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Autore: Valvonauta_    25/11/2013    1 recensioni
Tutti e due lo fissarono, incapaci di distogliere lo sguardo da quella scena quasi patetica, e nel durante Sirius disse in un soffio: "Stasera Platano?"
"Si, stasera Platano" rispose Potter e istintivamente insieme alzarono lo sguardo al sole nascosto tra le nuvole pensando a quando, al posto di quel disco di luce propria, quella sera ce ne sarebbe stato uno identico, solo che viveva della luce riflessa del primo.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 1 di "Malandrini si nasce, non si diventa."

"Ma dove si é cacciata?" si chiese il ragazzo mentre usciva correndo dalla Torre di Grifondoro.
Sentiva il bisogno di lei. In quel preciso momento. Di sapere dove era, cosa faceva quasi in modo compulsivo.
La trovò finalmente, dopo quasi mezz'ora di ricerche solitarie, sotto ad un oleandro.
Era bellissima mentre con la bocca leggermente dischiusa e la testa appoggiata all'albero dormiva con grazia. Aveva sempre quell'aspetto da angelo caduto dal cielo o una di quelle bellissime dame dipinte negli antichi quadri.
Notò che aveva un grosso tomo in mano aperto.
"Tipico" pensò senza alzare gli occhi al cielo.
Il libro di testo di Divinazione. Lo riconosceva senza problemi dalla copertina raffigurante una sfera magica.
La ragazza doveva essere appisolata durante lo studio. Ultimamente, con i G.U.F.O non faceva che studiare, studiare, studiare. 
Decise per quel giorno non l'avrebbe disturbata. In fondo si meritava un po' di riposo.
Ma prima che potesse girarsi sentì il suono della sua voce che pronunciava una sorta di "James" sbiascicato.
Si girò e Lily dormiva ancora beata senza che si fosse mosse di un millimetro.
Che se lo fosse sognato?
 
**
 
"Lily, Lily, ci sei?"
Si sentì scrollare. Aprì gli occhi.
"Mandy! Cosa c'é?" rispose svegliandosi di soprassalto.
"Ti sei addormentata sui libri..." le fece palesemente notare la sua amica.
"Oh, si, io..." Arrossì o, per meglio dire, avvampò. Sapeva di parlare nel sonno ogni tanto e aveva paura che qualcuno avesse sentito qualcosa di sconvenevole uscire dalle sue labbra, come già successo altre volte. Si guardò intorno allarmata.
La sua amica la conosceva abbastanza bene da sapere le sue preoccupazioni.
Le mise una mano sulla spalla: "Tranquilla, non hai parlato..."
"Come fai a saperlo?" rispose puntigliosa.
"Beh, sono stata quasi sempre con te, tranne quando sono andata al bagno per cinque minuti ma dubito che in quel frangente tu abbia detto qualcosa... Inoltre c'é poca gente da queste parti oggi dato il brutto tempo...." e indicò il cielo.
Era vero. Dei nuvoloni grossissimi minacciavano di far cadere miliardi di litri di pioggia a terra nel giro di poco tempo: "E' per questo che ti ho svegliata, Lily."
"Che ore sono, Mimy?" le chiese tranquilla, stropicciandosi gli occhi.
L'amica con aria colpevole le sorrise e a denti stretti disse: "Le 5 e mezza"
"Cosa?" urlò, Lily tirandosi su e mettendosi apposto alla bell'e'meglio gli abiti. "Che cosa hai fatto?" continuò con la sua voce stridula.
"Oh, non ti preoccupare, per Merlino!" le rispose l'amica seccata.
"Guarda che avevo trasfigurazione! La McGra..."
"L'ho avvisata io la Mc Granitt mentre andavo al bagno..." le fece l'occhiolino.
"Sei pazza?" Non credeva alle proprie orecchia.
"No, le ho detto che eri distrutta e che eri crollata sui libri... le ho chiesto se potevi saltare la lezione di oggi pomeriggio e ha detto di sì" le raccontò pacatamente l'amica.
"Non ti rendi conto della gravità di quello che hai fatto!" le urlò praticamente contro, fuori di sè.
"Sempre a studiare tu, sempre! Uffa che noia!" replicò l'amica. All'inizio aveva preveduto la sua reazione e si era preparata un discorsetto di scuse ma la sua reazione era davvero stata troppo, troppo eccessiva. In fondo lo aveva fatto per lei, perchè teneva alla sua compagna di banco, nonchè amica della pelle.
"A me piace studiare" le spiegò per l'ennesima volta. Ormai non sapeva più come dirglielo. "Non lo vedo come un peso, piuttosto come una opportunità. Serve al nostro futuro."
"Sembri la McGranitt solo che al posto di vostro metti nostro."
Risero entrambe: "Non sei la prima a dirmelo."
"E a dire la verità le assomigli anche un po'" finì l'amica intenta a stuzzicarla per punirla della propria secchioneria.
Lei spalancò la bocca dalla sorpresa e lanciò un sospiro di stupore. Scherzosamente le tirò delle foglie addosso.
"No, dai, che sembro una fuggitiva ora!" protestò togliendosi le foglie dai capelli. "Che poi sai che se lui mi vede così..." Lasciò la frase in sospeso. Lei sapeva.
Lily diligente l'aiutò a ripulirsi. La Rossa sbadigliò involontariamente e si coprì subito la bocca con una mano.
"Sei distrutta, Lily, é inutile che continui a fare questa vita. Studi anche di notte."
Lily stava per aprire la bocca ma Mandy, piantandole un dito davanti, la fermò: "E non dire che non è vero: ti sento sgattaiolare giù dal letto."
Veramente non è proprio cosi... avrebbe voluto dire la verità ma si trattenne sapendo bene che se la sua amica avesse saputo la vera ragione di quelle fughe notturne di certo non le sarebbe piaciuto.
 
**  

Stava davanti all'ingresso principale della scuola, seduto sui gradoni di pietra, quando scorse una chioma nera arrivargli incontro, tutta svolazzante.
"Ramoso, dove eri finito?" chiese il Belloccio della scuola, come amava scherzosamente chiamarlo alcune volte, il quale, sorridendo tutto sicuro di sé, si sedette accanto a lui.
"Affari miei, stupido Black" rispose canzonatorio.
L'amico gli diede una ficconata in piena costola.
"Ahia!" si lamentò toccando il punto lesionato dal gomito dell'amico.
"Stupido? Io?"
"Fanculo, Black. Smettila di scagare il cazzo!" rispose secco Potter che fintamente si.
Capendo il gioco anche Sirius alzò i toni: "Oh, stronzetto mezzosangue, guarda che io sono un purosangue, razza pura la mia, come i cavalli!" In tono così altisonante che Potter faticò a restare serio.
"Anvedì sto bastardo!" e con un balzo si mise in piedi con fare minaccioso.
Anche l'amico si alzò di scatto e si presero a muso duro, così tanto per giocare un po'. In fondo far finta di litigare era il loro passatempo preferito... insieme ovviamente a Mocciosus.
Black lo spintonò, lui rispose fino a che non caddero entrambi per terra e si misero a fare la lotta ridendo.
Peccato che non si accorsero della figura alta e longilinea della McGranitt che si era piazzata proprio davanti alla scenetta.
Quando se ne accorsero ormai era troppo tardi.
"Quando la smetterete di fare i bambini voi due? Crescete per Merlino!" tuonò scuotendo la testa ma non aggiunse altro e si diresse all'interno del castello con fare autoritario.
Si guardarono soffocando le risate.
"Forse la Donna Stecco si è arresa con noi" sussurrò Black all'orecchio del suo migliore amico.
Continuarono a ridere come degli scemi finchè Potter vide qualcuno di sua conoscenza. E subito quel viso allegro diventò di gesso.
Black capì al volo e senza bisogno di spiegazioni si girò.
In lontananza, da una uscita secondaria faceva capolino il vecchio caro Remus, bianco come la morte, che si trascinava giù per le scale con Minus al suo fianco che quasi lo reggeva di peso.
Lo osservarono tristemente trascinarsi fino ad accasciarsi sotto un albero di ciliego e respirare a pieno polmoni come se avesse corso una maratona.
Quando li vide da lontano regalò loro un sorriso stanco. Anche respirare sembrava gli procurasse un male cane.
Tutti e due lo fissarono, incapaci di distogliere lo sguardo da quella scena quasi patetica, e nel durante Sirius disse in un soffio: "Stasera Platano?"
"Si, stasera Platano" rispose Potter e istintivamente insieme alzarono lo sguardo al sole nascosto tra le nuvole pensando a quando, al posto di quel disco di luce propria, quella sera ce ne sarebbe stato uno identico, solo che viveva della luce riflessa del primo.

Salve lettori, scusate la lunga assenza ma ho davvero avuto un blocco assurdo a cui non riuscivo a venire a capo. Questo capitolo l'ho scritto in uno di quei sabati sera in cui, invece di uscire con gli amici, per il brutto tempo sono stata costretta a rinchiudermi in casa. E' l'abbozzo di una storia più ampia che ancora non ho chiaramente in mente. A presto aggiornamenti. Vostra, Francisca
   
 
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