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Autore: giuly124    26/11/2013    0 recensioni
lei, Rebecca, capricciosa e viziata.
lui, Louis, stronzo ed egocentrico.
cosa succederà quando Becca arriverà nel collegio dove Louis è il ragazzo più popolare?, lei non è certo abituata ad essere seconda a nessuno. e se in mezzo a questa assurda guerra nascesse l'amore?,
i due ragazzi metteranno da parte le armi o non cederanno alla debolezza di questo sentimento? scopritelo leggendo...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per Becca, quello era il giorno più brutto della sua vita.
Non solo sarebbe andata via da Roma, ovvero la città dove era nata e avrebbe abbandonato tutti i suoi amici, ma sarebbe dovuta andare a stare in un collegio!
Era tutta colpa del padre, lui la riteneva troppo capricciosa e viziata, infondo era vero ma era stato proprio lui a farla diventare così.
La madre di Becca, era morta in un tragico incidente d’auto quando lei aveva 2 anni. Faceva parte di un gruppo rock, anche la figlia amava molto la musica e in particolare le piaceva tanto cantare.
Tornando alla storia, dicevo che Becca non era contenta di lasciare la sua vita per trasferirsi a Londra, e per di più andare a vivere in uno stupido collegio, sicuramente pieno di ragazzi stupidi e non di certo alla sua altezza.
Erano questi i pensieri della ragazza mentre si alzava dal suo comodo letto a due piazze, (naturalmente rosa, come il resto della sua camera) e entrava nel suo lussuosissimo bagno personale.
Accese l’acqua della doccia, in pochi secondi la stanza si riempì di vapore, Mia dopo essersi svestita, entrò nella spaziosissima cabina doccia, con poca voglia iniziò ad insaponarsi per poi sciacquarsi velocemente ed uscire. Avvolse il suo corpo nel morbido accappatoio e tornò in camera.
Era in piedi davanti al grande guardaroba, ormai quasi vuoto, a fissare con sconforto i pochi vestiti rimasti al suo interno.
*Che clima ci sarà a Londra?* Pensava la ragazza, era metà settembre e a Roma la gente girava ancora in shorts e canottiera, ma non era sicura che anche in Inghilterra avrebbe fatto caldo.
Così optò per una gonna bianca di raso, che le arrivava fino al ginocchio, fasciandole perfettamente i fianchi stretti e una camicetta rosa, che le metteva in risalto il seno abbondante, si infilò il maglioncino color panna e le ballerine dello stesso colore.
*così può andare* annuì convinta osservandosi allo specchio.
Pettinò i lunghi capelli color miele, che le scendevano lisci lungo le spalle, colorò con un filo di mascara le lunghe ciglia che le contornavano quegli occhi blu da cerbiatta, che ammaliavano qualsiasi ragazzo li guardasse, e infine passò un leggero strato di gloss color carne sulle labbra piccole ma carnose. Era pronta per affrontare quella lunga giornata.
Scese al piano di sotto della sua grande villa, dove la attendeva la sua domestica, intenta  a preparare la colazione,
 
“buongiorno piccola Becca, dormito bene?” le chiese la donna, lei le riservava molte attenzioni ed era davvero dolce
 
“buongiorno Maria, non ho chiuso occhio tutta la notte ero troppo nervosa  per oggi” rispose la ragazza, sedendosi al grande tavolo in legno, dove era posato un vassoio pieno di croissant e una tazza con del caffélatte, la colazione preferita di Becca.
 
“oh non devi esserlo, vedrai che ti troverai bene a Londra” la donna sorrise, era così gentile e confortante, le sarebbe mancata tanto.
 
“lo spero, ma dove è finito mio padre?” domandò Becca, non che fosse una novità che mancasse a colazione, ma la ragazza sperava che almeno oggi ci sarebbe stato, era l’ultimo giorno che avrebbero passato insieme per lungo tempo.
 
“il signor Alessio è nel suo ufficio, mi ha detto di dirle che sarebbe arrivato fra poco, doveva svolgere qualche questione di lavoro” nulla di nuovo per Becca, si limitò ad annuire semplicemente e a continuare a mangiare.
Dopo una decina di minuti vide entrare dalla porta della cucina, suo padre, vestito con il suo completo di lavoro.
 
 “su tesoro sbrigati, o perderai l’aereo” le disse il padre, lei, tornò al piano di sotto.
Mia e suo padre dopo aver salutato Maria, uscirono fuori dalla villa. Ad aspettarli c’era una limousine, l’autista caricò le valigie nel bagagliaio e, dopo aver fatto accomodare la ragazza e il signor Alessio partì verso l’aeroporto.
Una volta raggiunta la destinazione, scesero dalla vettura con tutti i bagagli,
 
“cara Becca, credo che ora dobbiamo salutarci, mi mancherai tanto ma verrò spesso a trovarti” disse Alessio con gli occhi lucidi
 
“se ti mancherò allora perché mi ci mandi?” urlò acida la ragazza, era davvero furiosa con il padre.
 
“perché non sono stato in grado di educarti, hai bisogno di regole più rigide e quel collegio fa al caso tuo” rispose con tono pacato l’uomo, Becca capì che non serviva a niente continuare a discutere e abbracciò il padre, poi dopo averlo salutato si avviò verso il suo destino.
Dopo vari check-in, finalmente la ragazza era nell’aereo. Si sedette al suo posto, naturalmente in prima classe e attese la partenza ascoltando la musica dal suo inseparabile Ipod.
Quando finalmente il velivolo decollò, Becca osservò dal finestrino la sua città che piano piano si allontanava sempre di più, per la prima volta dopo tanto tempo, una lacrima rigò il viso della ragazza. Avrebbe lasciato la sua vita, i suoi amici.
*chissà se a Londra troverò degli amici* fu questo l’ultimo pensiero della giovane, prima di cadere in un sonno profondo.
Si svegliò per colpa di una leggera turbolenza, ormai mancava poco all’arrivo
 
<> disse una voce dall’altoparlante.
 
Infatti dopo una ventina di minuti l’aereo atterrò, e Becca si ritrovò completamente spaesata, con le valigie che aveva ritirato, in un luogo pieno di gente.
Per fortuna ad attenderla all’uscita c’era quello che sarebbe stato il suo autista a Londra.
 
“lei deve essere la signorina Weiss, piacere io sono Bart il vostro autista” si presentò l’uomo, che avrà avuto all’incirca una cinquantina d’anni, poi la fece salire sulla limousine e partirono verso il collegio.
Arrivarono davanti ad un enorme edificio marrone, all’esterno vi era appesa una specie di bandiera con il simbolo dell’istituto che si chiamava Elite School Of London,
*che nome originale* pensò Becca mentre entrava nella scuola.
Si ritrovò in una specie di segreteria, dove una vecchia signora la salutò sorridendo,
 
“buonagiorno signorina, posso aiutarla?” le chiese la donna,
 
“si, sono stata iscritta in questa scuola, volevo sapere dov’è la mia camera” rispose con un tono di insicurezza nella voce,
 
“certo, nome prego”
 
“Rebecca Weiss” la signora digitò il nome al computer e poi le sorrise,
 
“vediamo…ah eccola!
Nome: Rebecca
Cognome: Weiss
Età: 17 anni
Data di nascita: 21 agosto 1996
Nazionalità: Italiana
Tutto corretto?” si accertò la donna
 
“si è corretto” rispose la ragazza
 
“bene, lei frequenterà la classe F del 4° anno, venga con me che la accompagno al dormitorio” Mia annuì e seguì la donna attraverso un corridoio che arrivava in un grande salone, dove molti ragazzi che indossavano divisa dell’istituto, camminavano chiacchierando tranquillamente.
Salirono una scalinata e poi svoltarono a destra, per trovarsi in un lungo corridoio e camminare fino ad una porta, era la camera numero 12 A.
 
“ecco le chiavi della stanza, la condividerà con altre due ragazze che in questo momento sono a colazione, se le serva qualcosa non esiti a chiedere” si raccomandò infine la donna prima di andarsene.
Becca infilò la chiave nella serratura e le fece fare un girò, poi abbassò la maniglia e aprì la porta trascinando a fatica le valigie all’interno della camera.
 
*ma guarda te, nemmeno le valigie in camera ti portano!* pensò la bionda una volta dentro.
Si guardò intorno,  era grande più o meno come la sua cameretta in Italia, con la piccola differenza che l’avrebbe dovuta condividere.
C’erano tre letti singoli con le coperte rosa *almeno questo* ringraziò il cielo la ragazza (che se non si era capito, aveva un ossessione per il colore rosa) tranne uno in cui erano nere.
Affianco ad ogni letto c’era una scrivania, e al di sopra degli scaffali, Becca notò che in una c’erano vari libri disposti ordinatamente, e quaderni di scuola insieme a penne matite e tutto il resto, l’altra invece sembrava colpita da un uragano: c’erano tutti in disordine CD, videogames, vari disegni di demoni e strane creatura e tante altre cose che la bionda trovò davvero strane, appesi al muro color lilla chiaro, c’erano poster di gruppi rock.
*chissà di chi è quella scrivania* si chiese Becca, la risposta non tardò ad arrivare, poiché dopo pochi secondi la porta si aprì e ne entrarono due ragazze.
Una era alta e magra (proprio come Becca) aveva i capelli castani e lisci che le arrivavano fino alle spalle e gli occhi verdi, sembrava una brava ragazza.
L’altra era totalmente diversa, non molto alta, magra ma non troppo, con i capelli di un rosso fuoco e un ciuffo nero come frangia, i suoi occhi erano grigi-azzurri, appena la vide  la bionda sussultò.
 
“ciao tu devi essere la nuova compagna di stanza, io sono Madison piacere” le disse quella con i capelli castani e le porse la mano, che la ragazza strinse un po’ titubante,
 
“io invece sono Katie” si presentò la rossa,
 
“piacere io sono Becca” rispose la bionda con tono di superiorità, già lei era così, viziata, egocentrica, vanitosa e capricciosa, in cuor suo lo sapeva ma non gliene importava granchè, Becca si piaceva così com’era e non sarebbe cambiata per nulla al mondo.
 

SPAZIO AUTRICE
eccomi tornata con una nuova FF, 
questa sarà totalmente diversa dalle precedenti, non ci sarà la solita ragazza timida e insicura e il bad boy che si innamorerà di lei. ma due ragazzi abituati ad essere al centro dell'attenzione che si contenderanno il ruolo di Leader, ma poi succedernno molte cose...
comunque non voglio anticiparvi nulla,  questo era solo il primo capitolo  la storia in sè non è ancora iniziata, spero almeno di avervi incuriosito a continuare a leggerla, e fatemi sapere cosa ne pensate miraccomando.

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a presto, Kiss kiss
 
  
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