It doesn't matter what they say about us

Marco camminava, diretto al liceo, era in ritardo ma non gli importava, dopotutto, aveva il permesso. Appena giunse notò Jean, il suo migliore amico, era lì fuori, a fumare una sigaretta, sembrava messo male, aveva un livido sull'occhio ed era un po' sanguinante dal labbro inferiore. Lo raggiunse e lo guardò.

-Chi...?-

Lui si portò la sigaretta alle labbra e aspirò.

-I soliti bulli del mio quartiere.-

rispose, buttando fuori il fumo.

-E' per la storia che sei gay?-

Fece spallucce, Marco lo prese per un sì.

Jean buttò la cicca di sigaretta a terra, senza nemmeno curarsi di spegnerla.

-Jean! Dovresti almeno spegnerla!-

Protestò lui.

-Gesù Cristo, Marco! Non fare l'ecologista di 'sto cazzo e muoviti che siamo pure in ritardo.-

I due entrarono nell'edificio, avviandosi verso le classi.

-Fortunati voi stupidi eterosessuali.-

Borbottò il biondo, mentre camminava.

-Jean....pensavo che oramai l'avessi capito...-

Gemette il corvino.

-Di che diavolo parli?-

l'altro si girò per guardarlo, perplesso. Marco si avvicinò a lui e premette le labbra contro le sue.

-Sorpresa.-