Capitolo 1

Giovedì mattina:
 

Mama told me not to waste my life
she said:'spread your wings my little butterfly'
don't let what they say keep you up at night
and if they give you shhh..
then they can walk on by......

Solita storia, come tutte le mattine mi suona quella stupida sveglia ed interrompe i miei bellissimi sogni.. con fatica la spengo, mi rigiro nel letto e cerco di riprendere sonno, ma appena chiudo gli occhi arriva mia madre che mi urla dietro di alzarmi sennò faccio tardi, sbuffo e maledico la scuola mentalmente, mi alzo e mi dirigo verso il bagno dove mi lavo, torno in camera ed indosso quello che ho preparato la sera prima: canottiera bianca con dietro la scollatura e si intravede il reggiseno rosso di pizzo, sopra mi metto un giacchettino rosso, calze color carne, minigonna nera e stivaletto con il tacco.

NO!

STAVO SCHERZANDO!

Felpona lunga celeste, jeans grigi e le mie adorate vans blu/celesti, bene adesso che sono pronta me ne vado in macchina dove c'è mia madre che mi aspetta per accompagnarmi in quell'edificio odiato da tutte le persone del mondo.

Faccio un riepilogo mentale delle materie che ho oggi e constatando che alle prime due ore ho italiano sorrido perchè almeno ho la possibilità di dormire altre due ore.

Arrivo in classe dando un 'Biongiorno' generale e vado a sistemare lo zaino sul banco in fondo alla classe, appena ho fatto esco dalla classe e mi metto a osservare gli altri studenti: c'è chi dorme in piedi (come me), chi parla già di prima mattina, chi corre perchè magari ha un compito e chi si bacia con il fidanzato/a, suona la seconda campanella e quindi torno in classe perchè stanno per cominciare le due ore di son-- ehm, volevo dire lezione!

-Ahhhhh- sento urlare così forte che ormai penso di non sentire più nulla.

Mi guardo intorno e cerco di capire da dove veniva l'urlo, in lontananza vedo un immenso gruppo di ragazze di tutte le età che piangono e sventolano le mani in qua e là, sono una persona curiosa, così decido di andare a vedere cosa succede e riesco a intravedere cinque testoline che sorridono e scrivono qualcosa su alcuni oggetti.. mi domando, ma tutto questo casino per dei ragazzi belli?! Mha, che strane le persone!

Mentre sto per andarmene mi tornano in mente quei bei faccini e mi blocco all'istante, mi giro di scatto verso di loro, strabuzzo gli occhi e spalanco la bocca, diamine, cosa ci fanno i One Direction in un piccolo paesello in provincia di Firenze?!?

Mi sveglio all'istante e mi guardo in giro, 'Era tutto un sogno stupida' penso, quando torno alla realtà ho tutti gli occhi puntati su di me con la mia compagna di banco che a stento riesce a trattenere le risate, la guardo confusa e sto per aprire bocca quando la voce della prof mi blocca.

Prof: "Fabbri mi fa molto piacere sapere che stai attenta alle mie lezioni" dice mentre si avvicina a me.

I: "Prof ero così interessata alla sua lezione che per concertrarmi di più ho chiuso gli occhi" le dico con sorriso falso.

P: "Sì, ho visto, si è concentrata così tano che si è messa pure a russare!" esclama talmente furiosa che gli si vedeva il fumo uscire dalle orecchie.

Mentre torna alla cattedra suona la campanella dell'intervallo ed io esco in men che non si dica per evitare punizioni o note varie..

Questi ultimi giorni di maggio è molto caldo ed io non vedo l'ora di andare in piscina a sguazzare un pochino, cmq vado nella classe della mia migliore amica Chiara per parlare un po'.

Due minuti prima che suoni la campanella per tornare in classe fissiamo per oggi pomeriggio.

C: "Ire facciamo 16.30 da te?!"

I: "Uhmm, va bene"

C: "Bene, a dopo!"

I: "Ciaoo"

Finite quelle strazianti ore di scuola mi viene a prendere mio padre e andiamo a casa, appena arriviamo apro la porta e vado in camera, butto la cartella sul divano e dato che ho parecchia fame me ne vado a mangiare.

Dopo aver mangiato torno in camera, accendo il computer e mentre aspetto che si avvii metto al suo posto la cartella e prendo il diario, guardo se ci sono compiti per domani e scopro di si, ma oggi ho altro da fare, me ne frega il giusto.

Torno al computer apro la finestra di facebook e giro un po' tra le notizie recenti, apro un'altra finestra con della musica e inizio a canticchiare qualcosa, così per ammazzare il tempo..

''Sono le 16.50 e la Chia è in ritardo e mi sembra strano, ogni volta che fissiamo per uscire sono io quella costantemente in ritardo, bhè avrà i suoi motivi'' penso.

-Din-don-

''Oh, che figata, come se mi avesse letto nel pensiero" penso mentre spengo il pc e metto il giubbotto e la sciarpa, poi guardo se ho preso tutto e scendo, appena apro il portone mi ritrovo lei con le mani sulle gambe, con il fiatone e qualche capello fuori posto..

I: "Sai che potevi anche camminare invece che correre, vero?!" la informo

C: "Sono.. in.. ritardo, dovevo.. correre" mi spiega prendendo fiato ad ogni parola

I: "Quando mai io sono venuta da te correndo perchè ero in ritardo?? Me la sono sempre presa con comodo"

C: "Vabbè, dettagli!" gesticola

I: "Ok, andiamo va, ci aspetta lo shopping" dico prendendola sotto braccio

18.30

Sono appena tornata da fuori e sono stanchissima, poggio le buste sul letto e mi vado a fare una doccia rilassante..

Finita la doccia mi metto il pigiama che consiste in una canottiera e un pantaloncino, sistemo i vestiti nuovi nell'armadio e accendo il pc, quando mi suona il telefono:

Girls, girls, girls, i just can't say no,
never seem 'em coming i just watch them go,
girls, girls, girls, i just can't say no,
never see 'em coming i just w-w-w-watch them go,
take control, making me sweat girl, run that show.
It's them girls, girls, girls, i just can't say no,
'Houston, i think we got a problem'.

X: "Iree....