Il cielo era scuro e le nuvole sporadiche, come macchie di neve sopra a un vetro opaco.  Gli alberi avevano già perso tutte le foglie e tendevano i rami verso l'alto in linee spezzate dal vento. La città era calma, le auto passavano piano e l'ora tarda portava con sé un aria sommessa. Le luci dei lampioni illuminavano il marciapiede dove Aminth camminava lento. Il rumore dei passi risuonava tra i palazzi che gli facevano da sfondo, mentre i capelli neri ondeggiavano nella brezza notturna, seguendo la scia del vento. L'inverno era arrivato da poco, ma la temperatura era già calata di molto e sembrava che di lì a poco sarebbe nevicato. Aminth era rasserenato da questo clima, lo adorava, sembrava far nascere in lui una scintilla di dolcezza, e ogni tanto un sorriso gli spuntava sul volto. Gli occhi grandi color del fumo fissavano il suolo, e mentre percorreva la strada per tornare a casa, la mente andava dietro a ricordi e pensieri interrogativi. Ogni sera, all'uscita dall'università, non pensava mai a cosa aveva fatto quel giorno, ma si aggrappava al passato. Cercava dei momenti felici e li usava come amuleto per convincersi che la sua vita in realtà non fosse poi così triste. Il brutto avveniva quando si rendeva conto che non aveva nessun esperienza passata davvero felice da poterlo rallegrare. Gli attimi speciali dovevano ancora arrivare, e il suo cuore non riusciva a capire perché tardassero tanto. La sua esistenza, fino ad allora, era stata alquanto normale. Voleva una novità che stravolgesse le sue giornate. Qualcosa per cui sperare.