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Autore: C l o u d    24/11/2013    3 recensioni
The minute you think of giving up, think of the reason why you held on so long.
«Urara Kasugano viveva in una zona emarginata di una piccola cittadina americana. [...] La vita che conduceva era davvero misera, ma dentro di sé sentiva che qualcosa sarebbe cambiato nel corso degli anni e che, in qualche modo, avrebbe realizzato il suo obbiettivo, il suo sogno»

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Urara Kasugano, giovane diciassettenne rimasta orfana, conduce una vita alquanto povera, ma ha un sogno nel cassetto. A causa di avvenimenti drammatici, sarà sul punto di arrendersi. Ma, un incontro casuale, le stravolgerà la vita.
[ Alternate Universe; Urara/Shiro; Probabile OOC!; Long - fiction; Drammatico; Momentaneamente sospesa ]
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kurumi Mimino/Milky Rose/Milk, Syrup/Shiro, Urara Kasugano/Cure Lemonade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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2.
 
 
The minute you think of giving up, think of the reason why you held on so long.
(Il minuto in cui pensi di arrenderti, pensa alla ragione per cui hai resistito per così tanto tempo)
 
Urara guardò l’ora sul display del cellulare e sbuffò: le 20:45. Si avviò verso l’armadio, per prendere la divisa da lavoro e, con calma, indossarla. Un semplice abito color panna in seta la copriva sino a metà coscia, lasciando in bella vista le sue gambe snelle; ne aggiunse un gilet nero e una cravatta del medesimo colore, unendo i suoi capelli dorati in un’altra coda di cavallo. Si guardò allo specchio e sospirò, pensando a tutto ciò che l’aspettava, come ogni sera: ubriachi e tant’altro che con lei non c’entrava nulla. Raccolse il piccolo cellulare dal letto e uscì, rabbrividendo a contatto con l’aria gelida. Si guardò intorno, intravedendo due fari di auto illuminarla e fermarsi dinanzi casa sua: Kurumi si era offerta di darle un passaggio sino al bar in cui avrebbe dovuto trovarsi entro … – Cinque minuti! – esclamò, aprendo la portiera rossastra dell’auto e tuffandosi dentro quest’ultima. Strofinò le mani l’una con l’altra, voltandosi a guardare la sua migliore amica, sorridente. – Sbrighiamoci o arriverò in ritardo! – l’aveva avvertita, afferrando una trousse che giaceva sotto il sedile anteriore. - Buona sera anche a te, Urara. – ironizzò la viola, accennando un sorrisetto divertito nel notare l’amica passare un velo di matita sulle palpebre pallide. – Oh, ricordati il rossetto! – le consigliò, poggiando le mani sul volante – Hai le labbra pallide.

Il centro era pienamente affollato, ragazzi di ogni età che passeggiavano per le strade abbastanza ampie e grigiastre, allegri e pimpanti; Urara li osservava con un’ amara invidia, ma scacciò quei pensieri non appena Kurumi la prese sotto braccio e la trascinò verso un bar affollato. “So chic” diceva l’enorme insegna posta sopra l’appartenente vetrina. La guardò per bene, prima di ritrovarsi tra una numerosa folla di persone. Raggiunse il bancone, salutando con gentilezza la proprietaria del bar. – Sei in ritardo di … due minuti esatti, tesoro. – scherzò la giovane ragazza, provocando nella bionda uno sguardo truce – Come siamo scherzosi stasera, Karen! – Ella rise, prendendo tra le mani uno straccetto e pulendone un bicchiere in vetro. – Forza! Il lavoro attende. – Urara annuì, afferrando un blocco di fogli e una penna.
La musica era assordante e pareva che il suo cuore seguisse il ritmo del brano in riproduzione. Si avviò verso la folla e cominciò a guardarsi intorno: da dove avrebbe iniziato? I tavoli erano al completo e, ovunque guardasse, i clienti erano già stati serviti. Ma, all’angolo del locale, vicino la vetrina, un ragazzo se ne stava con il capo chinato verso le sue mani, impegnate a torturarsi a vicenda. A passo leggero, si incamminò verso di lui e, con un leggero sorriso che adornava il suo viso, si posizionò alla sua destra. – Ciao! Vuoi ordinare qualcosa? – E non appena incontrò i suoi occhi, le sembrò di averli già visti. Nocciola, occhi color nocciola. Forse era semplicemente la somiglianza con quelli di Kurumi1, o forse li aveva visti davvero da qualche parte.
- Qualche problema? – A riportarla in sé fu la frase acida del giovane, sentendo un brivido attraversarle la spina dorsale in un nanosecondo. – No … no. – Si trovò a borbottare imbarazzata, abbassando lo sguardo. – Cosa desideri?
Vide il giovane afferrare il piccolo pezzo di cartoncino giacente sul tavolino ove teneva poggiati entrambi i gomiti. Diede un’ occhiata veloce, per poi annuire debolmente e rivolgersi alla bionda. – Vodka alla menta. – Mordicchiò il tappo della biro prima di annotare ciò che egli aveva ordinato. Lo guardò un’altra volta, prima di sussurrargli un “bene”, girare i tacchi e portare l’ordinazione al bancone.
- Una vodka alla menta! – urlò senza nemmeno volgere uno sguardo al barista. Sbuffò, sistemando la cravatta color pece e riflettendosi nel marmo lucido del bancone. “Questa è la settimana di stipendio” si ritrovò a pensare chissà come, inarcando un flebile sorriso tra le labbra rosso fuoco. Soltanto $250 al mese erano pochi, per lei, non riuscendo a pagare nemmeno l’importo totale di luce e acqua mensili. Scacciò via quei pensieri non appena vide il bicchiere di vodka alla menta dinanzi a lei, pronto per essere servito.

Ecco a te. – Porse il bicchiere di vetro al giovane dagli occhi nocciola, ricevendo un “grazie” scocciato come risposta. Non sembrava un bravo ragazzo, lui: lo si poteva notare dallo sguardo fulminante e dal modo di dialogare. Sapeva di non aver avuto un lungo dialogo con costui e che neanche lo conosceva, ma, da quelle piccole cose, aveva già notato.
- Allora? – La ragazza lo guardò, confusa da quella breve domanda. – Che hai da guardare? – Urara sentì una leggera rabbia ribollirle nelle vene: avrebbe voluto dirgliene quattro! – Che modi! – Borbottò, allontanandosi a passo pesante.
Certe volte gli uomini non li capiva proprio!

Si sedette al bancone, non avendo nulla da fare e cominciò a perdere tempo col suo cellulare un po’ malridotto. Kurumi era tornata a casa per cenare e sarebbe tornata lì non appena concluso. Si guardò intorno, cercando qualcosa di indefinito con lo sguardo e sbuffando continuamente. - Tu. – Urara sospirò, alzando lo sguardo e rivolgendosi alla persona così ‘cortese’ che si era rivolta a lei. – Dimmi pure! – Il ragazzo la guardò con una smorfia in volto, prima di schiarire la voce. – Il conto, grazie.
"Che arroganza!” pensò, prima di porgergli un foglietto in cui vi era scritto il costo di quel bicchiere.
- Nove dollari? Ma siete impazziti?! – Quell’esclamazione fece voltare mezzo locale, dato che, in quel momento, non vi era nessun brano in riproduzione. – Qualcosa non va, ragazzo? – Karen fece il suo ingresso, avvicinandosi a quest’ultimo e rivolgendogli un sorriso cordiale. – Che significa? Nove dollari per uno stupido drink? Siete matti! – Karen gli rivolse uno sguardo divertito, poggiando le mani sui fianchi. – Suvvia, tutte queste storie per nove dollari? – A Urara parve di sentirlo ringhiare, ma, forse, era tutta immaginazione. Il giovane frugò tra le tasche, sbattendo violentemente nove dollari sul bancone gelido.
- Tsé, altro che crisi! – Si lamentò lui, prima di uscire completamente dal locale. La bionda sospirò, amareggiata. Quella sera ebbe il brutto presentimento che l’avrebbe incontrato ancora.

- Ma che bella faccia tosta! – Kurumi sorseggiò un po’ della sua bevanda alcolica preferita, aggrottando le sopraciglia per ciò che le aveva appena detto l’amica. – Se ti sfiora solo con un dito – ringhiò lei – lo sottopongo ad un’ operazione chirurgica!
Ed entrambe scoppiarono in una fragorosa risata, come solo due amiche sanno fare.
 
1 […] con quelli di Kurumi = Kurumi ha gli occhi nocciola.


 
Note me: Buonsalve a tutti, da quanto tempo! Scusate il mio immenso ritardo, ma non ho nemmeno avuto il tempo di aprire EFP in queste ultime settimane. Ogni anno che passa, a quanto pare, i professori sono sempre più insensibili, pff. Dalle 14:00 alle 20:00 sui libri, oh santa Nozomi.
E allora? Piaciuto? A quanti di voi sta antipatico Shiro? - alza la manina - Oh, bene. Urara/Shiro moments everywhere. Chissà come farà Urara a sopportarlo, boh.
Kurumi con gli occhi nocciola, sì! Sto modificando parecchie cose, lo so. Eh già.
Me la lasciate una recensione? Anche voi, lettori silenziosi, ci tengo tanto.
Oh, ma voi avete saputo dell'undicesima serie delle Pretty Cure? Happiness Charge, se non erro. Non vedo l'ora di vedere questa nuova serie!
Alla prossima,
  Ayako.

 
  
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