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Autore: Lady Atena    24/11/2013    1 recensioni
Dopo Malibu, Tony torna nuovamente alla Tower finalmente ristrutturata.
È una persona diversa, con un cuore vero e una relazione vera.
Finché non scopre che la Tower è davvero troppo grande, per una persona sola.
Post-The Avengers.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bruce Banner/Hulk, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Trucchetti scadenti di un genio di latta.'
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Nick: Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 17; Gioia.

Tony tese le braccia accelerando la velocità di volo, abbassò il capo osservando il fitto strato di nebbia sotto di sé.
“Quanto manca, J?” chiese.
“Stiamo sorvolando Greenwich, signore. Aumento la visibilità”.
Al lato destro dello schermo dell'armatura apparve una strada con dei pezzi d'asfalto mancante, una serie di freccette blu le indicavano e i dati relativi scorrevano sullo schermo. Al lato sinistro apparve una piazza con dei frammenti di automobili e palazzi, vennero inquadrate tre automobili e una delle frecce indicò le spalle di un agente.
“Identificato l'agente Maria Hill, signore” disse Jarvis.
Tony sogghignò socchiudendo gli occhi, si abbassò di quota.
“Scommettò che per Monocolo sarà una gioia rivedermi” disse ironico.
Lo schermo in basso lampeggiò di rosso, Tony abbassò gli occhi.
“E ora cosa?”.
“Rilevata presenza nemica nei pressi degli agenti dello S.H.I.E.L.D.” disse Jarvis.
Tony si mise in verticale, volò oltre le nuvole e una macchina gli passò di fianco atterrando al centro della strada. Mise una mano davanti a sé, sparò e atterrò guardando alla sua destra. Tre agenti erano in terra, una macchina era schiantata contro una colonna con la portiera aperta. Maria Hill corse verso i feriti seguita da altri quattro agenti. Tony si voltò verso sinistra osservando la figura di Loki ondeggiare, il buco sul suo petto si dissolse in una nebbiolina verdastra e la figura sparì. Tony sgranò gli occhi, si voltò allargando il braccio.
“Correte!” ordinò.
Si sentì afferrare il polso, tirò una gomitata all'indietro e attivò i propulsori delle gambe staccandosi dal terreno. Si voltò rimanendo sospeso, guardò verso Loki. Loki sogghignò, abbassò il capo portandosi una mano al petto.
“Lieto di vedere che ti ricordi ancora di me” disse.
Tony sollevò il vetro della maschera dell'armatura, strinse le labbra socchiudendo gli occhi.
“Difficile dimenticare la gioia del nostro primo incontro”.
Lanciò un'occhiata alle sue spalle vedendo gli agenti correre oltre una serie di palazzi, abbassò il vetro dell'armatura e una serie di coperchi sulle spalle si alzarono mostrando la punta di alcuni missili.
“Allora, a che gioco vogliamo giocare, Piccolo Cervo?”.
Loki socchiuse gli occhi, le iridi verdi brillarono e portò una mano dietro la schiena.
“La gioia di rivedermi è talmente tanta da dimenticare le tue armi, mortale?” chiese.
Mosse la mano a semicerchio, Tony sentì la propria pelle formicolare; abbassò il capo e spalancò gli occhi guardando i propri pantaloni. Urlò, ondeggiò sul posto e precipitò verso il basso. Loki mosse nuovamente la mano, l'armatura riprese forma sul corpo di Tony e quest'ultimo attivò i reattori delle mani tenendosi in equilibrio a due palmi dal suolo. Sgranò gli occhi, aggrottò le sopracciglia e storse il labbro.
“J? Per caso l'ultima volta Mago Merlino sapeva far svanire le armature?”.
“La Mark non ha subito danni né spostamenti, signore” rispose Jarvis.
Tony atterrò, camminò in avanti e la maschera dell'armatura si ritirò su se stessa scoprendogli il volto.
“Nelle prigioni di Asgard i pazzi li potenziano, invece di dargli pane e acqua?” domandò.
Loki tirò fuori la mano da dietro la schiena, sorrise e fece due passi avanti sporgendo la schiena verso Tony. Tony inarcò un sopracciglio, abbassò il capo. Loki sporse le labbra, batté le palpebre e si sporse sulle punte degli stivali verdi.
“Non sarebbe una gioia maggiore, per te, vivere nell'illusione della vostra vittoria; invece di scoprire la verità?”.
Tony deglutì, si leccò le labbra e incrociò le braccia al petto.
“Ad una certa età bisognerebbe smettere di credere a Babbo Natale, non credi?”.
Loki sogghignò, le iridi verdi brillarono.
“Fammi giocare con le mie illusioni” sussurrò.
Sparì e Tony sentì una lama premuta contro il collo scoperto. Lanciò uno sguardo dietro di sé, intravide il profilo del volto di Loki. Loki gli avvicinò le labbra all'orecchio, socchiuse gli occhi.
“Non verrà fatto del male a nessuno” mormorò.
Tony roteò gli occhi, alzò le mani.
“Sai, se tu lo chiedessi con le buone maniere sarebbe una gioia aiutarti”.
Abbassò il capo, osservò il gambo di una rosa premuta contro il suo collo al posto della lama e aggrottò le sopracciglia. Si voltò, Loki sorrise e fece sparire il fiore in un brillio verde.
“E per me sarà una gioia accettare il drink che mi hai offerto l'ultima volta, Stark” disse.
Prese le sembianze di Maria Hill, socchiuse gli occhi assottigliando le labbra.
“Quando avrò finito ciò che devo fare”.

  
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