Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: AyeRivaille    26/11/2013    0 recensioni
Vivere. Che parolone. Ma a cosa serve, se siamo tutti destinati a sparire?
Ma forse un significato c'è. Forse un significato c'è e Marco lo ricerca e cerca di scoprirlo, proprio quando ormai non ne ha più bisogno.
Qual è il significato della vita, quale il suo scopo? In fondo, la risposta si trova proprio dentro di ognuno di noi, noi che combattiamo, affinchè questa vita che ci è imposta, non si vanifichi miseramente...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Marco Bodt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dunque è così che è.

Non è tanto male. Pensavo peggio. Insomma, tutta la vita ti fanno credere che sia chissà che. Vivi la tua vita in funzione di come sarà questo momento. Per tutto il corso della tua esistenza le persone a cui stai a cuore, i tuoi genitori, i tuoi nonni, i tuoi amici fanno di tutto perché tu impari a sfuggire a questo momento il più che puoi: durante l'infanzia ti stanno sempre attorno, ti curano, ti nutrono, ti impediscono di fare cose pericolose, tutto in funzione di cosa? Di questo. Durante l'adolescenza impari a farlo da solo, impari a non dover sempre essere protetto, impari a proteggerti da solo, ma proteggerti da cosa? Da questo. In fondo a cosa serve? A cosa serve nascere se tutta la tua vita sarà in funzione di… questo? Che senso ha avuto? Mah… Chissà… E' proprio un arcano mistero, di quelli che forse un giorno qualcuno scoprirà, ma non penso che sarò io, ora come ora non ne ho proprio voglia. Vabbè… In fondo tempo sembra che ne abbia molto. Effettivamente pensavo che sarebbe stato un processo molto più veloce. Invece sembra che avrò parecchio tempo. Eh… Che seccatura… Va bene, magari inizierò a pensarci un pò…

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Ho sempre pensato  che mia mamma fosse proprio una bella donna. Con quegli occhioni dolci, quello sguardo sempre socievole. Mio padre, anche lui era un bell'uomo in fondo. E mia sorella? Quella rompiscatole… Ahah… Mi ricordo quella volta, qualche anno fa, quando mi rubò i vestiti e li indossò lei. Era così buffa! Piccolina piccolina, con quegli occhioni grandi, e la maglia che le arrivava alle ginocchia! Quanti anni avrà avuto allora? Sei? Sette? Forse sette… Mah, non ricordo… In fondo, le volevo tanto bene… Prima di partire per venire in Accademia per imparare a proteggerla dai titani, mi disse: "Marco, Marco, ma poi mi insegni ad usare quelle strane scatole che ho visto allo zio?". Lo zio… Anche lui… Mi voleva bene, mi portava spesso a pescare con lui prima di arruolarsi nella Legione Esplorativa per difendere questa pazza umanità. Quando ci arrivò la notizia della sua morte ricordo che la mamma pianse a lungo, forse per due giorni interi, non ricordo. Lucia chiedeva ogni cinque minuti a nostro padre: "Papà, perché la mamma sta piangendo?". Com'era piccola. Era dolce, nonostante tutto. Le volevo tanto bene…

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Che strano. Il dolore è sparito. Mi faceva male la testa prima, tutta quella confusione, il titano colossale che sfonda le mura, umani dappertutto, gente che urla, piange, grida. Era ovvio che mi sarebbe venuto il mal di testa. Ora però è passato. In fondo non è così male come ti fanno pensare. Chissà cosa sta facendo Jean. Quel ragazzo ha talento, ha lo spirito giusto per comandare. Io invece proprio no. Non sono mai stato in grado di comandare. Ma neanche mi è mai interessato. Tutto ciò che volevo fare era vivere la mia vita e allo stesso tempo proteggere la mia città, ciò che ne rimane, la mia famiglia, mia sorella. Ma a quanto pare queste sono due cose che non sono compatibili. Eh vabbè… Non sono stato in grado di proteggere la mia famiglia, i miei amici. Spero solo che stiano bene, almeno loro.

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In fondo a cosa serve vivere? A cosa serve se tutti, tutti, sono destinati a finire? "La morte ha lo stesso volto per tutti" a cosa serve, dunque, vivere? Fare fortuna, diventare qualcuno, a cosa serve? Insomma, non ne vedo il motivo. Si nasce, si cresce, si soffre, si ride, si piange, ci viene mal di testa, si vanno a fare passeggiate, si mangia, si beve, si ama… Tutto per? Tutto per cosa? Tutto per cosa se poi tutti siamo destinati a scomparire, in un modo o nell'altro? Tutti siamo manifestazioni di qualcosa, manifestazioni fragili, passeggere, instabili, destinate in un modo o nell'altro a cadere, sperando di aver almeno fatto qualcosa di utile, di poter essere ricordati da qualcuno. Beh, non è il mio caso. Io non verrò certo ricordato per ciò che ho fatto… Fondamentalmente cosa ho fatto? Niente… Eh… Vabbè… Certo non sono l'unico. In questo mondo, nel mondo che conosco io, nel mondo in cui ho vissuto, le persone muoiono così, nessuno se ne accorge, nessuno neanche se ne interessa. Ti accorgi di poter morire anche te solo solo quando sei lì lì per farlo. Per il resto, nessuno davvero se ne interessa. O meglio, nessuno davvero si interessa della morte altrui. Anche quando muore il tuo migliore amico, il tuo parente più vicino, anche se piangi per ore, gridi, sbraiti, in fondo in fon, dentro di te, nella parte più remota di te, pensi che, grazie a Dio, non sei te ad essere morto. Questo mondo è crudele, e vuole che anche tu lo sia. Ho visto morire decine di persone e per quanto ho sofferto mi rendo conto che ogni volta che ero lì, e vedevo la gente morire, la parte più crudele della mia anima ringraziava perché io ero ancora vivo. Effettivamente, questo mondo fa proprio schifo. Eh… Vabbè… Tanto ormai…

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Ma ho divagato e perso il filo del discorso. A cosa serve vivere? Mah… Non lo so. Eppure… Eppure siamo costretti a farlo, non siamo noi che decidiamo di vivere, non siamo noi che decidiamo di venire al mondo, è una cosa che succede e basta, non te lo scegli. E allora, visto che ormai sei forzatamente in ballo, balli; balli e inizi a poco a poco ad aggrapparti alla vita, con le unghie e con i denti, fino a che non inizi a desiderare altro che ballare. E mentre balli, mentre vivi, ti rendi conto che vuoi vivere bene, vuoi vivere nella giustizia, ed ecco che fai di tutto per raggiungerla, quella giustizia. Ed è giusto che sia così. Il problema è che ognuno cerca la giustizia giusta per sé, che spesso è una giustizia universalmente ingiusta. Ah… Questo è proprio un mondo corrotto…
Però, ora che ci penso bene… Non tutte le persone cercano la giustizia giusta per sé: non tutti sono corrotti, ci sono persone che davvero desiderano che tutti possano vivere in quella giustizia universale, che davvero desiderano la pace. Quelle persone, quelle vivono davvero, quelle seguono la strada che non vanifica questo breve passaggio che viene definito vita. Quelle persone, quelle persone hanno dato una risposta alla mia domanda e neanche se ne sono resi conto. Dio, si, adesso ho capito… Ecco a cosa serve vivere! Vivere serve per cercare di non vanificare la vita. Lo scopo della vita è quello di non vanificarla. Ecco a cosa serve! Basti guardare Eren, o Mikasa, o quell'uomo, che dicono essere il più forte dell'umanità, il caporalmaggiore Rivaille, loro si che hanno la risposta, e neanche lo sanno! Si dice che è possibile che in punto di morte si venga a conoscenza di tutte le risposte. Mah, io penso di averle trovate… Peccato che non avrò la possibilità di dirle a nessuno. Dicono che non provi gioia se scoprendo anche la cosa più bella non hai la possibilità di condividerla con qualcuno (1), ed effettivamente è un po' frustrante, ma vabbè, non è che mi interessi più di tanto… 

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Ah, finalmente mi sa che il momento è arrivato… Finalmente, iniziavo ad annoiarmi. Eh vabbè… In fondo non è tanto male… Tutto ciò che ti fanno credere su questo momento… Si sbagliano… Non è poi così tanto male… Pensavo sarebbe stato molto peggio morire.

Ciao mamma! Ciao papà! Ciao Lucia! Ciao  Eren, Mikasa, Connie, Armin! Ciao Jean! Mi raccomando, fate di tutto per non vanificare la vostra vita, perché questo l'unico scopo che essa ha, l'unico scopo che ha la vita è

Viverla.

Addio! 

 

Grazie di aver letto! ^^
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(1) M. T. Cicerone, "De Amicitia", "Sull'Amicizia"

 

Riciao a tutti XD
Rieccomi con le mie storie strappalacrime ma non troppo, anche se in fondo questa troppo strappalacrime non era...Insomma, per fare i miei soliti commentini noiosi in fondo ad ogni storia...
Ho voluto fare questo testo perchè ho sempre pensato Marco un personaggio sottovalutato, visto che si vede per così poco, e poi mi stava tanto simpatico.
Ho voluto fare questo ragionamento sul senso della vita (non prendete ciò che ho scritto come vero. Io sono ancora viva, risposte non ne ho XD), e per fare questo ho deciso di prendere il momento
più agli antipodi della vita che esiste, il momento della morte.
Marco è in punto di morte, non sa cosa fare mentre aspetta, e inizia un po' a pensare, ricorda momenti, risente sensazioni, così, per ingannare il tempo.. Ecco perché passa da un argomento ad
un altro, si lascia trasportare dai pensieri, ricorda momenti, risente sensazioni, segue il flusso di ciò che gli viene in mente, un pò come un flusso di coscienza.
Come sempre faccio commenti più lunghi dei testi, la smetto, sono noiosa XD
Spero vi sia piaciuto, mi farebbe molto piacere se commentasse cosa ne pensate ^^
Un saluto a tutti

 

AyeRivaille

 

 

 

  
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