Il caldo era insopportabile, la mia canottiera e i miei short mi tenevano più caldo che mai. Mi tolsi la maglietta. Tanto ero in spiaggia. Tanto era una festa. Tanto ero ubriaca marcia. Tanto mi avrebbe portato a casa quel moro. Non avevo la più pallida idea di chi era quel ragazzo, ma aveva un viso famigliare, anche troppo. Lo volevo. Era  troppo bello per me, ma le sue labbra mi ispiravano tanto. E il mio fisico da ginnasta mi aiutava sempre. Avevo un bel culo, bel fisico e bel faccino. Lo sapevo e sfruttavo questa cosa al massimo ogni volta che potevo.
‘Piacere. Emily.’
‘Piacere.’
Mi guardava strano e per quanto potevo essere ubriaca notai che lui non era attratto da me.
‘Come ti chiami?’
Si mise a ridere e mi guardò con fare ovvio.
‘Sei proprio ubriaca marcia oh!’
Non capivo e le luci psichedeliche non mi aiutavano per niente.  Avevo un forte istinto di baciarlo, la sua voce era così sexy, le sua mani erano grandi avrei voluto stringerle, i suoi occhi erano profondi e verdi. Era tanto bello che sembrava finto.
‘Cazzo ridi! Dai chi sei? Voglio sapere il tuo nome!’
Sorrise e mi persi nell’immensità del suo sorriso. Ero una romanticona, ubriaca ma romantica.
‘Harry! Piacere!’
‘Figo.’
Lo stavo fissando ma la cosa sembrava non sfiorarlo neppure.
‘Balliamo Emily?’
‘Sono qui apposta eh!’
Ballammo fin che non mi sentì lo stomaco sottosopra, prima è bello, poi stai male come un cane. Amavo ubriacarmi, smettevo di pensare e potevo fare e dire tutto quello che volevo, solo che poi ad ogni azione c’è una reazione.
‘Cazzo Harry!’
‘Cosa?’
‘Basta ballare che mi viene da vomitare!’
Rise. La sua risata era bellissima. Ma era davvero troppo familiare.
‘Devi tornare a casa Emily!’
‘Noo!’
‘Si, prima che stai troppo male! Dove sono le tue amiche?’
‘Non lo so!’
Non mi chiese neppure di cercarle. Sapeva che ero troppo ubriaca, mai  le avrei trovate nella folla.
‘Ti porto a casa mia!’
‘certo, così abusi di..’
Non riuscii a finire la frase che vomitai. Mi faceva schifo, odiavo l’odore del vomito, era pungente e mi faceva vomitare di nuovo. Sentivo la testa pesante e stavo malissimo, mi sembrava di avere delle lame piantate nella testa e un elefante sulla pancia.
‘No. Non voglio abusare di te. Faccio in modo che non lo facciano gli altri!’
Non risposi, stavo troppo male. Con tutta la sua bellezza mi prese per mano, poi sottobraccio per non farmi cadere. Trovò la mia maglietta per caso e me la face rimettere. Puzzava di alcool a schifo e lui se ne accorse, faceva delle facce strane. Aveva capito che poi non ero così grande come volevo dare a vedere.
‘Quanti anni hai?’
‘Io..’
Altro vomito. Altro schifo. Stavo davvero troppo male per rispondere.
‘Ou! Rispondi!’
‘16.’
Mi guardò con un po’ di disgusto. A 16 anni ero già ridotta così. Ma ero cresciuta troppo in fretta di mio. Non lo facevo per la moda. Solo che frequentavo gente più grande di me. Mi caricò in macchina e partimmo. Mi addormentai e mi svegliai in un grande letto.
‘D-d-dove siamo?’
‘A casa mia!’
‘Oh, devo avvisare i miei.’
‘già fatto io, ho mandato un messaggio a tua madre con il tuo telefono.’
‘C-cosa le hai detto?’
‘Che dormi da un’amica.’
‘Ok, grazie.’
Piano piano cominciò a sfilarmi la maglietta. Risi debolmente.
‘Vuoi approfittare di me?’
‘No, solo che ti cambio maglietta perché questa puzza di mohito.’
Non risposi e lui continuò il suo lavoro. Dolcemente.
Non ci pensai due volte. Mi appesi al suo collo e lo baciai. Non si tirò indietro. Mi baciò con una passione assurda. Anche stando male quel bacio era bellissimo. Rimasi con la maglietta mezza infilata e le sue mani che la tenevano ancora sui bordi. Si tolse le scarpe e si mise a cavalcioni su di me. Prese il mio viso per aumentare l’intensità del bacio. Lasciò il mio viso per mettere le sue mani sui miei fianchi ancora scoperti, salì su piano piano con le mani. Aveva gli anelli freddi e non appena mi toccò con quelli mi vennero i brividi. Schizzai un po’ quando toccò le mie costole. E si staccò. Il mal di testa era passato e avevo il cuore che sembrava esplodere batteva all’impazzata. Perché aveva smesso di baciarmi? Non volevo, cercai disperatamente le sue labbra ma mi spinse via.
‘Non posso Emily..’
‘Perché?’
‘Hai 16 anni e sei ubriaca.’
‘No, ora sto meglio. Ti prego.’
Sorrise e mi rimise giù la maglietta. Si spostò e mi diede un lieve bacio sulla fronte.
‘Resta qui almeno.’
Anche se era buio vidi che si tolse i pantaloni e la maglietta. Si coricò di fianco a me. Misi le mie mani sul suo petto e mi ci accoccolai sopra.
‘Sai, mi sembra di conoscerti a te..’
‘A si?’
‘Si..’
Mi strinse a se e mi disse di dormire. Mi addormentai senza pensarci.
Il mattino mi svegliai cullata da una voce dolce e roca. Io conoscevo quella voce. Mi guardai intorno e lui non c’era. Dov’era?
‘Harry!?’
Lo chiamai e la voce dolce si interruppe. Mi alzai dal letto, la testa mi pesava tantissimo. Andai in cucina seguita dall’istinto. Ciò che vidi era davvero strano. Rimasi a bocca aperta.

#Angolo autrice.
Ciao bellezze :) Allora vi piace? Devo ammettere che a me si! HAHAHA :) Spero che vi piaccia :) Spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo stasera, ma comunque prometto che pubblicherò almeno ogni 24 ore fino alla fine della storia.. :) Ora vado ciao bellezze :)