Rose non ragionava più era in preda al panico totale, era tremendamente confusa non sapeva cosa fare o cosa dire e senza che se ne accorgesse le lacrime iniziarono ascendere una dopo l'altra.
questa volta era troppo sconvolta per fermarle, per pensare alle conseguenze, così piano piano le si bagnò il viso, il trucco iniziò a colarle, gli occhi a svuotarsi. Ancora una volta Rose piangeva per lui, anche se si era promessa di non farlo più, di andare avanti.
E il quel momento pensò a quante volte aveva giurato a se stessa che avrebbe smesso di provare qualcosa mentre lo amava con anima e corpo; quante volte si era detta che l'avrebbe dovuto dimenticare mentre tra la folla cercava il suo viso; a quante volte si ripeteva che non sarebbe mai tornato mentre fantasticava un futuro insieme a lui.
Ripensò a tutti i giorni in cui aveva detto che stava bene, mentre aveva bisogno di aiuto perché le sue braccia, le sue game, il suo corpo, la sua mente e la sua anima non riuscivano più a sostenere il vuoto che la colmava; e ricordò i giorni in cui si era rialzata da sola, lasciando ancora un pezzo di se nel vuoto dove sarebbe morto.
Rose in quel momento si chiese cosa sarebbe diventata pur di tirarsi su ancora? E per quanto sarebbe riuscita a mentire? Perché era da troppo tempo che diceva bugie eppure il mondo sembrava non accorgersene: tutti credevano veramente che lei e Scamandro fossero una coppia felice, anzi Dominique ne era entusiasta.
Ma per Rose le sue braccia erano sempre troppo fragili, le sue labbra troppo fredde e i suoi occhi troppo vuoti. Rose non gli dava la colpa per ciò, perché aveva già visto una fine nella loro storia ancor prima che iniziasse e perché sapeva che l'unica persona che poteva renderla felice era la stessa che l'aveva distrutta, era la stessa che ora si trovava in un letto in infermeria sola, perché Madama Chips aveva proibiti a chiunque di entrare.
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Nonostante avesse giurato a se stessa di non guardare Scorpius, di non andargli accanto, di non accarezzargli i capelli quando arrivò in infermeria per prendere un altro sonnifero il desiderio era troppo forte e così si ritrovò seduta nella sedia di fianco al suo letto a amarlo con lo sguardo.
Fissò attentamente ogni particolare del suo viso, del suo corpo, non si fece sfuggire un solo dettaglio di quella vista e dimenticò il dolore, l'ansia, le paure, le ferite, tutto ciò che la sua assenza le aveva provocato. Dimenticò come se ne fosse andato, di come l'avesse trattata nell'ultimo periodo, della fine della loro storia, di Scamandro., si dimenticò di tutto e rimase lì accanto a lui per ore. Poi quando iniziò a vedere la luce fuori dalla finestra, capì a malincuore che doveva andarsene perché Madama Chips si sarebbe svegliata presto e controllando lo stato dei suoi pazienti l'avrebbe scoperta, così gli spostò un ultima volta i capelli e se ne tornò in dormitorio senza il suo sonnifero. Ma non solo quella notte tornò senza, manche il giorno successivo e quello successivo ancora, sempre con la scusa di dover prendere questo maledetto sonnifero Rose di notte andava da Scorpius e nessuno sembrava accorgersene, o almeno nessuno tranne che Scorpius stesso. Così quando un mattino Rose se ne stava per andare le afferrò un polso polso e la guardò negli occhi e Dio solo sa quanto gli erano mancati quegli occhi: così profondi, così luminosi, così veri, vivi . Bastò quello sguardo per far impazzire Scorpius, per fargli perdere la ragione, per fargli dimenticare la promessa fatta ad Al, uno sguardo per dimenticarsi di dove fosse, cosa stesse succedendo, la sua salute, uno sguardo per azzerare tutto.