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Autore: EvrenAll    24/11/2013    1 recensioni
Soliti i protagonisti, soliti gli schieramenti tra cui scegliere, soliti gli shinigami che movimentano le vicende terrene a modo loro.
Però fate una cosa: dimenticatevi di Sayu e prendete al suo posto una nuova ragazza, più attenta e più vicina al beniamino di casa Yagami..
Nata semplicemente dalla voglia di scrivere sul loro universo.. cambiando un po' le cose^^
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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2- Presentazioni

5 aprile

Il sole era alto nel cielo e la sua luce, che riusciva ad oltrepassare le chiome degli alberi ed a raggiungere il terreno, intiepidiva finalmente un poco la pelle ed i vestiti della gente dopo che questi erano stati freddi a lungo a causa del brutto tempo e dell'inverno. Quell'anno la gelida stagione era sembrata non voler terminare più, ma si era infine arresa alla primavera ed ora i fiori iniziavano a germogliare su prati e piante.
Il calore non si fermava solo all'esterno, ma quella sensazione, quasi come quella di un tocco leggero e tangibile, una carezza fatta dai raggi di sole, entrava dentro, nel profondo, e riusciva in qualche modo a scaldare e a rallegrare anche gli animi.
O almeno così accadeva a me mentre tornavo all'esterno dopo una mattinata trascorsa tra discorsi e presentazioni ufficiali.
Mi avvicinai a lui e lo presi sottobraccio -Light! Complimenti veramente! Oltre ad essere arrivato primo hai fatto un discorsetto niente male... papà e mamma saranno contentissimi!-
Si voltò verso di me sorridendomi e aumentando la stretta -Già sorellina, però forse lo sarebbero stati ancora di più se fossi arrivata tu a pari merito con me..-
Sbuffai -Non è mica colpa mia se tu sei un secchione e io no.. In questo periodo poi mi pare che tu stia uscendo ancora meno di casa..-
-Yagami-
Ci girammo contemporaneamente.
-E' stato un vero piacere-
A parlare era stato il ragazzo che aveva pronunciato il discorso con Light e che, come lui, era arrivato primo nella graduatoria. Sembrava piuttosto trasandato: pur essendo il giorno della cerimonia d'entrata all'università indossava semplicemente una maglietta bianca e un paio di jeans. Storsi la bocca quando notai che ai piedi indossava, come fossero un paio di ciabatte, delle scarpe completamente sgualcite. Stonava terribilmente con l'ambiente lì attorno, pieno di studenti vestiti in maniera elegante o almeno decente ed adatta ad un occasione del genere.
Strano. Di certo alternativo. Sicuramente con un'alta autostima. Forse genio incompreso? Ridacchiai mentre rialzavo lo sguardo da terra.
-Lo è stato anche per me- disse Light. L'altro, mi sembrava che poco prima l'avessero presentato come Hideki, mi lanciò un'occhiata e, dopo aver salutato Light, si diresse verso la sua auto, una limousine nera tirata a lucido, del tutto opposta alla trascuratezza con cui si era presentato.
-Che tipo particolare...- sussurrai, mentre inclinavo la testa e incrociavo le braccia perplessa. Mi erano rimasti impressi quegli occhi neri, freddi ed estremamente profondi o.. impenetrabili.
-Puoi dirlo forte- Light seguiva con lo sguardo l'auto che proseguiva lungo la strada, evidentemente pensoso.
Poi si voltò -Ora è meglio se ci sbrighiamo o rischiamo di perdere il treno-
-Ok...-

Light fin da piccolo era sempre stato uno studente brillante, pieno di ambizione e determinazione: mentre io continuavo a chiedermi cosa avrei fatto del mio futuro, tentennando da una decisione all'altra ed iscrivendomi intanto alla sua stessa università, lui era già convinto di seguire le orme di suo padre e diventare poliziotto. Personalmente l'avrei visto meglio nei panni di uno della scientifica o come detective privato.. alla Sherlock Holmes per intenderci.
Oltre al suo formidabile cervello c'era anche da dire che quei suoi capelli castano chiari, quegli occhi ambrati e quel fisico che aveva erano stati, durante la scuola e anche fuori, ottime componenti per formare il corpo adatto a plagiare. Gran parte del genere femminile veniva facilmente abbagliato alla prima vista, ed erano rare le ragazze che resistevano dopo i primi minuti di conversazione senza essere completamente prese da lui e dai suoi discorsi. E dove non arrivavano l'aspetto da bravo ragazzo o la parola, diventava semplicemente questione di carisma, e lui ne aveva da vendere.
Ripensandoci avrebbe dovuto fare il politico.
A dispetto del suo modo di apparire, ero però certa di poter affermare che erano poche le cose che Light faceva senza avere uno scopo. E' gentile? Non ti preoccupare: se non ti chiede un favore subito, lo farà appena e solo se ne avrà bisogno, forse manipolandoti senza che tu te ne renda conto, ma mai creandoti dei guai.
Un poco egoista, non ti pare? Ma non mi importa quanto prenda in giro gli altri, anche se ciò non è proprio corretto dal punto di vista morale. L'importante è che so che non è sempre così. Non è così con me e sono orgogliosa di poter affermare ciò con assoluta certezza.
Come potrebbe non andare in questo modo dopo una vita passata insieme. Dopo litigi, pacificazioni, giochi, divertimento, e poi sempre più studio, discorsi seri, segreti balbettati a mezza voce, lacrime, piani ed accordi per riuscire meglio insieme.
Il problema più toccato adesso era preoccupazione per tutta la famiglia: il sovrintendente Yagami era stato assegnato come capo delle indagini sul caso Kira e rischiava quindi la sua vita in ogni momento.
Al secondo posto stava la nostra vita sociale o presunta tale. No beh, in effetti ero più io che mi facevo problemi per questo, lui se ne fregava. E più che della mia vita sociale mi preoccupava il mio gruppetto rock, con cui avrei dovuto provare il giorno seguente, dopo una pausa di 2 settimane e strane voci da alcune amiche.

6 aprile

In sala per me era stato un disastro. Per quanto riguardava il cantare era filato tutto liscio, ma era rimasta una tensione per tutte le due ore, da quando ero entrata a quando me n'ero andata, ed il filo si era quasi rotto nel momento in cui il bassista mi aveva dato la novità: sostituzione.

-Light sono io..-
Sentii la chiave che girava nella toppa e mio fratello borbottare mentre apriva la porta. -Cosa c'è, ti serve una mano con qualcosa o sei solo venuta a disturbarmi?- disse annoiato.
-Lo sai che qualche tempo fa eri meno scorbutico?- Mi buttai sul suo letto, seccata, mentre lui mi guardava, prima male, poi preoccupato: ormai sapeva riconoscere le occasioni in cui, quando andavo da lui, c'era un motivo. -Cosa succede?- chiese avvicinandosi.
-Light, mi sta andando tutto un po' da schifo-
-Parla..-
-Mi buttano fuori- aveva capito subito a cosa mi riferivo ed era evidentemente sorpreso.
-Ma com'è possibile, non vi siete esibiti anche di recente? E poi cacciare una ragazza con una voce come la tua...-
-Penso che il problema stia proprio nel fatto che io sono una femmina..-
-Maschilisti del cavolo...-
-E perché tu saresti femminista invece?!- Esclamai perplessa.
-No, ti sbagli sono per la parità dei sessi, è diverso-
Dopo tutte le tipe che aveva criticato davanti ai miei occhi? Lo guardai male. Conoscevo bene il suo modo di considerare le ragazze: la maggior parte era trattata da lui come manichini da manipolare o con cui divertirsi in rare occasioni; avevo trovato però da poco qual era la sua eccezione. Sospirai -Ok, ok lasciamo perdere. Ho scoperto che hanno già provato con un altro. Ti ricordi il ragazzo che aveva cantato quella canzone dei Ramones alla festa di Kahori, che non era neanche tanto bravo...?-
Lui annuì -Che scemi, ma scusa quando l'hai scoperto?-
-Ieri, da Momoko, me l'ha detto lei, non loro. Loro me l'avrebbero detto oggi, ed in effetti l'hanno fatto, ma probabilmente solo perché sanno che lo sono venuta a sapere...il che vuol dire che me l'avrebbero detto solo il giorno stesso in cui mi avrebbero cacciata...-
-Sì, penso tu abbia ragione. Si saranno visti l'altro giorno, no? Forse quando non sei andata a prove perché stavi male...-
-Come hai fatto a indovinare?...- sospirai, amareggiata.
-Bastardi-
-Sì...-
-Beh, ma non è detto che ti facciano uscire solo perché hanno provato con lui...-
Si interruppe dopo poco vedendo la mia faccia per nulla convinta della sua affermazione.
-Sono sicura, non è così. Tu non c'eri oggi, c'era già un clima diverso. Cavolo, però, stava andando tutto così bene, e invece.. cazzo.. e ora? cosa devo fare? Tanto vale che li lasci subito io senza subire un'altra umiliazione, senza che mi prendano per il culo ancora a lungo- Avevo voglia di piangere. Quello era il mio primo gruppo, mi ero ormai affezionata ai ragazzi e consideravo ciò che era accaduto come un tradimento.
-Si vede lontano un miglio che non ti piacerebbe lasciare quel gruppo- Si avvicinò a me, ora rannicchiata sul letto, con le ginocchia raccolte al petto, e mi mise un braccio attorno alle spalle.
-Beh ma tu faresti così, no? Tu e il tuo stupido orgoglio-
-Sì, uscirei io dal gruppo e li farei pentire di avermi lasciato scappare. Senti facciamo così: alle prossime prove tu ci vai così metti le cose in chiaro ma ora non ci pensare, non mi va di vederti giù, soprattutto ora che è iniziata l'università.. non vorrai che la gente ti prenda per una depressa fin dal primo momento..- Feci una smorfia.
-Ma ci devo andare da sola a prove? Non ce la farò mai, soprattutto se mi devono anche buttare fuori!- Lo guardai, supplicandolo.
-Nono non ci pensare nemmeno..-
-Dai Raito-kun... per favore...-
-Vabbene, ti accompagno... mi devi un favore...-
-Grazie!- lo abbracciai.

Era l'unica persona con cui mi permettevo certe cose, era la mia sorellina e l'adoravo, vederla così giù per colpa di quegli stupidi deficienti mi faceva venire voglia di usare il Death Note non più solo per giustiziare i criminali.
-E se vuoi domani andiamo anche a fare un giro, ok? Così ti distrai..-
-Da quando in qua sei così premuroso?- Ridacchiò Ryuk.
Alzai gli occhi al cielo.

-Certo! Grazie, veramente...- lo riabbracciai e lo strinsi forte.
Il mio nome? Ichigo Yagami, sorella gemella dello studente più in gamba del Giappone, Light Yagami.

  
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