Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
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Autore: Rejected    26/11/2013    1 recensioni
Si sarebbero incontrate anche per un altro motivo: dovevano andare ad un concerto insieme. [...] Ad un certo punto, proprio nel mezzo della loro conversazione, qualcuno sbatté contro Sophie che già era in ansia per il concerto, ergo nessuno doveva farla innervosire.
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Chapter One

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“Cazzo, dov’è il mio portafoglio?” si agitò Sophie, non trovando l’oggetto di cuoio per terra.
“Non l’hai già messo in borsa?” chiese l’amica.
“No, ho controllato e non c’è. Porca troia, c’era dentro il biglietto del concerto di domani!” la ragazza iniziò a camminare nervosamente avanti e indietro guardandosi intorno, tra l’indifferenza dei passanti.
Improvvisamente una mano si poggiò sulla spalla di Sophie e, quando si girò, quasi non credette ai propri occhi: un uomo sulla trentina, alto, con uno strano taglio di capelli, le stava porgendo il portafoglio scomparso.
Quell’uomo, però, non era una persona qualunque e le due ragazze se ne accorsero presto. Synyster Gates, chitarrista degli Avenged Sevenfold, era proprio lì in fronte a loro e le guardava sorridendo.
“Tieni, questo ti è caduto prima quando per sbaglio ti sono venuto addosso. Ho provato a dirtelo prima, ma mi hai mandato a fanculo” rise.
Le due ragazze continuarono a guardarlo incredule
“Che c’è? Come mai rimanete immobili?” chiese lui.
A quel punto Sophie allungò la mano e prese il portafoglio, mettendoselo in borsa.
“S-sono mortificata. Non immaginavo che, beh insomma, che fossi tu.” disse la ragazza balbettando.
“Ah, quindi presumo tu sappia chi sono! Anche se, diciamocelo, sono abbastanza famoso” si vantò lui, passandosi una mano nei capelli.
“GATES ALLORA, CI MUOVIAMO O NO?” si sentì una voce provenire da lontano.
“Raggiungimi un secondo!” rispose Gates, alzando la testa verso in cielo.
Una seconda figura maschile si avvicinò. Le ragazze rimasero ancora più incredule realizzando chi essa fosse: Zacky Vengeance, l’altro chitarrista della band.
“Allora, che stiamo aspettando?” chiese il ragazzo.
“Calmo Vee, stavo ridando il portafoglio alla ragazza a cui sono andato addosso. A proposito, ho sentito che domani dovete andare ad un concerto, non è che per caso vi troviamo lì, vero?”
“Però, sveglio il ragazzo!” rispose Andreea, scherzando.
“S-sì, beh, noi siamo vostre fan, non potevamo perderci l’occasione di vedervi!” aggiunse la seconda ragazza.
“Brave ragazze, avete proprio degli ottimi gusti in quanto a musica e in più mi siete simpatiche! Facciamo così, domani sarete ospiti d’eccezione nel backstage, che ne dici Vee? Mi sembrano due ragazze a posto, no?” propose Synyster.
“Credo non ci siano problemi! Ci farà piacere avere qualcuno di simpatico con cui conversare!” rispose Zachary, che non toglieva nemmeno per un secondo lo sguardo da Andreea.
Le due ragazze si trattennero dall’urlare per la gioia di quell’invito, che ovviamente accettarono.
“A domani allora!” assicurò Zacky, facendo l’occhiolino alla ragazza.
“A domani” risposero le due in coro.
Ancora non potevano crederci, non riuscivano a crederci. Avevano incontrato i chitarristi della band per la quale erano in fermento da settimane. Per tutto il tragitto di ritorno verso casa le due parlavano dell’accaduto, immaginandosi come sarebbe potuta andare la serata del concerto.
Arrivarono a casa e iniziarono subito a preparare gli zaini per la notte, poiché sarebbero andate la sera stessa alla location del concerto, per assicurarsi i posti in prima fila.
“Pronta?” chiese Andreea.
“Prontissima!” rispose Sophie, progendo il cinque all’amica, che le battè la mano.
Le due saltarono in macchina e, tempo 15 minuti, arrivarono al Mediolanum Forum di Assago. Furono le prime e questo le fomentò ancora di più, perché si erano sicuramente guadagnate la transenna.
Fecero per accamparsi quando un bagliore da lontano le illuminò. Si girarono e notarono delle persone scendere dall’auto; notarono subito una figura bassa, con la cresta, non poteva che essere Johnny Christ, bassista della band.
Si sbracciarono per farsi notare e il bassista da lontano fece loro un cenno, voltandosi poi verso un secondo membro della band, che le due ragazze identificarono come Zacky. Il chitarrista fece loro segno di raggiungerlo all’interno dell’area antistante le scale che portavano all’interno del Forum, ma le due non potevano e soprattutto non volevano muoversi, per paura di perdere i posti. Fu così che il chitarrista si avvicinò a loro, per fare una chiacchierata.
“Allora ragazze, già qui?” chiese in fare scherzoso.
“Beh, sì” ripose Andreea “dovevamo guadagnarci la prima fila e direi che ce l’abbiamo fatta alla grande!” Zacky le fece un sorriso di approvazione e  riprese a parlare.
“Direi di sì! Immaginavo foste voi comunque, ho riconosciuto te, con i capelli rossi” fece indicando Andreea. Un sorriso enorme si stampò sul viso della ragazza.
“Oh, non pensavo ti ricordassi di me! Comunque, visto che non ci siamo presentate oggi, piacere, io sono Andreea e lei è la mia cara amica Sophie, piacere!” le due porsero le mani al chitarrista.
“Il piacere è tutto mio” rispose lui, prendendo le loro mani.
“Senti Vee” chiese Sophie “ti spiacerebbe firmarci un paio di autografi? Sai, così poi possiamo vantarci con gli altri che arriveranno per fare la fila” ridacchiò.
“Ma certo, avete dei fogli e una penna?”
Andreea aprì la borsa e tirò fuori un quadernino -dove era solita farsi firmare autografi dalla gente famosa che incontrava- con una penna e li porse a Zacky, che gentilmente glieli firmò.
Da lontano si udì una voce profonda che chiamò Zacky, probabilmente era Matt, il cantante.
“Beh ragazze, io ora devo andare in albergo, ci vediamo domani sera allora! E , ricordate, siete nostre ospiti per il post-concerto” le rassicurò.
“Certo, a domani sera!” risposero le due ragazze in coro.
Le ore passarono più o meno in fretta, nonostante il freddo e la pioggia che effettivamente non aiutavano la situazione delle due. Ma alle sei e mezza del giorno dopo, qunado i cancelli si aprirono, la stanchezza sembrava essere miracolosamente scomparsa.
Non c’è parola per descrivere cosa provarono le due ragazze in quel momento, corsero talmente veloce che in mezzo minuto furono dentro, guadagnandosi la primissima fila.
Il forum si riempì e presto iniziarono a suonare gli Avatar e i Five Finger Death Punch. Non erano per nulla male, Sophie ed Andreea si divertirono un mondo dato che entrambe le band mantenevano viva la folla.
Ci fu poi il cambio di palco e riuscirono a vedere l’enorme Deathbat dietro il tendone che calò subito dopo.
Le luci si spensero e un boato scoppiò tra la folla, le due ragazze erano schiacciate al centro delle transenne in prima fila e per quanto facesse male alle loro povere costole, ne valeva la pena. Per primo entrò Synyster, seguito da Arin, Johnny, Zacky ed infine Matt.
Sophie appena vide il suo idolo, ovvero il primo, si mise le mani nei capelli e non poté trattenere le lacrime e gli urli. Non avrebbe voluto avere preferenze, ma come chitarrista, non poteva astenersi dall’adorare Synyster Gates.
Come anche non riuscì Andreea a non urlare il nome dell’altro chitarrista, colui che considerava l’uomo della sua vita.
Saltavano, cantavano Shepherd of Fire a squarciagola e a loro non interessava se le tonsille bruciavano, volevano semplicemente riuscire a farsi notare dalla loro band preferita.
E ci riuscirono, perché durante una fantastica scena Synacky, i due sorrisero alle ragazze facendogli un cenno come per dire “ci vediamo dopo”.
Le due si guardarono, abbracciandosi dalla felicità e continuando a pogare e saltare.
Non potevano di certo non farsi notare anche da Matt e Johnny, che gli regalarono dei fantastici sorrisi e cenni d’approvazione.
Critical Acclaim, Welcome to the Family, Hail to the King, Doing Time, Buried Alive fino ad arrivare a Fiction.
Durante quest’ultima una luce illuminò Gates, Sophie notò gli occhi lucidi come i suoi e si commosse maggiormente. Poteva capirlo, anche lei aveva perso il suo migliore amico e certe cose non si dimenticano, il dolore rimane lo stesso ogni giorno che passa.
Quello era uno dei motivi per cui si sentiva più legata a quella band, dopo la morte dell’amico la aiutarono a non sentirsi sola anche solo attraverso delle semplicissime note.
Le lacrime pervasero anche Andreaa, che l’altra ragazza abbracciò come per aiutare a farsi forza insieme.
Nightmare, This Means War, Afterlife, l’assolo di Gates, Requiem, Bat Country, Chapter Four ed infine Unholy Confession.
Il concerto passò troppo in fretta, anche se la band rimase per qualche minuto a lanciare plettri, scalette e bacchette.
Andreea era riuscita a prendere un plettro di Zacky, Sophie invece neanche uno, infatti quando Gates iniziò a lanciare i propri si sbracciò, tentando di prenderne almeno uno.
Il ragazzo però li finì presto e naturalmente non ne rimase neanche uno per la ragazza.
“Vaffanculo Synyster!” gli gridò scherzando.
Lui ridacchiò e se ne andò definitivamente, subito dopo aver salutato la folla.
Le due ragazze si presero per mano e riuscirono ad arrivare vicino alle transenne, dove il tecnico di Zacky le stava aspettando.
Gli mise al collo due pass, facendole entrare.
Sophie ed Andreea fremevano per ri-vederli, sebbene l’avessero fatto il giorno prima.
Vennero portate davanti ad una porta, il ragazzo fece cenno di bussare e così fecero, per poi entrare.
Si portarono le mani al viso, trovandosi davanti l’intera band, tra cui Matt a petto nudo. Arrossirono vistosamente, provocando una fragorosa risata da parte di tutti.
“Calmate gli ormoni!” esclamò Zachary continuando a ridere.
La situazione poteva essere solo una: Andreea aveva gli occhi fissi su Vee, l’altra su Synyster.
Quest’ultimo se ne accorse e, dato che si voleva divertire un po’, si tolse anche lui la maglia, andando di fronte a Sophie.
“Ecco la ragazza che in due giorni mi ha mandato a fare in culo almeno cinque volte”
La ragazza continuava a fissarlo dalla testa ai piedi, non poteva non ammirare tutti quei tatuaggi, i capelli, i suoi lineamenti dannatamente perfetti a suo parere.
Zacky non tardò a imitarlo, questa volta però con Andreea, che diventò dello stesso colore dei suoi capelli.
“Posso stare in questa stanza o stai per morire?”
“Tesoro, dovresti preoccuparti della mia amica che sta per saltare addosso al tuo amico”
“Non sei simpatica” le rispose serafica l’amica in questione.
“Oh, invece ha ragione” contestò Synyster ridacchiando.
“Beh, ci volete presentare queste vostre amiche?” chiese Matt avvicinandosi con Johnny ed Arin.
“Lei è Andreea e questa è…” Zacky fece un attimo di pausa, probabilmente non si ricordava il nome dell’altra.
“Sophie.” concluse Gates, non distogliendo lo sguardo da quest’ultima.
“Bene! Quindi, Sophie ed Andreea, volete uscire a bere con noi?”
“Siamo conciate giusto un po’ male, sembriamo uscite da una sauna ma...va bene!”
Matt e Syn si rimisero le maglie - sfortunatamente, pensarono le ragazze - e si affrettarono ad uscire con tutta la band.
Presero le rispettive auto e si rivisero in Duomo, decidendo di andare alle colonne di S. Lorenzo in un pub.
Era tardi e le ragazze erano stanche, ma nulla le avrebbe fermate dal rimanere con gli Avenged Sevenfold.
Si sedettero in un grande tavolo, ordinando da bere svariati alcolici. Vodka, Jack Daniel’s, rum e tanta, tantissima birra.
Andreea e Sophie non erano abituate a bere, ma la seconda - dopo aver visto Syn buttare giù una quantità indefinita d’alcol - volle imitarlo, iniziando a bere più del dovuto.
La prima ragazza, invece, bevve solo qualche birra e un sorso di Jack Daniel’s e anche Zacky si trattenne un po’.
“Allora, quanti anni avete?”
“Venti!”
“Sembrate più grandi. Siete entrambe di Milano?”
“No, Sophie è di Firenze, io invece abito qui”
“Figo! L’Italia è davvero una figata, ci fa sempre piacere venire qui. Ti faccio una proposta: domani ti andrebbe di portarmi a fare un giro per questa meravigliosa città? Mi piacerebbe molto visitarla”
Andreea stava morendo dentro, mai si sarebbe aspettata che Zacky Vee le potesse chiedere una cosa del genere, ovviamente non tardò ad accettare.
“Ma certo!”
La ragazza spostò un attimo lo sguardo sull’amica che nel mentre stava cantando canzoni senza un senso logico assieme a Synyster, entrambi completamente ubriachi.
“Si porterà a letto anche lei”
Andreea inclinò la testa e aggrottò le sopracciglia, sorpresa dalla frase pronunciata da Zachary.
“Forse tu non lo sai, ma è da almeno un anno che ad ogni data dei tour si fa una ragazza diversa, non ha freni”
“Ma è sposato!”
“Lo so, lo sa anche lui, ma non credo gli importi. Mi spiace per la tua amica”
“Non credo le dispiaccia”
“Spero non ci rimanga male se poi Brian non la considererà più”
“Beh, non penso avrà l’occasione di incontrarlo nuovamente, venite in Italia ogni morte di Papa!”
Il ragazzo ridacchiò, ma poi venne colto da un’idea.
“E se foste voi a venire con noi?”
“Che cosa?!” quasi gridò Andreea, incredula.
“Un po’ di compagnia non fa mai male, specialmente se c’è di mezzo una bella ragazza come te” concluse accarezzando il braccio della rossa.
Quest’ultima non riusciva a capacitarsi che il suo idolo ci stesse spudoratamente provando, ma a lei piaceva e questo le bastò per avvicinarsi abbastanza per guardarlo dritto negli occhi.
Ma proprio mentre i due si trovavano l’uno di fronte all’altro, Sophie chiamò l’amica, che fu costretta ad interrompere il bel momento.
“Andre, vado in albergo con Synyster fuckin’ Gates!” disse ridendo e lasciandosi prendere la mano da quest’ultimo.
“Sarà meglio andare con loro” consigliò Zacky, passandosi una mano tra i capelli.
Si incamminarono tutti verso l’albergo. Matt, Arin e Johnny, invece, decisero di rimanere ancora un po’ in giro.
“Sei bellissimo!” esclamò la mora, riferendosi a Syn.
“Lo so”
Lei continuava a ridere, l’alcol continuava a fare il suo effetto e di certo non la fermava dall’essere abbindolata dal chitarrista.
Arrivarono presto all’hotel e ancora più velocemente alla camera, accompagnati da Zacky e Andreea.
“Bene, penso che tu non voglia vedere nessun porno dal vivo, perciò andiamo nella mia stanza, ti va?”
“Oh beh, certo!”
Presto Sophie e Gates si ritrovarono da soli, l’atmosfera era strana, quasi calda.
Il ragazzo trascinò con sé nel letto la mora, farfugliando parole a caso.
“Vuoi farlo?” chiese poi, senza ritegno.
“Mh, no” rispose la ragazza, lasciando l’altro perplesso.
Ma lui aveva una strategia, infatti iniziò a toccare le curve di lei lentamente, così che non poté resistere.
“Dannazione, diamoci dentro” mugugnò lei, avventandosi su di lui.
Iniziò a baciargli il collo, lasciandogli dei piccoli morsi. Lui sfilò presto i vestiti di lei e la cosa fu presto reciproca. Quando Sophie stava per scendere sul corpo del chitarrista, lui la fermò ribaltando le posizioni.
“Qui comando io” ghignò sorridendo da un angolo della bocca.
La ragazza non se lo fece ripetere due volte, si lasciò completamente andare. Lui cominciò a baciarle il seno, leccandolo e mordendolo, facendo scappare a lei dei gemiti che non aveva mai provato prima.
Le mani del ragazzo si insinuarono nell’intimità dell’altra, iniziando a fare movimenti decisi che la fecero a dir poco impazzire. Ormai lei ansimava senza ritegno, ma fu ancora meglio quando gli sfilò le mutandine entrando con una spinta decisa.
Iniziariono a sentirsi anche i gemiti di lui, che aumentavano mano a mano che velocizzava le sue mosse.
Il silenzio nella stanza era scomparso ormai, le loro voci colmavano il vuoto che si era creato in precedenza.
Sophie avvinghiò le gambe al bacino di Brian, lasciando qualche graffio sulla sua schiena. Che era bravo lo immaginava, ma non a tal punto da farla arrivare ad un orgasmo così intenso.
Dopo poco più di quaranta minuti, entrambi raggiunsero il culmine del piacere, lui fece giusto in tempo a buttare il preservativo che si ributtò nel letto con lei. Stremati dalla stanchezza, si addormentarono.
Nel frattempo, nell’altra stanza, Zacky e Andreea si sedettero tranquilli sul divano e, dopo essersi versati un altro bicchiere di Jack Daniel’s, iniziarono a parlare del più e del meno.
“Allora Zacky, come mai ti piace così tanto l’Italia?” chiese la ragazza, sorseggiando l’alcolico dal suo bicchiere.
“Beh mia mamma ha origini italiane. Ho sempre avuto un particolare interesse per il vostro Paese, mi sembra un bel posto” confessò.
“Sì, diciamo di si, anche se personalmente preferisco la California. Sogno di andarci fin da quando sono bambina”
“Beh, potrei portartici una volta finito il tour, se ti va” propose il moro.
“Ci stai per caso provando con me Zachary?” lo interrogò la ragazza.
“Emh, no, cioè… Tu fai un favore a me facendomi visitare la tua città e io faccio un favore a te, facendoti visitare la mia” rispose il ragazzo, arrossendo.
“Tranquillo Vee, scherzavo” rise lei “toglimi una curiosità sul tuo nome: leggevo sempre che hai scelto ‘Vengeance’ perché hai avuto dei problemi con dei ragazzi e questo è un po’ una rivincita contro di loro, è vero?”
“Sì, ti sei informata bene sul mio conto, dovrei preoccuparmi?” le sorrise.
“No no tranquillo, non sono una specie di stalker ma, ecco, sei il membro della band che preferisco e quindi ho fatto qualche ricerca in più, tutto qui!” lo guardò con aria dolce e lui ricambiava gli sguardi.
Parlarono per molto tempo e, senza accorgersene, ad un certo punto si trovarono vicinissimi, le punte dei loro nasi quasi riuscirono a toccarsi. Era tutto perfetto, finché qualcuno non aprì la porta: erano Gates e Sophie che, dopo essersi riposati - vista la notte che avevano passato - si decisero a tornare dagli amici.
Gates entrò e si accomodò sul divano, in mezzo ai due, mentre Sophie rimase sulla porta.
“Beh, forse è giunta l’ora di andare” disse Andreea, abbassando lo sguardo.
“Come preferite, vi accompagnamo all’uscita allora” ribatté Vee.
Vee e la ragazza si alzarono dal divano, aspettando che anche Gates lo facesse, ma rimase immobile.
“Che fai, tu non vieni?” chiese Zachary.
“No.” rispose secco l’altro chitarrista.
Zacky fece spallucce e si avviò alla porta d’uscita con le due ragazze.
“Ciao Brian” disse Sophie che, per tutta risposta, ricevette solo un cenno con la mano dal chitarrista, il quale non si voltò nemmeno per guardarla in faccia.
“Fanculo” sussurrò quindi con un filo di voce, tanto basso da non essere sentito nemmeno da Zacky e Andreea, che le stavano affianco.
I tre scesero con l’ascensore fino al piano terra e si salutarono. Le due ragazze uscirono dal portone principale e, dopo qualche metro, sentirono i passi di qualcuno che correva verso di loro. Era Zacky.
“Tieni Andreea, questo è il mio numero di telefono, così ci possiamo sentire per domani”
“Ah okay, perfetto, allora ti faccio uno squillo così ti salvi il mio numero” rispose la ragazza, chiamando col suo cellulare quello del moretto.
Il tragitto verso casa fu abbastanza lungo, le due ragazze dovettero prendere un taxi dall’albergo della band fino al Forum di Assago dove avevano lasciato la macchina, per poi raggiungere casa di Andreea. Durante il viaggio Sophie raccontò in lacrime quello che era successo tra lei e Synyster Gates e l’amica cercò di consolarla, dicendole di non pensarci, anche se sapeva sarebbe stato difficile, poiché il giorno dopo si sarebbero rivisti tutti e quattro insieme.

 

  
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