Kaze’s High School
Prima di tutto vi
avverto che io sono una fan SasuNaru. E quindi questa
sarà una shonen- ai.
Bhe… partirei col
dire che questa doveva essere una versione del film
High School Musical coi personaggi di Naruto. Per intenderci dovevate solo
immaginare al posto di Zac Efron&Co.,
Naruto&Co.
Solo che non sarà
così.
Ho avuto parecchi
problemi ad assegnare i ruoli tendendo i personaggi IC.
Non tanto Troy… ci
potevano stare sia Sasuke che Naruto. Il problema è
Gabriella. Tralasciando il fatto che nessuno dei due
volesse fare la parte di una ragazza, Sasuke non è così emotivo come lei e
Naruto non è di certo un genio (e ve lo dice una che lo ama!). Quindi dopo
molte seghe mentali sono arrivata alla conclusione che Gabriella dovesse essere Sakura! (Che in
realtà prima doveva essere Sharpay).
Ora. Dato che io non scriverò mai e poi mai una SasuSaku* mi son vista costretta a stravolgere la trama del film! Non so che ne verrà fuori ma… godetevi la fic e ditemi che ne pensate! ^^
I personaggi di
Naruto non sono miei. Se lo fossero Naruto sarebbe
stato classificato come manga yaoi (che poi secondo me Kishi qualche tendenza…
va bhe lasciamo perdere).
Purtroppo non ci
guadagno nulla scrivendo questo… lo faccio solo perché ultimamente non ho altro
da fare (scuola a parte…).
Molte battute
saranno prese dal film.
Buona lettura! ^^/
Capodanno
Sera di Capodanno.
Kumo*. Tutti stavano festeggiando nei due ampi saloni che il Taki Hotel aveva
messo a disposizione. I ragazzi in uno e
gli adulti nell’altro. Tutti, meno 3 famiglie.
La prima si trovava
nell’infermeria dell’hotel.
Un ragazzo biondo,
occhi color cielo e pelle abbronzata era
sdraiato sul letto. Aveva il braccio sinistro intrappolato nel gesso e nella
stoffa che lo tiene legato al collo.
Una donna stava in piedi di fronte a lui, il suo sguardo sembrava
rassegnato.
Un uomo, fotocopia
del ragazzo se non fosse per la pelle più chiara, stava guardando divertito la
scena.
- Mamma! Smettila
di farmi la predica! Mi sono solo rotto un braccio!- si lamentò il figlio.
- E ti pare poco?!- gli
fece notare la madre. - Si può sapere com’è successo questa volta?-
- E tutta colpa
dell’Uchiha, come al solito!- ribatté il figlio.
- Come al solito.- Sospirò
il padre. - Che cosa ha fatto questa volta?- chiese divertito.
- Minato! Non
dargli corda! E tu, Naruto, impara a prenderti le tue
responsabilità!- li sgridò la donna.
- Ma mamma! E’ vero! Insomma stai parlando col campione dello
skate! E’ ovvio che, se ho un braccio rotto, è colpa di qualcun altro!- rispose irritato il figlio. Non sopporta quando
la gente non gli crede.
- Cosa c’entra ora lo skate?! Pensavo stessi facendo snowboard!
Non sarai stato così stupido da fare skate sulla neve, spero!- chiese quasi implorante
la madre. Non è ancora riuscita ad abituarsi alla mente contorta di suo marito
e di suo figlio.
- Ma no, certo che no!- ribatté stizzito Naruto. - Ma
sono più o meno la stessa cosa! Infatti stavo andando benissimo prima che
UchihAH!-
Nel parlare aveva
alzato le braccia per dare più enfasi al suo discorso. Peccato che si fosse
dimenticato di avere il sinistro rotto.
- Smettila di
agitarti! Allora, sentiamo, come ha fatto Uchiha a farti male stando a mille km
di distanza?- chiese, arrendendosi, la
madre.
- E’ proprio questo
il punto! Lui non è a mille km di distanza! E’ qui! In questa stessa città! Come
stavo dicendo, prima che qualcuno mi interrompesse…-
- Veramente hai
fatto tutto da solo.- Si
intromise il padre.
- Prima che qualcuno
mi interrompesse…- riprese il figlio digrignando i denti ed
ignorando il padre. - … stavo facendo una delle piste migliori che c’erano,
quando all’improvviso sento un ‘Dobe!*’ mi giro e me
lo ritrovo a fianco con la sua faccia da schiaffi e quel ghigno che gli ficcherei-
- Naruto! Non
essere volgare!- lo interruppe la madre.
- E già che ci sei taglia tutti i tuoi commenti e arriva al punto che io e tua
madre vogliamo andare alla festa!- disse
Minato ricevendo un’occhiataccia dalla moglie.
- Tsk… mi ha fatto
distrarre e ho finito la discesa rotolando!- finì mettendo il broncio.
La donna sospirò. ‘Infondo è stato fortunato. Poteva andargli peggio.’
- Dai Kushina,
adesso che hai saputo com’è successo, andiamo! La festa non ci aspetta!-
- Sì, sì.- A volte aveva l’impressione di avere 2 figli.
- Uff… Voglio venire
anch’io!-
- Niente da fare,
Naruto. Conoscendoti finiresti ciò che hai cominciato nella discesa.-
- Ma mamma!-
- Niente ‘ma’! Stai
qui e fai il bravo!- disse
allontanandosi.
Naruto sentì
un’ultima frase prima che i suoi genitori si chiudano
la porta alle spalle: ‘Un po’ mi dispiace lasciarlo qui da solo mentre noi
andiamo a divertirci, spero che almeno impari la lezione.’
‘Oh andiamo! Non
crederà davvero che io starò qui buono e tranquillo a
capodanno mentre tutti si stanno divertendo?!’ pensò il ragazzo mentre le sue
labbra formarono un ghigno.
La seconda famiglia
invece era divisa.
Il padre, un uomo
alto, capelli castani, occhi neri e sigaretta in bocca, si trovava sulla
terrazza dell’hotel. All’interno il fumo è vietato.
La figlia, una
sedicenne dai capelli rosa e occhi verdi, si trovava in una piccola biblioteca.
Era seduta su una delle tante poltrone, talmente concentrata sulla lettura che
si accorse della madre solo quando le tolse il libro
di mano.
- Sakura! Ti stavo
cercando! Basta leggere!-
La ragazza puntò i
suoi occhi verdi prima sul libro e poi in quelli rossi della madre.
- Oh, mamma! Ti
prego l’ho quasi finito!- la implorò.
- C’è una festa. Ti
ho preparato i vestiti, va a cambiarti.- la informò la madre.
- Posso riavere il
mio libro?-
La madre alzò gli occhi
al cielo e poi glielo porse.
Sakura la ringraziò
e poi la seguì in camera per andarsi a cambiare.
Infine la terza
famiglia si trovava in palestra.
Padre e figlio
stavano facendo una partita a basket.
Il
più grande, capelli castani,
occhi neri e sguardo austero stava dando indicazioni su come migliorare al più
piccolo, moro, occhi neri e compiaciuti. Non sembravano intenzionati a smettere
molto presto.
A questo, però, ci
pensò la donna, capelli neri con riflessi blu e occhi neri, dolci e sorridenti.
- Ragazzi! Davvero abbiamo fatto questo lungo viaggio solo per giocare a basket?- domandò avvicinandosi.
- Uhm… Sì- dissero i due uomini contemporaneamente, dopo
essersi scambiati uno sguardo.
- E’ l’ultimo
giorno di vacanza. C’è la festa di capodanno.- cercò di convincerli la donna.
- Giusto! La festa…
la festa di capodanno.- Il marito sapeva
che era meglio non contraddirla.
- Sasuke c’è una
festa per voi giù al Free Style Club.- Adesso le restava solo il figlio da convincere.
- Per noi?- domandò invece scettico lui.
- Per voi giovani
adulti! Va a fare la doccia muoviti!- gli ordinò la madre.
- Aspetta! Un
momento! L’ultimo tiro!- Il figlio però
non intendeva rinunciare al momento che stava passando col padre. Erano davvero
rari gli allenamenti che facevano da soli, loro due.
La donna sospirò
esasperata ma glielo concesse.
Sasuke non se lo
fece ripetere due volte. Tolse la palla di mano al padre, fece una finta e poi
tirò, centrando il canestro.
- Canestro! Così si
chiude l’anno!- esclamò.
Adesso erano
davvero tutti a festeggiare.
Anche
chi dovrebbe stare in un letto a riposare, chi vorrebbe essere comodamente
seduta su una poltrona a leggere e chi preferirebbe essere ancora in tuta ad
allenarsi.
C’erano davvero
tutti.
Il biondo si fiondò
al buffet mentre il moro si mise in un angolo buio della sala sperando di
passare inosservato, non aveva proprio nessuna voglia di essere assalito dalle
assatanate! La rosa, invece, aveva trovato una poltrona e non riuscì a resistere alla tentazione.
I piani dei tre
vennero, però, rovinati dall’animatore della serata che scelse proprio due di
loro come prossime vittime del karaoke.
I due riflettori,
infatti, puntarono uno, alla poltrona
prescelta dalla rosa, accecandola e quindi impedendole di continuare a leggere.
L’animatore le si avvicinò, la prese per mano e
l’accompagnò al microfono.
L’altro riflettore
puntò, invece, all’angolino meno illuminato di tutta
la sala. Il moro venne portato di forza al microfono
da tutti gli altri ragazzi lì presenti.
Il biondo non poté
fare a meno di osservare la scena che aveva adesso di fronte. A destra c’era il
suo nemico giurato, il suo rivale di sempre e il colpevole della
suo imbucarsi alla festa. A sinistra, una stupenda
ragazza che non aveva mai visto prima. Per l’ennesima volta si ritrovò
ad essere invidioso di Sasuke. Vorrebbe esserci lui lì a cantare con
quell’angelo.
Sembra proprio che
per una volta la fortuna sia dalla sua parte.
Sasuke rivolse
un’occhiata gelida a tutti e scese dal palco.
Sakura aveva uno
sguardo abbattuto.
Naruto non ci pensò
due volte e prese il posto del moro sul palco cominciando a cantare.
Sakura, ripresasi
dallo smarrimento iniziale, dalla delusione nel vedere il moro abbandonare il
palco e affascinata dalla voce del biondo, si decise finalmente a cantare la
sua parte.
Il duetto fu
stupendo e, presto, tutti i festeggianti si fecero attorno a loro per
osservarli meglio.
Tra i tanti occhi
sorridenti ce n’erano anche un paio neri, irritati e
gelosi.
Alla fine della canzone
Naruto si presentò. Era deciso a conquistare quella ragazza. Già che c’era si
scusò per il comportamento di Sasuke, ha notato lo sguardo deluso di lei nel
vederlo andarsene.
Sakura gli rispose.
Lo trovava simpatico e pensò che potrebbe diventare un
buon amico, soprattutto viste le sue conoscenze.
Insieme si avviarono
verso l’esterno da dove poterono vedere i fuochi d’artificio.
- Davvero! Hai una
splendida voce! Sei una cantante?-
‘Lo
so’ pensò la ragazza ma rispose con un -
Canto nel coro della chiesa. Ho provato un assolo e stavo
per svenire.-
E’ importante che
la gente abbia una buona opinione di te. Anche se ti
costringere a fingere di essere quella che non sei.
- Ah! E perché?- domandò lui.
Voleva sapere tutto di lei.
- Ho visto tutte quelle
persone che mi fissavano e in un secondo fissavo il soffitto. Fine della mia
carriera!-
- Da come hai
cantato stasera è difficile crederlo!-
‘Non è poi così stupido come sembra’ pensò la
ragazza.
- E’ la prima volta
che faccio qualcosa del genere ed è stato fantastico!- rispose cercando di cambiare argomento. Si
accorse che lui ci sta provando: ‘per sviarlo basterà
dargli qualche illusione.’
- Lo so! E’
bellissimo!-
- Ma ho visto che ami cantare anche tu!-
- Si, certo, la mia
doccia è pazza di me!-
Sakura rise alla
sua battuta e un po’, adesso, le dispiaceva di avergli mentito.
Iniziò il conto
alla rovescia. Loro stesero in silenzio e poi guidarono i loro occhi ai fuochi
d’artificio che salutavano il nuovo anno. Casualmente lo sguardo di Sakura cadde
su una figura che, ne è certa, li stava osservando.
Non appena
riconobbe il ragazzo moro decise di raggiungerlo. Le sembrava brutto, però,
lasciare Naruto in quel modo e quindi si inventò una
scusa.
- Sarà meglio che
vada a cercare mia madre per farle gli auguri.-
- Sì, anch’io! Cioè… non tua mamma, mia mamma… e papà!- ‘e sarà meglio farglieli stando in un letto al
piano di sopra.’ pensò Naruto, ricordandosi improvvisamente che è lì a loro
insaputa.
Sakura non poté non
sorridere notando l’imbarazzo del biondo.
- Ti chiamo! Ti chiamo domani!- esclamò
tornando in sé Naruto.
Sakura annuì. Si
fece fare una foto col cellulare, gli passò il suo per
fare altrettanto e infine gli segnò il suo numero. Poi si girò e se ne andò non sentendo l’ultima frase del biondo: ‘Per tua
informazione. Cantare con te è stata la cosa più piacevole di tutte le vacanze.
Senti, dove abiti?’.
Naruto, dopo
essersi guardato intorno alla ricerca della ragazza, soffermò il suo sguardo
sulla sua foto sospirando un ‘Sakura’, e poi iniziò a
correre per arrivare prima dei suoi genitori all’infermeria.
Sakura, una volta lasciato il biondo, non riuscì più a trovare il
moro. Dopo qualche minuto di ricerca, decise di andare veramente a fare gli
auguri ai suoi genitori.
Sasuke, invece, aveva
passato la serata ad osservarli e tenerli d’occhio. Non gli erano piaciute, per
niente, le attenzioni che il biondo aveva rivolto alla rosa. Quando
vide che lei lo aveva notato non poté evitare di far formare un ghigno alle sue
labbra. Quando i due si separarono, lui si allontanò,
non aveva senso rimanere ora che aveva raggiunto il suo scopo.
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*Note:
SasuSaku: il massimo a cui sono
riuscita ad arrivare è l’accenno nella mia fic ‘Who’s that Girl?’ ^^ già che ci
sono ringrazio Yaoista for life e Kittyx Shadowcat che hanno recensito e
Shooting star che l’ha addirittura messa tra i preferiti ^//^ oddio quella fic
non lo meritava proprio! E’ venuta abbastanza penosa rispetto a come l’avevo in
mente io… spero che non succeda lo stesso anche con questa!
Kumo: Villaggio della Nuvola.
Dobe: Fallito.
Bhe spero che la storia vi piaccia! ^^ questo è solo un
prologo! Se commentate mi farete felicissima! Anche
perché una volta finito con le scene prese dal film
(fino a metà) poi mi servirà dello ‘spronaggio’ ù.ù
XD