Anime & Manga > No. 6
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Autore: AyeRivaille    25/11/2013    1 recensioni
Niente, Shion, mi ha fatto soffrire tanto, niente mai mi ha lacerato tanto il cuore e l'animo come quando, davanti alle rovine del muro crollato che separava le nostre due realtà, io ti ho baciato, dandoti un bacio che avrei voluto non finisse mai, perché sapevo, che dopo che si fosse sciolto io me ne sarei andato e non ti avrei mai più rivisto. E non era quello che volevo, e non lo è neanche adesso, e non lo sarà mai, non lo sarà mai! Come potrebbe essere ciò che voglio, come? Io ti amo Shion, io ti amo, ti amo davvero, ti amo, vorrei avertelo detto quel giorno, e vorrei adesso essere li per potertelo sussurrare nell'orecchio dolcemente e poi baciarti ancora e ancora e ancora.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nezumi, Shion
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Appena fece giorno Nezumi fu svegliato da delle rozze botte alla porta della stanza della locanda dove aveva pernottato. Era stato lui a chiedere di essere svegliato presto; era l'inizio della Primavera, un anno esatto da quando il muro che divideva No.6 dal Distretto Ovest era stato abbattuto. Un anno esatto dall'ultima volta che aveva visto Shion.


Appena fece giorno Shion fu svegliato dolcemente dal profumo del pane appena sfornato da sua madre. Si alzò a sedere sul letto e rivolse lo sguardo al raggio di Sole che penetrava dalla finestra; era l'inizio della Primavera, un anno esatto da quando il muro che divideva No.6 dal Distretto Ovest era stato abbattuto. Un anno esatto dall'ultima volta che aveva visto Nezumi.


Nezumi uscì, senza neanche fare colazione, senza mangiare nulla, senza salutare nessuno. in fondo chi chi aveva da salutare? Pagò e se ne andò riniziando a camminare. Mettendo casualmente le mani in tasca trovò la lettera che aveva scritto il giorno precedente e scoppiò a piangere. In fondo perché se ne era andato? Perché non era rimasto? Perché non poteva essere la felicità la cosa giusta da fare? Perché? Perché era già passato un anno da quando se ne era andato? Perché ne sarebbe presto passato un altro? E un altro? E un altro, e un altro, e un altro ancora? Per un secondo immaginò di non essere andato via quel giorno, di aver abbracciato Shion e invece di aver detto una stupida bugia, aver detto "Adesso saremo felici, rimarremo insieme per sempre". Invece no, aveva detto una menzogna, aveva detto "Un giorno ci rivedremo". Shion sicuramente non si fidava più di lui, sicuramente pensava che fosse un bugiardo. Sicuramente era andato avanti, si era fatto una vita. Sicuramente non pensava più a lui, no, non ci pensava più.
Non poteva tornare, non poteva proprio.


Shion si alzò dal letto, scese in negozio, salutò sua madre e fece colazione con un croissant. Poi uscì e iniziò a camminare. Improvvisamente si trovò nella piazza. Soffiò un alito di vento che lo attraversò. Penetrò nel suo corpo, dalla punta dei capelli fino ai piedi, chiuse gli occhi, si lasciò attraversare. Sentiva come se un'energia forte, un'energia pulita, dolce, vorticasse dentro di sé, lo trasportasse, lo guidasse. Iniziò a camminare, e poi a correre, sempre più veloce, sempre più forte. Non sapeva dove stava andando, ma correva e le sue gambe lo guidavano. Non sapeva come facesse a trovare tutta quella resistenza, ma il suo fiato non si rompeva, non si sentiva stanco. Dentro di sé una forza inaudita, dentro di sé una voce che gridava che era arrivata l'ora, che la sua attesa era finita. Dentro di sé una voce che gridava
"Eccomi"

 

"Eccomi"
Nezumi camminava a testa bassa. Dov'era? In che città si trovava? Da quanto tempo stava camminando? Immerso nei ricordi i suoi piedi andavano da soli. Ricordava di aver preso un treno, ma non sapeva per dove. Aveva preso un autobus, ma non sapeva da dove. Camminava da più di due ore, ma non sapeva verso dove. Si rese conto di aver fatto tutto in dormiveglia, come un sonnambulo. Dov'era? Una piazza. La conosceva. C'era già stato prima. Ma dove?
"Eccomi"
Improvvisamente tutto era annebbiato, non ricordava niente, tutto intorno a lui era strano, inondato da una luce chiara di Primavera. Chiuse gli occhi e respirò profondamente. Dov'era?
"Eccomi"
Improvvisamente si sentì mancare il fiato, iniziò a respirare a fatica, si sentiva soffocare, annegare.
"Eccomi" "Eccomi "Eccomi"
Non riusciva a respirare, voleva chiedere aiuto ma non riusciva a parlare, stava fermo, in piedi, con gli occhi chiusi, nel centro di quella piazza che conosceva ma che non ricordava, inondato anche lui di quella luce chiara che inondava tutto ciò che aveva attorno.

 

"Eccomi" "Eccomi" "Eccomi"
Correva, Shion, correva veloce, non sapeva dov'era, però conosceva quel luogo c'era già stato. Aveva un'espressione seria, ma dentro di sé stava sorridendo. Correva forte, correva senza fermarsi. Non era stanco, non era stanco affatto. Correva, Shion, correva veloce e nel frattempo gridava dentro di sé 

"Eccomi
Nezumi ormai sentiva le parole come ovattate. Riniziò a respirare normalmente ma rimase fermo.

"Eccomi"
Shion aumentava la velocità, sempre di più, sempre di più.

"Eccomi"
Nezumi rimaneva fermo, con gli occhi chiusi in mezzo a quella strana piazza.

"Eccomi"
Shion correva, girava per le strade, e sapeva perfettamente dove andare.

"Eccomi"
Nezumi aprì gli occhi.

 

Davanti a sé, così vicino che le sue labbra potevano sfiorare le sue, Shion.
"Eccomi, Nezumi"
Nezumi aveva lo sguardo perso, la bocca aperta che invano cercava di articolare qualcosa; non riusciva a crederci, ma Shion era lì, era proprio lì, davanti a lui, che ansimava, ne sentiva il profumo.
"Eccomi, Nezumi, eccomi… Eccomi… Eccomi…"
Shion sussurrava quelle parole, ogni volta aggiungendo un pò di voce e un pò di felicità. Le ripeteva, iniziando a piangere, ridendo. Gli saltò al collo, lo abbracciò, lo abbracciò forte e Nezumi, Nezumi anche lui scoppiò a piangere, anche lui lo abbracciò, appoggiando il suo viso sulla sua spalla. Lo stringeva forte, singhiozzando di felicità. Lo stringeva forte, singhiozzando di gioia, poteva morire, poteva morire lì, tra le sue braccia, non gli sarebbe importato, non ci sarebbe potuta essere morte più dolce. Shion prese con le mani il suo viso e appoggiò la fronte sulla sua, tenendo gli occhi chiusi, continuando a singhiozzare, sorridendo. Poi lo baciò, appoggiò le sue labbra su quelle di Nezumi e lo baciò. In quel momento Nezumi capì che non se ne sarebbe andato mai più, tutti i problemi erano spariti, tutto ciò che doveva fare era restare con lui, per sempre. Shion smise di piangere e piano, con le ciglia ancora bagnate dalle lacrime, sorridendo come mai aveva fatto in vita sua gli sussurrò "E adesso, Nezumi, adesso

 

Non ti lascerò mai più andare via"



 

Grazie per aver letto! ^^
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E rieccomi per dare fine a questo tormen.. ehm, a questa storia XD
Dunque, tralasciando gli scherzi, spero vi sia piaciuta, anche se è così breve. L'ho fatta così breve perchè avevo paura che col tempo diventasse troppo noiosa,
e poi la mia lettrice-revisionatrice personale mi aveva detto che le sarebbe piaciuta anche se fosse stata una Oneshot ^^
Dunque, due parole sull'ultimo capitolo. Quello che non so se traspare, ma che volevo trasparisse era il continuo contrasto tra la tristezza della vita di Nezumi
e la serenità di Shion. Nezumi è un po' diventato lo Shion della situazione e viceversa, e questo perchè a me è sembrato che dopo l'uccisione della guardia 
nell'anime, i caratteri si siano un pò "scambiati".
Volevo che le loro storie fossero contrapposte, contemporanee, ma separate, per poi unirsi, gradualmente alla fine.
Così ecco che ho scritto dei risvegli, delle colazioni, del fatto che mentre uno correva l'altro stava fermo e via.
Insomma, mi sto dilungando, diventa più lungo il commento della storia XD
Mi piacerebbe tantissimo ricevere qualche recensione, quindi scrivetemi se vi è piaciuta, se vi ha fatto schifo, se proprio non riuscite a leggerla e via XD
Vi ringrazio ancora per essere arrivati fino in fondo, e di avermi seguita in questa prima fanfiction tutta mia ^^
A presto


AyeRivaille

 

 

 

 

 

  
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