Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: BlueAngelxx    25/11/2013    3 recensioni
"Fu così che, la solitudine o chi per lei, in uno strano gioco di coincidenze fece incontrare Dean e Cas. Due gatti talmente diversi da essere quasi uguali."
Ebbene si, con la rivincita del Fluff è venuto fuori questo. E' colpa di una gif di Tumbrl, che mi ha dato l'idea
(Ringrazio in anticipo chiunque sia il suo proprietario)
Beh questa è la mia versione degli Aristogatti in Supernatural =)
(ho visto anche quelli di recente, facendo la babysitter) xD
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Zaccaria uscì di casa tenendo il mano una cesta coperta da un piccolo lenzuolo blu che si mosse leggermente con un suono che poteva sembrare un piccolo miagolio di un gatto addormentato.
-Shh…va tutto bene.
Si per me, dato che finalmente riuscirò a sbarazzarmi di te,  piccolo e peloso sacco di pulci e, una volta che l’eredità sarà tutta mia i prossimi saranno i tuoi amichetti!

Rise sotto i baffi mentre entrava macchina cercando di coprirsi nel miglior modo possibile dalla pioggia e accendeva.  Avrebbe volentieri preso un altro mezzo di trasporto ma quello era decisamente quello più silenzioso e meno sospetto. Non poteva rischiare che venisse scoperto dalla “banda”. 

Guidò per un tempo indefinito, lanciando ogni tanto un’occhiata al piccolo micio nero che dormiva ignaro sul sedile del passeggero, passando per le strade principali di Dallas. Il suo piano faceva affidamento sul fatto che, a causa della pioggia che cadeva scrosciante e grazie ai fulmini e ai tuoni che squarciavano il cielo, nessuno avrebbe prestato attenzione ad una macchina nera. 

 

Era possibile vedere il sorriso infido del maggiordomo anche attraverso il vetro bagnato, rigato dalle gocce di pioggia che cadevano senza la minima interruzione. 
In un giorno come questo sono sicuro che nessuno riuscirebbe a farmi sentire di cattivo umore! 
In effetti non si era mai immaginato che arrivasse il giorno in cui sarebbe riuscito a mettere le mani sulla fortuna completa di Madame Harvelle.


Dopo un tempo indefinito Zaccaria parcheggiò e, dopo aver aspettato che la pioggia si fermasse un attimo scese dalla vettura con il cesto in mano per cercare di appoggiarlo vicino all’ingresso di quello che gli sembrava un ristorante.
-Alfie Alfie!! Non ti sembra sospetto questo rumore?- disse tirandosi su quello più grande che sembrava essere di una razza  simile ad un cane Corso, anche se più grande. 
-Sono qui- rispose l’altro assonnato alla chiamata del compagno, poteva essere tranquillamente scambiato per un bassotto gigante. -E’ solo uno scricchiolio. Sarà un vecchio grillo con l’insonnia.
-Il capo sono io! Decido io che cos'era! Era un vecchio grillo con l’insonnia.
Dovettero tuttavia ricredersi dopo poco. 
-E’ una macchina! Ci sono ruote in avvicinamento!- 
-Uriel perfavore! Abbiamo già morso se pneumatici oggi! Abbiamo inseguito quattro auto, una bicicletta e uno scooter!-
Uriel non rispose, ma continuò a prestare attenzione alle ruote della macchina di Zaccaria che si avvicinavano sospette. Il loro era un reciproco accordo di compagnia: Uriel, il capo dei due si prendeva solitamente il guidatore mentre Samandriel, secondo in comando e detto anche Alfie, si occupava solitamente dei pneumatici delle autovetture che ricadevano sotto alloro attenzione. 
-Va bene allora. All’attacco!!-
-Un momento, un momento. Il capo sono io e lo dico io quando si attacca. All’attacco!!-
Alfie non prestò attenzione, ormai era diventata la solita routine e lui non ci prestava quasi più attenzione.

Mentre Zaccaria si avvicina non vide arrivare i due cani e fu costretto a sterzare velocemente per evitare di investirli. Poteva essere un rapitore ma non era mica un assassino!
Mentre sterzava non si rese conto della piccola cesta con Cas dentro che era volata fuori dal finestrino. 

Non fu molto innervosito dal fatto di aver perso il piccolo micio nero, d’altronde quella era pur sempre il suo progetto e quindi ignaro se ne tornò a casa, dove dovette cercare di calmare Hellen che, avendo fatto un brutto sogno si era alzata per andare a vedere se il suo piccolo micio stava bene insieme a Gabe e Balth ma, non trovandolo si era messo a cercarlo chiamandolo ad alta voce, voce che sveglio anche il piccolo topolino e il Pastore tedesco. Entrambi si unirono alle ricerche che, purtroppo non diedero alcun risultato.

-Dove si sarà cacciato quel gattaccio??

-Prima regola Balth, non farti prendere dal panico!

Il cagnone si guardò intorno per vedere Hellen che, dopo quasi un’ora non aveva ancora trovato il suo piccolo micio. Sospirò per poi avvicinarsi alla coscia di Hellen e sfiorarla con il muso

-Faremo tutto il possibile per trovarlo stai tranquilla.
Mugugno arrabbiato per lanciare uno sguardo sospetto a Zaccaria che si stava dirigendo verso la cucina. 

-Quanto a lui invece avrà finalmente quello che si merità da me!

-Sarebbe da coprirlo di zucchero e metterlo a bagno con i piranha.

-Guarda che se lo mangerebbero anche senza.

-Si ma senza fa schifo

-Sei il solito malato di zuccheri.

Balthazar sospirò per poi lanciare uno sguardo fuori dalla finestra.
Dio, speriamo che stia bene…

♥♦︎︎♣♠︎︎

 

In quello stesso momento Cas, dopo essersi svegliato a causa della brusca frenata di Zaccaria era rotolato con la sua cesta poco lontano dall’ingresso del ristorante dove l’uomo era stato attaccato da Uriel e Alfie. 

Sospirò per poi cominciare a correre quando riprese a piovere. L’unico posto che riuscì a trovare fu quello vicino alla porta di ingresso in una specie di cunicolo che sembrava essere l’interno di una caldaia. Cas sapeva che poteva non essere molto sicuro ma era sicuramente meglio che stare a prendere l’acqua sotto la pioggia. Era bagnato fino all’osso e poteva facilmente esse scambiato per un pulcino bagnato e non per un gatto, il suo primo pensiero fu Hellen, si era già accorta della sua assenza? 

Adesso come faccio? Devo tornare a casa…
Gli sembrò di intravedere una figura che si muoveva verso di lui ma, prima che riuscisse ad identificarla  cadde in un sonno profondo, cullato dal rumore dell’acqua che si muoveva nella caldaia.


La mattina dopo fu svegliato da una voce che gli sembra di aver già sentito insieme alle parole che venivano pronunciate da quella voce familiare.

Risin’ up, back on the streets
Did my time, took my chances
Went the distance, now I'm back on my feet
Just a man and his will to survive
So many times, it happened too fast
You change you passion for glory
Don't lose your grip on the dreams of the past
You must fight just to keep them alive
It's the eyes of the tiger, it's the cream of the fight

 

 
Le note erano quelle di Eye of the Tiger, era una delle canzoni preferite di Hellen, sarebbe riuscito a riconoscerle quasi ovunque ma, continuando ad ascoltare quella melodia non fu proprio possibile che riuscisse ad alzarsi e così chiuse gli occhi  e tornò a dormire mentre, il gatto rosso, impegnato com’era non si accorse del breve momento in cui Cas aveva aperto gli occhi.

 

Ma tu guarda quanto dorme! Ma sarà normale? Si chiese Dean mentre accucciato a sfinge cercava di capire se fosse normale che Cas, rannicchiato a conchiglietta, dormisse da quasi 12 ore. Lo aveva trovato che erano da poco le 21 e adesso continuava a dormire. Si avvicinò un pochino, giusto in tempo per vederlo scosso da un brivido. Alzando un sopracciglio gli venne in mente l’idea geniale di andare a prendere qualcosa per coprirlo nel ristorante vicino, anche se gli sembrava strano che con tutto quel pelo soffrisse il freddo. Mosse la punta della coda per fare finta di niente e poi colse l’occasione di sfilare dalle mani di un uomo poco lontano il trench che gli pendeva dalle braccia. 

Ottima idea!

 

Dopo aver combattuto qualche minuto alla fine quello rinunciò, grazie anche al fatto che Dean che gli mostrò Cas addormentato che ogni tanto veniva scosso da un brivido.

-Jimmy si può sapere che stai facendo?? Qui dobbiamo aprire per pranzo! Muoviti!-

-Arrivo arrivo!- fu la risposta dell’altro che, dopo un cenno salutò i due mici ed entrò nel negozio. D’altronde quel trench neanche gli piaceva particolarmente.

 

♥♦︎︎♣♠︎︎

Dopo quello che a Dean sembrava come un’eternità ma che invece erano solo due o tre ore, Cas si svegliò, guardando allo stesso tempo spaventato e perplesso il gatto rosso che sdraiato accanto a lui in una posizione che poteva essere scambiata tranquillamente per quella di una chioccia che cova le suo uova, lo fissava. 
-Tu!
-Si, io sono io-
Cas scosse la testa, -No voglio dire, che ci fai tu qui?
-Ma che bel ringraziamento per averti salvato dall’assideramento.-
-Me la cavavo anche da solo comunque-
-Si certo…- Cas non ebbe possibilità di replicare alle parole di Dean che lo fissava con i suoi occhi verdi, solo dopo alcuni minuti si rese conto del trench che si era ritrovato addosso. -Quello è perché tremavi come una foglia. Ho pensato che non sarebbe stato carino farti morire congelato bell’addormentato. Ti piace?

Non fu necessario sorridere, si limitò a guardare Dean sicuro che i suoi occhi brillassero e, per tutta risposta ottenne un sorriso di Dean che mise in mostra due piccoli denti appuntiti. 
Era possibile che si vedesse sul suo muso nero che fosse arrossito? Sperò vivamente di no.

 

Cas in quel momento si chiese se fosse possibile e visibile il suo imbarazzo, non rispose ma si ritrovò a sperare che Dean non iniziasse a farsi domande che potevano essere scomode. 
-Piuttosto, piccolo principe, come mai ti sei ritrovato quaggiù nei bassifondi di Dallas? Non dirmi che la tua padrona di è stufata di te.
Quella fu una delle cose peggiori che Dean si trovò a dire. In men che non si dica Cas lo aveva atterrato e teneva una zampa artigliata a pochi centimetri dalla sua gola. -Non ti permette di dire mai più una cosa del genere! Hellen non mi ha abbandonato! E’ stata colpa di quel disgraziato del suo maggiordomo. Non mi è mai piaciuto.-
-E’ sempre colpa del maggiordomo sai?
-Ma che…?
-Piuttosto, ti ho mai detto che i tuoi occhi sono due zaffiri lucenti?
Cas non pote fare altro che ritrarsi da quel gatto rosso che lo scrutava sornione con quei due occhi verdi.

Se i miei occhi sono zaffiri i tuoi sono decisamente degli smeraldi. Ma che vado a pensare! Dimentica quello che hai appena detto. 
-Cas..Hey!-
Fu quel soprannome a riscuoterlo dai suoi pensieri? -Cas?-
-Si, non ti chiami Castiel?-  
L’altro annui, continuando a non capire il nome con il quale Dean lo aveva chiamato. -Castiel è troppo lungo. Sarebbe scomodo chiamarti Cas ogni volta.-
-Ogni volta?-
-Certo. Ti accompagno a casa, sono sicuro che gatto di casa come sei non sopravviveresti neanche una giornata nel quartiere povero di Dallas, quiiindi, per evitare brutte conversazioni con la mia coscienza ti accompagno. Magari chissà, scopri che la vita da randagio non è così male-

In quel momento gli rivolse un’occhiata che per un attimo gli fece dimenticare non solo il freddo, ma che lo scaldò fin nelle ossa. 
-Va bene, andiamo.- quelle furono le uniche parole che riuscì a replicare.






LO ammetto, ci ho messo tantissimo a scrivere questo capitolo ma è anche colpa di Moffat che in questi giorni mi ha torturato prima con i suoi trailer e poi con il 5oth xD Stamattina sono riuscita finalmente a scrivere qualcosa di decente ù,ù Questo Dean canterino mi piace troppo =D Però sto pensando alla prossima canzone che canterà... Spero non diventi un musical xD Sinceramente non lo so dove mi stanno portando questi due micini =) il mio viaggio è il vostro come anche il mio :* Spero vi piaccia <3 A presto :*

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: BlueAngelxx