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Autore: flood    24/11/2013    1 recensioni
"Da quel giorno, lei divenne il mio pubblico. Non seguivo più le telecamere, ogni parola che pronuciavo era rivolta a lei, ogni gesto, ogni sorriso. Nella platea i miei occhi cercavano solamente quella meravigliosa coppia di lapislazzuli che erano i suoi. Ecco che rinacque la passione per il mio lavoro. Si, diciamo pure per il mio lavoro..."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Avevo vinto.
Ci volle del tempo perchè realizzai; ad aiutarmi furono forse le strette di mano dei miei colleghi e l'abbraccio soffocante di Arizona.
La premiazione era programmata per parecchi mesi dopo e decisi che mi sarei goduta al meglio il tempo che mi ci separava.
La nostra relazione era diventata come un'altoparlante.
Ogni emozione era amplificata, ogni battito provocava un terremoto, ogni sospiro una ventata di aria fresca.
Non c'era nulla di accennato o titubante, era tutto così palpabile, tutto così coinvolgente.
Non c'era motivo di non prendere questa decisione, era giunto il momento.
Avrei voluto organizzare qualcosa che le togliesse il fiato, ma in quello che feci mi guidò l'istinto.
Ci saremmo dovute incontrare fuori dallo studio, affinchè la accompagnassi in ospedale.
Il mio piano però era diverso e visto che ormai la conoscevano tutti i miei collaboratori, senza dover spiegare nulla fecero come gli avevo chiesto.
La condussero lungo il corridoio che percorreva ormai ogni mattina che aveva libera e quando aprì la porta dietro alla quale tanto ansiosamente la attendevo, le chiesi soltanto di pettinarmi i capelli.
Era un gesto che le lasciavo fare anche se la parrucchiera era appena uscita da lì, perchè lo adorava e io mi divertivo un mondo a incontrare lo sguardo stranito dell'addetta all'acconciatura che ritrovava il suo lavoro completamente disfato.
Alla mia Arizona piacevano sciolti, doveva farsene una ragione.
E poi mi rilassava come nient'altro ed era quello di cui avevo bisogno.
Solo quando fui pronta, grata che non avesse espresso la sua curiosità per il cambio di programma, le tolsi di mano la spazzola e la invitai a sedermisi in grembo.
Era abbastanza pericolante quella poltroncina con il peso di due persone, ma volevo averla vicino a me, il più possibile.
Anche lei l'aveva capito, ma ne fraintese il motivo e mi si avvinghiò al collo lasciandomi una scia di baci.
Non ho mai saputo resistere, come fermarla?
Si mise a cavalcioni su di me, facendo via via svanire le mie serie intenzioni.
Ogni bacio uno strato di nebbia, avevo la mente così offuscata che non mi permise di far altro che prenderle il viso tra le mani e congiungere le nostre labbra.
Una delle due deve averci messo un pò troppa foga, fintanto che ribaltammo disastrosamente la poltrincina finendo a terra e scoppiando in una risata irrefrenabile.
Dio, se era bella.
Non potevo farmi sfuggire l'occasione, non mi importava che fossimo l'una sopra l'altra spiattellate sul pavimento, avevo preso coraggio e dovevo portare a termine il tutto.
Le feci una carezza e la sua risata si immobilizzò andando a formare il suo sorriso super magico.
Quel sorriso che avevo notato fin dal primo giorno.
«Che c'è? Non è stata colpa mia!» mi disse lei, mettendosi sulla difensiva.
«No, no, non mi importa niente di questo, possono anche essersi rotte le gambe della poltrona, chissene frega, farò ordinare un divano almeno ci staremo entrambe d'ora in poi. Voglio solo che tu stia immobile e mi ascolti»
«Ti ascolterò appena saremo tornate verticali»
«No, Arizona, adesso. Ferma. Fammi parlare»
«Devo... preoccuparmi?»
Le si dipinse in viso un'espressione incerta, cominciavo male.
«Ma no, è... una cosa bella, bellissima, ok?»
Non fece in tempo a rispondermi che le squillò il telefono.
«Robbins» rispose mantenendo fisso lo sguardo su di me.
«Sisi, sarò lì tra un'ora»
Riattaccò.
«Allora?» si rivolse a me.
Era giunto il momento.
Feci un respiro pronfondo, pronta a cominciare il discorso che mi ero preparata.

L'angolo dell'autrice: Alla fine il tratto distintivo di Callie, aka ansia pre discorsi, è venuto fuori, ma è solo per questo caso particolare. Voglio leggere ciò che ha elaborato il vostro cervellino! Cosa dirà Calliope?
xoxo,
- flood <3

  
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