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Autore: MeinSele    25/11/2013    1 recensioni
Ciao ragazzi :) Allora questa non è la prima fanfiction che pubblico, l'avevo precedentemente pubblicata con un altro profilo che però ho cancellato.
Sono le due di notte, tutti dormono ad Hogwarts, tutti tranne Hermione Granger, che è occupata a leggere uno dei suoi soliti tomi, ed il suo gatto "pazzerello", Grattastinchi. La tranquillità viene ben presto spezzata da quest'ultimo che combinerà uno dei suoi soliti guai, facendo impazzire come sempre la sua padrona.
Spero di avervi incuriosito ^^
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Grattastinchi, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao ragazzi ^^
Ecco una fanfiction che voglio ripubblicare su questo profilo (quello con cui l'avevo pubblicata prima l'ho cancellato), tratta della mia coppia preferita, Hermione e Draco.
Se avete commenti/consigli/critiche non fatevi problemi a recensire, sono aperta a qualsiasi critica.
Spero tanto che vi piaccia :)
Grazie.

MeinSele

 

Sveglia Babbana
 
Tic Tac … erano le due di notte.
Hermione Jean Granger era nel suo comodo letto color rosso ed oro, ma non stava dormendo. Leggeva. Come al solito.
Era coperta da un sottile lenzuolo con una gamba penzolante fuori dal letto.
L’unica cosa che si muoveva in quella stanza, oltre alle sue piccole mani che giravano le pagine, era Grattastinchi, il suo affezionato, intelligente, casinista gatto rosso.


Tic Tac … continuava a dire stancamente la sveglia babbana sul suo comodino.
Un mugugno non identificato si disperse nella grande stanza della caposcuola dei Grifondoro.
- Shh … Grattastinchi, fai piano – sussurrò la mora, continuando la propria lettura.


Tic Tac … lo scorrere del tempo.
- Lumos – sussurrò Hermione, illuminando il tomo che aveva sotto gli occhi.
Pozioni di livello avanzato.
Interessante … davvero molto interessante. Si continuava a ripetere, girando le pagine leggere.
Alla prossima lezione farò una gran bella figura. Ne sono certa. Si disse con un piccolo sorriso di trionfo sulle labbra sottili.
Girò un’altra pagina e un secondo grugnito la distolse dalla lettura.
- Grattastinchi! – sibilò Hermione, stringendo leggermente gli occhi arrossati e stanchi.
- Fai il bravo -.


Tic Tac … scandire ogni secondo della giornata, della vita.
La mora si lasciò sfuggire un piccolo sbadiglio. Era stanca, ma il libro le interessava troppo.
Ancora una pagina … arrivo al punto e poi dormo. Si ripeteva da più o meno un’oretta, ma la voglia di conoscere cose nuove era più forte della stanchezza, sua acerrima nemica.
La ragazza assorbiva ogni singola parola, ogni singola figura di quel libro dall’aspetto noioso. Gli occhi che guizzavano veloci da una riga all’altra. Un piccolo sorriso invisibile che colmava le sue pupille.
Niente l’avrebbe potuta distogliere da quella lettura, da quel suo strano modo di rilassarsi … o almeno così credeva lei.


Tic Tac … un rumore fastidioso.
Troppo fastidioso per il gatto fulvo che con uno scatto molto agile si arrampicò sul comodino e fece cadere a terra la rumorosa sveglia della padrona.
L’orologio si fracassò a terra sotto gli occhi increduli della Grifondoro.
- Grattastinchi! – le uscì in un mezzo urletto. Si era alzata in piedi e in quel momento fissava i vari pezzetti dell’orologio.
Un mugugno proveniente dal letto le raggiunse le orecchie.
- Mm … Hermione? Ma che … che succede? – disse una voce insonnolita alle sue spalle.
La mora si voltò sorpresa, guardando il proprietario della voce.
- Io … io. Scusa, mi spiace che ti sia svegliato. Tutta colpa di quel cavolo di gatto. Ha fatto cadere la mia sveglia – e detto questo la riccia si accovacciò a terra, raccogliendo i vari pezzi dell’orologio.
- Cos’è? – disse la voce, accompagnata da un leggero fruscio di lenzuola spostate.
Hermione alzò le spalle, dicendo : - Non mi aspettavo certo che la riconoscessi, Malfoy. E’ un oggetto babbano che mi hanno regalato i miei genitori tre anni fa. Ci ero affezionata -.
Draco si alzò dal letto, infilandosi dei pantaloni trovati lì vicino e poi si sedette affianco alla Grifondoro.
- Si riesce ad aggiustare? -.
La mora scosse la testa, sussurrando cupa : - Non penso proprio, Malfoy -.
- Draco – la corresse lui, lanciandole una piccola occhiata di rimprovero.
- Comunque hai provato con un Reparo? – continuò poco dopo.
Hermione alzò gli occhi al cielo e sbuffò: - Ti prego. Secondo te? – e poi borbottò varie minacce nei confronti del suo povero felino, rintanato sotto il letto.
Draco sorrise dolcemente e sussurrò: - Hermione, a volte le cose più ovvie e semplici risultano anche le più efficaci – e poi, prendendo la propria bacchetta dal comodino lì vicino, disse un semplice e chiaro Reparo.
Sotto gli occhi stanchi di entrambi i ragazzi, i pezzettini della sveglia iniziarono a volteggiare sopra di loro ed iniziarono ad unirsi.
Dopo pochi secondi l’orologio era intatto tra le mani di Hermione.
Passò poco tempo, poi la mora alzò il volto incerta.
Draco stava ghignando vittorioso.
Il furetto perde il pelo, ma non il vizio. Si disse Hermione, arrossendo imbarazzata.
- Ma smettila! – disse lei, spintonandolo leggermente.
- Grazie, Draco – sussurrò poco dopo, sorridendo teneramente.
Il ragazzo le si avvicinò e fece aderire velocemente le loro labbra.
Un cupo miagolio li fece staccare malvolentieri.
- Tu … brutto gatto pasticcione, io … io … - sibilò Hermione, guardando malamente Grattastinchi.
Il gatto in tutta risposta si sdraiò meglio e chiuse gli occhi, pronto per un sonnellino.
Draco tornò sul letto dorato, dicendo : - Grifondoro, vieni qui con me invece di minacciare quel povero micio. Il letto è freddo senza di te -.
Hermione alzò gli occhi al cielo, sorridendo.
- Ma smettila, fino a poco fa non avevi freddo, furetto. Sembrava stessi dormendo bene anche senza il mio calore. E questa palla di pelo è tutto tranne che un “ povero micio” – dopodiché si alzò da terra, puntò la sveglia per la mattina seguente e la poggiò sul comodino. Infine raggiunse il letto e si sdraiò accanto al biondo, accarezzandogli una guancia.
- Ma io dove ti ho trovato, me lo dici? – sussurrò la mora, ridacchiando.
Draco sorrise a sua volta e le diede un altro bacio.
- Cosa stavi leggendo? – le chiese dopo, prendendo il libro vicino al suo cuscino.
- Non ci credo – esclamò Draco, dopo aver letto il titolo.
- Ma non hai di meglio da leggere? -
- Io in realtà … ho pensato che, magari, mi sarei, diciamo … potuta portare avanti per la prossima lezione di pozioni – tentò di giustificarsi Hermione, rossa di imbarazzo.
Questa volta fu il turno di Draco di alzare gli occhi al cielo.
- Tu non sei normale, Hermione. Lo dico dal primo anno. Insomma dovresti andare a dormire piuttosto che ... – ma la mora lo interruppe, dicendo :
- Insomma, Draco, non vorrai farmi la paternale ora - e prendendo il libro dalle mani del Serpeverde, lo fece cadere a terra.
Poi i due ragazzi spensero anche l’ultima luce e prima di addormentarsi, si baciarono teneramente nel buio più totale.
- Non russare, mia piccola secchiona – le sussurrò Draco, circondandola con un braccio.
Hermione sorrise e gli sussurrò un piccolo e silenzioso “buonanotte, furetto mio”.
  
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