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Autore: Fun_for_life_    26/11/2013    3 recensioni
La mia vita era perfetta, o almeno così credevo, finchè poi un giorno qualcosa cambiò.. eravamo rimasti solo in quattro, io, i miei migliori amici, e la musica dei Fun. a rendermi la vita migliore.
Stavo per partire per New York, il mio migliore amico mi aveva comprato dei biglietti per il concerto dei Fun., e quella sera successe qualcosa che cambiò la mia vita per sempre.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andrew Dost, Jack Antonoff, Nate Ruess, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi gustavo la meravigliosa atmosfera che si era creata nella stanza, era inondata da una luce dorata che solo l'alba sapeva creare, mentre tenevo Nate stretto fra le mie braccia. Nonostante la stanchezza, non avevo chiuso occhio, mentre lui da poco si era lasciato andare e riposava dolcemente. Pensieri contrastanti combattevano ardentemente nella mia mente, per poco ero riuscita a mettere da parte il pensiero riguardante mia nonna. Purtroppo però, poco dopo sarei dovuta andare a trovare i miei famigliari prima di ripartire per il tour. L'anciai un'occhiata all'orologio situato sul comodino in legno scuro. Segnava le 6.45 del mattino,era l'inizio di un nuovo giorno. Non volendomi muovere per non disturbare Nate, iniziai a giocherellare delicatamente con i suoi capelli, senza svegliarlo. Non potevo credere come fosse riuscito a liberarmi da quel peso che mi aveva affranto il cuore, non che non pensassi più a mia nonna, ma improvvisamente non mi sembrava che il mondo fosse così buio.

Alle 7.30 la sveglia iniziò a suonare, e Nate iniziava a dare i primi segni di vita. Farfugliava parole incomprensibili, ma ero abbastanza certa che supplicava solo più tempo per dormire.

"So che sei stanco, ma dobbiamo alzarci" dissi accarezzandogli la guancia. Mi rispose con un verso, poi alzò il viso per incontrare il mio,mi posò una mano tra i capelli e mi diede un dolce bacio.

"Ma hai i capelli ancora bagnati!" mi rimproverò dopo aver tolto la mano dalla mia massa ovattosa.

"Beh, non che io abbia avuto molto tempo per asciugarli" cercai di giustificarmi. Lui sorrise e mi diede ragione.

"Giusto, senti ma...se io non ne avessi ancora avuto abbastanza?" disse con un sorriso malizioso stampato sulla faccia, cingendomi i fianchi con le mani e avvicinandomi a sè.

"Beh, in quel caso bisogna rimediare subito!" dissi iniziando a far coincidere le nostre labbra.

Dopo che eravamo soddisfatti, mi voltai per leggere l'orario e le lancette segnavano le 8.27, era davvero tardi.

"Nate ma è tardissimo!" mi fiondai nel bagno per asciugarmi i capelli.

 

P.O.V. Nate

 

Mi alzai di scatto e indossai abiti seri e neri, adeguati per un funerale. Mi diressi nel bagno da Syria per lavarmi i denti e darmi una sistemata. Appena aprii la porta, lei era alle prese col fon, mentre cercava di domare quella massa di capelli, ma cosa più importante era ancora senza vestiti. Cercai di non guardarla, mi posizionai innanzi al lavandino e iniziai a lavarmi i denti mentre cercavo di ignorare il suo riflesso attraverso lo specchio. Lei iniziò a ridacchiare e si avvolse in un asciugamano.

"Va meglio così?" disse continuando a nascondere le risate.

"In che senso scusa?"
"Eri diventato violaceo, mi sorprende che ti sia imbarazzato"

"Io? Imbarazzato? Ma che dici?" sentivo le mie guance tradirmi, diventando ancora più rosse.

"Va bene,va bene non lo metto in dubbio signor Ruess che non si imbarazza" disse poggiando il fon e uscendo dal bagno.Quella ragazza sapeva sempre come prendermi, Dio,quanto l'amavo. Poco dopo, riapparì nel bagno.

"Come sto?"
"Sei bellissima" le sorrisi,indossava un abito nero, che scendeva fino a sotto al ginocchio, con una cinta bianca in vita e i capelli tenuti fermi da un frontino anch'esso nero. Sorrise amaramente, odiava vestirsi di nero, e odiava ancora di più farlo in queste occasioni. Radunati tutti quanti, ci dirigemmo al luogo prefissato per il funerale. Durante tutta la cerimonia, Syria fissava la bara, impassibile, quasi assente, mentre io, Jack,Andrew e gli altri componenti piangevamo come delle fontane. Mi preoccupava la sua apatia, non piangeva, non diceva niente, i suoi occhi erano vuoti.

"Syria, tutto bene?" non mi degnò nemmeno di uno sguardo, rimase a fissare quel punto fisso e annuì quasi come se fosse una risposta automatica. Appena finita la cerimonia, Syria abbracciava i parenti, consolava tutti ma non versava nemmeno mezza lacrima.Si allontanò da noi, dicendo di dover andare in bagno, ma dopo un po' di tempo ancora non tornava, allora decisi di andare a vedere se fosse tutto a posto. Il bagno era libero, come immaginavo, non era lì, continuai a girare per la chiesa, ma niente, andai nel giardinetto, e la trovai lì,seduta alle panchine, con la faccia stretta tra le gambe, la sentivo piangere, forte, stava facendo uscire tutto il dolore che aveva represso. Mi fiondai da lei, per non lasciarla così vulnerabile.

"Hei piccola, va tutto bene, ci sono io ora" la avvolsi con le mie braccia. Lei si poggiò al petto e si lasciò cullare, continuando a sfogarsi. Tremava come una foglia, il suo respiro era diventato pesante, affannava, singhiozzava. Mi si stava spezzando il cuore, e per quanto volevo piangere anche io, dovevo essere forte, dovevo esserlo per entrambi. Ora capivo perchè era così impassibile prima, stava cercando di tenere tutto dentro, e non aveva retto più. Uscii un fazzoletto dalla tasca e iniziai ad asciugarle le lacrime, cercando di tranquillizzarla, era diventata rossa e sembrava stesse per esplodere.

"Dai piccola, fai respiri profondi, calmati ora, nonna non avrebbe voluto vederti così" mi guardò, come se avesse visto un angelo, e mi strinse forte.

"L'hai chiamata nonna, come se fosse anche la tua, sono certa che l'hai resa felice" disse tra un singhiozzo e l'altro. Io sorrisi e annuii.

Quando tornammo dagli altri, salutammo tutti e salimmo sul tour bus, era davvero ora di ripartire.

Syria si sedette vicino al finestrino, e guardava tutti i suoi parenti, aveva ancora gli occhi gonfi, proprio come tutti noi del resto. Mi sedetti accanto a lei, ma era difficile non poterla baciare o chiamarla come volevo per colpa degli altri che non dovevano sapere di noi. Dopo nemmeno dieci minuti di viaggio, poggiò la testa sulla mia spalla, era esausta, e si addormentò. Per non farla rimanere in quella posizione scomoda, la presi in braccio e la portai su un letto del tour bus. Ma, quando la lasciai, calò il sonno anche a me, in fondo, anche io avevo fatto le ore piccole. Mi stesi accanto a lei, e ci addormentammo.

 

P.O.V. Syria

 

Sentii una mano gelida posarsi sul mio braccio e scuotermi leggermente. Aprii gli occhi e guardai questa figura che mi sorrideva dolcemente.

"Syria, dai svegliati"

"Hei Emily" mugugnai.

"Dai dormigliona, svegliati, siamo quasi arrivati" aprii gli occhi e non trovai Nate accanto a me, non mi trovavo seduta accanto al finestrino ero spaesata e confusa, e di certo il mal di testa non aiutava. Mi alzai con estrema lentezza e presi il cellulare. Tante chiamate e messaggi, troppi.Sul mio viso apparve una smorfia di nervoso. Senza che me ne accorgessi, Nate aveva preso il posto di Emily.

"Hei piccola, tutto ok?" gli sorrisi.

"Si, tutto bene, solo troppe chiamate e troppi messaggi quando vorrei rimanere sola"

"Vuoi che me ne vada?" lo guardai aggiungendo una smorfia scherzosa.

"Tu non conti scemo, non potrei fare a meno di te" le nostre labbra si stavano per incontrare, quando mi alzai di scatto perchè notai Will che ci fissava.

Dopo essere scesi dal pullman, raggiungemmo la nostra nuova stanza. Faceva uno strano effetto non avere una casa fissa in cui tornare la notte, dormire in un letto nuovo quasi ogni notte. Mi fiondai sul letto per testarne la morbidità, io preferivo i letti duri, Nate quelli morbidi. L'ultima volta aveva vinto lui con un materasso tremendamente soffice, quindi speravo che questa volta toccasse a me. Ma ovviamente no, anche questo era morbidissimo. Beh, una scusa in più per accovacciarmi su di Nate. Il telefono a squillava ancora e ancora.

"Syria devi rispondere, non puoi scappare sempre" piuttosto scocciata guardai lo schermo, era Zayn. Non me lo aspettavo, presi il cellulare dalla mano di Nate e risposi.

"Pronto?"
"Hei Syria, hai un minuto? Avrei una cosa da chiederti"
"Certo Zayn dimmi pure"
"Senti non so per quale motivo tu e Niall abbiate litigato, ma ti prego, chiarite, non sopporto più di sentirlo piagniucolare!" tirai un sonoro e profondo sospiro.

"Si è comportato da bambino, mi ha fatto sentire usata, come se fosse una sfida tra lui e Nate per chi fosse riuscito a portarmi a letto prima!"

"Dio.. che idiota quel ragazzo, posso sapere esattamente che ha fatto?"

"Ha fatto sentire di proposito a Nate che io e lui siamo stati a letto insieme,mentre era un'immensa bugia, poi Zayn, sai che situazione stavo vivendo, quindi si è scavato la fossa da solo"

"Beh ma tu gli piaci davvero Syria, te lo posso assicurare.."
"Poco importa ora, ormai ho fatto la mia scelta, ora sto con Nate, ho capito dove devo stare, e con chi, sono successe tante cose da quando siete partiti" ripensare a quanto successo, stava facendo tornare la tristezza a prendere il sopravvento, e, visto che a Zayn non sfuggiva niente, lo notò.

" Hei, va tutto bene? Che è successo in questi giorni?"

" Beh.. mia nonna è morta.." dissi con un filo di voce, così flebile, eppure così carico di dolore.

"Oddio tesoro mi dispiace tento.."

"Tranquillo, va tutto bene" mentii ovviamente, stavo singhiozzando.

"Prometto che appena potremo verremo a trovarti"

"Grazie, mi farebbe molto piacere, ma so che siete molto impegnati quindi non preoccuparti, non vorrei far aspettare migliaia di vostre fan"

"Tu non preoccuparti di questo, troveremo lo spazio per un'amica come te!"

"Grazie Zayn.. grazie davvero! Vi voglio tanto bene!"

"Anche noi!"

"Scusa, ora vado, mi gira un po' la testa, e ho alcune cose da fare, spero di sentirvi presto, un bacio!"

"Va bene, a presto!" riattaccai e chiamai mia madre, avevo promesso di chiamarla non appena fossimo arrivati a destinazione.

 

P.O.V. Nate

 

La pace e il sollievo che provai quando Syria aveva detto a Zayn che stava con me e che ero io quello che volevo,era assolutamente indescrivibile. Era uscita sul balcone a fare il suo solito giro di telefonate serali. Prima la mamma, poi Rosaria e Alessio, poi Marta ,Alessandra e Miriam, era sempre così. Io intanto mi feci una doccia, una lunga e terapeutica doccia. Quando uscii lei aveva appena finito di parlare al telefono con Miriam e stava letteralmente saltando da tutte le parti con le lacrime agli occhi.

"Che cavolo è successo?"

"Miriam è incinta! È incinta!!!" urlava emozionata.

"Incinta?!" finalmente una bella notizia.

"Si!! Non è fantastico??"

"Certo che lo è!"
"Ma Jack lo sa?"
"Glielo dirà ora! Andiamo a fargli le congratulazioni!" uscimmo di corsa dalla stanza per raggiungere quella dei ragazzi. Bussavo frettolosamente sulla porta.

"Perchè ci mettono così tanto ad aprire?!" chiesi impaziente più a me stesso che a Syria.

"Calma Nate, saranno in preda alla gioia anche loro!" finalmente Andrew aprì, aveva un enorme sorriso stampato in viso. Ci fece entrare, mostrandoci Jack seduto ai piedi del letto, con ancora il cellulare in mano. Lacrime di gioia gli accarezzavano il viso e non riusciva a smettere di ridere. Quando riattaccò, mi fiondai tra le sue braccia.

"Congratulazioni amico! Sono così felice per te!"

"Grazie Nat, non posso ancora crederci!" Nat, era da tanto che non mi chiamava così, doveva essere davvero emozionato. Jack si scostò leggermente per intravedere Syria e la abbracciò forte.

"Congratulazioni Jack!"

"Grazie Syria! In parte è anche merito tuo, io non riuscivo a chiederle un appuntamento, e ora stiamo per avere un figlio!" Syria si limitò a ridere di gioia. Entrambi amavamo i bambini, e sapevo che lei era ancora piccola, ma non vedevo l'ora di averne uno tutto mio. Dopo brindisi e festeggiamenti, io e la mia piccola ci rifugiammo in stanza. Appena dopo che uscii dal bagno, mi stesi sul letto, mentre lei andò a lavarsi i denti. Dopodichè, con la stanchezza che la accompagnava ancora, si lasciò cadere sul letto. Si girava e rigirava tra le lenzuola, odiava i materassi morbidi, così senza molte parole, le feci spazio e lei si accoccolò tra le mie braccia. Le disegnavo piccoli cuori sul braccio, assaporando quel momento. Tirò un grande sospiro, e si girò verso di me, lasciando i nostri visi distanti millimetri. Mi guardava, non spostava lo sguardo dal mio, stava cercando delle risposte.

"Che c'è?" chiesi non riuscendo a reggere quello sguardo.

"Tu non mi lascerai mai vero?"
"Ma che razza di domande fai?"
"Non hai risposto alla domanda" doveva essere qualcosa che la preoccupava davvero. I suoi occhi si fecero più cupi. I suoi muscoli si irrigidirono.

"Hei piccola, calma, no che non ti lascerò mai"
"Promesso?" alzò la mano aspettando che facessi combaciare la mia alla sua.

"Promesso" le risposi intrecciando le nostre mani. Colmò lo spazio rimasto, coronando quella promessa con un dolce bacio.

"Cosa ti ha spinta a farmi questa domanda?" le chiesi perplesso.

"La paura"
" Paura?"

"Si, La verità è che ho sempre avuto paura, fin da quando ti ho conosciuto perchè sapevo che saresti stato uno di quelle persone che avrei sempre avuto paura di perdere, ho avuto paura da quando ho cominciato a notare che tu eri spesso in tutte le cose che dicevo, che facevo, che ascoltavo, che vedevo.. si.. insomma le cose belle mi fanno sempre un po' paura"

"And for the first time, after a long time, I feel alive!" la sua meravigliosa risata si diffuse nella stanza. Poco dopo si addormentò, e io subito dopo di lei.

La sveglia suonò sul comodino. Mi alzai irritato. Chi cavolo aveva impostato la sveglia alle 8 del mattino?! Mi voltai e vidi che Syria si era alzata dal letto.

"Dai amore, svegliati, fra poco dobbiamo raggiungere gli altri per le prove, stasera abbiamo il concerto" rispose uscendo dalla doccia.

" Mmh.." mugugnai sperando che venisse a darmi l'adeguato buon giorno che aspettavo, mentre sprofondavo la testa nel cuscino. Sentii il suo corpo, ancora umido e fresco, coperto dal semplice intimo che si stendeva lentamente sul mio, provocandomi dei piacevolissimi brividi.

 

P.O.V. Syria

 

Notai uno splendido sorriso posarsi sulle labbra di Nate. Si morse le lebbra, sospirando profondamente e socchiudendo gli occhi. Mi prese dai fianchi, alzandomi leggermente, così che potesse girarsi e ci trovammo faccia a faccia. I nostri sorrisi coincidevano con un bacio, il che rendeva tutto più meraviglioso. Mi avvolse il viso con le mani, abbassandolo leggermente e lasciando una scia di baci sulla fronte e sugli occhi.

"Spero che i nostri figli prendano i tuoi occhi, li adoro"

"Beh diciamo che se prendesse i tuoi e i miei non importerebbe, gli andrebbe bene in entrambi i casi" un piccolo mucchio di farfalle girovagava nel mio stomaco, amavo i bambini, ma parlare di una cosa così importante a quell'età non mi faceva stare tranquilla, erano una grossa responsabilità.

"Ci pensi mai a come potrebbero essere?" la notizia di Miriam e Jack gli aveva sicuramente dato alla testa, ma ci pensavo e come ai nostri figli, avevo anche disegnato nella mia mente delle possibili combinazioni che avrebbero potuto avere.

"Beh si, ci penso spesso, spero che prendano la tua voce"
"Spero siano meravigliosi come te"
"O come te" sottolineai quanto Nate meritasse di essere considerato speciale. Le cose andarono avanti così, mentre fantasticavamo sui nostri figli, suoi loro nomi, su tutto, la dolcezza di quel momento era incommensurabile.

Arrivati nella sala buffet, dopo aver riempito i piatti con una colazione abbondante, ci sedemmo in un tavolino in disparte. Una bellissima bambina mi spiava da dietro il buffet dei dolci. Le sorrisi dolcemente e lei si nascose imbarazzata.

"Ciao tesoro, come ti chiami?" le chiesi dolcemente, ma lei non rispose "Dai avvicinati, non voglio farti del male" appena pronunciate quelle parole, fece riapparire i suoi meravigliosi occhi blu, avvicinandosi lentamente.

"Kate" disse fissando il dolce che stavo per mangiare.
"Ciao Kate, vuoi per caso il mio dolcetto?" annuii senza scollare gli occhi dalla mia ciambella, era ipnotizzata. Mi misi in ginocchio davanti a lei, e rifiutai volentieri il io dolce per offrirglielo.

 

P.O.V. Nate

 

Syria in ginocchio davanti ad una bellissima bambina per offrirle il suo dolce preferito. Che dolcezza. Ero sempre più convinto che sarebbe stata una mamma perfetta, così responsabile, dolce e premurosa.

Quando la bambina se ne andò, e finimmo di fare colazione, i ragazzi vennero a chiamarci per le prove, e in men che non si dica stava per iniziare il secondo concerto. Avevo già deciso di introdurre due vecchie canzoni che rispecchiavano il mio stato d'animo di quel periodo. Un piccolo tributo a Syria. Le fan ci aspettavano,erano in subbuglio. Senza farle aspettare troppo, entrammo in scena. Si scatenarono, regalandoci un caloroso benvenuto. Iniziai subito con una delle vecchie canzoni che avevo deciso di cantare per la mia piccola, giusto per farmi perdonare il piccolo dolore che le causai della sera prima.

"I KNOW IT HURTS AT FIRST BUT, IT GETS BETTER, IT GETS BETTER, WE WILL GET BETTER!" cantai sorridendole maliziosamente.

 

P.O.V. Syria

 

Compresi perfettamente a cosa si riferisse quella canzone, in quanto Nate mi aveva detto che quella canzone si riferiva a quando perse la verginità. Arrossii di colpo, era come se stesse svelando a mezzo mondo quanto successo la sera prima. Ero passata dal semplice rosso al violaceo con la stessa rapidità con cui le parole uscivano dalla bocca di Nate. Pensai di essere salva quando la canzone terminò, ma mi stava dedicando un'altra canzone. 'Barlights' evidenziando alcune parole.

"And for the first time, after a long time, i feel alive!" il mio amore per lui cresceva rapidamente. Mi stava dicendo che lo avevo reso felice, ma io non avrei mai potuto esprimere, quanto stesse rendendo felice me. 


Salve a tutti! Sono in un leggero ritardo, e chiedo perdono per questo! Ma per farmi perdonare vi porto un capitolo nuovo nuovo che celebra la dolcezza, e l'amore, devo dire che come capitolo di passaggio non mi sembra poi così male, spero che per voi sia lo stesso! Fatemi sapere che ne pensate! Grazie come sempre a tutti, a chi legge, chi segue, chi recensisce, insomma grazie a tutti! vi adoro! Alla prossima! :D
Baci, Fun_for_life_ <3

  
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