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Autore: Ale Villain    24/11/2013    1 recensioni
STORIA IN FASE DI REVISIONE (Aprile 2020)
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Michelle non era così, per niente. Michelle, pur di vedere il ragazzo felice, avrebbe ribaltato il mondo; Ambra, invece, avrebbe ribaltato il mondo per ottenere ciò che voleva, proprio come lui. A Jimmy sarebbe decisamente piaciuta.
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Sentiva dannatamente la mancanza di Zacky in casa: non sorridergli, non uscire con lui, non scherzare, anche non litigarci. Erano tutte cose che erano svanite nel giro di un’ora e mezza, da casa sua all’aeroporto. Lei, comunque, continuava a sperare e a credere in quel meraviglioso chitarrista, che l’aveva attratta subito, e si domandò, con tutta sé stessa, se davvero il ragazzo non le avesse mentito.
Ambra, che di nascosto l’aveva seguita, osservò la scena dallo stipite della porta senza farsi vedere e sorrise amaramente, nel vedere la sua bionda preferita stare così in pena per un ragazzo; anche se lei, di sicuro, non era messa molto meglio.

AGGIORNAMENTI INTERROTTI FINO A DATA DA DESTINARSI
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le luci si erano spente all’improvviso e il buio era calato all’istante sulla stanza, illuminata solo dalla finestra laterale. Lo spettacolo stava per cominciare e così anche il fatidico piano inscenato da Giorgia, al quale Ambra non si sentiva affatto pronta. Quando vide Andrea sbucare dal tendone e sgattaiolare in uno dei posti a sedere per evitare di farsi notare, cercò di distrarsi e si mise ad osservare la reazione degli americani ai vari ragazzi e adulti che gli parlavano come conoscenti.
- Anche tu a vedere la figlia? – domandò a Synyster un signore di mezza età, dai capelli neri come la notte. Il chitarrista interpellato si voltò verso di lui con gli occhi sgranati.  L’uomo attese una risposta che non arrivò e riprese a parlare.
- Ora che ci penso, mi sembri troppo giovane per avere un figlio – continuò l’uomo, studiandolo.
- Ambra, aiutami – sussurrò a denti stretti Synyster, voltando leggermente la testa verso la ragazza seduta di fianco a lei.
- Che succede? – domandò lei, non avendo prestato attenzione al chitarrista, essendo stata tutto il tempo ad osservare Zacky che tentava di parlare con un bambino, cosa riuscita male.
- Questo qui – e indicò, senza farsi vedere, l’uomo di fianco a lui – Continua a parlarmi! –
- E tu ignoralo –
- E’ quello che sto cercando di fare –
Tutti puntarono improvvisamente gli occhi sul palco di fronte a loro che si era aperto di scatto e i mormorii di sottofondo erano cessati all’improvviso.
Il palco ospitava quattro ragazzi, tra i quali Giorgia, ognuno con in mano uno strumento musicale: Giorgia era seduta nell’ala destra del palco e teneva in mano una chitarra acustica, poggiata sulla gamba sinistra che muoveva freneticamente, un altro ragazzo dai capelli abbastanza lunghetti e castani teneva anch’esso una chitarra e, infine, una ragazza bassina e dai capelli riccissimi, con il viso incorniciato da enormi occhiali blu, era posizionata davanti al microfono.
- Bruttina la cantante – commentò nuovamente Synyster. Ma questo non sta mai zitto?
- Aspetta di sentirla cantare – disse Ambra e iniziando a prestare attenzione all’esibizione dei quattro, dimenticandosi del chitarrista al suo fianco.
 
Everybody knows
Everybody knows,
that you cradle the sun
sun
 
- Sky is over – sussurrò Zacky con occhi lucidi, incantato ad osservare la bionda mentre pizzicava delicatamente le corde.
- Serj Tankian – specificò la rossa al suo fianco, sorridendo teneramente all’amico.  Sapeva perfettamente che era la canzone sua e di Giorgia, essendo la prima canzone che avevano ascoltato insieme.
 
Even tought, we can afford
The sky is over
Even tought, we can afford
The sky is over
I don’t wanna see you go
The sky is over
Even tought, we can afford
The sky is over
 
La ragazza al microfono era qualcosa di incredibile: una voce melodiosa, che non si addiceva per niente al suo portamento e al suo viso. Ma, nonostante fosse lei ad intonare le note, Zachary non riusciva a staccare gli occhi dalla bionda che sostava sul palco, poco più in là da lui e notò, solo in quel momento, che avevano tantissime cose in comune: dalla musica che ascoltavano, ai gusti in generale, allo strumento suonato, al modo di fare. E perché diamine aveva scelto un altro?
 
**
 
- Giorgia! – esclamò la rossa appena la vide uscire dal tendaggio blu, scavalcando Synyster al quale stava dando le spalle – Giorgia! –
- Ambra! – rispose lei abbracciandola e stringendola affettuosamente.
- Siete stati bravissimi – si congratulò sincera lei – E Silvia ha una voce fantastica –
- Sì, Silvia è qualcosa di unico –  annuì la bionda – Andrea? –
- L’ho visto uscire poco prima che si levassero le tende – spiegò lei – Poi non l’ho più visto –
- Vado a vedere dov’è – concluse la bionda, dopo attimi di silenzio. Ambra annuì e si voltò a guardarla sparire tra la piccola folla. Poi notò Synyster stravaccato sulla sedia a braccia conserte e Zacky al suo fianco: gambe divaricate e braccia poggiate sulle ginocchia, la testa penzolante verso il basso. Sorpassò qualche ragazzo che le aveva bloccato l’uscita e lo raggiunse.
- Ehy –
Zacky alzò lievemente la testa, ritrovandosi la ragazza alla sua sinistra ad osservarlo, accovacciata per terra e con le braccia appoggiate sulle gambe di Synyster, il quale era arrossito leggermente, non per quello che stava facendo (era abituato a peggio), ma per il fatto che una quasi sconosciuta lo stava facendo. Specificando quasi.
- Ehy – rispose lui di rimando, senza troppa enfasi.
- Non vai da Giorgia? – gli domandò.
- Evito – rispose lui – Sarà con Andrea –
- Zacky… -  iniziò Ambra, con un tono di rimprovero.
- Zacky un corno! – esplose lui, facendola sobbalzare – Cosa devo fare sapendo che… che lei… che Andrea… oh, al diavolo! –
- Tò – fece Synyster, porgendo una sigaretta al ragazzo, che l’accettò volentieri  - Va fuori e fuma –
- Che bel consiglio – disse Ambra alzando gli occhi al cielo e tirandosi su, sovrastandolo. Poi seguì, con gli occhi, la figura di Zacky che si avvicinava alla porta di ingresso e abbandonava la stanza che, ormai, si stava svuotando. Dei tecnici stavano smontando il palco e gli strumenti erano stati riposti al loro posto, mentre i ragazzi che si erano esibiti, Giorgia compresa, erano in mezzo alla folla che li accoglieva calorosamente e che non faceva altro che congratularsi.
- Ambra – iniziò Synyster, voltandosi col busto verso di lei, quando si sedette sulla sedia lasciata libera da Zachary – Se Zacky continua a stare così male potrei rischiare davvero di riempire di botte Andrea –
- No – gli disse seria e scuotendo la testa con convinzione.
- Ma allora vedi che sei dalla sua parte? –
- No, Synyster. È tutto un circolo vizioso: se tu picchi Andrea fai stare male Giorgia, se fai stare male Giorgia fai stare male Zacky e se Zacky sta male, stai male anche tu –
Synyster indugiò su quelle parole più del dovuto, poi scoppiò a ridere senza motivo.
- Che c’è? – domandò la rossa perplessa.
- Sei adorabile – fece lui, alzandosi e afferrando il giubbotto di pelle, lasciando la ragazza allibita– E ora che ti vedo da qui sei anche… piccola – continuò, notando la sua bassezza.
- Piccola? –
- Piccola – specificò lui annuendo.
- Piccola!? – ripeté lei.
- Sì, piccola – insisté lui – E mi sa che ti chiamerò così… piccola, piccola – iniziò lui, pensando che le donasse quel nomignolo.
- Non osare! – ma Synyster già non la ascoltava più, poiché si stava dirigendo nella stessa direzione di Zacky.
- E ora dove cazzo è Matthew? – si domandò, iniziando a fare lo slalom tra le persone alla ricerca di quell’armadio vivente.
 
23 Marzo 2010, H 17.30
Uscirono dal luogo dell’esibizione ben un’ora e mezza dopo di essa, con un’Ambra decisamente poco tranquilla, un Synyster indifferente, un Zacky taciturno che si era attaccato alla rossa pur di non spaccare la faccia ad Andrea, che si era ritrovato con loro, e un Matthew che continuava a ripetere quanto fossero stati bravi.
- Davvero, siete stati bravissimi! – continuava a ripetere – E poi la cantante ha una voce meravigliosa –
- Grazie – disse Giorgia, stringendo la mano al proprio ragazzo, che d’inglese ci capiva giusto qualcosina, mentre sorrideva a Matt e mandava occhiate a Zacky che le dava le spalle, proprio di fronte a lei.
Alla fine il piano era andato a farsi benedire: Zacky e Andrea si erano presentati tra di loro e quest’ultimo non aveva sospettato niente di niente. Da una parte era un bene, soprattutto per Giorgia, ma, se Zacky avesse azzardato qualche mossa, sarebbe stata la fine. E Ambra non voleva essere in mezzo ad una storia del genere, assolutamente.
- Andrea, ti va di venire con me alla FNAC? Ho bisogno di te  – chiese Ambra, spostando l’attenzione del ragazzo interpellato, di Giorgia e di Zacky, che di tutta la frase aveva capito solo Andrea. Erano passati proprio in quel momento di fronte al negozio più bello di tutta Milano, a detta di tutti i ragazzi della città, e Ambra ne voleva approfittare per ottenere due vantaggi: cercare il CD dei Rammstein* che tanto voleva e far tirare un po’ su il morale del povero Zachary, che per tutto quel pezzo di strada era rimasto taciturno e con lo sguardo fisso sul telefono.
Andrea boccheggiò qualche secondo, cercando il consenso della propria ragazza.
- Ehm… va bene – assentì poi, lasciando di malavoglia la mano di Giorgia, che lo rassicurò sorridendogli.
- Riportamelo indietro intero – le disse la coinquilina iniziando a tirare dritto insieme agli altri due, mentre si affiancava a Zacky che, senza pensarci molto, le afferrò la mano e la ragazza ricambiò la stretta, leggermente imbarazzata e sperando di non farsi vedere dal ragazzo.
- Sì, non preoccuparti – rise l’amica.
- Ciao piccola! – esclamò Synyster, salutandola con la mano; il dito medio come risposta dalla ragazza le bastò per farlo ridere.
- Piccola? – chiese Zacky stranito, mentre intrecciava le sue dita con quelle della ragazza, che tentava di parlare con Matthew pur di non incrociare lo sguardo del chitarrista alla sua destra.
Synyster alzò le spalle non curante e si accese la seconda sigaretta.
- Allora, di cos’hai bisogno? – domandò Andrea, sfregandosi le mani, preparandosi ad assecondare le richieste della ragazza.
- CD dei Rammstein – disse lei – Non mi ricordo il titolo e non so in che zona è –
- Cerchiamolo – fece lui, aprendole la porta e facendola entrare per prima.
 
H 18.09
- Trovato! – esclamò Ambra sbandierando il suo nuovo acquisto ancora incartato, appena varcò la soglia di casa propria e sorridendo subito dopo appena notò Giorgia teneramente appollaiata sulle gambe di Zacky, dalle quali scese con uno scatto non appena sentì la voce della ragazza.
- Non c’è Andrea, vero? – chiese, subito dopo essersi scrutata intorno, con accanto Zacky a grattarsi imbarazzato la testa.
- No, l’ho accompagnato all’hotel – disse lei, levandosi il giubbotto e raggiungendo Matt, Zacky e l’amica sui divani – Synyster? – chiese poi, non vedendolo nella stanza.
- E’ in cucina – fece Matt – Mi sa che ti sta svuotando la dispensa –
Ambra non disse niente, semplicemente si limitò ad alzare gli occhi al cielo solamente perché si era appena seduta e raggiunse l’amico in cucina. Amico. Si potevano di già definire così?
- Non mi svuotare il frigo, se no poi la spesa la pago con i tuoi soldi –
- Mi dispiace piccola – disse lui con la bocca piena di qualcosa, facendo corrucciare la fronte della ragazza alla parola “piccola” – Ma l’ultimo pezzo di cioccolato bianco e alle nocciole sono qui – fece, battendosi la mano sul petto all’altezza dello stomaco, mentre con l’altra richiudeva con poca delicatezza l’anta del frigorifero. La rossa si portò le mani sui fianchi e sbuffò.
- Sappi che il cioccolato lo pagherò con i tuoi dollari – sbottò.
- Appunto, io ho i dollari, qui ci vuole l’euro – fece lui appoggiandosi al piano di lavoro e incrociando le braccia, osservando la ragazza con un sorriso e con uno sguardo di superiorità.
- Ma si possono convertire in euro i tuoi bellissimi dollari, lo sai? – fece lei con una sorta di ghigno, mentre prendeva posto su una delle sedie intorno al tavolo.
- Senti, ma quand’è che ritornate in America? – domandò a bruciapelo.
Synyster rifletté un attimo, storcendo la bocca e grattandosi distrattamente il mento.
- Credo verso l’inizio o la metà di aprile, giù di lì – disse, riportando l’attenzione sulla ragazza – Come mai? –
- Così – fece lei, alzando le spalle indifferente.
- Mi stai cacciando? – chiese lui, fingendosi arrabbiato.
- Lo farei  – rispose lei sorridendo, a sua insaputa, tanto che lui sciolse le braccia e le portò dietro di lui, afferrando con i palmi il piano di lavoro al quale era appoggiato.
- Che antipatica che sei, piccola – fece lui sorridendo malizioso, sapendo quale tasto toccare.
- La smetti di chiamarmi così? – sbottò lei.
- No – rispose tranquillamente lui – Ci sto prendendo gusto a chiamarti in questo modo –
- Vedi di farti passare questa tua… presa di gusto – fece lei, per poi ripetersi la frase nella mente e constatando che la frase non aveva nessun senso.
- Questa non l’ho mai sentita – disse, infatti, lui.
- Vieni di là con gli altri – disse lei alzandosi e lasciandolo nella stanza.
- Agli ordini – fece lui.
 
 
*Rammstein: chi li conosce chi no, tra i miei lettori, in ogni modo li spiego e dico che sono un gruppo tedesco che spacca lol u.u
 
Eccomi, come vedete ho fatto il più preso possibile!
Ma, ebbene sì, sono tornata dal concerto e cazzo che meraviglia *-*
Io e  MajesticWren, un’altra autrice, ci siamo persino incontrate dato che eravamo nello stesso anello :D
Bene, spero di aggiornare presto!
Un bacio, Changest.
  
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