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Autore: PatheticRomance    25/11/2013    2 recensioni
-Va bene, va bene. Di cosa vuoi parlare?- acconsentì Hongbin allontanando il suo corpo da quello di Hyuk e appoggiando la schiena in modo arrendevole contro il divano.
-Hyung… - Il maknae si aprì in un sorriso smagliante a quella piccola vittoria - Ti ricordi com'eravamo?-
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hongbin, Hyuk, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Salve, scusate il ritardo, anche se so che non frega a nessuno.
Ma qui ci siamo fatte prendere dalla pigrizia, perché mancava solo correggerlo.
Beh, questo è l’ultimo capitolo poi dopo di questo abbiamo l’epilogo ed è finita.  Beh, sì, è stata breve ma ringrazio tutte le persone che han recensito e aggiunto tra preferiti/seguiti/ricordate o qualsiasi altra sezione esista. Come al solito grazie alla mia beta
Plubuffy.

Josie.

Do you remember how we were?

Nei giorni a seguire le prove erano andate avanti senza nessuna possibilità di pausa. Sang Hyuk aveva provato a dare il massimo, impiegando tutte le sue energie per una buona riuscita, ma per quanto si impegnasse i risultati non erano comunque stati poi così soddisfacenti. Era frustrante! Aveva provato per ore da solo in quella sala prove e tutto era risultato perfetto, ma quando arrivava l’ora di dimostrare ai suoi hyung quanto valeva andava sempre qualcosa storto e bisognava ricominciare dall’inizio. Il ragazzo era esausto, provare gli costava fatica e altro dolore. Forse avrebbe dovuto dar retta ai suoi compagni e continuare solamente con lo studio nel quale, in fondo, era bravo.

Avevano da poco preso una pausa quando il presidente fece la sua comparsa nella sala prove. Tutti si scambiarono sguardi preoccupati e interrogativi prima di inchinarsi educatamente. Perché si era scomodato per parlare con loro? Il pensiero di tutti corse immediatamente al giovane maknae. Nonostante notò gli sguardi diretti al più giovane l’uomo di posizionò davanti a loro e, con uno sguardo indecifrabile, li squadrò uno a uno.

-È difficile?-domandò sorprendendo tutti.                                                                     

-Non lo è- Ken fu l’unico a rispondere.

-Non lo è?- domandò ancora

-Un po’.. – fu sempre lo stesso membro a rispondere. Fortuna che a lui le parole non mancavano mai.

-Sang Hyuk?- il presidente appellò quasi inaspettatamente il maknae. Quest’ultimo guardò N con una leggera nota di panico prima di tornare a posare lo sguardo sul suo interlocutore… rimanendo in silenzio.

-Quando fai qualcosa in un team è come essere in uno sport di squadra. Il lavoro di squadra è importante- Sang Hyuk sentì come se quello fosse l’ennesimo rimprovero. Guardò dispiaciuto i suoi compagni mordendosi forte la lingua. Il presidente continuò con il suo discorso, ma la mente del giovane imboccò tutt’altra via. Solo quando, di sorpresa, ricevette una gomitata nel fianco da parte di Ravi, si degnò di cercare di afferrare il discorso -Credo che avete bisogno di fare qualcosa per rafforzare il vostro lavoro di squadra- aveva esordito alla fine. Lo sguardo di tutti si incontrò interrogativo, ma nessuno si degnò di fornire loro ulteriori spiegazioni. Non appena il presidente uscì dalla stanza le voci dei ragazzi esplosero all’interno della sala prove.

-Che potrà mai essere?- esplose Ravi curioso.

-Ohh, ottokajiii?!- cominciò Ken girando su sé stesso eccitato.

-Non resisterò fino a domani!- piagnucolò N invece come un bambino

Hyuk e Hongbin sembrarono gli unici due pensierosi, mentre Leo dopo quel breve stacco aveva semplicemente ripreso a fare quello che era stato interrotto, ovvero le prove.

-E allora? Riprendiamo?- aveva “urlato” con la sua soffice voce. Nessuno aveva avuto poi il coraggio di contraddirlo. Così le prove erano durate fino a tardi non dando il tempo nemmeno di pensare a cosa sarebbe successo l’indomani che, una volta arrivati al dormitorio, erano crollati praticamente tutti, troppo stremati anche solo per pensarci.

Mettere piede fuori dal dormitorio, o almeno per non andare alla sala prove per una volta, fu un gran sollievo che riuscì a grosso modo a risollevare l’umore generale. Ken sembrava eccitato come sempre e non riusciva a smettere di parlare per nemmeno un secondo, seguito da un altrettanto pimpante N che non aveva lasciato il povero maknae in pace nemmeno un attimo.

Durante il tragitto un po’ per noia e un po’ per alleviare la curiosità, i ragazzi proposero il gioco della “telepatia”. I primi a parteciparvi furono Ravi e Ken che, tra una battuta e l’altra fecero ridere persino il preoccupatissimo Sang Hyuk.

-Il prossimo team è… Hongbin e Sang Hyuk- annunciò improvvisamente N cauto. I due maknae rimasero congelati sui propri posti e l’atmosfera, fino a quel momento giocosa, divenne fredda. Fortuna che a spezzare questa tensione fu una battuta di Ken seguita ovviamente da altre a raffica da parte di N e Ravi.

Quando venne il momento di mettersi uno di fronte all’altro con le mani congiunte i due sembrarono altamente a disagio, e questa volta la cosa non sfuggì decisamente a nessuno dei loro hyung. Hongbin sembrava addirittura non riuscire a guardare nella direzione del più grande senza arrossire furiosamente o lanciare uno sguardo che Hyuk riusciva a definire in un unico modo: freddo.

-Qual è il gruppo sanguigno di Sang Hyuk?- fu la prima semplice domanda alla quale, però Hongbin non seppe rispondere.

-Come avrei potuto saperlo?- rise imbarazzato Hongbin. Sang Hyuk sembrò invece ferito da questo tipo di comportamento. Alla domanda sul colore preferito del più grande, invece, il maknae seppe rispondere correttamente rendendo, se possibile, l’aria ancora più pesante tra i due. Il viaggio continuò indisturbato e, come prima, ognuno tornò ai proprio posti, quello di Hyuk a un sediolino di distanza dal visual. Stargli intorno per più di cinque minuti era quasi impossibile da sostenere per il cuore del poveretto che, puntualmente, cominciava a battere all’impazzata. Si sentiva come se avesse dovuto agire in modo cauto nei suoi paragi, a dire il vero aveva paura di ricevere un’altra di quelle occhiate gelide o, nel peggiore dei casi, una ramanzina.

Fortunatamente il viaggio durò solamente altri dieci minuti che per Hyuk parvero un’eternità. Quando scesero finalmente dalla macchina sul volto tutti avevano lo stesso sguardo confuso cercando risposte ognuno negli occhi degli altri.

-Bunjee jumpingaveva annunciato fiero il manager trattenendosi dal ridere nello scorgere sguardi di puro terrore sulla faccia di alcuni dei membri, ma il vero e proprio caos si stabilì quando, una volta saliti con l’ascensore, bisognò decidere chi sarebbe stato il coraggioso a buttarsi per prima.

-Taekwoon sarà il primo a saltare- annunciò una ragazza.

-Perché io?- protestò il diretto interessato prendendo per la prima volta parola.

-Devi andare primo- rispose lei semplicemente.

-Non voglio- Si lamentò Leo con un tono di voce stranamente udibile.

-Perché?- chiese quindi l’altra tentando di nasconde un principio di risata.

-Non voglio – Si impose facendo ridere i restanti membri per il suo comportamento strano. Per cinque minuti buoni si creò un vero e proprio disordine che si stabilì affibbiando la scelta del povero sfortunato a una partita di carta, sasso e forbici, che Ravi si ritrovò a perdere.

-No, no!- Ravi si inginocchiò a terra disperato aggrappandosi al braccio di N, proprio come il leader prima aveva fatto con lui nell’ascensore –Non posso farcela, perché devo essere il primo?- piagnucolò.

-Va bene se salto io per primo?- Dopo una lunga riflessione, o almeno così gli era sembrata anche se erano passati appena cinque secondi, Sang Hyuk si propose.

-Sang Hyuk ha detto che vuole andare primo!- la voce di N seguì immediatamente la sua. Il cuore del maknae perse per un momento un battito e un leggero tremolio gli percorse tutto il corpo. Era spaventato.

-Puoi farcela!- lo incitò il leader. Fighting!- urlarono invece Ravi e Ken.

Il ballerino indossò le apposite attrezzature di sicurezza e si avvicinò al bordo titubante guardando in basso e immediatamente una morsa gli attanagliò lo stomaco rendendogli le gambe molli. Chiuse gli occhi per un momento cercando di stabilizzarsi ma non mostrò nessun segno di cedimento, doveva farcela, ne valeva del suo orgoglio. Doveva farlo per sé stesso e per liberarsi da tutta l’ansia di quel periodo, doveva farlo per i suoi hyung che in quel momento lo stavano guardando alcuni di loro quasi scettici. Una scarica di coraggio che prima non aveva mai percepito si impossessò delle sue gambe e senza esitazione in un attimo si lanciò nel vuoto. Fu come se tutte le sue preoccupazioni l’avesse lasciate lì sopra insieme a tutti i membri, Sang Hyuk finalmente si sentì libero da qualsiasi peso, si sentiva leggero sospeso nell’aria. Per la prima volta si sentì felice e comprese, finalmente, che ce l’avrebbe fatta, voleva essere guardato.

-Sembra figo!- boccheggiò Ravi aggrappandosi alla barriera guardando la veloce discesa del suo compagno. Ed era vero, il maknae si era lanciato nell’aria con tale leggerezza che quasi sembrò che da un momento all’altro il vento l’avrebbe alzato e avrebbe spiccato il volo. Hongbin non riuscì a fare altro che tacere e guardare a bocca aperta concordando silenziosamente con il suo amico, anche se per nulla al mondo lo avrebbe ammesso, Hyuk era stato figo.

Acceso da quella dimostrazione di coraggio da parte del più piccolo del gruppo, Hongbin si propose per secondo sorprendendo ancora una volta tutti. Dopo un po’ di esitazione, perché si fosse proposto nemmeno lui lo sapeva, anche lui seguì le orme del maknae raggiungendolo immediatamente giù.

- Sei stato bravo, hyung!- si era poi complimentato l’altro ancora tutto pimpante, ricevendo in risposta solo un sorriso imbarazzato. Fortuna che subito dopo arrivò Leo a trarre in salvo il visual, anche se Sang Hyuk non poteva ritenere proprio fortuna trovarsi da solo con gli unici due membri della band con il quale non aveva stabilito ancora un legame. Solo quando finalmente arrivò Ravi si sentì libero di tornare a respirare, a seguirlo subito dopo ci fu Ken e, dopo qualche lamentela da parte sua, il leader.

Finalmente riuniti i sei ragazzi si guardarono forse con una nuova complicità, e, dopo le parole di incitamento di N, i ragazzi di strinsero in un unico e caloroso abbraccio. Hyuk sgranò gli occhi sorpreso quando notò le braccia di Hongbin strette intorno alla sua esile figura. Si irrigidì per un momento.

-Andiamo avanti insieme- a quelle parole il minore si sciolse in un sorriso dolce e, per la prima volta, ricambiò in modo impacciato quell’abbraccio. Le cose sembrarono più o meno tornate al loro posto quando fu comunicato ai sei ragazzi che l’ultima missione consisteva nel dividere i ragazzi in tre coppie e, legate per un piede, avrebbero dovuto sostenere una conversazione intima, ma le cose degenerarono nel momento in cui furono comunicate quale sarebbero state le divisioni. Ken e N, Ravi e Leo e, infine, Hyuk e Hongbin. L’espressione rilassata di entrambi si rabbuiò nuovamente in un istante.

Sang Hyuk lanciò un’occhiata disperata a N quando lo vide allontanarsi non senza un briciolo di preoccupazione. I due ragazzi rimasero a guardare come le altre due coppie si stessero allontanando e, solo dopo un momento di imbarazzante silenzio decisero di sincronizzare i loro passi e muoversi da un’altra parte finendo poi per sedersi solo qualche metro più in là, arresi dall’inevitabile destino.

Hyuk arrossì furiosamente guardando come i cameraman, famelici, aspettavano una loro qualsiasi mossa in un silenzio che, lo sapeva, prima o poi lo avrebbe fatto impazzire –Dovrei mantenerla io?- per la seconda volta, quel giorno, ebbe il coraggio di fare il primo passo.

-Tieni…- si era limitato a rispondere il visual porgendogli la telecamera che gli era stata data per filmare i due rendendo, se possibile, ancora il tutto più imbarazzante –C’è qualcosa che vorresti dire?- lo esortò.

Il maknae sembrò riflettere seriamente se fosse il caso di rispondere o meno alla domanda ma, come se non riuscisse più a reprimere i suoi sentimenti, cominciò con il tirare fuori la questione principale.

-C’è qualcosa in cui credi che io debba cambiare?- concluse guardando timidamente il suo vicino, Hyuk lesse esitazione nei suoi occhi –Parla sinceramente – disse con torno fermo.

-Onestamente mentre ti allenavi continuamente sembrava che non potessi concentrarti affatto e per questo non sapevo come aiutarti- le parole di Hongbin, a differenza di quelle dell’altro sembrarono più incerte e selezionate, ancora cariche di un imbarazzo che, sinceramente, non sapeva se fosse riuscito a superare tanto facilmente. Doveva ammetterlo, vedere quel ragazzo corrergli dietro per essere accettato nonostante tutto quello che incontrava erano solo rifiuti era da ammirare.

- avevo paura di diventare un peso - Dopo aver sentito le parole del più giovane si era sentito terribilmente in colpa per averlo trattato in quel modo. Forse era stato troppo duro nei suoi confronti, doveva ammetterlo, tutto quello che aveva fatto era sommergerlo di critiche senza mai fermarsi un momento per capire come il maknae si sentisse realmente, in fondo stava già cercando di fare il suo meglio senza che tutti si mettessero ad attaccarlo. Sicuramente ricevere costantemente critiche non lo aveva aiutato a migliorare, Hongbin sapeva bene quanto facessero male, come quando era ancora un trainee e aveva pensato di mollare tutto ma era stato trascinato immediatamente indietro dal loro leader N. Hyuk non faceva parte del team originale e lui non aveva mai fatto nulla per metterlo a proprio agio, e solo grazie a quei silenzi imbarazzati tra di loro il ragazzo se n’era reso finalmente conto. Sospirò.

- Dovresti deciderti in fretta, impostare gli stessi obiettivi è solo l’inizio, quando ti senti così dovresti dirci qualcosa, così noi possiamo supportarci a vicenda mentre ci alleniamo –le parole del visual furono sincere come non lo erano mai state -Tu sei più piccolo, devo essere stato duro con te- mormorò infine più a se stesso dimenticandosi per un momento delle telecamere prepotentemente puntate su i loro volti.

-No, non è così- tagliò corto Sang Hyuk con urgenza. Hongbin si lasciò un sfuggire un sorriso amaro, come aveva potuto far del male a un ragazzo del genere? Nonostante tutto quello che aveva ricevuto era un continuo rifiuto continuava a insistere che fosse tutto apposto.

-Mi dispiace- fu tutto quello che riuscì a dire alla fine, non aveva nessuna scusa. Rimasero in silenzio per un paio di minuti riflettendo sulla piega che aveva preso il loro discorso quando, con tono un po’ incerto il maknae lo interruppe, guardando perplesso la scena che gli si stava presentando davanti.

-Ma quello non è Leo hyung? E sta cercando di colpire Ken Hyung…- Il visual alzò automaticamente lo sguardo giusto per notare come Ravi, legato per un piede al più grande dei main vocalist, cercasse di trattenerlo dall’ammazzare l’altro.

-Sarà dura senza uno dei main vocalist- ci scherzò infine su. I due ragazzi risero insieme di gusto, lasciando scemare tutti i rancori che fino a quel momento avevano covato. Hongbin ormai ne era quasi sicuro, tutto sarebbe andato bene.

   
 
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