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Autore: Kim_Fire    24/11/2013    3 recensioni
La mia prima one shot, spero non sia un totale disastro.
C'è un aria speciale, alla Tana.
Forse si tratta solo dell'atmosfera natalizia, ma c'è qualcosa di più.
Non sarà che Fred Weasley si è..innamorato? Di nuovo di lei? Come se fosse la prima volta?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Come già detto nell'introduzione è la mia primissima one-shot.. spero non sia troppo terribile, dico sul serio ahah
Buona lettura c:
K


Il rosso la guardò, ridendo come un matto.
-Lo trovi divertente, Weasley?- sbottò la mora, sputacchiandogli addosso del fango.
-Diciamo che non sei esattamente adatta a far volare qua e là gli gnomi da giardino..soprattutto quelli che flirtano con te..- scoppiò a ridere di nuovo.
-Se tu mi avessi spiegato che bisognava prenderli dalla gamba e non dalla testa, magari non mi avrebbe morsa!- si arrabbiò lei. Erano nel piccolo bagno della Tana, Hermione stava scrostando il fango già indurito dai capelli scuri, mentre il gemello Weasley le curava la ferita sulla spalla sinistra. Per il resto, nella Tana non c’era nessuno.
Il rosso sorrise guardandola attraverso lo specchio di sottecchi, poi mormorò: -Hai idea di quanti capelli hai? Non riuscirai a sbrigarti per la settimana prossima così. -
-Hai idee migliori, inventore?-
-In effetti sì. -
Fred sparì dietro alla porta, per pochi minuti, poi, tornando nel bagno, ticchettò con un dito sulla spalla di Hermione, che si voltò. La sue espressione era memorabile, quando vide cosa stava per fare. E l’acqua gelida del secchio l’attraversò dai capelli alle unghie dei piedi, e l’idiota le mise anche il secchio in testa.
-Ti nomino ufficialmente regina degli gnomi, Jane!- urlò il rosso, e con una scopa diede un colpetto alle spalle della ragazza, stordita dal colpo.
-Jane?- bisbigliò il secchio con la voce di Hermione.
-Si, è il tuo secondo nome no?- chiese allegro lui, alzandole un po’ il secchio dalla fronte, a cui appoggiò la propria. La ragazza sorrise maliziosa, e poi disse, alzando mano a mano la voce: -E io ti nomino ufficialmente MORTOO!-
La mora scattante prese il secchio da terra e glielo mise in testa con forza, vivace, e lui che intanto rideva, la prese in braccio facendola volare. Lei continuò a lottare per far rimanere il secchio in testa, ma vinse lui.
-Ho vinto!- annunciò, non mollando la presa, e facendo finta di salutare un presunto pubblico.
-Hai vinto la battaglia, ma non la guerra, Weasley. Ti conviene arrenderti sul nascere.-
-Io non mi arrendo mai, ricordi?-
-C’è sempre una prima volta, ricordi?- rispose lei imitando la voce del rosso.
-Ricordo. Quindi avresti preferito che mi arrendessi con te?- chiese il ragazzo, passando lo sguardo dalle labbra agli occhi color nocciola della mora.
-Mm dipende.- ridacchiò lei, tirandogli i capelli.
Lui si abbassò quasi completamente, facendole toccare con la testa il pavimento, e disse: -Non credo di aver capito bene, Granger.-
-Ho dett..Jack!-
-Hai detto Jack?- disse lui, tornando serio, ma non facendola ritornare in una posizione normale. Erano sempre vicinissimi con il viso.
-No, volevo dire..- rise lei – Jack. Lo chiameremo Jack. -
-Diciamo che te la voglio far vincere, questa volta.- ammise lui, riportandola su. Lei gli si avvinghiò con le braccia e con le gambe attorno al busto, a mo’ di scimmia.
Delle voci fuori dal bagno annunciarono l’arrivo del resto dei Weasley. Era il momento di farlo. Con un balzo Hermione tornò con i piedi per terra, e con un tocco di magia pulì tutto quanto e asciugò i suoi abiti e i suoi capelli.
-Sei la mia salvezza, te l’ho già detto?- commentò il lavoro perfetto, lui.
-Giusto qualche volta.- scherzò lei, allungando la mano invitandolo ad andare insieme a cena.
-Inizia ad andare, mi do una sistemata e arrivo.- La ragazza tentennò, squadrandolo, ma lui la rassicurò che andava tutto bene.
Quando fu sicuro che lei aveva girato l’angolo e si era seduta a tavola, estrasse il contenitore nero dalla tasca, e lo aprì. La prima volta che scherzò con lei su quell’argomento, glielo chiese infilandole una patatina babbana al dito. Ma ora era diverso. Un piccolo cerchietto dorato, un piccolo brillante che gli era costato un mese di straordinari al lavoro. Era pronto? Richiuse il cofanetto e lo strinse nella mano. Spense la luce del bagno, e, adornandosi di un sorriso smagliante e sincero, sparì nel corridoio, dritto in cucina.
Guardò tutti quanti. Il suo sguardo puntò di nuovo su di lei, che anche in un paio di jeans e un maglioncino bianco, era splendida. Non aveva bisogno di avere ulteriori conferme perché gli bastava guardarla, per sentirsi innamorato. La mano sfiorò involontariamente il cofanetto nero, che sembrava volesse uscire da quella tasca. Fece un sospiro di sollievo, e si avvicinò cautamente al tavolo, sedendosi accanto a lei.
Non avrebbe voluto dimenticare niente di quel momento, per cui osservò ogni minimo dettaglio, ogni minima cosa. Anche la pancia un po’ più gonfia di Hermione per colpa del piccolo Jack.
Di impulso, diede un bacio sulla guancia alla mora, ed estrasse il cofanetto.
Se doveva succedere era lì, in quel momento.
Sì, era pronto.     



 
  
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