Erano ancora nello studio del preside, seduti sul pavimento di pietra. Si stringevano l’un l’altro come non avevano mai fatto per sette anni. Il nemico più grande era stato sconfitto ed Harry, con la testa abbandonata sulla spalla di Hermione, si sentiva come il castello che aveva tanto amato: distrutto ed irrimediabilmente segnato dagli eventi delle ultime ore. Ma raggi di sole di un nuovo giorno penetravano attraverso le vetrate rotte e gli squarci nei muri, per quanto il castello potesse sembrare in rovina la speranza si era tramutata in una certezza di un futuro migliore.
Harry alzò la testa e guardò i suoi compagni d’avventura, Ron stringeva la mano di Hermione come se  ne dipendesse la sua vita. Harry fu trafitto dal dolore, nella sua mente rivide l’esplosione e il viso di Fred, così espressivo anche nella morte. Ron aveva perso un fratello ed in fondo la colpa era solo sua.

Si alzò di scatto come se il pavimento bruciasse. 
«Ron…» disse quasi sussurrando.
«Mhmm..»  si limitò a rispondere Ron. Aveva gli occhi chiusi ed un’espressione stanca, tenendo sempre stretta la mano di Hermione si sdraiò a terra e si portò l’altro braccio sopra gli occhi.
«Ron, mi dispiace. È solo colpa mia.»
«Cosa è colpa tua?»  Ron non si era mosso dalla sua posizione.
«Fred… È colpa mia. Se mi fossi consegnato subito…»
«Piantala.» Ron lo interruppe con tono brusco. Hermione sussultò e lo guardò con preoccupazione.
«No ascolta, è stata colpa mia! Non doveva andare così. Non dovevano morire per me…»
«Ora basta!» Ron si era rimesso a sedere e guardava per terra, le sua mano stretta a quella di Hermione tremava. I quadri dei presidi appesi alle pareti si ammutolirono in un istante.
«Ora che è tutto finito, dopo tutto quello che abbiamo passato e sofferto in questi anni tu ancora credi che tutti noi abbiamo combattuto solo per salvarti la pelle? Ti svelo un altro mistero Harry Potter, questo mondo non gira intorno a te.»
«Ron…» sussurrò Hermione.
Ron la ignorò. «Sei un perfetto idiota se pensi che siano morti a causa tua. Non vedi che è sempre stato tutto più grande di noi? Abbiamo combattuto questa guerra per essere liberi, per avere la possibilità di avere un futuro, non per te!»
«Mio fratello è morto per salvare la sua famiglia. Tonks, Lupin… hanno combattuto e sono morti per garantire una vita migliore al piccolo Teddy. Neville e gli altri non hanno tenuto testa ai Carrow un anno intero solo per farti piacere, l’hanno fatto perché era la cosa giusta da fare.»
Harry era incapace di rispondere. Hermione piangeva lacrime silenziose, Ron lasciò la sua mano e si alzò lentamente e guardò, per la prima volta da quando aveva iniziato a parlare, Harry negli occhi. Erano gonfi, arrossati, sul viso di entrambi si vedevano i segni di una stanchezza infinita.
«Hanno combattuto e sono morti per le persone che amavano, non sputare sulla loro memoria con il tuo egoismo e i tuoi sensi di colpa.  L’unico responsabile di tutto questo dolore ora è senza vita in una stanza accanto alla sala grande. Abbiamo già avuto la nostra vendetta. Hai ucciso Voldemort, non devi niente a nessuno.»

Harry sentiva gli occhi bruciare più che mai, si chiese se le sue gambe avrebbero retto il peso del suo corpo ancora altri cinque minuti. Hermione continuava a piangere silenziosamente seduta per terra,il suo sguardo passava da Ron ad Harry continuamente. Harry fece per parlare quando Ron fece un gesto inaspettato. Si avvicinò frontalmente ad Harry e gli mise un braccio intorno alle spalle tirandolo a se.
«Se ti fossi consegnato, avrei solo perso un altro fratello. Non sarei riuscito a sopportarlo.»
Hermione singhiozzò rumorosamente e si alzò da terra. Harry ricambiò l’abbraccio di Ron, in quei pochi istanti che rimasero stretti sentirono entrambi che parte del peso sui loro cuori aveva lasciato spazio ad un caldo senso di sollievo. Quando si separarono Ron si girò verso Hermione e le disse «Devo andare giù dalla mia famiglia, mamma avrà bisogno di me. Vai a riposarti, ci vediamo in sala comune.»
Harmione gli fece sì con la testa e lui uscì dall’ufficio del preside con passo stanco.

Harry si accasciò nuovamente a terra, Hermione lo raggiunse e lo abbracciò forte. «Quanto pensi che si possa maturare in una sola notte?» gli disse.
Lui le accarezzò dolcemente la testa. Ron aveva ragione, era stato uno stupido, non doveva più sentirsi responsabile della morte delle persone che amava. Avevano fatto una scelta così come lui aveva scelto di entrare in quella foresta solo qualche ora prima. Pensò a Ginny e al futuro che finalmente avevano la possibilità di avere e si sentì improvvisamente felice. Era finita, ora poteva avere una vita normale.
Harry prese per mano Hermione e la aiutò ad alzarsi. Asciugandole le lacrime le sorrise.
«Andiamo, cerchiamo qualcosa da mettere sotto i denti, dormiremo più tardi. Dobbiamo tornare di sotto, Ron ha bisogno di te… Voglio stare vicino a Ginny.»
Anche Hermione sorrise «Ce l’abbiamo fatta Harry!»
Harry l’abbracciò forte  «Ce l’abbiamo fatta!»


Note:
Salve a tutti! :) Spero che questa raccolta possa piacervi quanto piace a me scriverla. Non voglio stravolgere il carattere dei personaggi perciò cercherò di essere più fedele possibile all'immagine che la Rowling ha dato di loro...
Perdonate eventuali errori, nel caso acetto molto volentieri le critiche, fa sempre piacere avere un altro punto di vista. Detto questo vi ringrazio di aver letto la mia storia, un grande bacio <3