Tempo I°
Lo ammazzo. Oh, se lo ammazzo. Lo uccido, lo stritolo, lo soffoco, lo riduco a pezzettini, lo… Lo… Gli farò trovare il the freddo, senza un briciolo di zucchero, e così imparerà, la prossima volta! Come-- ARGH! Come accidenti dovrei fare, io, adesso?! Ho un rapporto da consegnare entro due giorni, della contabilità da revisionare, senza contare tutte le annotazioni che devo registrare sul documento PA/943y del quarto scaffale, decima libreria, quinto corridoio della biblioteca dei Barma! Ma no, no! Lui queste cose non le prende in considerazione, Mr. Che-M’importa-Del-Tuo-Lavoro-Fintanto-Che-Non-Vengo-Chiamato-In-Causa! No, per lui sono bazzecole, ed ecco che puff! Ride pure dopo avermi messo in disordine i fogli per minacciarmi di seguirlo.
E io…
E io…
E io lo seguo. Chiaro. Evidentemente ci dev’essere qualcosa di sbagliato in me. Sono troppo accondiscendente, aveva ragione Sharon-sama.
“Consideralo aria, Reim-san, o non te ne sbarazzerai mai…”
Ma perché non le ho dato ascolto? Seriamente, perché continuo a lasciarmi coinvolgere in queste… Queste…
“Reim-kun, le lenti dei tuoi occhiali splendono. Puliscile un altro po’ e le corroderai!”.
“Oh, secondo me non è la pulizia a preoccupare Reim-kun, Oscar-sama, ma le fanciulle sul palco…”
Ah! Grandioso! Adesso fammi pure sprofondare in questo divanetto per la vergogna! Non so se hai notato che le suddette fanciulle indossano la biancheria, Xerx! LA BIANCHERIA! Oh, sì, ma tu l’hai notato, vero? Sei fin troppo a tuo agio in questo luogo. E la cosa non mi piace affatto.
“Claire! Da bere per me e i miei due ospiti, cara!”
Capisco. Quindi Oscar-sama è un habitué… E tu, Xerx? Vedo il tuo sguardo saettare da una ballerina all’altra, assorto e allo stesso tempo distratto e divertito. Mi domando che cosa direbbe Sharon-sama se sapesse dov’è che mi avete trascinato…
“Come mai quell’aria funerea, Reim-kun? Non ti piace il balletto?”
“B-balletto?! Questo lo chiami “balletto”?! Seriamente, Xerx, in fede mia… Non mi sarei mai aspettato che vi… ti… Dilettassi in certi luoghi disonorevoli!”
Ridi. Ti detesto quando ridi così e mi costringi ad abbassare lo sguardo.
“Disonorevoli, Reim-kun?”
Ti detesto anche quando mi guardi così. Avrai pur perso un occhio, Xerx, ma quello che ti resta mi fa rabbrividire quando mi fissa in questo modo, quando mi entra dentro, mi scava il petto, raggiunge l’anima e la stringe in una morsa.
“Donne che vendono le loro virtù – Riesco solo a borbottare – Non ti pare disonorevole?”
“Non più di quanto non lo sia un qualsiasi scambio di merci, Reim-kun. Il punto non è se sia disonorevole o meno frequentare queste case. Il punto è: riuscirai a portare a termine un baratto vantaggioso?”.
Non ti seguo, ed evidentemente me lo devi aver letto in faccia. Ti guardo scivolare nel divanetto e metterti più comodo, mentre con la testa rivolgi un cenno a una donna. Ma… Ma…! Che pessimi gusti, Xerx! E’ più vecchia di te!
“Sai chi è quella, Reim-kun?”.
“Una… Delle signore, presumo…”
“Madame Bourgogne. Hai idea di quante informazioni scomode abbiano ascoltato quelle orecchie mentre l’estasi degli amplessi confondeva i suoi clienti sprovveduti?”
Non. Fissarmi. Sento le orecchie andare a fuoco, le guance avvampare. Diamine, Xerx! Di tutte le parole che esistono al mondo…! Perché hai scelto proprio quella?! Oh… IO NON DOVREI NEANCHE ESSERE QUI!
“Rilassati. Imparare a stabilire da che lato dell’accordo vuoi mantenerti è di fondamentale importanza nel nostro mestiere, Reim-kun…”
Nel tuo mestiere, Xerx! Io dovrei essere alla Pandora, adesso, a riscrivere i tuoi rapporti disordinati. Perché è così che si lavora in un mondo civile: con ordine, metodo e dignit--- Chi è questa ragazza che ti sorride? Perché le sfiori la mano? Perché ricambi il suo sorriso e… ti… alzi…? No! Non---
“La sola cosa che conta, Reim-kun, è conoscere il prezzo di ciò che vuoi comprare”.
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