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Autore: Arivanna    26/11/2013    1 recensioni
“Buongiorno, piccola” la tua voce è roca.
È roca come tutte le mattine, roca come la prima volta che ci siamo svegliati insieme. Sento una vibrazione, lungo la spina dorsale. Ma l'avverto ogni volta che mi parli, perché amo il suono della tua voce. Non ho voglia di parlare, ho le labbra secche e questo freddo che ci avvolge è così poetico che non ne vale la pena. Ma tu parla pure, tu parla che io t'ascolto. Allora mi sposto un poco e ti bacio il petto. Un bacio innocente sul tuo petto fasciato dalla maglia, poco sotto il capezzolo. Quando la mia guancia rientra a contatto contro il tuo pettorale e il mio orecchio si poggia sul tuo cuore, arrossisco. Arrossisco perché sento che ha preso a battere più veloce e mi piace pensare che sia per causa mia. Perché dopo tutto questo tempo ci emozioniamo l'un per l'altra ed è bello.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Our ten minutes of happiness.








Ed ora che siamo qui, distesi l'uno tra le braccia dell'altro, io ti guardo dormire e penso non ci sia cosa più bella. Anche con il viso contratto in una smorfia lui è bellissimo, o forse sono solo io che lo trovo così bello. E nonostante la parte di lui che preferisco, gli occhi, mi siano celati, lui rimane perfetto. Le grandi mani strette sul mio fianco, le nostre gambe intrecciate, i suoi numerosi peli mi pizzicano la pelle nuda, i nostri visi così vicini, fronte contro fronte, nasi che si sfiorano, respiriamo la stessa aria consumata. Siamo incurvati come un cuore, siamo uniti, forse, da qualcosa di troppo grande per due sole persone. E io sorrido, perché proprio qui ed ora io mi sento felice. “La felicità è solo un frammento pronto a breve a confondersi nel mare”, ma io questo non lo perderò. Perché anche domani mattina, tu sarai qui e io sarò qui e starò di nuovo a guardarti e a sorridere.

“Tu mi guardi mai?” ed il mio è solo una curiosità sussurrata.

Ma me lo chiedo sul serio, altrimenti mi sento stupida. Stupida, pazza, innamorata. Tu mi guardi mai? Mi guardi mai come ti guardo io? Perché io potrei passare giorni a guardarti, rinunciando a tutto il resto. Tanto se ho te, ho tutto. E mi sento stupida ora che l'ho ammesso. “Ti avverto, non sono una ragazza che si affeziona così tanto da star male” ti dissi. E mentivo, diavolo se mentivo. Perché ora sto male, male d'amore e vorrei vomitare. Come hai potuto anche solo provarci con una come me? Come hai potuto provarci con me? Ma ora siamo qui, e tu mi stringi e io mi sento viva.

Mi stringo ancora di più a te, ti sento mugolare quando porto il capo sotto il tuo mento e appoggio il viso contro il tuo petto. Eccomi, ora sono rannicchiata a te, le mie braccia vanno e ti stringono, voglio che tu capisca senza che dica nulla. So che sei sveglio, le tue dita non si conficcano nella mia carne in eccesso come quando sei dolcemente incosciente. Il tuo palmo si muove sulla mia schiena, esercitando una lieve pressione. So quello che mi vuoi dire, che ci sei e che mi senti e che sei felice perché ti sono vicina. Ma noi siamo così, ci parliamo con i gesti.

“Buongiorno, piccola” la tua voce è roca.

È roca come tutte le mattine, roca come la prima volta che ci siamo svegliati insieme. Sento una vibrazione, lungo la spina dorsale. Ma l'avverto ogni volta che mi parli, perché amo il suono della tua voce. Non ho voglia di parlare, ho le labbra secche e questo freddo che ci avvolge è così poetico che non ne vale la pena. Ma tu parla pure, tu parla che io t'ascolto. Allora mi sposto un poco e ti bacio il petto. Un bacio innocente sul tuo petto fasciato dalla maglia, poco sotto il capezzolo. Quando la mia guancia rientra a contatto contro il tuo pettorale e il mio orecchio si poggia sul tuo cuore, arrossisco. Arrossisco perché sento che ha preso a battere più veloce e mi piace pensare che sia per causa mia. Perché dopo tutto questo tempo ci emozioniamo l'un per l'altra ed è bello.

Le tue labbra si poggiano sulla mia nuca, poi mi accarezzi i capelli. Come sei dolce, amo questo tuo l'alto, specialmente se sono in vena. Non voglio muovermi, anche se mi brontola lo stomaco, anche se ho i piedi gelati e vorrei dei calzini, anche se è tardi, non voglio muovermi. Anzi ti vorrei più vicino, perché siamo così belli quando siamo vicini. Fatta ad eccezione per te, che sei sempre bello, ma io; io mi sento più bella. Ma forse è quello che c'è tra noi, quello che condividiamo ad essere talmente bello da contagiarci. I sorrisi degli innamorati hanno sempre qualcosa di speciale, di più bello, no? Magari a noi ha contagiato tutto, viso, corpo, cuore, anima.

“Vieni qui con me” ti dico.

E le mie parole si infrangono contro il tuo corpo, che subito reagisce. Sento la tua mano spostarsi dalla mia schiena e tastare i nostri corpi coperti dal piumone, finché non trovi il bordo e lo porti sopra le nostre teste. Come è più calda ed intima ora l'atmosfera. La luce che c'è fuori si fa più soffusa, mentre cerca di superare la barriera delle coperte. Ma non ci può raggiungere, siamo protetti. Mi allontano quel che basta per farti muovere, non voglio lasciarti troppo. E anche se sei alto per abbassarti, ti accovacci. Ora ci possiamo guardare. Anzi tu mi puoi guardare, mentre io mi sciolgo nei tuoi occhi. Il verde non ti dona, affatto. È uno dei colori che non dovresti mai indossare, solo perché non reggerebbe mai il confronto con i tuoi occhi. Anche io avrei voluto avere i tuoi occhi, magari sarebbe state le tue pupille ad illuminarsi ogni volta che incrociavi il mio sguardo. Ma se ci penso, se mi sforzo di immaginarti con delle iridi diverse, più normali, più banali; saresti stato comunque bellissimo e io mi sarei sciolta comunque ogni volta.

Le tue dita raggiungono il mio viso, i polpastrelli tracciano la mia mascella. Chissà che cosa ci trovi in me. No, perché io in te ci trovo tutto, tutto quello che voglio. E io me lo chiedo spesso come fai a stare con me, perché anche io mi sopporto a mala pena. Preferisco i libri alle persone, non sono simpatica, sono stronza, testarda, perennemente nervosa. Già è difficile per me sopportarmi, figura tu che non sei obbligato a rimanere. Perciò sono felice, perché comunque tu ci sei, rimani qui con me. Mi faccio piccola piccola, spingo il collo contro il tuo viso. Non voglio ancora baciarti, altrimenti ti salterei addosso. Muovo il naso contro il tuo e rido. Anche tu ridi, una risata che viene da dentro, che vibra nella tua gola. Stendi le labbra e le fossette di scavano le guance. I tuo denti incisivi sono leggermente sporgenti, non lo noterei nemmeno se non avessi passato tanto di quel tempo a studiare il tuo sorriso. Così ti mordi appena il labbro inferiore, e lo stringi. Non puoi farmi questo, è sleale e tu lo sai.

“Non mi baci?” sei sfacciato.

Perché non vieni e mi baci tu? Perché mi tenti?. Però rido ugualmente perché sono felice, perché tutto di te mi rende felice, anche questo. Mi avvicino e ti prendo lo stesso labbro che prima mordevi e lo stringo fra i tendi. Tiro un po', ma non voglio farti male. Tu ti avvicini e io ti abbraccio possessivamente. Allora sei tu a baciarmi e le tue labbra contro le mie sono la cosa migliore del mondo. Meglio del gelato al cioccolato con la panna, meglio della vittoria dei mondiali del duemilasei, delle coppie sposate, dei fuochi d'artificio, delle campane in festa, del sesso, dei Coldplay, di mille parole innamorate. Perché questo bacio è nostro. Ma non esageri, non lo fai mai quando ti senti coinvolto. Temi di rovinare le cose, non esageri mai quando ci tieni troppo. E mi fai ancora sentire speciale, felice.

Quando il tuo sguardo finisce ancora una volta nel mio viso, io rimango tesa. Ora sei tu che mi stai guardando. Fa questo effetto? Sapere che c'è qualcuno che ti scruta attentamente, che ti osserva perché vuole imprimersi nella mente tutto di te, imperfezioni comprese, che cerca di leggerti l'anima, fa questo effetto? E di colpo mi sento tremendamente colpevole di averti fatto passare tutto questo. Temo tu possa vedere che io non vado bene, che non sono giusta per te. Mi sento una stupida.

“Sei bellissima”.

Mi risollevi, mi rianimi, mi fai battere il cuore. Sorrido con le guance porpora, perché tu, forse, non lo sai, ma io aspettavo solo che me lo dicessi. E non come quando lo dici sempre, che sembra detto tanto per dire, aspettavo questo momento. Aspettavo che tu me lo dicessi di prima mattina, quando sono ovviamente mal conciata. Quindi è vero, quindi anche tu mi trovi bellissima in ogni caso.

“Ti amo”.

No, questo non dovevi dirlo, non avresti dovuto farlo. Perché se mi amassi, ora sapresti che il mio cuore sta per scoppiare. Che tra un momento morirò di crepa cuore. Ma sei sincero e mi guardi supplichevole quando non ti rispondo. Sparisce tutto dal tuo viso, quel tutto di cui anche io sono innamorata. Gli angoli del tuo sorriso cadono, i tuoi occhi si spengono e provi a ritirarti, lontano da me. Non te lo permetto. Afferro la tua testa, le mie mani ti incorniciano il volto. Ti invito, con una gentilezza che non mi si addice, verso il mio petto. Mi guardi ad occhi sbarrati e confusi e sembri così perso. Il tuo orecchio si appoggia sul mio cuore, e di colpo capisci. Lo sento, perché ti vibra il corpo. Lo sento, perché anche il tuo battito è accelerato. Siamo così vivi ora. Ora che il nostro cuore è pronto a battere per tener vivo qualcun altro oltre che noi stessi. Perché sappilo, io diventerei pazza se tu smettessi di amarmi.

Le mie dita si incastrano tra i tuoi ricci aggrovigliati e le mi corte unghie ti stuzzicano la cute delicata. Ma ti piace, perché mi abbracci ancora. Non hai più paura. Apro appena la bocca e mi tremano le labbra. Tremano perché non hanno mai pronunciato parole più vere, vive e sincere. Quindi, senza preavviso, una lacrima mi scende e riga una guancia. La sento colora sul mento e perdersi. Non avevo mai pianto di gioia, ma non è poi così diverso dal piangere per dolore. Solo che ora sono felice.

“Ti amo, anch'io”.

Ma la voce mi è cambiata. È allegra, è accesa, è felice. Felice perché sono io felice. Così l'abbiamo fatto, ci siamo dichiarati amore. Ma ora non ti azzardare a tornare indietro, perché non risponderei delle mie azioni. Ora mi ami ed io ti amo e deve rimanere così per sempre. Perché così è più bello. Sono sicura di amare tutto di te, anche quando sei stronzo. E questo un po' mi spaventa, perché mi sento vulnerabile. Poi questa dolcezza non ci si addice.

Fortuna che ci sei tu, per rovinare questi momenti. Quando la tua mano si stringe sul mio seno, io mi lamento e ti sposto da sopra di me. Mi lamento perché sciupi sempre questi momenti, ma sono contenta che tu l'abbia fatto.

“Hug, Harry” ti rimprovero.

Ridi, stendendoti sulla schiena. Sai che sono contenta e tu sei felice quanto me, te lo si legge negli occhi. Provo ad alzarmi, ad andarmene da lì. Ma tu me lo impedisci. Mi afferri il polso e mi trascini su di te. Questo bacio, quello che mi stai per dare, sarà più esagerato, già lo so. Perché ora che siamo stati sinceri, vuoi sentirmi e anche io devo sentirti. Quindi mi baci e scopro che fare l'amore con la persona che ricambia è appagante, è bellissimo e mi rende felice.












 

Non chiedetemi da dove sia stata partorita questa cosa,
perché davvero, non lo so. So che ieri sera ero molto ispirata e mi sono lasciata prendere la mano. Magari non è uscito come avrei voluto, magari è troppo dolce e vomitevole per una come me, e vi fa schifo. Però va bene, perché mi piace l'idea di essere capace a fare la romantica anche io, qualche volta. Speriamo che questa brevissima os vi sia piaciuta:)
Avevo voglia di fare una raccolta su questa coppia, ma non sono ancora molto sicura.
Fatemi sapere se vi interessa e grazie a quelli che hanno letto fin qui.
Un bacio,
-Arianna.



 
Confundus.

«Apri gli occhi» disse con un filo di voce.
Jane, titubante, strizzò gli occhi, lasciando una piccolissima fessura aperta per intravedere qualcosa.
Ma le bastò la luminosità del posto per renderla sicura e farle aprire entrambi gli occhi, gustando a pieno tutto il paesaggio.
Sospirò di sorpresa, meravigliandosi di come fosse bello quel posto, sarebbe rimasta in quella posizione per tutta la vita.
«È bellissimo» sussurrò estasiata.
Intrecciò le dita a quelle della ragazza e portò la mano alla bocca, lasciandole un umido bacio sul dorso.
«Non mi ero mai accorta di quanto fosse bello questo posto».

 

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