muscoli contratti e, quando aveva parlato, la sua voce era dominata da quel Mostro Verde che lei tanto detestava.
“È il tipo delle foto in camera tua, vero? Quello con cui sembri tanto felice?”
Aveva annuito ma poi un sorriso le aveva curvato le labbra quando si era resa conto della gaffe appena commessa dal suo ragazzo.
“E tu quando le hai viste le foto in camera mia Wes?”
Aveva visto il suo volto virare al rosso nel giro di una manciata di secondi ed era scoppiata a ridere, insieme a tutti gli altri mentre frasi sconnesse uscivano dalla bocca di Wes. “Quando sono rimasto a dormire in camera tua…non avevo sonno, così…”
“Sei rimasto a dormire da mia sorella? Quando?”
Wes si era stretto nelle spalle e aveva sorriso in maniera innocente al suo migliore amico, il quale sembrava sul punto di dargli un pugno.
“Quando tu e Ems vi siete rimessi insieme ma non è successo niente. Abbiamo solo dormito.”
Drew sembrava essersi calmato ma, mentre lei intrecciava le dita con quelle della mano di Wesley nella sua, l’aveva sentito parlarle con quel suo tono fermo e deciso che assomigliava terribilmente a quello che assumeva loro padre quando la rimproverava.
“Niente più segreti d’ora in poi Lyn. Siamo d’accordo? E voi due dormite in camere separate, niente eccezioni.”
Lei si era ritrovata ad alzare gli occhi al cielo, frustrata da quel comportamento estremamente protettivo. Non che non ne fosse lusingata o che non lo apprezzasse, ma non c’era davvero bisogno di starle col fiato sul collo. Lei e Wes si erano messi insieme solo la sera prima, non avrebbero fatto sesso per un bel po’ di tempo! Aveva girato la bottiglia senza prestare davvero attenzione al gioco, ma quando era capitata proprio sul suo ragazzo si era ritrovata a sorridere malignamente.
“Obbligo.”
“Ti obbligo a raccontarci un segreto che nessuno sa!”





Angolino Autrice:

Vi avevo promesso che avrei aggiornato entro oggi e sì, so che la mezzanotte è già passata ma ho fatto del mio meglio: il capitolo l'ho scritto più di due settimane fa in neanche un'ora e necessitava di MOLTE correzioni e io sono ancora un po' influenzata (=stare al computer per ore non è forse il massimo xD)
Comunque eccomi qui, non voglio deludervi soprattutto perché siete tutte dolcissime a recensire i miei capitoli ad ogni aggiornamento^^ Sarò breve: a rileggerlo questo capitolo non mi fa impazzire e sono consapevole che, nonostante sia molto lungo, in realtà non succede quasi niente perché è abbastanza un filler, ma il prossimo capitolo sarà più scoppiettante quando molti segreti verranno a galla :3 E' entrata in scena Lindsay e in questo capitolo sono stati nominati dei personaggi che potrebbero o meno apparire nel corso della storia u.u
Non aggiungo altro perché sono stanca morta, vi chiedo come sempre cosa ne pensate della storia, del capitolo e dei personaggi e se notate degli errori fatemeli anche presenti e provvederò a correggerli il prima possibile! Per quanto riguada il prossimo aggiornamento non vi prometto nulla perché la prossima settimana sarò molto impegnata ma cercherò di ritagliarmi del tempo per correggerlo e sistemarli già da domani (anche se vorrei andare avanti con la scrittura).
Alla prossima miei carissimi lettori, Alex.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Emblem3 / Vai alla pagina dell'autore: Alex96_