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Autore: Loki__Laufeyson    25/11/2013    1 recensioni
(REVISIONE in corso capitoli --- per ora non andrò avanti ma cambierò un po' di cose nei capitoli precedenti che non andranno ad influire molto sulla storia, mi scuso ancora per il ritardo)
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“Oh mio dio!!! Sembra di stare in una sauna qua dentro!” disse con la vista offuscata dal calore che emanava l'acqua bollente.
Non ci volle molto che Loki capì subito a chi appartenesse quella voce squillante e irritante.
“Ma che...!? Clary, esci! SUBITO!” era infuriato come non mai vedendo la ragazza andare verso la finestra per aprirla. Ma la testardaggine di quella non le permise di ascoltarlo.
“Su esci dall'acqua e vestiti” gli disse amichevolmente girandosi verso di lui e facendogli un gesto con la mano che lo intimava ad alzarsi. Ma il dio rimase lì, guardandola irritato senza dirle una parola.
“Dai su! Che aspetti? Op op” si avvicinò a lui battendo le mani.
Non sopportando quel gesto il dio si mosse di scatto, imprigionandole i polsi della ragazza in una stretta di ferro.
“Non osare. Mai più. A fare. Così” la minacciò scandendo ogni singola parola, con un sorriso amaro e gli occhi pieni di rabbia, mentre la tirava a sé con lentezza mentre
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Found!


 


 




Seppe benissimo che da quel momento tutto nella sua vita sarebbe cambiato. Ma nulla di tutto questo gli dispiacque, anzi.

Il suo profumo, il suo tocco, i suoi baci.
Erano una goduria per Loki. Tutto di lei lo attirava, più di quanto ricordò. Non sembravano passati che pochi minuti, da quando si ritrovarono l'uno sopra l'altro, nudi, con solo la biancheria intima che li divideva.
La voleva.
Ma non appena cercò di creare un contatto più intimo dei precedenti sentì sotto di lui Clary irrigidirsi. Serrò la mascella e corrugò la fronte, forse le faceva male. Oppure non voleva spingersi oltre. Di certo lui non volle costringerla contro la sua volontà di giacere con lui.
Fece per scostarsi, di scendere sopra di lei. Ma non fu neanche in grado di spostare un gomito, che si trovò le labbra di Clary premute sulle sue, in un dolce e caldo bacio. Chiuse gli occhi e rispose al bacio con la stessa leggerezza e dolcezza.
Loki gli volle far capire una cosa: lui non sarebbe mai e poi mai, stato come il suo ex. Voleva dimostrargli che lui poteva darle di più, poteva darle tutto l'amore che si meritava.

Continuò ad accarezzarle le cosce, i fianchi, il volto. Era come una sorta di droga per lui, Clary, una droga di cui voleva assaggiarne ogni angolo, ogni fessura, ogni suo sapore e sentire ogni suo profumo.
Dovette ammettere che anche all'inizio, aveva avuto un profondo interesse per Clary, soprattutto da quando aveva iniziato a fidarsi più di lei. All'inizio ero incerto, sicuro che quello che provava per lei non era più di una semplice amicizia, pronta a crescere col tempo, ma sempre rimanendo tale. Invece, da quando gli aveva raccontato la sua storia, la sua vera storia, era cambiato qualcosa.
Sapeva quanto avesse sofferto in quei anni di esilio. Capì quanto fossero simili. Provavano le stesse emozioni, lei riusciva a capirlo e lui riusciva a capirla. Certo doveva ancora conoscerla nel profondo, nonostante gli avesse detto e raccontato molte cose, sapeva che quella era solo la superficie. Doveva ancora scavare, ma con calma. Era così che si faceva per conoscere qualcuno, no? Non si era mai interessato granché alle vite di altre persone, notando che nessuno voleva conoscere la sua. Ma quella ragazza lo cambiava sapeva che, stando con lei, ovunque fossero poteva chiamarla casa.

Decise di chiudere lentamente le labbra, per frenare quella loro danza di lingue insaziabili, anche se staccandosi provò un senso di vuoto, come se avesse lasciato tutta la sua vita in quelle labbra.
La guardò negli occhi - così belli – e le sorrise dolcemente, accarezzandole quei soffici capelli.
Non poté fare a meno di guardare anche il suo corpo, si delicato, inviolabile. Ogni volta che la baciava poteva sentire il suo corpo rilassarsi, e gli fece piacere saperla rasserenata dal suo tocco.

“Allora, è questo, che si prova?” decise di chiedere, lo sapeva come si chiamava quel sentimento, ma lo volle sentire pronunciare dalla sue labbra.
“Che cosa?” la vide corrucciare la fronte, e non poté fare altro se non sorridere. Era così dolce e non solo quando la baciava, ma anche quando parlava, quando chiedeva le cose che – secondo Loki – erano ovvie.
Si ricordò di quando, da ragazzo, faceva sempre domande insignificanti a sua madre – o almeno 'insignificanti' in senso che era troppo piccolo per saperne l'importanza -. E nel guardarla, non poté fare a meno di vedere lui da piccolo – per quanto assurdo fosse -.
“Tutto questo... - si fermò solo un attimo, baciandola di nuovo dolcemente, un bacio breve ma 'significativo', o almeno abbastanza da far capire la sua domanda - ...è questo che si prova, quando due persone...?” non seppe esattamente come finire la frase. Lo trovava assurdo, come avrebbe potuto chiederlo? Si ritrovò a sorridere, un sorriso nervoso.
“Si amano?” la sentì pronunciare quelle parole, evidentemente aveva notato il suo nervosismo.
“Sì” rispose con una nota di tristezza. Non se lo seppe spiegare il perché ma per un attimo ebbe paura di essere l'unico tra i due a provare quel sentimento, si maledì, si insultò mentalmente per aver solo pensato di conquistarla. Non era facile per Loki dimostrare tutto quell'affetto a qualcuno, e pensava che fosse in qualche modo 'giusto' provare a consumarlo, per farlo tramutare in qualcosa di più grande che della semplice amicizia e convivenza temporanea – diventata ora, quasi, permanente -.
“Bhe, in genere sì” la sentì dire, titubante. Forse non aveva capito quello che intendeva. Non voleva che le cose precipitassero tra loro e quella situazione, se fosse andata avanti, sarebbe successo – o, almeno questo era quello che pensava Loki -.

Non ci pensò due volte e, per non rischiare, si alzò sedendosi sul bordo del letto, ed iniziò a guardare il vuoto, iniziò a pensare, riflettere, portandosi le mani alla testa.



 

Aveva detto qualcosa di sbagliato? Forse era una domanda retorica, la sua. Quando Loki si sedette non poté che imitarlo, ma invece che sedersi accanto a lui, si sedé dietro di lui cingendogli la vita con le braccia, avvolgendolo in un caldo abbraccio.
Respirò affondo godendosi quel delizioso profumo che emanava la sua pelle, i suoi capelli. Erano come qualcosa di ipnotico, secondo Clary, il suo profumo. Una cosa che più amava di Loki – anche se strano - era il suo fisico. Per molte, su Asgard, sarebbe sembrato strano dato che le donne erano attratte dagli uomini con tanti muscoli e - secondo lei – poco cervello. Era ipnotico perché, era diverso dagli altri, sembrava così fragile, all'apparenza, ma alle volte sembrava il più forte.
Lei non era una di quelle che sbavava dietro a quegli stupidi guerrieri che si ritenevano superiori. Al contrario, a lei, piacevano le persone con pochi muscoli e tanto cervello, o almeno con un cervello abbastanza intelligente da poter conversare più di dieci o venti minuti, e che il soggetto non siano i propri muscoli scolpiti e gli allenamenti. Uno come Loki: intelligente, appassionato di letture.
Sapeva che lei non era una persona di alto rango, ad Asgard, e che non si poteva permettere di pensare cose così 'inadeguate', dato che il suo solo compito era servire, procreare figli secondo il marito e – come diceva sua madre – accontentarlo e 'servirlo'.
Lei odiava essere comandata, per non parlare se colui che gli dettava ordini era un insulso e presuntuoso guerriero.
Ne era certa che sua madre avrebbe scelto come suo marito un guerriero, dato che suo padre era stato tale la sua famiglia aveva l'opportunità di scegliere come compagno della figlia un guerriero.

Non si ricordava molto di suo padre soltanto una figura sfocata, egli morì quando lei era ancora in fasce durante la battaglia contro Jötunheim. Non sapeva neanche dire se era stato un buon padre. Quando voleva parlare con sua madre di lui, lei cambiava sempre discorso - forse per il troppo dolore - .
Anche che secondo Asgard una figlia doveva portare i propri interessi specialmente per la madre – dato che ella le doveva insegnare le doti culinarie, il ricamo ed altro cose che Clary odiava nel più profondo del suo cuore – ha sempre avuto interesse per le armi ma non lo dava mai a notare dato che veniva considerato un atto inappropriato ad una signora, e chi meglio di un padre poteva insegnargli tale dote?

Cercò di non pensare al suo malinconico passato con la famiglia e si concentrò al presente, a quello che era accaduto poco fa e a quello che stava per accadere se Loki non si sarebbe fermato.

Poggiò il mento sulla sua spalla e vi posò vari baci fino a salire verso l'altro, arrivandosi alle guance candide.
Il suo volto era pensieroso, titubante più che altro e questo la fermò, forse non era quello che voleva.
Nel pensarci, forse c'erano troppi dubbi nella sua mente e in tal caso non sapeva che cosa pensare, l'unica cosa che voleva era Loki, il saperlo accanto e non solo sotto le coperte – come molte penserebbero nel vedere il suo fisico - voleva solo che rimanesse con lei, del resto non le sarebbe importato più di molto.
Iniziò a passare le sua mani sopra il petto di Loki, che non si mosse di un centimetro, toccando ogni piccolo particolare di quel petto perfetto come se fosse scolpito in pietra, e nel farlo, notò che era molto rigido. Frenò quel movimento con le mani e le ritirò indietro scostarsi da lui. Ma nel fare quel leggero movimento si sentì bloccata, e notò solo in quel momento che Loki l'aveva afferrata per i polsi, perciò – come pensò che era giusto fare – riposò le sue mani sul suo petto.

Che cosa ti succede, a cosa stai pensando? Perché non mi parli? Pensò Clary corrugando la fronte e guardandolo in volto.

“Che cosa c'è Loki?” si decise a parlare, rompendo finalmente quel silenzio che si era venuto a creare.
“E tu lo provi?” domandò in risposta.

All'inizio, non gli era chiaro quello che aveva appena chiesto, poi provò a pensare al discorso di poco fa; quello sui sentimenti che provano le persone che si amano.
Loki, non sentendo una risposta, girò la testa quel poco che bastava per poterla vedere negli occhi.

Sentì uno strano calore nel vedere quei due smeraldi che la guardavano e notò che la sua espressione era cambiata, diventando bisognosa, implorante e piena di speranza.
E solo in quel momento capì quella domanda, a quello che voleva sentire, voleva una risposta che venisse dal suo cuore.
Era così dolce che Clary non poté fare a meno di trattenere un leggero sorriso pieno di dolcezza e sentimento, che forse avrebbe capito da quel sorriso la sua risposta. Ma la sua espressione non mutò ma diventò più speranzosa e bisognosa, e nel notarlo Clary poggiò le sue labbra su quelle fini di Loki, in un leggero bacio che divenne subito dopo più intimo.
Solo quel bacio poteva significare mille parole ma tutte proveniente dallo stesso sentimento, proveniente dal cuore.

Si staccò ma mantenendo la giusta distanza che gli permise di sentire il suo respiro che gli sfiorava le labbra socchiuse.
“Secondo te, da questo gesto che cosa provo?” un leggero sorriso si posò sul suo viso pronunciando quelle parole e non passò tanto tempo che anche Loki si ritrovò con un sorriso sulle labbra mantenendo sempre il contatto visivo.


 


 

Gli accarezzò una gote, pensando che niente era più bello di quella meravigliosa creatura che gli si presentava d'innanzi agli occhi.
Così bella, dolce, intelligente e unica.
Unica nel modo di pensare, nel modo di fare, nessuno – a parte sua madre – lo aveva trattato con così tanta dolcezza, procurandogli tutto l'amore che gli era stato negato in passato. Per la prima volta aveva trovato qualcuno che non lo vedeva come la pecora nera della famiglia o che lo considerasse inferiore a Thor.

Lui era sempre stato superiore a Thor anche se non in forza lo era in intelligenza e furbizia, era sempre stato l'escluso il meno considerato, ma con Clary lui poteva essere se stesso e non nascondersi dietro nessuna maschera, e poi a che cosa avrebbe servito dato che a Clary piaceva Loki per quello che era e non per quello che fingeva di essere?

La sua mano si spostò con una carezza verso il suo collo, procurandogli un brivido di piacere lungo la schiena. Si riavvicinò a lei con lentezza, mantenendo sempre il contatto visivo e posò le sue labbra su quelle di lei, in un morbido e dolce bacio, l'ennesimo di quei pochi minuti, ma una cosa era certa, ed era che Loki non si sarebbe mai stancato di baciarla o toccarla. Tutto di lei lo attraeva, lo rassicurava.
La fece sdraiare con dolcezza sotto di lui, ritornando alla posizione di poco fa, mantenendo sempre quel contatto dolce che via via si faceva più intenso e appassionato. Gli allacciò la vita con un braccio mentre l'altro era posizionato sulla nuca di Clary, attirandola ancora di più a se quasi come non volesse mai staccarsi da quel contatto – il che era il suo intento - .
Si spinse con il bacino contro di lei facendogli sentire il gonfiore che gli si era creato tra le gambe, procurandole un gemito soffocato. D'un tratto si staccò dalle sue labbra e fermò quel movimento – per lei – appagante e pieno di piacere.
“Cosa c'è? Non ti attiro più?” trovò nella sua voce un cenno di divertimento.
Si ritrovò a ridere.
“Come potrei mai? Mi chiedevo solo se...se sei sicura, insomma di...di tutto questo che potremmo fare” chiese incerto, intimorito da un probabile rifiuto – il quale non sarebbe stato l'unico della sua vita - .
La vide sorridere con tutta la dolcezza che poteva dargli e rispose semplicemente: “Allora, la mia risposta di prima, non era abbastanza convincente?”
“Non dico questo – disse con un cenno di sorriso, che poi si spense subito – intendevo che, sei sicura di farlo? Perché sai come è la gente di Asgard, e se mai torneremo e questa cosa verrebbe fuori la gente non farebbe altro che pensare male di te e...di quello che hai fatto..con me. - prosegui accarezzandole i capelli, che sinuosi si erano sparsi per tutto il cuscino - Ed io non vorrei mai che ti sparlassero dietro in modo volgare o addirittura che ti ridessero in faccia. Non riuscirei mai a sopportarlo”
Cercò di dirglielo nel modo più dolce possibile, anche se il suo cuore ribolliva di rabbia al solo pensiero di come lo avrebbero giudicata ad Asgard, di come l'avrebbero derisa e trattata nel modo più peggiore solo per il fatto che sarebbe andata a letto con il Dio degli Inganni.
“Loki, a me non interessa di quello che diranno gli altri, a me importa di te e te soltanto. Non potrei mai lasciarti solo per un giudizio ed anche se mi giudicheranno male, allora vorrà dire che non capiranno mai che persona speciale ed unica sei veramente” concluse con un sorriso che fece capolino nel cuore di Loki. “Io ti amo Loki. Anche se sei uno jotun a me non importa, non cambia quello che sei veramente. E' per questo che ti amo, perché sei diverso dagli altri. Anche se hai fatto tutto quel casino a New York, non cambierà quello che provo per te anzi mi spinge di più a starti accanto, per aiutarti nei momenti più difficili” concluse con un dolce sorrido mentre accarezzava a sua volta la gote di Loki che per lui quelle parole furono più di un antidoto, medicina o balsamo. Lo fece sentire felice, perché oramai aveva trovato una persona che non lo avrebbe lasciato per alcun motivo al mondo e che sarebbe stato accanto a lui nei momenti di bisogno.

Nei suoi anni ad Asgard le donne di corte nonostante sapessero chi fosse veramente gli sbavavano sempre dietro ma lui non ci aveva mai soffermato sul fatto di portarsi a letto una donna solo perché lo trovava attraente, lui voleva una donna che lo amasse per quello che è, che lo perdonasse ogni qual volta faceva errori e che stesse sempre accanto a lui non abbandonandolo mai. Qualcuno come Clary.

Non seppe che dire dopo quelle parole pronunciate da Clary, lei era stata l'unica a capirlo a comprendere i suoi sbagli e aiutarlo a rimediare. L'aveva salvato da un destino orribile, un destino che era quasi impossibile aggirare ma grazie a lei tutto stava per cambiare, era cambiato e niente lo rendeva più felice.

“Preferirei morire o essere rinchiusa nella cella più profonda ed oscura di Asgard, che avere una vita senza di te al mio fianco, regina o no, non mi importa, quello che mi importa di più sei tu ed il tuo bene, Loki” lo disse con tutto l'amore che provava e Loki riuscì a capirlo, era ovvio, e i suoi non potevano fare a meno di diventare lucidi per l'emozione.
“Anche io voglio che tu stai bene, ma pensa a come potreb--”
“Loki io te lo ripeto: non mi importa. Che pensino pure quello che vogliono, mi considereranno una puttana? Va bene, penseranno che tu mi abbia stregato? Per me non farebbe un piega, che pensino quello che vogliono quei cretini, tanto non capiranno mai” ad ogni frase pensava che poteva scoppiare, ma non volle darlo a vedere. Quegli stupidi asgardiani non capirebbero, e su questo Clary aveva ragione, ma non voleva in alcun modo che pensassero cose sbagliate della sua piccola Clary. Voleva proteggerla dallo stesso destino orribile che aveva avuto lui per tutti quei anni e che di sicuro non cambierà mai in futuro.




Questo era uno dei suoi tanti difetti: non voleva mai capire.
Clary aveva una cosa che poche persone possedevano, ovvero la pazienza. Voleva farlo ragionare, fargli capire che per lei andava bene, voleva solo il suo amore, voleva solo che i suoi sogni si avverassero. Perché non poteva negarlo a se stessa e non volle farlo, aveva sempre provato qualcosa di profondo per Loki che andava oltre il desiderio fisico.
Lei sapeva che ogni cosa che succede nel corso della vita fosse stato già scritto e che ogni cosa avveniva per un motivo. Forse lei era destinata a stare con lui o forse no, solo il futuro glielo poté dire, ma di una cosa ne fu certa, ovvero che ora doveva pensare al presente e al bene di Loki.
Lo strinse a sé con quanto più affetto poteva dargli in quel momento, non poteva fare a meno di provare compassione per lui e poco dopo Loki gli ricambiò l'abbraccio appoggiando la sua testa nell'incavo del suo collo e baciando ogni lembo della sua pelle.
“Grazie Clary...grazie per fare tutto questo per me...pere aiutarmi...per stare accanto a me nonostante io abbia fatto cose orribili” disse tra un bacio ed un altro scendendo sempre più in giù nel suo corpo.

Solo in quel momento Clary ripensò a quei ragazzi che Loki poche ore fa aveva ucciso, ma non lo fermò, ora aveva compreso che lo aveva fatto per lei anche se avrebbe dovuto macchiarsi le mani di sangue ma lo aveva fatto per una cosa che lei apprezzava: l'amore.
Cercò di non pensarci e di godersi quel momento per lei paradisiaco.
Si ritrovò a gemere quando sentì le labbra di Loki baciargli l'ombelico, sicura che dopo le sue labbra non si sarebbero fermate a quel livello. Un altro gemito le sfuggì mente le dita di Loki scorrevano nei suoi fianchi per poi posarsi sui suoi slip di pizzo verdi – abbinati al reggiseno dello stesso tipo e colore – , togliendoli con una certa e incurabile grazia.
“Ora dimmi, lo hai fatto per provocarmi?” chiese con quel suo tono che la faceva adirare dal piacere mentre le guardava con una certa attenzione, e con il suo solito sorriso beffardo sulle labbra . Si ritrovò a ridere alla sua domanda, ovviamente non era tra il materiale più sobrio e casto ma non ci aveva proprio pensato che poteva avvenire questa scena, quindi in sostanza, no, non lo aveva fatto apposta.
“Non ne avevo la minima intenzione” si ritrovò a dire mentre vedeva Loki gettare i suoi slip in un angolo della stanza. Si alzò a sedere e posò le sua lebbra contro quelle di Loki mentre gli posò entrambe le mani dietro la sua nuca trascinarselo con sé mentre riscendeva per sdraiarsi. Scese con le mani sulla sua schiena, accarezzandola, sentendo sotto le sue dita tutta la colonna vertebrale, era così visibile e percepibile al tatto che si poteva contare ogni singolo osso. Quasi gli fece effetto nel toccarla ma non si fermò e decise di scendere ancora più giù, arrivando fino hai suoi boxer neri che con un gesto della mano li fece scomparire nel nulla, così che stessero pelle contro pelle e niente a separarli se non il suo reggiseno, che non molto tempo dopo fecero la stessa fine dei suoi slip.
Lo baciò voracemente, quasi come se si volesse imprimere quel sapore dolce e fresco che solo lui le poteva dare.



 


La baciava, la toccava, l'accarezzava come un fiore delicato, come una rosa preziosa, una rosa bianca unica nel suo genere, piena di bellezza ma comunque fornita di spine.
Era questo che gli piaceva di lei, che nonostante fosse una rosa con delle spine, quando era lui a toccarla le ritirava, permettendogli un tocco leggero e senza paura.
Sapeva che dentro di lei c'erano molte spine – come del resto anche lui – ma come se, in sua presenza, le spine fossero sparite nel nulla lasciando solo la bellezza di questa rosa bianca.

Gli percorse un brivido di adrenalina su per la schiena e, in men che non si dica, con un gesto quasi meccanico entrò dentro Clary, provocandole un gemito di dolore mescolato al piacere e facendola aggrappare a se. Nel sentirla si fermò all'istante, forse era stato troppo avventato e impaziente. Non volle farle del male, non era nelle sue intenzioni.
Le accarezzò le dolci guance lievemente arrossate, e ne baciò la fronte lievemente sudata e scese fino alle sue labbra sentendola respirare affannosamente. Appoggiò la sua fronte contro quella di Clary, sentendo il suo respiro invaderlo da brividi.

“Perdonami” era quasi un sussurro il suo mentre continuava ad accarezzarla per farle ritornare il respiro normale o anche solo per tranquillizzarla.
“Ehi, non è niente. E' solo che...non me lo aspettavo” lo sapeva che glie lo diceva solo per rassicurarlo ma non sapeva il come o il perché di quelle parole si fidava.
La vide avvicinarsi un po', abbastanza da incrociare le labbra con le sue, in un tenero e dolce bacio che lo fece tranquillizzare un po' di più, mente si portava con il bacino verso di lui che, lo poteva considerare come un invito a proseguire. E così fece ma stavolta con più lentezza.
La sentì gemere varie volte, ma con una nota diversa, che non era per il dolore ma era puro piacere.
La sentì pronunciare il suo nome.
Con la stessa passione e desiderio, mentre un sorriso aprì sulle sue labbra.
A detta di molti il suo nome era considerato come una sorta di maleficio o bestemmia, invece da lei era come se impersonasse il vero e proprio piacere.
Quando decise di aumentare il ritmo delle spinte, portando Clary ad aggrapparsi a lui conficcandogli le unghie nelle spalle, non passò tanto tempo che raggiunsero insieme l'apice, ritrovandosi entrambi a gemere di piacere, entrambi con un sorriso, entrambi pieni di amore.

Gli diede un ultimo bacio prima di sdraiarsi al suo fianco, stanco, ansimante, contento e finalmente in pace.
Sentì Clary farsi strada tra le sue braccia e lui l'accolse immediatamente baciandole la testa mentre le iniziava ad accarezzarle i lunghi capelli.
Mosse leggermente le dita e poco dopo si ritrovarono avvolti tra le coperte calde.
La osservò mentre le dita di Clary tracciavano segni immaginari sul suo petto scoperto.
“A che pensi?” si ritrovò a chiedere continuando ad accarezzarle i capelli, rompendo finalmente quel silenzio che si era creato tra loro, ma a parte quello era veramente curioso di sentire quello che stava pensando perché, in cuor suo, sapeva che riguardava qualcosa su Asgard.

Merda! Si ritrovò a pensare. Stupido, stupido, stupido!!!

Iniziò ad agitarsi, ma non volle dimostrarlo, non voleva che Clary si preoccupasse troppo.
“Stavo solo pensando ad Asgard”.

Appunto. Pensò di nuovo Loki.


 


 


 


 


 

...intanto ad Asgard


 


 

Era seduto lì come sempre nel suo trono con al fianco il suo primogenito che stettero ad ascoltando una donna che si era presentata per consultare il Padre degli Dei riguardo – da quanto aveva capito – a sua figlia, ormai esiliata da ben due anni su Midgard e chiedendo il suo ritorno. “Vi prego, lo so che aveva fatto cose ingiuste in passato ma...vi imploro di riportarla indietro” supplicò tra le lacrime quasi in preda – se non lo era già – alla disperazione.
Comprese il suo dolore, ma nonostante ciò, lui doveva agire come re. Si ricordò a mala pena di quella ragazza, ma si ricordava che non era stata sola a combinare quei danni, se non si sbagliò erano molti – o molti in senso di quattro o cinque persone in più – erano stati tutti puniti o almeno quelli che aveva preso.

Si ricordò di suo figlio – e non si riferì a Thpr -, anche lui si dilettava nel provocare diversi danni e per questo fu sempre punito...
Non era stato un buon padre, solo Frigga gli aveva dato l'affetto che doveva meritare e di cui aveva bisogno.

Frigga.

Sua moglie, la sua metà. Ora assente nella sala. Forse era nella camera di Loki come al solito a piangere il figlio perduto. Fu rimasta distrutta alla notizia della fuga del figlio, aveva pianto per molte notti nelle sue stanze, nella stanze che una volta appartenevano a Loki. Erano quello il luogo in cui era suo solita andare e non si sarebbe sorpreso se dopo aver finito quest'udienza l'avrebbe trovata lì. Aveva il cuore in frantumi e questo lo sapeva ma mai quanto il suo, di un padre non amato e – in alcuni casi – disprezzato.




 

Ricordi.
Tristi, allegri, sofferenti o che ti potrebbero emanare gioia. Ma ormai di gioia era rimasta ben poca nel cuore della Regina, il quale il fato gli aveva strappato – per ben la seconda volta – un figlio adorato.

Amore.
Fu l'unica cosa che le era riuscito donargli, l'unica di cui quel ragazzo aveva bisogno. Un ragazzo che, con il passare del tempo era diventato un fuggitivo pieno di odio e rancore.

Odio.
Era questo che vide per l'ultima volta nei suoi occhi color smeraldo quando gli aveva fatto visita due giorni prima la sua fuga dalle prigioni. Nonostante il suo sguardo, non riusciva quasi mai ad alzare la voce con lei, lei che si era sempre sacrificata per lui, suo figlio, anche se non di sangue, lo aveva sempre amato, e sapeva che questo amore era sempre stato ricambiato.
Quando parlava di Odino o di Thor di fronte a lui, ecco, in quei momenti cambiava, l'aspetto che da dolce si trasformava in odio puro, la postura che da rilassato diventava rigido come la pietra. Ma i suoi occhi, quando si incrociavano con quelli della madre ritornavano sereni, quasi come se avesse ritrovato la pace.

Quando era piccolo e tutto era sempre stato più facile, ebbe occhi solo per lui, e lui per lei. Gli insegnava la magia, gli raccontava le storie e ogni volta che lo trovava in camera sua a piangere, immerso dal casino da lui stesso aveva combinato per lo sfogo, lo avvolgeva sempre tra le sue braccia.

Li vide spesso giocare, Loki e Thor, a nascondino o a rincorrersi, ed ogni volta che Thor lo abbandonava per stare con i suoi amici, Loki si rintanava spesso dietro alle colonne, oppure andava nella sala del trono e vi si nascondeva dietro, nell'angolo più buio e anche in quei momenti lei c'era sempre. Non lo aveva mai abbandonato.
Lo poté vedere anche in quel momento, proprio lì, disteso sulla balaustra della terrazza, con la schiena appoggiata al moro, una gamba ciondoloni e l'altra piagata verso il torace, intento a guardare il tramonto o le stelle che Asgard gli regalò.
Aveva sempre provato paura nel vederlo in quella posizione infatti le volte in cui Loki si accorgeva della sua presenza, riscendeva dal suo giaciglio nel modo più aggraziato, per non farle venire dei colpi al cuore, si dirigeva verso di lei e l'abbracciava. Lei sapeva che la sua presenza era sempre stata una sorte di luce per lui nei momenti più bui.
Vederlo in prigione fu stata la cosa più orrenda, le si era distrutto il cuore vederlo in quel modo: in catene, con quella museruola; ferito e dolorante a vista d'occhio ma sopratutto ferito al cuore – di nuovo - .

Nuove lacrime pianse, bagnando per l'ennesima volta il cuscino in cui si era afferrata. Il dolore era l'unica cosa che conosceva che avrebbe continuato a provare se non lo avesse mai più rivisto.

Perché non posso andare a giocare sulla neve con Thor, madre?” continuava a chiedere, rompendo il silenzio che si era venuto a creare nella biblioteca, ma con la sua voce dolce come se le sue corde vocali non conoscessero la maleducazione e i toni alti.
Gli sorrise e gli baciò la fronte coperta a metà dai capelli scompigliati del bambino il cui apparteneva quella splendida voce.
“Non ti diverti qui, con me? E con i libri?” aggiunse l'ultima domanda con tono umoristico e un dolce sorriso che gli si era venuto a creare vedendo il desiderio negli occhi del giovane che poco dopo, anche nelle sue labbra fini si creò un sorriso così abbagliante da coprire anche il sole.
“No, certo che no madre, ma è solo che volevo stare un po' con mio fratello” c'era supplica nella sua voce e la Regina quasi si sciolse, ma sapeva che se lo avrebbe mandato fuori, così 'spoglio' Odino le avrebbe urlato contro se Loki scoprisse la verità.
“Magari dopo, quando tornerà. E poi noi bisogna ancora finire un libro” finse, sapeva che Thor sarebbe tornato tardi, come suo solito, ma c'era anche una parte del vero, dovevano sul serio finire quel libro, di storie sugli antichi Dei. Sulla storia di suo nonno, Borr.
Non voleva privarlo della sua libertà per un segreto che, di sicuro, lo avrebbe segnato a vita. Era contraria perché non gli sembrava giusto e perché sapeva che con il passare del tempo, non sarebbe rimasto il dolce e tenero bambino che ora le si presentava d'avanti, ma che sarebbe diventato più autoritario, più esposto con i suoi pensieri, più adulto. Di sicuro non avrebbe sofferto di meno, sapendo che l'aveva tento all'oscuro su tutto per tutti quegli anni, ma non voleva neanche perdere un figlio, il più caro, il più amato.
Lo vide sorridere, il suo solito sorriso che solo a lei donava così raggiante e disse, anche se in tono un po' deluso: “D'accordo madre”

Ritornarono a leggere, incuranti del doloroso futuro che li attendeva.

Era stata una pessima madre, aveva amato suo figlio ma non abbastanza da rivelargli la verità, anche se avrebbe sofferto non avrebbe mai reagito così: distruggendo mondi.

Si diede della sciocca, dell'ipocrita pensando più al suo bene che al bene di suo figlio.


 



Provò pena per quella donna, provava il suo stesso dolore, ma invece che per una figlia, lui lo provava per un fratello perduto. Da quando lo aveva visto scomparire oltre il portale non si era dato pace, l'aveva cercato dappertutto iniziando con il pianeta di Jötunheim, ma non lo trovò, illuso, era ritornato a casa per volere di suo padre e gli furono affidati altri compiti per il compimento della pace tra i Nove Regni, rassicurandolo che a Loki ci avrebbe pensato Heimdall.
Non c'era stata neanche una notte di pace, tutte pervase da incubi. Ebbe paura che Loki si fosse fatto del male, che si sarebbe ficcato in un altro guaio o peggio, che fosse morto. Non passò un giorno che Thor andasse a trovare quotidianamente Heimdall per chiedere di suo fratello e di dove fosse. Fu annegato dall'ansia, dalla disperazione e dalla tristezza.
Per i primi giorni – dalla scomparsa di Loki – nel cielo di Asgard fu sempre presente qualche fulmine o pioggia violenta, accompagniate dal pianto del Dio del Tuono.

Dove sei Loki? Si ritrovò a pensare per la millesima volta.

Ma i suoi pensieri vennero messi da parte nell'udire le porte della Sala del Trono aprirsi per farvi passare una guardia che arrivata ai piedi delle scale si inginocchiò al cospetto di Odino e portando il pugno all'altezza del cuore, come segno di rispetto. Interrompendo così la donna.
“Mio re – iniziò la guardia – Heimdall conferma che Loki è stato trovato” non ci fece caso alle ultime parole che già a sentire il nome di suo fratello sgranò gli occhi e li puntò verso suo padre che chiese: “E dove si trova, in questo momento?”
“Su Midgard, mio re” non credeva alle sue orecchie. Che Loki si fosse reso visibile agli occhi di Heimdall per puro sbaglio? Oppure aveva in atto un altro folle piano? L'una o l'altra il figlio di Odino era in estasi, contento che dopo mesi di ricerca abbia ritrovato suo fratello, ma tutta la sua gioia finì nel sentire le successive parole della guardia che evidentemente non aveva finito.
“E...è con una donna, mio signore. Ma, non con una mortale” si trovò, finalmente, a concludere.
A quelle parole, la rabbia lo adirò, ma vide lo sgranare degli occhi della donna dietro il guerriero e riempirsi di una gioia immensa.

Che fosse la figlia di quella donna? Era una domanda che gli pervase la mente, insieme a molte altre che si andavano a formare.

“Thor, preparati a partire per Midgard e, riporta indietro Loki” interrompe dei suoi pensieri Odino e vide che appena pronunciate quelle parole congedò la guardia.
Ora rimaneva ancora la donna, ed il suo problema con la figlia.
“Mio re, non voglio essere un peso o darvi alcun fastidio ma...la imploro di chiedere a vostro figlio di riportarmi indietro mia figlia” supplicò ancora, con la medesima urgenza e tristezza, solo che ora, era un po' più sicura di ricevere il consenso del re.
Il quale – per fortuna della madre – arrivò: “E sia, ma ad una condizione” mise in chiaro il Padre degli Dei.
“Qualunque cosa, mio signore” si affretto a rispondere la donna ormai esasperato dalla gioia.
“Se vostra figlia causerà altri danni ad Asgard ella sarà bandita per sempre” concluse con tutta la sua autorità, che fece, di conseguenza, brillare gli occhi della donna.
“Certamente mio re, vi ringrazio di aver acconsentito a questo mio desiderio”

Fu già pronto a partire, diretto verso il Bifrost.
Contento, entusiasta all'idea di rivedere suo fratello a casa.
Nel suo cammino tra la gente del popolo rincontrò la donna di poco fa che senza alcun preavviso lo fermò.
“Mio principe, le posso dare un informazione su mia figlia, se non le disturbo?”
Giusto, sua figlia. Pensò il Dio. Era stato così entusiasta e impaziente di ritrovare suo fratello che si era completamente dimenticato della ragazza. E nel pensarci, non sapeva neanche il suo aspetto, o quale fosse il suo nome.
“No, certo che no, anzi scusatemi di non avervi neanche chiesto di come fosse vostra figlia” disse umilmente dispiaciuto. Aveva compreso il suo dolore, e si diede del testone per non aver neanche chiesto un'informazione su di lei.
“No, non vi scusate. In effetti, era proprio di questo che vi volevo parlare. - ammise con un sorriso – Se la dovreste incontrare, è...beh lei ha dei capelli biondi, occhi celesti come il cielo e corrisponde al nome di: Clarissa” concluse con enfasi, che non lo dette a dimostrare più di tanto, ma Thor la capì – come avevo già detto – anche lui era contento di riportare suo fratello.
La ringraziò e riprese il suo cammino verso il Ponte Arcobaleno da Heimdall che gli avrebbe aperto il ponte nell'esatto punto dove aveva visto suo fratello l'ultima volta.

Sto arrivando Loki.


 


 


 


 

...Midgard


 


 


 

Era stato uno stupido, un emerito idiota, come poteva un semplice sfogo distrarre il suo incantesimo?
Si maledisse, maledisse lui e la sua magia.
Per Odino!!

Era da varie ore che stava imprecando mentre cercava di distrarsi guardando un film nel salotto. Vide certe volte passare Clary da un lato della cucina all'altro - non seppe che cosa stava facendo -, ignota del suo errore imperdonabile.

Fra non molto le avrebbe detto addio.

Addio a tutto. A quello che hanno passato qualche ora fa. Addio alle battutine che si scambiavano a vicenda. Addio hai bei momenti insieme.
Mai una giusta gli andava, perché? Era maledetto? Era così ingiusta la sua vita a tal punto che tutto andasse storto! Nulla, nulla di tutto quello che faceva aveva un lieto fine. Neanche questo.

Certe volte Clary gli rifilava delle occhiatine accompagniate dal suo dolce sorriso, le labbra, quelle dolci labbra, ancora si ricordò il sapore.
Ancora si ostinò a credere che nulla fu accaduto, che se lo era solo immaginato e che in realtà non aveva mai e poi mai distratto la sua mente permettendo a Heimdall di vederlo.
Sarebbe stato solo un ricordo, lei e tutto il resto, solo un fruscio che col tempo sarebbe svanito nel nulla e sarebbe arrivata solo la collera, la rabbia disprezzante che provava per tutti coloro che lo avevano tradito, che lo avevano creduto un debole. Ed il rancore.
Non poteva pensare di perderla, non voleva.
Come avrebbe potuto vivere senza di lui che la proteggesse? Come poteva superare momenti difficili delle sua vita, senza di lui? Come poteva affrontare una tale distanza? Lui non lo sapeva, ma sapeva che entrambi avrebbero avuto il cuore spezzato.




 

Lo vedeva lì, immobile, immerso come al solito tra i suoi pensieri.
Lei, invece preferiva scorrazzare di qua e di là per la cucina pensando a cosa potevano mangiare per cena, sempre se di fame l'avessero.
Era contenta, felice per quello che era accaduto. Loki, che fu stato l'unico a starle accanto, l'unico ad averla aiutata e protetta, l'unico ad averle dato l'amore.
L'amore che per lungo tempo avevo cercato, che per lungo tempo avevo bramato eccolo lì spuntare fra noi, su di noi.
Lo amava, l'aveva sempre amato, e sempre lo amerà.
Si fermò di colpo.
Basta, pensò mentre si diresse verso il salotto, intenta a stare con Loki.
E chi sene fregava della cena avremmo ordinato qualcosa lì per lì.

Si sdraiò accanto a lui, distraendolo dai suoi pensieri e accoglierlo con un dolce sorriso accompagnato subito dopo dall'unione delle loro labbra.
Continuarono a baciarsi mentre con estrema lentezza si misero sdraiati sul divano l'uno sopra l'altro.
Gli accarezzò i capelli, così morbidi al tatto che si poteva dire lo stesso delle sue mani che, invadenti si posarono suoi sui fianchi stringendola a sé.
Si staccò dalle sue labbra, anche se contro voglia ma sapeva che qualcosa non andava. C'era qualcosa di diverso in Loki, prima era rilassato e la toccava con grazia, adesso invece la toccava e la stringeva a se come un senso di smarrimento...

“Ehi..cosa c'è?” chiese tra un bacio e l'altro. Non era mai un bene quando Loki iniziava a comportarsi in modo 'strano', diverso dal solito. Lo vide corrugare la fronte, tenendo gli occhi fissi sui suoi.
“Cosa...? Niente, perché?” domandò in risposta. Ecco, ora aveva la prova evidente che qualcosa non andava. Lo conosceva troppo bene Loki.
Lo guardò scettica staccandosi da lui per poi mettersi a sedere. Loki la raggiunse abbracciandola per i fianchi ed iniziando a baciarle il collo.
“Non ci casco Loki, lo so che ce c'è qualcosa che ti turba, e non è nulla di buono a parer mio” gli disse con tutta la sua onestà scansandoselo di dosso per poi ritornare a guardarlo negli occhi che, in quel momento, esprimevano confusione.
“Ti giuro che--” non finì nemmeno la frase che un interminabile bussare li fece sussultare entrambi.

Guardarono per un attimo la porta d'ingresso che, l'uomo che era dietro alla porta continuava a bussare ininterrottamente, poi si rivolsero lo sguardo e trovò che lo sguardo di Loki era cambiato e che ora era di un completo e puro terrore. Corrugò la fronte e con un balzo scattò in piedi andando verso la porta e puntando un dito contro Loki, dicendogli: “Ricordati dove eravamo!” sentì un balzo dietro di lei e capì subito che Loki la stava per raggiungere.
“Clary, no!” cercò di fermarla ma, proprio quando fece scattare la serratura un boato accompagnato da un urto la fece balzare indietro, facendo andare a terra anche Loki.



 


La tenne stretta a se, cercò di proteggerla, ma l'urto lo aveva riscosso e tutto intorno a lui si fece scuro, non distingueva più le figure. Ma una cosa la riconobbe, anche se sfocata oltre ogni limite. Un mantello rosso, dietro ad una figura possente con in mano un martello.


 

Poi...il buoi.


 






















Note dell'autrice.

 

Ed eccomi dopo anni ed anni!!!! hahahahahha

mi scuso umilmente per il ritardo...anche se vi avevo avvisato di questo! ;)
allora che ne pensate?

Nel prossimo capitolo approfondirò di più la madre di Clary...ed il loro rapporto...ed anche dei suoi amici! Hahahah

non lo so penso che questo capitolo vi sia piaciuto!!
e...pultroppo anche il prossimo arriverà con un po' di ritardo...ma non so di preciso quando.
Speravo che questo capitolo venisse un pochino più lungo ma...heo ormai è fatta! Haha

fatemi sapere che cosa ne pensate!! e se aveta anche qualche idea...proponetemela!!!

ringrazio tutti i lettori che seguono questa ff anche se non recensiscono...anche se non è il massimo..ma dovevo dar sfogo alla mia pazzia!! ;)
 

spero che vi abbia un po' più...incuriositi? Interessato?

Non lo so...la scelta a voi! Hahahahah

poi per il prossimo capitolo..penso anche di aggiungere delle battute che è presente nel film Thor the dark world.

A proposito del film...chi lo a trovato meraviglioso!??!!? hahahah io l'ho trovato spettacolare!! XD
 

 

per chi di voi volesse contattarmi..ecco il mio indirizzo facebook:

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un bacio ed alla prossima!

Loki__Laufeyson

  
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