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Autore: KeyFlame_NaLu    26/11/2013    4 recensioni
"Si dice che 500 anni fa vi fu una sacerdotessa che sconfisse una grande entità maligna sacrificando se stessa. "
Il mondo intero viene sconvolto quando Lucy Heartphilia, inconsapevolmente posseditrice di poteri mistici, sblocca il sigillo delle 12 Chiavi del Cielo, capaci di esaudire un qualsiasi desiderio. Lucy insieme a Natsu, Levi, Gajil e Wendy verranno catapultati all'interno di una lotta senza colpi di scena per scovare le Chiavi.
Ma non sono gli unici a cercarle.
Un antica minaccia si risveglia.
Cosa sei disposto a sacrificare per esaudire il tuo desiderio?
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Gray Fullbuster, Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Over The Time: Capitolo 13
Earthquake

Si inoltrarono nel più fitto della foresta, tentando di non inciampare nei vari rampicanti e radici che sbucavano dal nulla, nella terra fredda e fangosa. La luce sembrava non riuscire a penetrare attraverso il fitto fogliame degli alberi vari e di dubbia specie.

I tre correvano rapidi attraverso il bosco Tremante, respingendo con violenza i rami che gli si ponevano davanti. Il sole era stato nascosto da terribili nubi grigiastre, che nel giro di qualche ora avrebbero dato via libera ad una tempesta. Bisognava trovare in fretta un rifugio, del cibo ed una cura.

Il Generale Barker era svenuto da un bel pezzo e ora era precipitato in un sonno agitato, trasportato sulle spalle dal Dragon Slayer del fuoco. Questo veniva guidato dai passi rapidi della Sacerdotessa Luce.

Il suo andamento tradiva tuttavia la stanchezza e l’indebolimento progressivo.

< < Ce la fate, Luce? > > -domandò Natsu, evitando una radice fuoriuscita dal terreno.

< < Sto benissimo… Non preoccupatevi. > >-rispose senza voltarsi.

Il suo sguardo attento scrutava i dintorni, mentre una fitta nebbia si innalzava lentamente. Tutto intorno si potevano udire degli scricchiolii di foglie e legnetti ed inquietanti versi emessi dai rapaci in agitazione. I due udirono ad un tratto un ululato che echeggiò per qualche secondo e, subito dopo un boato prorompente che si innalzava ben sopra il bosco.

Doveva di sicuro essere un Drago. Ricominciarono la corsa, dirigendosi ad Est. Luce si fermò di colpo, colta da un terribile presentimento. Una goccia di sudore le attraversò il viso perfetto.

< < Cosa c’è? > >-domandò Natsu, allarmato.

Lei non rispose. Sorpassò il giovane e tese una mano, come se stesse toccando qualcosa nell’aria. Si osservò l’articolazione e guardò il rosato con espressione afflitta.

< < N-Non possiamo tornare indietro. > >-mormorò, prendendo aria.

< < C-Come sarebbe a dire? > >-chiese, stranito.

< < C’è un campo difensivo… Per uscire dalla foresta possiamo solo proseguire. > >-spiegò, asciugandosi il sudore dalla fronte.

Natsu si guardò intorno, disorientato: l’aria che si respirava all’interno di quella gabbia alberata pareva assai diversa da quella esterna. Era molto più pesante ed il solo camminare richiedeva un maggiore sforzo rispetto al normale. Avanzarono per altri duecento metri, fino a che – esausti – si fermarono dietro a delle fitte siepi.

Il rosato depositò il corpo addormentato di Sting sul terreno foglioso, che adesso si dimenava in preda ad un incubo. Allarmata, Luce si chinò sul soldato e gli strinse la mano.

< < Generale Barker, si svegli… > >-sussurrò.

Come risvegliato da un sonno profondo, Sting riaprì gli occhi ed ansimò con sforzo. Respirò affannosamente e avvertì all’istante il dolore alla schiena. La Sacerdotessa allora lo fece stendere a pancia sotto e, con l’aiuto del Dragon Slayer, gli sfilò via la camicia. Spalancarono gli occhi alla vista della ferita violacea.

La schiena del giovane non perdeva neanche una goccia di sangue ma era bensì solcata da lunghi graffi, il cui colore viola appariva come un’infezione pronta a diramarsi in tutto il corpo. Natsu prese la ragazza per il polso e la trascinò via con sé, a circa un metro dal biondo.

< < Luce… Cosa dobbiamo fare? Questo è seppur in forma lieve un graffio di un Drago. > >

La sua voce si ridusse ad un sussurro, mentre gli occhi marroni della ragazza scrutavano i dintorni.

< < Mantenete la calma, Messer Dragneel. Qui intorno ci sono delle erbe, riesco a percepirlo. > >-mormorò, tentando di avviarsi.

Ma un campanello d’allarme scattò nella mente del ragazzo, il cui corpo si mosse autonomamente. Con eccessiva forza le afferrò il polso magro e la costrinse a guardarlo negli occhi scuri che adesso lanciavano saette.

< < Non posso lasciarvi andare da sola. > >-sibilò, intenzionato più che mai a farla desistere.

< < Ho bisogno che voi rimaniate con il Generale! Non ho abbastanza potere per ereggere una barriera attorno a lui, e le bestie fameliche potrebbero sentire il suo odore. La notte scenderà presto. > >-disse, liberandosi dolcemente dalla stretta del compagno.

Si sfilò via il lungo velo, lasciando che i lunghi capelli biondi, stretti in una treccia scompigliata, le ricadessero sulla schiena. Adagiò il velo sul corpo di Sting e si fermò un attimo ad osservarlo, chiedendosi se fosse sopravvissuto abbastanza a lungo.

Il Dragon Slayer del fuoco si mise allora dinnanzi a lei, sbarrandole la strada.

< < Cosa sta succedendo? Cosa vuol dire che non possiamo uscire dalla foresta? > >-domandò a fiato corto, ancora indolenzito dal tragitto.

Lei lo guardò intensamente negli occhi, scrutandone ogni minimo dettaglio alla ricerca di una flebile luce a cui affidare le proprie speranze e depositare i propri timori.

< < Il bosco Tremante non è solo una fitta boscaglia ricca di rapaci agitati e lupi affamati. Questo posto è intriso di Magia Oscura, talmente tanta che la natura ha deciso di isolarlo nella propria malvagità. > >

< < Per farla breve, qui il tempo non esiste e nemmeno lo spazio. Non possiamo fuggire da un luogo privo di spazio e tempo utilizzando le vecchie maniere, ma attraverso qualcos’altro. > >-disse, scandendo ogni singola parola perché questa rimanessero impresse nella mente del giovane.

Lui spalancò gli occhi, incredulo. Come poteva esistere un tale luogo e cosa significava in fondo?

< < Cosa intendete dire? Qualcos’altro… che cosa? > >-domandò impaziente, ma Luce lo superò a grandi passi.

< < Non abbiamo tempo… Devo andare prima che il Generale muoia. > >-replicò in fretta, inoltrandosi nel più fitto della foresta.

< < Fate attenzione! > >-si affrettò ad urlare.

Quelle parole non erano necessarie; Luce sapeva che ora più che mai la sua cautela doveva essere massima e per nulla al mondo avrebbe dovuto lasciare che la sua mente venisse presa dalle forze oscure che bisbigliavano alle sue spalle. Niente avrebbe dovuto coglierla di sorpresa, o sarebbe stata la fine per tutti.

***
Palazzo Reale

Quello che Arcadios stava iniziando ad attraversare da sole poche settimane era l’inverno più rigido che si fosse mai ricordato. Nei suoi diecimila anni di storia, la città non era mai stata investita da un clima tanto glaciale. La neve aveva superato da poche ore i venti centimetri d’altezza ed il gelo penetrava incontrollabile nelle abitazioni dei sudditi.

Il Palazzo Reale era protetto da qualsiasi entità maligna avesse mai tentato di penetrarvi grazie agli incantesimi di protezione della Divina Luce, ma nessun’arte magica avrebbe potuto proteggere la residenza reale da un simile gelo. Le finestre erano chiuse e gli spifferi tappati con ogni genere di cuscini e panni in velluto, che donavano alle stanze un’atmosfera più accogliente e meno formale.

Non era tuttavia il freddo a preoccupare Gajeel, ma bensì il tempo in sé. Erano infatti trascorsi due giorni da quando il Dragon Slayer di ferro, la bibliotecaria Liv ed il fortunato favorito del fato Rogue, erano tornati a Palazzo. Durante quelle quarantotto ore, né Natsu né Luce né il Generale Barker avevano fatto ritorno.

Gajeel era più che mai certo che non fosse stata l’improvvisa tormenta di neve a rallentare il loro viaggio di ben quarantotto ore, ma qualcos’altro.

Aveva fatto presenza della questione diverse volte al Concilio ristretto del Re, ma questi ultimi parevano essere presi da ulteriori preoccupazione per badare troppo al ritardo di un Dragon Slayer. Le truppe di Sting si erano rivelate abbastanza indifferenti, così come il Generale Garret, comandante del secondo reggimento reale.

< < Il Generale Barker è un soldato forte ed impavido, e dubito fortemente che qualcosa possa essere successa in sua presenza. Senza alcun dubbio se la starà spassando in una locanda con qualche bella donna… eh-eh, dico bene ragazzi? > >-aveva risposto scherzosamente uno dei soldati ad altri due, in risposta al moro.

Aveva tentato più volte di conferire con il Re circa la questione, ma ogni volta riceveva la stessa risposta.

< < Sua Maestà il Re in questo momento non può ricevere nessuno. > >-disse per la terza volta il Comandante Zero, di guardia alla porta.

< < E perché mai? > >-ringhiò Gajeel, già di per sé restio a dover rispettare qualsiasi ordine impartitogli da Zero.

< < Non credo che la cosa vi riguardi, Messer Metaricana. Vi suggerisco di cercare altrove del conforto per la momentanea assenza del vostro amato compagno. > >-sibilò.

< < Immagino che voi siate troppo impegnato a riscaldarvi contro la porta degli appartamenti del Re per prestare ascolto o tanto meno per mandare una squadra di ricerca là fuori. > >

Il viso ricoperto di cicatrici del Comandante si increspò ancor di più, poi si distese in un sorriso beffardo e i suoi lunghi capelli grigi gli coprirono un occhio.

< < Molto divertente… Voi chiedete di mandare i miei uomini là fuori alla ricerca di un mezzo drago, di un esperto comandante dell’esercito reale e di una fattucchiera? Saranno stati ospitati in qualche bordello, non ho dubbi… > >-ridacchiò.

Prima che Gajeel potesse ribattere con qualcosa di altrettanto offensivo, lady Fitzgerald irruppe nel corridoio e si affrettò verso di lui.

< < Messer Metaricana, si è svegliato di nuovo. > >-disse, trasportando come al solito un enorme librone tra le mani.

Gajeel mandò un’occhiata raggelante a Zero e seguì la ragazza, che lo guidò fino all’infermeria. Una volta tornati a Palazzo, durante quei due giorni il ragazzo che avevano trovato miracolosamente vivo nelle macerie del villaggio di Koronect non aveva fatto altro che svenire e rinvenire continuamente.

Aveva il più delle volte pronunciate frasi o nomi senza senso, ma questa volta pareva davvero sveglio. Liv si sedette sul bordo del lettino accanto a lui e gli prese la mano, cosa che infastidì parecchio il Dragon Slayer. I lunghi capelli scompigliati di Rogue gli coprivano una buona parte del viso ed il volto scavato appariva bianco come un teschio.

< < Rogue, come state oggi? > >-domandò dolcemente Liv, mettendosi i riccioli azzurri dietro l’orecchio.

< < C-Credo meglio… > >-balbettò, fissando il vuoto.

Gajeel incrociò impazientemente le braccia e lo fissò guardingo, deciso a tempestarlo di domande.

< < Ragazzo, sarà meglio che tu non menta. > >-disse, autoritario.

Liv si voltò e lo fissò incredula, ricevendo un’occhiata di innocenza.  

< < N-No di certo Mio Signore… > >-balbettò, capendo a metà ciò che gli veniva detto.

< < Rogue, cercate di ricordare vi prego: cos’è successo al vostro villaggio? > >

Rogue scavò a fondo nella propria memoria, e tutto ciò che riuscì a ricordare fu una parola.

< < Draghi. > >-sussurrò.

< < Come sospettavo ma, per quale motivo vi hanno attaccati? Eravate in possesso di parecchie informazioni interessanti, dico bene? Hai mai sentito parlare dell’Elisir di Lunga Vita? > >-indagò, sempre più affamato di risposte.

D’un tratto Rogue iniziò a battere i denti, a muoversi scompostamente nel lettino ed emise un urlo di dolore. Dimenandosi, si scompigliò i capelli e fissò la stanza intorno a sé come il più insidioso tra gli inferni. Liv si allontanò e lo osservò impaurita, mentre Gajeel le si parò davanti, osservandolo con stupore.

< < Tenebre…! Il Signore delle Tenebre…! Sangue ovunque… morte! Distruzione! Il mondo sta per volgere al termine…! Il Re folle dominerà un mondo marcio! > >-urlò in preda a delle allucinazioni.

< < I-Infermiera! > >-esclamò Gajeel, la cui attenzione si rivolse subito dopo alla gran folla di soldati e ministri che si affrettava.

Dalla porta dell’infermeria aperta poté vedere servi, soldati e medici e persino un prete accorrere chissà dove e chissà per chi. Una serva entrò nell’infermeria, e ignorando Rogue che era nuovamente svenuto, si precipitò dai due giovani.

< < La Principessa, dove si trova la Principessa Jane?! > >-esclamò con occhi vitrei e voce nel panico.

< < Patricia, cos’è successo? > >-esclamò Liv, tentando di calmarla.

< < Sua Maestà… Il Re è morto! > >-gridò.
***
(Lucy)
Magnolia x1277.

Camminai a passo spedito, di fiato ne avevo da vendere e la stanchezza non mi sfiorava neppure; ero quasi guidata da un forza sovrannaturale che mi spingeva sempre più avanti per i vicoli della città. Percepivo una strana presenza che in un modo o nell’altro mi era familiare.

Era la stessa che avevo percepito quel giorno, poco prima che Gray mi piombasse tra capo e collo. In quella bancarella avevo visto qualcosa di strano, e forse lo avrei rivisto anche stavolta. D’improvviso il cellulare riposto nella tasca dei jeans mi fece sobbalzare e tornare alla realtà.

Continuando a correre, afferrai il maledetto aggeggio rumoroso e lo portai all’orecchio. Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che la voce roca e arzilla di mio nonno quasi mi ruppe i timpani.

< < Lucy!! Dove ti trovi?! > >-esclamò.

< < Non ricordo di essere diventata sorda nonno, maledizione! > >-imprecai, svoltando per un’altra traversa.

< < Lucy ascolta- … aspetta Romeo, dopo… Lucy, c’è una chiave nei paraggi, è così? > >-domandò, costringendomi a fermare la mia corsa impazzita.

Osservai stranita un punto indefinito davanti a me.

< < Come fai a saperlo? > >

< < La percepisco! Sono o non sono un sacerdote?! > >-fece, quasi offeso.

Evitai persino di mostrare un’espressione di scherno a quella sua convinta affermazione, nonostante avessi dei forti dubbi in merito.

< < Certo, certo… Nonno, che devo fare? > >-domandai, rimettendomi a camminare velocemente.

< < Devi imprigionarla, mi sembra ovvio! > >-gridò, perforandomi ancora una volta i timpani.

Lanciai un’occhiataccia al cellulare, sperando che arrivasse direttamente al mittente dell’irritante telefonata, ma questo smise di parlare d’improvviso. Il suono della sua voce tornò poi ad intermittenza, tanto che riuscii a capire davvero poco di ciò che mi veniva detto.

< < Nonno? Pronto? > >-esclamai.

< < … Lu- … La chiave è- … Dannazione a-… maledetto aggeggio! … stelle… ascoltarmi! … > >

Chiusi immediatamente la chiamata, che di sicuro aveva avuto un’interruzione di linea. Non avevo praticamente concluso nulla ma al momento l’unica cosa importante era trovare la fonte di quella misteriosa energia: una delle fantomatiche Chiavi del Cielo che io, Lucy scontenta-del-compito Heartphilia, dovevo recuperare.

Non pensando più a dove andare, mi ritrovai nuovamente in città d’innanzi ad un incrocio. Mi girai su me stessa tre volte, mi guardai intorno ed il panico prese possesso di me. La traccia che avevo seguito sino ad allora era scomparsa, sostituita dal normale traffico cittadino.

Fu un brevissimo momento, ma non lo sentii solo io bensì parecchio pedoni che percorrevano il marciapiede: la terra aveva tremato per un attimo. In molti persero leggermente l’equilibrio, finendo inginocchio. Altri si tennero a qualsiasi appoggio avessero vicino e altri ancora emisero dei gemiti di terrore.

Avvenne un’altra scossa e poi un’altra ancora, la seconda più forte della prima e della precedente. I tavolini esterni del bar subirono un brusco oscillamento, i pedoni spaventati persero nuovamente l’equilibrio, le macchine sbandarono tra di loro, gli allarmi di quelle posteggiate presero a suonare e per un momento credetti sul serio che un palazzo stesse oscillando.

Mi inginocchiai a terra, osservando la folla impaurita che correva di qua e di là, inciampando ad ogni scossa che era seguita da un’altra. I vetri delle auto si ruppero presto, così come quelli delle vetrine dei negozi e le insegne al neon dei cartelloni pubblicitari andarono in tilt. Possibile che ci fosse il terremoto in un momento come quello?

D’improvviso, la risposta a ciò che stava accadendo mi apparve chiara come un cristallo. Bastò una sola voce, un solo tono disperato ed un solo nome pronunciato da esso: il mio.

< < Lucy!! > >-gridò una voce femminile.

Levy correva verso di me con andamento ciondolante, incapace di mantenersi perfettamente eretta a causa delle continue scosse che seppur significative sembravano non essere ancora in grado di causa danni gravi. Era un terremoto strano, quello. Vidi la paura nei suoi occhi e fu il desiderio di proteggerla che mi diede la forza di rimettermi in piedi.

Ci avvicinammo l’una all’altra, poi perdemmo nuovamente l’equilibrio e fummo così vicine da poterci almeno parlare ad alta voce. Strisciai più vicina a lei, tentando di ignorare le grida della folla. Levy si tappò le orecchie, chiudendo gli occhi in una stretta morsa.

< < Levy, cosa diavolo sta succedendo?! > >-esclamai.

Non ebbe il tempo di rispondermi, poiché la causa di tutto quel baccano si manifestò in pochi attimi. Sopra un semaforo, vidi una strana figura alta e possente che adesso si batteva i pugni sul petto come una scimmia. Qualcosa di grande e allungato venne lanciato nella sua direzione; la figura fece un enorme balzo e quello che si rivelò un cartello stradale si schiantò contro il semaforo.

Venne sollevato un gran polverone e la folla si fece letteralmente prendere dal panico. La strada venne velocemente svuotata, salvo dalla auto ancora accese dei guidatori che fuggirono insieme altri.

Le scosse erano momentaneamente terminate, mentre dal nulla e coperti parzialmente da un nuvolone di polvere, spuntarono le uniche persone che avessero mai potuto essere artefici di tutto questo: Natsu e Gajeel.

< < Coraggio, maledetto montone! Torna immediatamente qui se hai le palle! > >-tuonò Natsu, scrocchiandosi le mani infuocate.

Spalancai gli occhi, alla vista dei suoi vestiti ridotti a brandelli e della fuliggine che ricopriva il viso del suo compagno idiota quanto lui.

< < Muuu!! Sono un toro! > >-ribatté indignato, atterrando a pochi metri da loro.

Rimasi stupefatta alla vista di una…

< < Lucy, lui è… > >-tentò di spiegare Levy, rimettendosi in piedi.

< < … una mucca?! > >-gridai, mentre un’ombra di disperazione celava il mio orgoglio.

Dunque era questa una delle Chiavi del Cielo? Una mucca?

< < Muuu!! Milady, vogliate perdonare codesti villici! Hai anche tu delle mammelle muuuolto belle! > >-sorrise, facendomi sentire leggermente scoperta.

Gli lanciai un’occhiataccia di disgusto, e ne lanciai un’altra al due di imbecilli di fronte a lui.

< < Stalle lontano, maledetto bastardo! E tu, Gajeel, non ti impicciare! La pecora è mia! > >-replicò Natsu, incredibilmente rosso di rabbia più dei suoi capelli.

< < Chiudi quella fogna, razza di idiota! – sbottò, sistemandosi i capelli bruciacchiati – Quella maledetta mucca è una mia preda, tu non ti impicciare! > >

I due – che divennero tre con l’aggiunta della pecora in questione – continuarono il loro dibattito su chi avesse dovuto fare cosa all’altro, ed io tentai di riordinare le idee secondo le informazioni che mi venivano fornite da Levy.

< < … Quindi questo tizio ti avrebbe attaccata? E sarebbe una della Chiavi?! > >-mormorai, stupefatta e anche un po’ delusa.

< < Esatto ma dobbiamo agire in fretta! Questa strada non rimarrà deserta ancora per molto-! > >

< < Adesso basta! Sai che ti dico, lo massacreremo di botte a turno! > >-sbraitò Natsu, lasciando che i suoi pugni si infuocassero ancora una volta.

Gajeel, che nel frattempo attirava monete e bulloni di metallo come una calamita, si stiracchiò una spalla e questi ultimi volarono via da lui per poi finire chissà dove. Mostrò un ghigno d’approvazione e si scrocchiò entrambe le mani minacciosamente.

< < Solo per questa volta, Dragneel! Ti porterò la sua testa se tu mi portai le sue mammelle su un vassoio d’argento! > >-urlò.

Natsu sorrise eccitato, la Chiave del Cielo sfoderò l’ascia e fece diversi balzi indietro, incitandoli ad inseguirlo.

< < Non dovete fargli del male, accidenti a voi! > >-protestai, seriamente in ansia per la sorte di quella mucca.

< < Troppo tardi, tesoro! > >-rispose Natsu, lanciandosi al suo inseguimento con Gajeel al suo seguito.

La mucca balzò su ogni edificio, cartello stradale e pubblicitario o albero che gli si ponesse davanti. La sua agilità si rivelò sorprendente quanto la sua forza bruta; con la sua ascia tagliò nettamente a metà qualunque cosa gli avrebbe fatto guadagnare del vantaggio.

Tuttavia né Natsu né Gajeel si dimostrarono da meno; il primo eseguì un salto che oserei misurare di ben trenta metri, l’altro atterrava sulla strada con una violenza tale da creare buche sull’asfalto.

Cercammo di seguirli più che potemmo ma ben presto sparirono dalla nostra vista. Mi fermai d’innanzi all’entrata del Grand Hotel di Magnolia, cercando disperatamente di riprendere fiato mentre la rabbia mi montava.

< < Dannazione a quei due idioti! Non è combattendo in quel modo che si risolve qualcosa! > >-urlai sfogandomi, facendo più baccano previsto.

La terra sotto di noi infatti tremò di nuovo, solo in maniera a dir poco agghiacciante: come se sotto l’asfalto si trovasse una qualche onda di forza esorbitante, la strada si sollevò e poi si abbassò ancora e ancora. Fummo scaraventate a terra, mentre i vetri delle finestre di quell’importante manufatto architettonico andarono in frantumi.

Mi rialzai, dolorante.

< < Lucy, stai bene? > >-disse Levy, massaggiandosi la testa.

< < Sì… sto bene. > >-grugnii, spaesata.

Cosa stava succedendo? Avvertito un’altra incredibile forza molto simile a quella della mucca, solo più diversa. Inoltre qual era la mia funzione? Gajeel e Natsu avrebbero combattuto quella strana manifestazione magica, ma come sarebbe tornata nella sua chiave? Da sola? Se era così, a cosa servivo io?

Mi sentii d’improvviso sollevare da terra, quando mi accorsi di essere effettivamente tra le braccia di Gray. Mi sorrise, mostrando la sua dentatura perfetta ed il suo sguardo ammiccante e fin troppo sicuro di sé.

< < Buondì plebea, ma che curioso caso del destino lega i nostri cammini oggi! > >-esclamò, ricevendo un’occhiataccia dalla sottoscritta.

< < Gray, mettimi subito giù! > >-esclamai, muovendomi scompostamente.

< < Come la mia donna comanda. > >-sospirò, liberando la presa e lasciando che cadessi a peso morto.

Urtai il duro asfalto e desiderai tanto di non avergli mai chiesto nulla. Levy era nel frattempo guardinga, osservando con sospetto e paura la terra sotto di noi. Rimanemmo in ascolto: un profondo boato proveniva dalle profondità della terra, ed un altro assurdo movimento si manifestò all’improvviso.

Gray ci afferrò entrambe e ci sollevammo da terra, prima che la nuova onda avesse potuto colpirci. Dall’alto vidi chiaramente cosa stava accadendo: la strada si sollevava come un’onda marina, abbattendosi sul suo stesso prolungamento che a sua volta raggiungeva la riva, ovvero i palazzi intorno.

< < Credo che abbiamo un bel problema qui… > >-mormorò Levy.

Il Grand Hotel parve per un attimo sul punto di crollare, ma i pezzi si riattaccarono da soli, come un filmato visionato all’indietro. Prima che potessi fare domande, si presentò qualcosa verso la quale avrei dovuto dedicare ancora più attenzione.

Una figura apparentemente umana era emersa dalla spaccatura della strada; indossava abiti da cameriera, delle catene ai polsi ed uno sguardo freddo e raggelante. Alzò gli occhi verso di noi, osservandoci con indifferenza. Gray si abbassò progressivamente, fino a che i miei piedi poterono toccare nuovamente terra ed il mio viso fosse sulla stessa linea d’orizzonte con quello della ragazza.

< < La padrona vuole essere punita? > >-domandò, innocentemente.

< < Virgo, Spirito della vergine. State indietro fanciulle, lei è mia. > >-disse Gray, sfoderando dal nulla una lama di ghiaccio.

***
Angolo Autrice:
Salve ^^ Sono tornata, non mi sembra vero *^* Ebbene sì ragazzi, non sono affatto un miraggio (una maledizione forse sì, però…) né la schermata di EFP ha deciso di tirarvi un brutto scherzo u.u Era da un bel po’ di tempo che non aggiornavo questa storia, e mi scuso per averci impiegato tanto tempo, ma l’ispirazione in questo periodo va e viene!
Fortunatamente (o meglio, sfortunatamente) la mia scuola è occupata, dunque niente compiti e niente lezioni e posso infine dedicarmi alle mie storie :D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche se ho paura che siate rimasti delusi D: nella note del capitolo precedente avevo promesso un momento GaLe del passato, e invece non ho avuto proprio spazio ._. mi sono accorta che il passato è ambientato in una sorta di medioevo, dunque è necessario che il regno non passi in secondo piano rispetto alle vicende sentimentali u.u (ho visto per troppo tempo Il Trono di Spade mi sa!)
Ma mi farò perdonare con una scena Jane x Garret, che non tratto da un po’ ma che nel prossimo capitolo saranno fondamentali! (: Nel frattempo verrà fatta più luce sul passato di Luce. Per quanto riguarda il presente, Natsu e Gajeel fronteggeranno Taurus, mentre Lucy, Levy e Gray combatteranno contro Virgo :D
Spero di avervi incuriositi ^^
Un bacio e alla prossima! 
   
 
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