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Autore: LouiseMalfoy    26/11/2013    2 recensioni
Avevano un sacco di tempo da recuperare, finalmente poteva essere il fratello maggiore che aveva sempre ritenuto che il destino gli avesse negato di essere. Era felice e forse anche Caterina dopo tutto.
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Conosco una sola persona capace di parlare alla stessa velocità di Draco, Pansy, e quella persona è Cat non tu. ~Blaise Zambini
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«Non credo proprio tu sappia neanche minimamente cosa significa, Cat, insomma hai presente quando sali su una scopa per la prima volta...»
«No ovviamente no, Draco, ma insomma cosa centra quando sali su una scopa adesso...»
«Che ti avevo detto? -domandò Blaise -non so come facciano a capirsi quando parlano, sembra vadano in sincro solo con parole diverse!»
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao a tutti! Mi chiamo Luisa e questa è un classico per i fan Dramione, spero di non cadere nel banale. Sono la mia coppia preferita e spero di riuscire con le ff di dipingerne i vari aspetti!

Fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacio

 

 

Loving a Malfoy

Conosco una sola persona capace di parlare alla stessa velocità di Draco, Pansy, e quella persona è Cat non tu. ~Blaise Zambini

1

BLAISE ZANBINI

 

Hermione cadde con un tonfo sul divanetti della stanza che le avevano dato a San Mungo, nel breve periodo in cui avrebbe dovuto rimanerci per alcuni accertamenti dopo la battaglia di Hogwarts. Osservava da sotto le lunghe ciglia scure le due persone che, imbarazzate, si trovava di fronte.

L'uomo era quasi di una testa più alto della donna, entrambi indossavano lunghi mantelli di un verde muschio intenso. L'uomo aveva pelle mulatta e occhi color della pece; gli zigomi erano affilati così come il naso e le lunghe dita affusolate. La donna aveva pelle color dell'avorio capelli castanomielati e occhi blu intenso. Aveva corporatura esile e si tormentava le mani trattenendo a stento i singhiozzi. L'uomo le strinse dolcemente la mano e lei gli rivolese un'occhiata colma di gratitudine.

Hermione prese un respiro: «Perché non è venuto?» domandò.

«Lui... si sentiva in colpa, -singhiozzò la donna -con tutto quello che ti avrebbe potuto risparmiare» Hermione annuì comprensiva.

«Potreste dirgli che vorrei incontrarlo?» domandò, la donna si asciugò le lacrime con il dorso della mano, un'abitudine che aveva anche lei, e le regal un sorriso mentre annuiva.

«Io... -cominciò Hermione -capisco quanto vi sia costato tutto quello che avete fatto, fin dall'inizio ad oggi, ma ho bisogno di un po' di tempo per riuscire a somatizzare la novità» spiegò, cercando di dare un contegno alla parte di lei che era da un'ora buona che esultava e ballava happydances. I due annuirono con un sorriso triste sul volto. Hermione fissò il suo sguardo color caramello sulla parete di fianco a sé:

«però -aggiunse -vorrei, se non vi arreca troppo disturbo, venire a stare da voi, quando uscirò da qui» la donna scoppiò di nuovo a piangere singhiozzando ancora più forte di prima, Hermione non sapeva cosa fare, non voleva farla piangere. La donna però sorrideva.

«Saremmo così contenti, tesoro -disse l'uomo -dirò a mio figlio di venire a trovarti il prima possibile» la donna annuì.

Una medimaga entrò e invitò la coppia ad uscire visto che l'orario di visita era terminato già da un po'.

«torneremo a trovarti presto» le assicurarono, Hermione si alzò e li raggiunse tendendo loro la mano. Vide l'espressione di sofferenza sul volto della donna e sentì il bisgno di giustificarsi:

«Mi dispiace se non è quello che vi aspettavate. Ma sono una persona un po' fredda in queste cose, per me, considerate, siete dei completi sconosciuti. Ma mi piacerebbe che questo cambiasse, per ora una stretta di mano è tutto quello che il mio cuore può sopportare» la donna annuì mentre l'uomo le rivolse una domanda diretta:

«Posso almeno togliere l'incantesimo di bellezza?» Hermione annuì e con un colpo di bacchetta l'uomo risolse il problema, poi sorridendole si congedarono promettendo, ancora di tornare presto.

La vecchia Hermione avrebbe voluto lasciarsi cadere sul divano e piangere, ma qualcosa in lei le diceva che voleva ammirarsi, voleva vedere quale fosse il suo vero aspetto, così fece apparire uno specchio di intera lunghezza e cominciò a guardarsi e osservarsi nei minimi dettagli.

 

**

Blaise Zambini stava seduto su un cuscino a terra nel salone di casa mentre tentava di distrarsi giocando a scacchi con il suo elfo domestico, ma aveva la testa altrove. Quando senttì il chiaro rumore del ritorno dei suoi scattò in piedi incurante del gioco e da bravo Purosangue attese, composto come riusciva nonostante l'ansia, con le braccia conserte in salone. Sua madre aveva gli occhi gonfi e rossi e i capelli in disordine (il che era una novità per lui) suo padre non sembrava altrettanto sconvolto, ma i suoi occhi color hazel erano inquieti.

«Allora?» domandò «che ha detto?»

«ha detto che desidera incontrarti, e che le farebbe piacere venire a stare con noi quando uscirà da San Mungo. Ti suggerisco di raggiungerla in fretta perché ho la netta impressione, figlio, che possa diventare positivamente terrificante quando irritata, almeno quanto tua madre» Blaise annuì, sorridendo alla battuta.

Per poi decidersi a raggiungerla subito.

 

La porta della stanza che la medimaga, dopo non poco charm e tempo perduto appresso, gli aveva indicato era semiaperta così sbirciò prima dentro per considerare le acque in cui si addentrava. Caterina stava davanti a uno specchio e si guardava girandosi attorno, con un ghigno stampato sulle labbra. Era diversa da come la ricordava, ma c'era qualcosa di così distinguibilmente lei che lo mise immediatamente a suo agio. Così bussò e quando quella si voltò di scatto si ritrovò a fissare gli stessi occhi di suo padre.

«Ciao Caterina» la salutò, di fronte al suo muso si domandò se forse non avesse corso troppo così tento di rimediare farfugliando qualcosa che suonava un po' come una scusa. Si fermò quando sentì la sua risata trapanargli le orecchie.

«Blaise rilassati -lo apostrofò -va benissimo che tu mi chiami Caterina -disse assaporando il nome sulla punta della lingua -beh non vuoi venire a dare un abbraccio a tua sorella gemella?» Blaise sorrise felice e le corse incontro abbracciandola e sollevandola precchi centimetri da terra girando in cerchio facendola ridere.

Era davvero lei, Hermione Granger, ovvero Caterina Belle Zambini. Sua sorella gemella. La persona che mancava nella sua vita. Avevano un sacco di tempo da recuperare, finalmente poteva essere il fratello maggiore che aveva sempre ritenuto che il destino gli avesse negato di essere. Era felice e forse anche Caterina dopo tutto.

 

Che ne dite? Se notate nei capitoli delle parole scritte in grassetto è perché se la ff fosse stata scritta in inglese quelle parole sarebbero state comunque scritte in italiano!

Fatemi sapere! Un bacio -Luisa 

  
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