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Autore: Mollyca    24/11/2013    2 recensioni
James Sirius Potter diplomato ormai da 5 anni è ancora scapolo. I suoi tentativi di rimanere single però verranno sventati da sua madre, Ginny Weasley in Potter.
Poichè non riesce a proprio a vedere il figlio senza l'anima gemella, da brava mamma impicciona, "obbligherà" il figlio maggiore a trovarsi una ragazza seria.
Stufo delle continue pressioni della madre, decide di trovarsene una, poco convinto.
Dopo svariati tentativi riuscirà a rintracciare colei che forse un giorno lo porterà all'altare?
Oppure, tra parenti rompibolidi, madri stressanti e sorelle ficcanaso ce la farà il giovane Potter a scamparla anche stavolta?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Era un freddo pomeriggio d'inverno. James si stringeva il mantello sulle spalle, per cercare di placare forti folate di gelido vento che gli scompigliavano i capelli, perennemente arruffati. Infatti, il giovane Potter aveva ereditato dal padre non solo lo straordinario coraggio e l’orgoglio dei Grifondoro, ma anche i capelli. 

Affondava gli scarponcini pesanti nella candida neve e si dirigeva a passo veloce verso l'entrata della Tana. Arrivato davanti al portone, bussò tre volte. Nemmeno due secondi dopo, la porta si aprì lentamente e si intravide un tornado di capelli rossi. Sua cugina Rose, seguita dal futuro marito Scorpius Malfoy, sorrideva sullo stipite della porta, invitando a entrare James. Quello non se lo fece ripetere due volte e, con due falcate, entrò nella vecchia casa. Si sentiva un insistente chiacchiericcio. Il poco tepore del fuoco acceso in soggiorno riusciva a malapena a riscaldare una stanza. Allora cosa era quel caldo abbraccio che prendeva anima e mente? Quanto gli erano mancati i suoi numerosi parenti, le cene di Nonna Molly, gli scherzi di zio George e i racconti di Hogwarts da parte di zio Ron. Annabeth Nott in Potter sedeva nel divano accoccolata con Albus che la accarezzava dolcemente. Quei due sembravano davvero un miraggio. Nemmeno cinque prima scatenavano lotte di cibo nel tavolo delle serpi e si scontravano a Quidditch, mentre in quel momento erano abbracciati nel logoro divano della Tana. Anna cercò di alzarsi per andare a salutare James, ma Albus, evidentemente geloso,la tirò a sé, facendola ricadere sopra di lui e rubandole un bacio. Anna, rossa e offesa, gli diede un pugno nel braccio e si allontanò, mentre il medio dei Potter borbottava un "preferisci Jamie a me" seguito da una linguaccia della moglie. James scosse la testa divertito e abbracciò Anna, la sua migliore amica ex-serpe, che ricambiò, per poi essere presa dalla vita e trasportata nel piano di sopra di peso da Albus. James si lanciò nel divano, mentre nella stanza entrava una rossa conosciuta che si massaggiava a il pancione grande e gonfio. "Incinta" pensò James "la dolce Domi è incinta". La rossa in questione si girò e, non curandosi del pancione, si lanciò sul cugino. Infatti Domi era fatta così: sempre impulsiva e molto agitata. Diego Zabini fece la sua entrata in salotto e salutò con un cenno del capo il giovane Potter, ma i suoi occhi lo intimavano ferocemente a staccarsi da sua moglie. James allontanò la cugina e quella arpionò il braccio del marito, entrando in cucina per farsi il suo discorsetto, ma vennero fermati da Molly, che si era appena smaterializzata nel salotto della Tana. Molly Julia Junior Weasley era veramente magnifica, i dolci boccoli rosso fuoco le ricadevano delicati scivolando sulla pelle lattea, gli occhi azzurri quasi glaciali. Lei, come la Molly originale, odiava quando qualcuno entrava in cucina senza il suo esplicito permesso. I due arretrarono spaventati dallo sguardo omicida della ex-Corvonero e se ne andarono. La più piccola della famiglia aveva appena finito Hogwarts, uscendone con ottimi voti. Giulien Nott entrò nella stanza e saltò letteralmente addosso a James, seguito da Fred Weasley Junior e Roxxane Weasley. Fred portava la fede al dito. James sbarrò gli occhi e, con un balzo, lo indicò incredulo.
-Ti hanno incastrato, Freddino, sei caduto anche tu!
Il rosso in questione osservò la fede, mentre una bionda snella e alta entrava in cucina guardando tutti con astio. Victorie Weasley aveva fatto il suo ingresso. Una gonna nera fin troppo corta ed aderente, la pancia piatta in bella mostra e i fianchi sottili che ancheggiavano.
-Lucelia Weasley, vieni qui, c'è Jamie- squittì sbagliando il nome della cugina e abbracciando goffamente il moro.
-Victorie, smettila di fare la sciocca e torna in te- sbraitò ridendo e gesticolando Lucy. La giovane in questione rise di gusto e, togliendosi i tacchi dai piedi, si lanciò sul divano della Tana.
-Vicky, che parte devi interpretare questa volta?- chiese James, osservando la cugina che si stiracchiava e, con stanchezza, cercava di alzarsi per andare al piano di sopra ma con scarsi risultati. -Una bionda ossigenata oca senza cervello- bofonchiò la giovane attrice fra uno sbadiglio e l'altro. Vicky era brava a recitare, era un talento della natura. Sapeva interpretare qualsiasi ruolo e questo era dovuto al suo assiduo allenamento anche in contesti non lavorativi. -In che senso oca?- chiese incuriosita Molly sedendosi affianco a Victorie. Lei rispose -Ci prova con tutti e si veste in modo...indecente- concluse osservando la minigonna nera. James sospiro non riuscendo a trattenere un sorriso divertito e proferì -E il nostro caro Teddy non è geloso?-. L'unica risposta che ottenne dalla cugina fu un colpo alla nuca. Molly rise e gettò la testa indietro mentre fra le risate e gli sguardi stupiti degli altri diceva -Ricordati James...Ted l'ha tutta per se....oh l'amour-. Nella stanza rieccheggiarono le risate dei giovani ragazzi e la spentieratezza aleggiava nell'aria. La porta venne spalancata e nella stanza entrò una donna paffuta e dall’aria dolce. Molly Prewett in Weasley fece il suo grande ingresso in cucina mostrando un sorriso stanco, ma pur sempre radioso, nel viso rugoso. Gli occhi spenti. Entrò accompagnata da un vecchio bastone che goffamente continuava a pestare a terra. Da quando, due anni prima, suo marito Arturh Weasley si spense, lei non fu più come prima. Sempre triste e più affettuosa con tutti i nipoti. 
-È ora di cena- annunciò con un filo di voce per poi tornare indietro sempre più affaticata. I giovani si incamminarono seguendo la vecchia nonna e in pochi minuti arrivarono davanti al portone di legno. 
–Nonna, non possiamo uscire fuori con questa bufera- protestò James rabbrividendo al pensiero di dover stare un minuto di più sottoposto a quel freddo pungente. La donna, non curante delle proteste del nipote, spalancò la porta e davanti si presentò un maestoso paesaggio innevato. 
–Tranquillo, Jamie, nonna sa cosa fare- proferì Albus scendendo le scale seguito dalla moglie che imbacuccata si stringeva al braccio del marito. 
Molly estrasse la bacchetta e la accarezzò lentamente, rivivendo grazie a quel leggero tocco tutti i momenti della sua vita ormai giunta al termine. La puntò verso un punto indefinito della neve e apparve davanti a loro una grande tenda babbana. James sobbalzò sorpreso e, mentre gli altri si dirigevano verso la tenda, si accorse dell’assenza di Giulien. 
–Molly, hai notato che manca Giulien?- domandò alla cugina inarcando leggermente il sopracciglio. Molly fece una faccia dubbiosa e facendo spallucce si girò. James continuò a fissarla intensamente. 
Era molto cambiata dall’ultima volta che l’aveva vista, esattamente tre prima quando era partito per l’Australia, sembrava più spensierata. Non portava più gli occhiali ed era diventata una giornalista di successo nonché scrittrice nel mondo babbano. Ormai di quella dolce e timida ragazzina che aveva imparato a voler bene non vi era più traccia. Quei grandi occhi azzurri e limpidi, che prima potevano dare l’aria sognatrice, ora mostravano solo un velo di maturità. Era cresciuta, come d’altronde era successo a tutti. 
Si accorse di essere rimasto da solo mentre l’aria gelida entrava dal portone ancora aperto. Si diede dello stupido mentalmente e uscì velocemente chiudendosi la porta alle spalle. Il vento freddo e pungente lo avvolgeva mentre cercava di scaldarsi le mani nelle tasche del giubbotto. Sfregò più volte gli scarponcini a terra poi, finalmente, si decise a fare il suo ingresso nella tenda. La scostò leggermente e subito il calore che aveva avvertito prima lo invase nuovamente. Cacciò la testa riccioluta dentro, mentre un urlo si levò e molte teste rosse si avvicinarono per abbracciarlo. Hermione e Ron erano seduti affianco a Rose e Scorpius, dall’altra parte Astoria e Draco osservavano la coppia, la prima con amorevole comprensione mentre la seconda con disgusto verso il rosso, padre della moglie di suo figlio. Theodore Nott, insieme alla moglie Pansy Parkinson raggiungeva Annabeth e Albus che sembravano in procinto di parlare. Diego osservava con le braccia incrociate la moglie che si massaggiava la pancia. 
“Che coppia strana” pensò James. Molly tastava velocemente uno strano oggetto babbano. Fred faceva il baciamano ad Alice Paciock e la invitava a ballare, anche se lei continuava a sostenere che non fossero in una pista da ballo. Roxxane parlava animatamente con il padre George sugli ultimi scherzi usciti prima di essere presa da Lysander e afferrata possessivamente alla vita. Ma prima che potessero fare un solo movimento, George, rosso dalla rabbia, li separò bruscamente intimando al giovane Scamandro di allontanarsi da sua figlia se voleva rimanere in vita. Victorie e Ted discutevano per l’ennesima volta sulla carriera da attrice della Weasley. Lucy e Frank Paciock si osservavano attentamente da lontano, o meglio si studiavano. Louis, spalleggiato da una ragazza bionda al suo fianco, cercava di attirare l’attenzione dei presenti. Ma fu al quanto difficile, perché le chiacchiere di tutti i presenti sovrastavano di gran lunga le sillabe soffocate di Louis. Il ragazzo era nervoso e continuava ad aggiustarsi ripetutamente i vestiti e a passarsi la mano nei capelli. Bill allora, vedendo il figlio in difficoltà, intervenne e riuscì a zittire tutti. –Emm…Vi…io…io..vi vi d..d..ev..o…d..io…vii- Louis continuava a balbettare parole sconnesse provocando le risa dei presenti. Preso da un impeto di orgoglio Grifondoro, proferì dopo aver ripreso la calma 
–Mi sposo-. 
Fleur osservò con astio la ragazza vicino a suo figlio, ma la sua espressione si addolcì quando notò i tratti visibilmente francesi di lei. Bill chiese al figlio l’identità della giovane e quella arrossì fino alla punta dei capelli rimanendo però con portamento delicato, Louis baciò la ragazza e disse in un leggero soffio:
–Kristin….Kristin Krum-
Le reazioni particolari, o meglio, diverse da quegli che si congratulavano con la coppia, furono cinque. Ron svenne, Hermione arrossì, Ginny iniziò a ridere, Harry soccorse Ron, infine Fleur sputò la bevanda per poi chiedere incerta:
–Oh, non è Francese?-
Kristin rispose al posto di Louis.
–Mia madre è di origini francesi, mio padre no, io ho sempre vissuto in Inghilterra-
Fleur soppesò leggermente la risposta e iniziò a osservare intensamente la ragazza. Stessi capelli biondi, fascino enigmatico, sorriso seducente e infine occhi verdi come la speranza, la firma dei Delaroug. 
–Oh, ma tu sei la Fille et Vergine Delaroug comme ho fait eh non reconosciorti-
decretò infine ripensando alla sua vicina d’infanzia. 
–Sì, lei la conosce?- chiese sorridendo Kristin.
–Scerto che la conosce- rispose sicura Fleur per poi continuare –Vivevamo nelle stesse vì poi si è dovuta trosferire-
Kristin fece per rispondere, ma Fluer la fermò, promettendo che avrebbero ripreso dopo il discorso. Hugo si passava nervosamente una mano fra i capelli rossi e iniziava a sudare freddo. Cercò un po’ del coraggio Grifondoro che l’aveva contraddistinto e deglutì a vuoto. Strinse i pugni finché le nocche diventarono completamente bianche. Suo padre si avvicinò sorseggiando della burrobirra e si sedette vicino a lui.
–Glielo dirai, prima o poi- disse sorseggiando la bevanda. Hugo scosse la testa, mentre sua madre, con in mano una cioccolata calda che di tanto in tanto soffiava leggermente, si avvicinava e cercava di rincuorarlo. Harry, vedendo il quadretto familiare così nervoso, si avvicinò. Hugo prese la tazza che impugnava la madre e la bevve tutta d’un sorso. I genitori guardavano stupefatti il figlio che correva da una parte all’altra, alla disperata ricerca di un bicchiere d’acqua.

Spazio per me:
Rieccomi con una nuova storia sta volta su Harry Potter spero vi piaccia
Molly W.
  
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