“Andiamo Lou! Mi devi accompagnare al negozio!”
“Meggie non mi va di accompagnarti, non puoi prende l’autobus?”
“L’unico che potevo prendere per poter arrivare in tempo è già partito da 5 minuti”
La solita ramanzina del giorno.
Io che gli chiedo di accompagnarmi a lavoro, e lui che impazientito mi porta con la sua auto.
“Quando prenderai la patente mi metterò a ballare la macarena in mutande”
“Caro mio sai che quando dici di dover fare qualcosa io me lo ricordo fin quando non arriva il giorno in cui lo farai vero?”
“Sì, lo so. Era questo l’intento.”
Arriviamo al negozio in cui lavoro e lo saluto con un bacio sulla guancia.
“Ti voglio bene Lou!”
Mi saluta con la mano e si dirige verso il centro città.
“Bene, bene, signorina Tomlinson, non doveva essere qui esattamente 3 minuti fa?”
“Mi dispiace signor Brown, non accadrà più”
“Questi minuti verranno tolti ai tuoi giorni di ferie”
Bla, bla, bla.
Continua a dirlo da più di tre mesi, senza ricordarsene minimamente.
“Lascialo perdere Meg..” dice il mio collega Harry “Dai siamo indietro sulla tabella di marcia, devi preparare alcuni cornetti e poi servi tu” continua lanciandomi il grembiule con su lo stemma dello Starbucks
“Scommetto che varrà anche oggi”
“La frappuccinara?”
“Esatto” confermo mettendo del cioccolato nei cornetti “Mi da sui nervi quella là”
“A chi lo dici”
“Forza niente chiacchiere e più lavoro” ci riprende il signor Brown, il proprietario di questo negozio “Oh, Megan, venerdì dovrete girare per il centro con i carretti per vendere caffè e dolci vari. Faremo beneficienza”
Aspetto che lui entri nel suo ufficio e scoppio a ridere “Brown che fa beneficienza? Cosa mi sono persa?”
“In  3 minuti, credo soltanto Danielle con il suo nuovo ragazzo..”
“Harry pettegolo Styles all’attacco!”
“Ma smettila, comunque hai finito? I primi clienti sono arrivati”
Mi pulisco le mani su uno strofinaccio e tiro fuori dal taschino del grembiule il taccuino per prendere gli ordini.
“Salve, desiderate?”
“Uhm, un cappuccino e un frappuccino”
A quel nome il crimine mi inizia a salire.
“Oh, ed anche una ciambella, grazie”
“Arrivano subito” mostro il mio solito sorriso ai clienti e torno al bancone.
“Un frappuccino” dico con tono acido “un cappuccino e una ciambella”
“Credo sia un clone della Calder.. oltre a lei c’è anche questa che prende sempre frappuccini” dice Harry consegnandomi il vassoio con gli ordini.
“Spero solo che non le venga il diabete” dico per poi avviarmi verso il tavolo in cui sono seduti i due clienti.
“Grazie mille” dice il ragazzo seduto davanti alla frappuccinara 2 prendendo il vassoio e consegnandomi un bigliettino.
 

Salvami tu da lei, ti prego
x zayn

 
Ben gli sta. Non doveva mettersi contro di me quel giorno.
“Credo che Malik abbia bisogno di una mano” dico ad Harry dandogli una pacca sulla spalla e sorridendogli.
“Dopo quello che ti ha fatto, col cavolo che lo aiuto” mi risponde voltandogli le spalle “Non si tratta così una ragazza. Prima ti chiede di uscire, ti bacia, e poi mentre siete seduti insieme a mensa bacia un’altra”
“Non ricordarmelo” sento il campanellino della porta suonare e guardo verso la porta “Prepara un altro di quei cosi spumosi, è arrivata la Calder”
Il suo sguardo illuminato al vedere il suo solito bicchiere mi fa venire il voltastomaco. Le consegno la busta e prendo i soldi.
“Questa morirà di diabete!” sussurro ad Harry
“Ma no?!”
“Cambiando discorso, che facoltà credi di fare al college? Io pensavo linguistico o artistico, correi fare o l’interprete o l’architetto”
“Giurisprudenza, senz’ombra di dubbio. Mi piace l’idea di diventare avvocato”