26/11/2013
1 recensioniSogni
Quella mattina di inverno nevicava.
Draco si svegliò con il suo nome sulle labbra. Il nome della mezzosangue che da settimane era presente nei suoi sogni, sogni di cui appena sveglio ricordava solo l’amaro in bocca e poi niente. Aveva anche pensato di andare in infermeria, ma l’unica volta in cui accadde si fermò sulla soglia della porta pensando che la sua fosse una pessima idea. Cosa avrebbe detto quando Madama Chips gli avrebbe chiesto quale fosse il suo problema? ‘Oh niente sono solo ossessionato da una persona, tanto che la sogno tutte le notti ma non ricordo mai niente, la mattina dico il suo nome con un tono acido, quasi triste e mi ritrovo il labbro rotto tanto che sembra tagliato in due’ Il che era vero. Quando si svegliava trovava sempre fiotti di sangue sul cuscino tanto che il suo amico Blaise gli chiese se non fosse il caso di portarlo in infermeria.
Il tutto era molto strano, se non spaventoso: lui odiava la Granger. La detestava con tutto il suo cuore, o almeno così credeva.
Hermione stava finendo di prepararsi in fretta e furia. Quella mattina era una delle rare volte in cui era davvero in ritardo e l’idea di avere Pozioni, l’unica materia che odiava veramente, con i Serpeverde non aumentava di certo la sua voglia di presentarsi in classe. Ma fu comunque costretta a precipitarsi a lezione, saltando anche la colazione, perché ormai nel dormitorio non era rimasto più nessuno, addirittura Ron, ritardatario abituale, era riuscito ad arrivare puntuale.
Arrivata davanti alla classe era stremata, l’affanno e i capelli in disordine per la corsa si preparava ad aprire la porta e a subirsi la ramanzina di Piton.
Draco era arrivato in anticipo alla lezione di Pozioni, ma non aveva nessuna intenzione di entrare in classe. Voleva aspettare la Granger, era certo che gli avesse fatto qualche fattura. Ma non era certo che fosse quello il vero motivo per il quale la stesse aspettando. Ormai non ragionava più, cosa gli passava per la mente? Perché poi proprio la Granger?
Quando finalmente la vide, erano in ritardo di un buon quarto d’ora, respirava come se avesse corso la maratona,aveva il viso sudato e i capelli arruffati eppure Draco non poteva fare a meno di pensare che fosse bellissima. Continuò a fissarla per qualche secondo, poi lei si girò e guardò nella sua direzione, per fortuna l’angolo dove si trovava adesso era buio ed era certo che non potesse vederlo anche se si ostinava a guardare nella sua direzione così tanto che gli assalì un dubbio, ma poi lei si girò, scosse la testa ed entrò nell’aula.
Durante tutto il corso del rimproverò che le fece Piton, che sembrò durare ore, Hermione non poteva fare a meno di pensare a quello sguardo pungente su di lei prima di entrare in classe. Alla fine si accomodò nel posto liberò vicino a Ron, Hermione non ne era per niente sorpresa visto che Harry era seduto davanti a loro insieme a Ginny, che si erano appena messi insieme. Qualche minuto dopo entrò in classe Draco Malfoy che ,dopo un misero rimprovero del professore, si accomodò nell’ultimo posto libero. Proprio dietro di lei.
Sulla schiena continuava a sentire quello sguardo glaciale che forse, adesso, aveva capito da quali occhi proveniva.
Persa nei suoi pensieri non si era accorta di aver sbagliato dose di un chissà quale ingrediente, aggiunto nel suo calderone alla cieca. Bene pensò. Ora Piton la guardava concentrando in se tutta la sua rabbia. -Malfoy- disse. -Saresti così gentile da mostrare alla signorina Granger come aggiungere dei semplici denti di serpente nella sua pozione?-
Hemiore si paralizzò di nuovo, il suo sguardo era tornato a pungerle la schiena. -Certo professore- fu la risposta di Draco. Scambiatosi di posto, iniziò a tagliare delle radici per rincominciare la pozione di Hermione, dato che aveva concluso la sua da tempo.
-Guarda che ci riesco anche da sola.- Iniziò lei. Ma prima che potesse finire la frase sentì una semi-imprecazione di Neville che faceva cadere la sua pozione nel calderone di Hermione che le esplose in piena faccia e a giudicare da quella di Draco, anche lui era stato colpito.
Dopo qualche minuto suonò la campanella, sia Hermione che Draco tentarono di precipitarsi fuori, ma la voce del professor Piton li trattenne: -Granger! Lei resta in punizione qui.- Hermione guardò sconcertata Piton che ricambiò con uno sguardo privo di espressione, poi guardò Malfoy, come se in qualche modo potesse aiutarla.
-In realtà professore non è stata lei- disse Draco. Hermione restò alibita. Draco Malfoy che difendeva proprio lei? Il principe delle Serpi che difendeva una Mezzosangue Grifondoro?
-E chi, signor Malfoy?- continuò Piton.
Draco espirò e disse -Sono stato io. Ho versato un ingrediente che non era previsto nell'elenco di quelli della pozione.- ammise Draco. Non aveva solo difeso lei, ma non aveva nemmeno confessato di chi fosse stata veramente la colpa. Hermione lo guardò con confusa gratitudine, ma lui rimase impassibile.
-Bene signor Malfoy- riprese il professore evidentemente non di buon umore -Vorrà dire che lei e la signorina Granger resterete qui a pulire il vostro disastro e in più quello dei vostri compagni.- Detto questo se ne andò. Lasciando Hermione e Draco soli.
Draco si svegliò con il suo nome sulle labbra. Il nome della mezzosangue che da settimane era presente nei suoi sogni, sogni di cui appena sveglio ricordava solo l’amaro in bocca e poi niente. Aveva anche pensato di andare in infermeria, ma l’unica volta in cui accadde si fermò sulla soglia della porta pensando che la sua fosse una pessima idea. Cosa avrebbe detto quando Madama Chips gli avrebbe chiesto quale fosse il suo problema? ‘Oh niente sono solo ossessionato da una persona, tanto che la sogno tutte le notti ma non ricordo mai niente, la mattina dico il suo nome con un tono acido, quasi triste e mi ritrovo il labbro rotto tanto che sembra tagliato in due’ Il che era vero. Quando si svegliava trovava sempre fiotti di sangue sul cuscino tanto che il suo amico Blaise gli chiese se non fosse il caso di portarlo in infermeria.
Il tutto era molto strano, se non spaventoso: lui odiava la Granger. La detestava con tutto il suo cuore, o almeno così credeva.
Hermione stava finendo di prepararsi in fretta e furia. Quella mattina era una delle rare volte in cui era davvero in ritardo e l’idea di avere Pozioni, l’unica materia che odiava veramente, con i Serpeverde non aumentava di certo la sua voglia di presentarsi in classe. Ma fu comunque costretta a precipitarsi a lezione, saltando anche la colazione, perché ormai nel dormitorio non era rimasto più nessuno, addirittura Ron, ritardatario abituale, era riuscito ad arrivare puntuale.
Arrivata davanti alla classe era stremata, l’affanno e i capelli in disordine per la corsa si preparava ad aprire la porta e a subirsi la ramanzina di Piton.
Draco era arrivato in anticipo alla lezione di Pozioni, ma non aveva nessuna intenzione di entrare in classe. Voleva aspettare la Granger, era certo che gli avesse fatto qualche fattura. Ma non era certo che fosse quello il vero motivo per il quale la stesse aspettando. Ormai non ragionava più, cosa gli passava per la mente? Perché poi proprio la Granger?
Quando finalmente la vide, erano in ritardo di un buon quarto d’ora, respirava come se avesse corso la maratona,aveva il viso sudato e i capelli arruffati eppure Draco non poteva fare a meno di pensare che fosse bellissima. Continuò a fissarla per qualche secondo, poi lei si girò e guardò nella sua direzione, per fortuna l’angolo dove si trovava adesso era buio ed era certo che non potesse vederlo anche se si ostinava a guardare nella sua direzione così tanto che gli assalì un dubbio, ma poi lei si girò, scosse la testa ed entrò nell’aula.
Durante tutto il corso del rimproverò che le fece Piton, che sembrò durare ore, Hermione non poteva fare a meno di pensare a quello sguardo pungente su di lei prima di entrare in classe. Alla fine si accomodò nel posto liberò vicino a Ron, Hermione non ne era per niente sorpresa visto che Harry era seduto davanti a loro insieme a Ginny, che si erano appena messi insieme. Qualche minuto dopo entrò in classe Draco Malfoy che ,dopo un misero rimprovero del professore, si accomodò nell’ultimo posto libero. Proprio dietro di lei.
Sulla schiena continuava a sentire quello sguardo glaciale che forse, adesso, aveva capito da quali occhi proveniva.
Persa nei suoi pensieri non si era accorta di aver sbagliato dose di un chissà quale ingrediente, aggiunto nel suo calderone alla cieca. Bene pensò. Ora Piton la guardava concentrando in se tutta la sua rabbia. -Malfoy- disse. -Saresti così gentile da mostrare alla signorina Granger come aggiungere dei semplici denti di serpente nella sua pozione?-
Hemiore si paralizzò di nuovo, il suo sguardo era tornato a pungerle la schiena. -Certo professore- fu la risposta di Draco. Scambiatosi di posto, iniziò a tagliare delle radici per rincominciare la pozione di Hermione, dato che aveva concluso la sua da tempo.
-Guarda che ci riesco anche da sola.- Iniziò lei. Ma prima che potesse finire la frase sentì una semi-imprecazione di Neville che faceva cadere la sua pozione nel calderone di Hermione che le esplose in piena faccia e a giudicare da quella di Draco, anche lui era stato colpito.
Dopo qualche minuto suonò la campanella, sia Hermione che Draco tentarono di precipitarsi fuori, ma la voce del professor Piton li trattenne: -Granger! Lei resta in punizione qui.- Hermione guardò sconcertata Piton che ricambiò con uno sguardo privo di espressione, poi guardò Malfoy, come se in qualche modo potesse aiutarla.
-In realtà professore non è stata lei- disse Draco. Hermione restò alibita. Draco Malfoy che difendeva proprio lei? Il principe delle Serpi che difendeva una Mezzosangue Grifondoro?
-E chi, signor Malfoy?- continuò Piton.
Draco espirò e disse -Sono stato io. Ho versato un ingrediente che non era previsto nell'elenco di quelli della pozione.- ammise Draco. Non aveva solo difeso lei, ma non aveva nemmeno confessato di chi fosse stata veramente la colpa. Hermione lo guardò con confusa gratitudine, ma lui rimase impassibile.
-Bene signor Malfoy- riprese il professore evidentemente non di buon umore -Vorrà dire che lei e la signorina Granger resterete qui a pulire il vostro disastro e in più quello dei vostri compagni.- Detto questo se ne andò. Lasciando Hermione e Draco soli.