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Autore: pillina28    26/11/2013    19 recensioni
Eva: 21 anni,studentessa di psicologia per passione e cameriera in un locale notturno per necessità. È una ragazza bella,solare,timida e sognatrice e ciò che più vorrebbe dalla vita sarebbe un po’ di serenità e….di Amore.
Diego: 34 anni,ricco imprenditore a capo di una catena di alberghi di lusso. È ricco e dannatamente bello,circondato sempre da donne bellissime e di classe,con cui ama divertirsi senza mai impegnarsi con nessuna.
Cosa succederebbe se i due si incontrassero? Se lei fosse in difficoltà e la sua unica speranza fosse accettare l’aiuto di uno sconosciuto? Un uomo che in cambio del suo aiuto vuole solo una cosa: Lei
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Un ricatto per averla: “ti aiuterò, ma in cambio tu sarai mia.. fino a quando non ne avrò abbastanza di te,mi apparterrai!”
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POV: Diego. “Mi aveva colpito dal primo sguardo,dal primo momento che i miei occhi avevano incrociato i suoi,cosi verdi e luminosi.
L’avevo vista e il mio corpo non aveva più risposto ai miei comandi. La volevo. Volevo lei… Eva.. lei era il mio peccato e io il peccatore che avrebbe usato qualunque mezzo per averla al suo fianco,anche un ricatto.”
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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avviso: Sono in trmendo ritardo come al solito e come al solito non ho corretto bene il capitolo,provvederò.
Avviso che questo è ufficialmente l'ultimo capitolo della storia, anche se ci saranno tre extra a seguito. Grazie di cuore e nuona lettura. Spero che il finale non deluderà nessuno.





18 capitolo: Eva.. è il mio peccato? No,lei è un dono
 

Diego Pov:
 
Ore 11.00:
 
Seduto al tavolo di un bar del centro, attendo impaziente l’arrivo della pazza amica della mia fidanzata.
Pazza.. si lo è, ma stavolta devo ringraziarla.
Sono davvero un pessimo fidanzato: come ho potuto dimenticare di informarmi sulla data di nascita della mia donna? Se ieri Marika non mi avesse mandato quel messaggio, non avrei saputo che dopodomani sarà il compleanno di Eva.
Non che quella streghetta si sia premurata di informarmi, sia ben chiaro.
Fortunatamente Marika mi ha avvertito e mi ha chiesto di organizzare qualcosa di speciale per Eva. E cosi ci siamo dati appuntamento in gran segreto, in modo che la mia piccina non scopra nulla in anticipo.
<< eccomi qui, scusa il ritardo >> dice Marika, arrivando trafelata e sedendosi davanti a me, al tavolo.
<< volete ordinare signori? >> si avvicina gentile un cameriere.
<< un caffè per me e per la signorina.. >> dico, interrompendomi e girandomi verso di lei << anche per me grazie >> dice lei, sorridendo al giovane che si allontana discretamente.
<< ti ringrazio per essere venuta, anche se so che non ti sono particolarmente simpatico >> dico io, guardandola con un sorrisetto rilassato.
Lei sorride furba, per nulla intimidita: << non è questo. Non mi sei antipatico, è solo che odio veder soffrire le persone a cui voglio bene e ad Eva ne voglio davvero tanto. Ora lei è felice e io sono contenta, di conseguenza non ho nulla contro di te >> dice sorridendomi << tuttavia, se la farai soffrire, dovrai vedertela con me >> dice tornando seria.
Annuisco solenne: << prometto che non soffrirà per causa mia.. mi impegnerò affinché lei sia sempre felice. Vedi.. Eva ha riportato la luce nella mia vita.. il minimo che io possa fare è prendermi cura di lei e amarla come nessun’altro potrebbe all’infuori di me >> replico convinto, lasciandola a bocca aperta.
<< ok caro.. vedo che con le parole ci sai fare. Ora passiamo ai fatti >> dice lei riprendendosi.
Ha la lingua tagliente la mocciosetta.
<< d’accordo >> ribatto io, calmo.
<< come potevi non sapere che il 18 Maggio sarà il suo compleanno? >> mi chiede poi incredula.
<< non ho mai avuto modo di chiederglielo in realtà >> ribatto io un po’ in imbarazzo.
Infondo nelle coppie normali è una delle prime domande che si fanno.
La nostra storia però è iniziata in modo tutt’altro che normale.
<< in ogni caso ti ringrazio per avermelo detto. Lei non ne ha neanche accennato, forse per vergogna >> dico allora.
La vedo scuotere il capo: << in realtà credo che se ne sia anche dimenticata >> dice lasciandomi stupito << lei non festeggia da anni. Suo padre a causa della malattia, non ricorda certi dettagli e lei non ne parla mai. Io stessa l’ho scoperto per caso, vedendo la sua carta d’identità, altrimenti non l’avrei mai saputo. Per il mio compleanno abbiamo cenato insieme e lei mi ha confidato che sono anni che non festeggia il suo, perché non è ha mai avuto la possibilità.. per questo ho pensato che questa volta, sarebbe stato carino organizzare per lei una bella sorpresa >> mi rivela e io rimango sorpreso.
Questa volta sarà diverso, ho intenzione di organizzare per lei una sorpresa con i fiocchi..
<< questa volta sarà diverso >> dico allora, sicuro << organizzeremo per lei una bella festa.. dovrà essere la festa più bella che lei abbia mai avuto, chiaro? Tu sei sua amica e conosci meglio di me i suoi gusti.. io in queste cose sono una frana. Voglio però che sia tutto perfetto.. mi aiuterai vero? >> le chiedo speranzoso.
<< ma certo caro! sei fortunato sai? la tua cara amica qui presente, è un'esperta nell'organizzare party! Lascia fare a me e vedrai che Eva resterà a bocca aperta >> ribatte entusiasta.
<< perfetto. Posso contare sulla tua organizzazione quindi? Dovrà essere un party molto elegante.. perché il mio sarà un regalo di compleanno un po’ speciale >> ribatto, sorridendo misterioso.
Lei mi guarda con gli occhi illuminati e un sorriso enorme sul viso: << voglio sapere tutto, caro il mio sciupa femmine! Che cosa hai in mente? >> dice, mentre ci servono i nostri caffè.
Con calma le spiego la mia idea e la vedo rimanere a bocca aperta e, quando alla fine chiudo la bocca e la guardo, vedo che sorride con gli occhi lucidi: << è un’idea splendida, non vedo l’ora di vedere come reagirà Eva.. sarà felicissima >> dice sorridendo e agitandosi sulla sedia.
<< lo spero proprio >> ribatto io.
 << allora siamo d’accordo. Occupati di tutto senza badare a spese, addebita tutto sul mio conto e.. mi raccomando, acqua in bocca con Eva >> .
<< ma certo caro, sarò muta come un pesce >> ribatte lei, strizzandomi l’occhio.
È davvero un peperino, ma è un’amica unica.
Sono contento che Eva abbia lei al suo fianco.
 
Salutata Marika, mi avvio verso la mia seconda meta, alla ricerca del regalo perfetto per la mia Eva.
Mi faccio accompagnare da George in una delle più esclusive gioiellerie della città.
<< buongiorno Signor Santini, è un onore per noi riceverla. In cosa possiamo esserle utili? >> mi accoglie affabile una commessa.
<< cerco un oggetto particolare,da regalare ad una donna speciale.. >> dico io accomodandomi e spiegandole che cosa sto cercando.
Dopo avermi mostrato molti oggetti di grande valore, uno in particolare attira la mia attenzione.
<< prendo questo >> dico risoluto, indicando l’oggetto in questione.
La commessa fa un sorriso radioso: << ottima scelta signore, è un pezzo unico. Sono sicura che la donna che lo riceverà ne resterà entusiasta >>.
<< lo spero anche io >> ribatto, allungandole la mia carta di credito.
<< faccia un bel pacchetto per favore >> chiedo allora,cordiale.
<< senz’altro signore >> risponde sorridendo.
Spero solo che Eva gradirà la sorpresa che ho in serbo per lei.
<< ecco a lei signore e grazie >> mi dice cordiale la donna, porgendomi il pacchetto.
 
Risolta anche questa questione, c’è un ultima cosa che mi rimane da fare: e così chiedo a George di dirigersi verso la casa del padre di Eva.
Appena suono il campanello, ad aprirmi viene l’infermiera, Angela, che mi guarda stupita e sorridente:
<< salve signor Santini.. è venuto a far visita al signor Stefano? >> mi chiede cordiale, facendomi entrare.
<< si, vorrei parlare con lui di una cosa >> ribatto io << mi dica, come sta? >> domando allora.
<< La malattia avanza. Purtroppo non c’è modo di arrestarla, ma grazie alle cure che lei gli ha assicurato, abbiamo modo di rallentarla. Per ora sta abbastanza bene.. >> dice lei con sguardo triste. Da quello che so è una vedova senza figli e sicuramente in questo tempo si è legata molto al padre di Eva.
<< per qualsiasi cosa serva, può chiedere a me senza alcun timore, d’accordo? >> ribadisco.
<< la ringrazio signore, lei fa già tantissimo. La signorina Eva è stata molto fortunata ad incontrarla.. >>.
<< la fortuna è stata mia Angela. Eva è una donna speciale >> dico serio.
Attraversiamo il corridoio in silenzio, poi lei bussa ad una stanza sulla destra ed apre la porta: << C’è il signor Santini che vuole parlare con lei, signor Stefano >>.
<< Angela cara, ti ho detto di chiamarmi solo Stefano. In ogni caso fallo entrare, ho proprio voglia di fare qualche chiacchiere con lui >>.
A quelle parole entro e sorrido all’anziano padre di Eva, seduto sul letto appoggiato ai cuscini.
<< che piacere vederla Signor Stefano, sono contento di trovarla in forma >> dico io avvicinandomi e stringendogli la fragile mano.
<< Chiamami Stefano ti prego, evitiamo inutili formalismi >> ribatte lui sorridendomi stanco.
<< coma mai si trova qui? è successo qualcosa alla piccola Eva? >> mi chiede di colpo allarmato, ma mi affretto a rassicurarlo.
<< No. Non si preoccupi, Eva sta benissimo. Sono qui per chiederle una cosa >> dico allora e in questo momento mi accorgo di essere un po’ agitato.
In effetti è la prima volta che faccio una cosa simile e sono particolarmente nervoso: ma per Eva questo e altro.
<< dimmi allora giovanotto >> dice lui sorridendomi e rilassandosi sui cuscini.
Respirando profondamente, decido di raccontare la verità o almeno una parte:
<< vede, devo confessarle che io non sono stato particolarmente sincero con lei, all’inizio. Ho attirato a me Eva con l’inganno, ricattandola pur di averla con me. Mi vergogno di quello che ho fatto, ma non posso pentirmene perché stare con lei in questi mesi mi ha ridato la vita. Ho vissuto qualcosa di terribile in passato.. ho perso una moglie e anche una figlia.. >> dico io, facendo una pausa per cercare di non perdere il controllo delle emozioni << Eva.. ha riportato la luce dentro di me, in un momento della vita in cui pensavo di non essere più in grado di provare emozioni e di legarmi a qualcuno. Ammetto che all’inizio non l’ho trattata bene, ma lei è sempre stata dolce e gentile e, si è fatta strada nel mio cuore a piccoli passi.. diventando per me sempre più importante >> affermo guardandolo.
Lui mi fissa serio, in silenzio per un tempo interminabile.
Poi all’improvviso parla: << perché mi dici queste cose ora? >> mi chiede serio.
<< perché.. so di non essere l’uomo migliore del mondo ma ecco.. posso dirle che amo sua figlia infinitamente e non farei niente per farla soffrire più di quanto ha sofferto fin’ora.. e ho deciso di dedicare quello che rimane della mia vita, a cercare di renderla felice. E io vorrei chiedere a lei il permesso di prenderla in sposa. >> concludo con voce roca.
 Lui mi guarda allungo senza parlare: forse dopo quello che gli ho detto, teme che io possa far del male ad Eva.
<< sai giovanotto.. in queste settimane ho visto Eva cambiare radicalmente. La mia bambina ha fatto tanto per me e ha sacrificato mille volte se stessa e i suoi bisogni per starmi accanto, soprattutto dopo la scoperta della mia malattia. Poi ha incontrato te: non voglio sapere i particolari, non mi interessa sapere come vi siete incontrati. So solo che da quando ti ha conosciuto, Eva ha negli occhi una luce che non ha mai avuto. So che da quando ha te, lei è felice. Sicuramente hai sbagliato ad avvicinarla con modi non troppo gentili, ma nessuno è perfetto e tu hai capito i tuoi errori. Non ho motivi per oppormi al vostro matrimonio.. >> afferma lui << vedi io.. sono molto felice che la mia bambina abbia te al suo fianco >> continua, con la voce leggermente tremante.
<< lei è quanto di più caro mi resta giovanotto.. e ormai non mi resta molto da vivere. Voglio che tu mi prometta che la renderai felice e che le starai accanto per sempre >>.
I suoi occhi sono seri e fieri, forti... nonostante la malattia che lo sta debilitando sempre di più. Vuole una promessa solenne e io non mi tirerò indietro: capisco le sue paure e come lui, comprendo il bisogno di volere ad ogni costo che lei sia felice.
<< Non deve preoccuparsi. Amo sua figlia da impazzire e farò di tutto per renderla felice e per tenerla al mio fianco per tutta la vita. Glie lo giuro.. >>.
<< allora hai la mia totale benedizione figliolo >> dice lui facendomi quasi commuovere. È un uomo molto buono e ama profondamente sua figlia.
<< in questo caso avrei bisogno del suo aiuto. Ho intenzione di organizzare una festa per Eva e non sarebbe lo stesso se lei non fosse presente >>.
Lo vedo fissarmi emozionato: << grazie Diego, per  tutto. Per ciò che hai fatto e fai per me e per come ti occupi di mia figlia. So che lei sarà in buone mani >>.
<< la ringrazio per la fiducia signore >> ribatto commosso.
Farò tutto ciò che posso per essere meritevole di tanta fiducia. È una promessa che faccio a me stesso.
 
 

Eva POV:
 
ore 14. 30:

 
Esco dalla doccia avvolta in un accappatoio e mentre mi dirigo verso la cabina armadio, sento il mio telefonino squillare, segnalando l’arrivo di un Sms.
Mi dirigo verso il letto dove l’ho appoggiato e leggo il nome di Diego.
Alzo gli occhi al cielo: sicuramente è in riunione ma, premuroso com’è, vuole sapere come sto. In questi giorni non fa altro che chiamarmi e scrivermi per domandarmi come mi sento. È premuroso in modo quasi ossessivo ma lo adoro così com’è e non mi sembra vero che adesso mi dedichi tutte queste attenzioni.
Apro il messaggio e rimango un attimo sorpresa: - Ciao amore! Stai bene vero? Volevo dirti che questo sabato ci sarà una cena di gala molto importante e come mia compagna, tu verrai con me. Ti consiglio quindi di scegliere un abito elegante, adatto alla situazione. Naturalmente usa la mia carta di credito e fatti accompagnare da George così sono più tranquillo. Ti amo. -.
Rileggo il messaggio più volte per essere certa di aver ben capito. Vuole che io lo accompagni ad una serata di gala? Ma io non sono mai stata ad un simile evento!
In preda al panico mi dirigo verso l’armadio e apro l’anta: è pieno di vestiti che lui mi ha regalato, ma probabilmente per quel tipo di evento, è necessario un abito speciale.
Velocemente indosso dei leggins, un maglioncino marrone e stivaletti in camoscio. Poi, velocemente compongo il numero della sola persona che può aiutarmi: Marika.
Dopo vari squilli, finalmente sento la sua voce: << ei mammina buongiorno! >> mi dice allegra e io sorrido di rimando. La sua energia e il suo entusiasmo sono davvero contagiose.
<< ciao cara! Vedo che sei raggiante di prima mattina! Cosa è successo? >> dico io con voce maliziosa e insinuante.
La sento ridacchiare: << è.. sapessi.. >> gioca, facendo la misteriosa.
<< e dai Marika adesso voglio sapere >> dico io con voce da bimba capricciosa e lei ridacchia ancora.
<< va bene, va bene >> continua << allora.. ieri sera Liam, mi ha chiesto di essere la sua ragazza >> dice gridando felice e io spalanco gli occhi esterrefatta e felicissima per lei.
<< Wow Mary.. sono felicissima per te! >> rispondo io, sinceramente contenta per lei. Era ora che quello zuccone si svegliasse. Non ce la facevo più a vedere la mia amica triste.
<< eh si sono al settimo cielo. Appena ci vediamo ti racconto tutto.. >> dice lei << perché mi hai chiamata comunque? >>.
E in questo momento mi torna in mente il motivo per cui l’ho cercata:
<< ho bisogno del tuo aiuto Marika! Devi accompagnarmi in giro per negozi, per cercare un abito giusto! Devo accompagnare Diego ad un galà e non ho idea di ciò che dovrei indossare. Almeno tu hai un certo gusto in fatto di moda! >> affermo io disperata.
Per un attimo sento il silenzio, poi un gridolino assordante, mi costringe a staccare la cornetta dall’orecchio: << non pensavo che sarebbe mai successo! Non vedo l’ora di accompagnarti! Sarà divertentissimo! >> dice fuori di se mentre io già comincio a tremare al pensiero di ciò che mi attende. Forse chiedere a lei non è stata una buona idea: Marika è una maniaca dello shopping e so già che mi farà visitare mille negozi e tornerò a casa completamente stremata..
Consapevole che poi me ne pentirò dico: << se puoi venire qui tra un’ora, ci facciamo accompagnare in centro da George >> dico allora rassegnata.
<< perfetto! Mi preparo e sono da te! A più tardi cara >> dice entusiasta, chiudendo la chiamata.
 
Sospirando mi dirigo di nuovo in bagno dove asciugo i capelli e do un leggero cenno di trucco al mio viso.
Appena sono pronta, scendo giù in cucina ad avvisare George e Amelia alla fine mi convince a fare uno spuntino.
Anche loro da quando hanno scoperto della gravidanza, sono premurosissimi nei miei confronti e Amelia pensa probabilmente di dovermi trasformare in un elefante, vista la quantità di cibo che mi fa ingerire.
<< vieni cara.. ho fatto dei biscotti al cioccolato, davvero buoni >> mi dice gentile, facendomi accomodare.
<< grazie Amelia. Mi state viziando in questi giorni e, ho paura che, alla fine di questi nove mesi, sarò diventata grande quanto un barile >> dico io,addentando comunque un biscotto.
<< ma figurati cara, sei magrissima per essere una donna incinta. E poi ora devi mangiare per due, non dimenticarlo >> mi dice, servendomi anche del succo di frutta.
<< Non riesco ancora a credere di essere incinta >> replico, sorseggiando il succo.
Amelia si siede accanto a me e mi guarda con espressione materna: << vedrai che presto te ne renderai ben conto.. quando comincerai a vedere i cambiamenti; quando vedrai la pancia crescere e sentirai il bambino scalciare; allora non potrai ignorare la realtà >> mi dice poggiando una mano sulla mia.
<< già… non vedo l’ora >> ribatto io sognante.
<< sai piccola Eva, dobbiamo ringraziarti >> dice Amelia seria, facendomi alzare lo sguardo stranita e, vedo che anche George annuisce.
<< e perché mai? >> chiedo perplessa e loro sorridono.
<< hai fatto in modo che il signor Diego riprendesse vita e non smetteremo mai di ringraziarti per questo. Conosci la sua storia? >> mi chiede lei cauta e io annuisco.
<< si so di sua figlia.. e di sua moglie .. una tragedia >> ribatto tristemente, poggiando una mano sulla mia pancia.
<< già.. fu un vero shock per tutti noi. Una tragedia che ci lasciò senza parole. Il signor Diego era letteralmente distrutto, sia per sua moglie, nonostante tra loro le cose andassero bene ormai da tempo; sia e soprattutto per sua figlia, che era la sua vita. Per mesi non c’è stato nulla che sia riuscito a smuoverlo dallo stato di apatia in cui era caduto. Si sentiva in colpa, responsabile di quello che era accaduto e non trovava pace. Pian piano con il passare del tempo, ha finito per diventare sempre più freddo e spietato negli affari e… anche con le donne. Nessuno per anni è riuscito ad avvicinarsi un po’ al suo cuore. E poi sei arrivata tu. Quando ti ha portata qui, io e George non riuscivamo a credere ai nostri occhi: dopo anni finalmente era riuscito a trovare una donna a cui volere di nuovo bene >> mi rivela lei.
<< vedevamo comunque che, nonostante foste una coppia un po’ fuori dal comune, il signor Diego fosse molto legato a te.. e quando poi sei scomparsa, si è trasformato di nuovo in una persona fredda e spenta. >> dice guardandomi negli occhi, mentre io non so che dire << Eva, sei la sua luce.. hai portato gioia e amore nella sua vita; gli sei stata accanto anche nei momenti in cui lui ti ha fatto del male.. e ora gli donerai un bambino. Non credevamo più che potesse accadere un simile miracolo, ma tu hai saputo riportarlo alla vita e noi, che l’amiamo ormai come se fosse un figlio, abbiamo il cuore pieno di gioia >> mi dice e i suoi occhi sono pieni di lacrime, mentre George l’abbraccia stretta da dietro.
Li guardo anche io commossa e mi alzo di corsa per abbracciarli: << Grazie. Grazie davvero! Non sapete quanto mi rendano felice queste parole. Vi prometto che farò di tutto per rendere Diego felice e per far si che lui non sia più triste. Ve lo giuro >> dico continuando ad abbracciarli,mentre loro annuiscono contenti.
 
Mezzora dopo, sono in auto con Marika che non la smette un attimo di parlare di Liam, tant’è che mi sta venendo un grande mal di testa.
Alla fine del racconto chilometrico, la guardo sorridendo: << sono contenta che le cose tra voi si siano sistemate, amica mia! Te lo meriti! >> dico abbracciandola e, lei ricambia.
<< grazie Eva.. è merito tuo se l’ho conosciuto.. e farò di tutto per non farmelo rubare da nessuna >> dice battagliera.
Alle sue parole scoppio a ridere e lei con me: << poverino, se l’è cercata. Da adesso in poi non avrà più pace con te al suo fianco >> dico io prendendola in giro.
<< ei! >> risponde fingendosi scocciata << non è vero! Non ti picchio solo perché sei una donna in dolce attesa, ma mi vendicherò >> dice facendomi la linguaccia, per poi scoppiare a ridere con me.
<< George lasciaci pure qui >> dico io.
<< va bene signorina. Vuole che rimanga nei dintorni? >> mi chiede premuroso.
<< no sta tranquillo… ci vediamo verso le sette ok? >> chiedo mentre scendiamo dall’auto.
<< va bene signorina. Cerchi però di non stancarsi troppo e per qualsiasi cosa mi chiami immediatamente >> mi dice serio.
<< certamente! Non si preoccupi, a dopo! >>.
 
E cosi iniziamo a girare per i negozi, con Marika che mi trascina da una parte all’altra, facendomi provare mille abiti, ma scartandoli poi tutti.
Dopo un’ora e mezza, esausta io e scontenta lei, ci sediamo al tavolo di un bar, ordinando due cioccolate.
<< Marika, sono ore che giriamo, mi spieghi perché questa fissa di trovarmi a tutti i costi un abito? infondo il mio armadio è pieno di vestiti che mi ha regalato Diego >> dico io esasperata.
<< Ma Eva! Hai bisogno di un abito fantastico, che gli faccia girare la testa >> dice lei guardandomi con espressione ovvia.
<< Ma.. infondo chi se ne frega.. ho mille abiti eleganti, finirò per mettere uno di quelli, senza preoccuparmi troppo.. >> comincio io ma lei mi interrompe:
<< Fa come ti dico! Ti assicuro che hai bisogno di un abito speciale.. fidati e non lamentarti! >> dice lei insistendo.
<< Marika, abbiamo girato una ventina di negozi e tutti gli abiti che ho provato per te non andavano bene >> dico io con il broncio.
<< certo che non andavano bene! Erano tutti troppo classici, troppo scontati! Ci serve qualcosa di particolare, per far morire il nostro bel Diego >> dice lei guardandomi maliziosa.
<< d’accordo. ti concedo altri tre negozi, poi ne prendiamo uno a caso, che ti piaccia o no, perché sono stanca! >> ribatto io sospirando.
<< va bene.. ma il prossimo negozio lo scelgo io! >> dice lei battagliera.
E cosi, poco dopo, ci dirigiamo verso un negozietto un po’ nascosto, ma senza dubbio di gran lusso.
<< buongiorno ragazze, posso aiutarvi? >> dice cordiale una signora di mezza età, vestita in modo molto raffinato.
La mia amica si avvicina e le spiega qualcosa, probabilmente sul genere di abito che stiamo cercando mentre io, ormai rassegnata, mi limito a guardarmi intorno.
<< oh.. certo >> dice la commessa rivolgendosi a Marika << credo di avere un paio di abiti adatti all’occasione >> dice, sparendo per un attimo.
Poco dopo rientra con in mano due scatole.
Le apre con cura, tirando fuori due abiti: uno color salmone e l’altro nero. Me li mostra per bene e immediatamente rimango colpita da quello nero.
<< posso provare questo nero? >> domando indicandolo.
<< ma certo signorina, da questa parte >> mi dice, facendoci strada verso un sontuoso camerino.
Marika entra con me per aiutarmi ad indossare e chiudere l’abito di un tessuto morbidissimo.
Una volta messo e chiusa la lampo mi giro e la mia amica mi guarda spalancando la bocca: << mi sta male? >> chiedo incerta della sua reazione.
Come risposta lei mi indica lo specchio e mi volto, spalancando gli occhi alla vista dell’immagine che vi è riflessa: l’abito è fantastico e sembra essere stato cucito sulla mia pelle. È aderentissimo, mi fascia completamente il corpo ed ha il tipico taglio a sirena; la schiena poi è la parte più straordinaria: è lasciata scoperta, se non fosse per un intricato disegno geometrico fatto di sottili fili impreziositi da Swarovski neri.
Sensazionale.
<< Eva è perfetto >> mi dice la mia amica guardandomi imbambolata << è l’abito più bello che io abbia mai visto. Diego ne resterà estasiato >> dice guardandomi soddisfatta.
Effettivamente è stupendo. E sicuramente costerà un occhio della testa…
Tuttavia è un’occasione importantissima e per una volta una pazzia ci sta anche bene..
<< prendo questo >> dico alla commessa, quando appare per vedere il risultato.
<< ottima scelta signorina, le sta d’incanto >> mi dice sorridendo radiosa.
E cosi dieci minuti dopo, con la busta dell’abito da un lato e la carta di credito di Diego lievemente alleggerita, ci dirigiamo verso il luogo d’incontro stabiliti con George.
<< tutto bene signorina? >> mi chiede subito, non appena mi vede, togliendo la scatola dalle mani di Marika che si è rifiutata categoricamente di farmi portare il pacco.
<< si benissimo George anche se siamo molto stanche. Tuttavia la missione è riuscita >> dico soddisfatta dell’acquisto.
<< molto bene allora >> sorride e chiude la portiera, per poi dirigersi verso casa di Marika.
Un’ora più tardi, dopo aver salutato e ringraziato la mia amica, augurandole una buona serata in compagnia del suo ragazzo, entro in casa insieme a George e subito Diego mi viene incontro.
<< sei tornata finalmente >> dice avvicinandosi e lasciandomi un bacio a fior di labbra.
<< George non ti ha avvertito? >> domando io sfilandomi la giacca.
<< si certo, solamente che mi mancavi. E poi volevo essere certo che tu non ti stancassi troppo. Non ti sei strapazzata vero? >> mi chiede guardandomi da capo a piedi in cerca di qualcosa che non va.
<< ma no tranquillo.. abbiamo fatto un giro per negozi, ma non ho strafatto. Ho trovato l’abito perfetto,anche se penso di averti alleggerito il conto in banca >> dico io guardandolo dispiaciuta.
Lui mi guarda e scoppia a ridere: << piccina, non credo che riusciresti a prosciugare il mio conto in banca. Quella che ti ho dato è una carta illimitata e puoi usarla quando vuoi. Non farti problemi, sei la mia donna >> mi dice lui accarezzando il mio viso con una mano.
<< ma non voglio essere una mantenuta >> dico infine, dando voce ad un mio intimo timore.
Lui mi guarda serio e mi conduce seduta su di una poltrona, per poi prendere posto davanti a me, accucciato tra le mie gambe.
<< stami bene a sentire piccina: tu sei la mia donna, non la mia amante, ne tantomeno la mia mantenuta. Sono stato chiaro? Sei la mia compagna, la donna che amo con tutto il cuore e che presto mi darà un figlio. Ti darei qualunque cosa solo per vederti sorridere, quindi non fare mai più simili pensieri, perché non sei una mantenuta. Punto >> mi rimprovera serio.
<< grazie amore >> dico commossa e mi sporgo ad abbracciarlo, per poi baciarlo lievemente sulle labbra.
<< Dai vieni, adesso andiamo a cena, il mio cucciolino avrà sicuramente fame >> dice accarezzandomi lievemente la pancia ancora piatta.
<< hai ragione in effetti ho un certo appetito >> dico io sorridendo e lui scuote la testa.
<< allora che aspettiamo? E poi vediamo di sbrigarci, ho una voglia tremenda di gustare il dessert >> mi dice malizioso all’orecchio,mentre mi spinge verso la cucina e io scoppio a ridere.
 

                                                              
                                                                [***]
 
Sabato, ore 19.00:
Eva POV
:
 
Sono un fascio di nervi.
È quasi mezzora che continuo a passeggiare su e giù nella mia stanza, decisamente ansiosa.
Diego è in ritardo.
Mi ha detto che sarebbe passato a prendermi alle 18: 30 ma di lui non c’è ancora traccia.
Stancamente mi siedo sul letto e mi guardo allo specchio: ho passato l’intero pomeriggio con una parrucchiera e un’estetista, che hanno operato su di me un vero miracolo.
Ho fatto la ceretta, delineato le sopracciglia, sono stata truccata alla perfezione e la parrucchiera ha operato un vero miracolo ai miei capelli, schiarendoli in modo naturale e raccogliendoli in una complicata acconciatura.
Sono nervosa per quello che mi attende: e se facessi qualche brutta figura? Se finissi per mettere in imbarazzo Diego?
All’improvviso la porta si apre e mi volto a guardarla, rimanendo senza fiato: Diego appare in smoking, sfoggiando tutto il suo fascino.
Spalanco la bocca notando come l’abito nero evidenzi il suo fisico, mettendo in mostra i suoi fianchi snelli, le ampie spalle e il suo fisico prestante; la camicia bianca, completa di cravatta, fa risaltare ancora di più il colorito olivastro della sua pelle.
I suoi capelli, di solito ribelli, sono ordinati grazie al sapiente uso di gel e sono tirati indietro, in modo da mettere in evidenza i suoi occhi e la mascella volitiva.
<< ei piccina, perché mi guardi a bocca aperta? >> mi chiede lui con sorriso malizioso e tono da presa in giro.
Arrossisco, rendendomi conto che lo sto fissando come un pesce lesso da qualche minuto.
Cercando di darmi un contegno, mi alzo dal letto e mi avvicino a lui, con l’abito nascosto da una lunga mantella nera.
<< sei davvero bella cara >>  mi dice quando finalmente giungo davanti a lui.
<< grazie.. >> ribatto io guardando negli occhi.
<< se non fosse che non posso assolutamente mancare a questo evento, sarei tentato di mandare tutto al diavolo e di passare la serata con la mia piccina.. >> mi dice roco, accarezzandomi la schiena e provocandomi mille brividi.
<< vorrà dire che ci rifaremo al nostro ritorno >> ribatto io, cercando di essere vagamente maliziosa.
Lui trattiene il respiro e alza lo sguardo incrociando il mio: << non vedo l’ora di accontentarti.. >> sussurra lasciandomi un bacio dietro l’orecchio.
<< ora andiamo, non vorrei far tardi e poi non vedo l’ora di vedere cosa si nasconde sotto questo lungo mantello >> mi dice, squadrandomi da capo a piedi.
 
Lentamente scendiamo le scale e io cerco di restare in equilibrio con questi tacchi vertiginosi che Marika ha insistito affinché li indossassi.
Prendiamo un taxi e ci dirigiamo verso la meta.
<< che hai? Perché sei silenziosa? >> mi domanda Diego guardandomi.
Faccio un sospiro: << la verità è che spero che vada tutto bene. Ho paura di non essere alla tua altezza e che ti farò sfigurare >> dico affranta e in imbarazzo.
Diego si sporge e mi afferra il mento, girandolo verso il suo viso, a pochi centimetri dal mio.
<< Eva,mettiti in testa che non c’è niente che non va in te: sei perfetta, bellissima e andrà tutto bene. Rilassati e goditi la serata >> mi dice, lasciandomi poi un bacio a fior di labbra.
Restiamo in silenzio, godendoci la vicinanza l’uno dell’altro mentre le nostre mani sono strette tra loro.
Circa mezzora dopo, vedo il taxi entrare in una struttura completamente circondata da uno splendido parco e rimango a bocca aperta: il viale che stiamo percorrendo è illuminato da lanterne colorate, indicando un percorso che si snoda tra un giardino, ricco di fiori di ogni genere.
Il taxi percorre lentamente il viale, mentre io entusiasta mi guardo intorno: è tutto stupendo.
<< amore è bellissimo qui >> dico entusiasta e lui mi sorride in modo strano,quasi furbo: << sono contento che ti piaccia >> si limita a dire.
Forse lui è già stato qui.
Il taxi giunge davanti al sontuoso ingresso e Diego scende, per poi aiutarmi a scendere a mia volta.
Appesa al suo braccio, lo seguo su per la scalinata di marmo di quello che riconosco da nome, essere un fantastico e lussuosissimo hotel appartenente alla catena di Hotel di Diego.
<< ma questo hotel è di tua proprietà! >> dico guardandolo stupita.
<< si amore, è qui che si terrà la festa e sono felice che ti piaccia >> dice, aprendomi la porta d’ingresso.
Stranamente all’interno è tutto molto silenzioso: << come mai non c’è nessuno? >> chiedo perplessa ma lui scuote la testa e ribatte: << tranquilla, fidati di me >>.
Sempre più perplessa, lo seguo per un lungo corridoio illuminato da lampadari di cristallo che creano una luce intima e soffusa.
Giungiamo di fronte ad una grande porta e un cameriere sbuca dal nulla, avvicinandosi ossequioso: << posso prendere il suo mantello madame? >> chiede tendendo gentilmente le mani.
Con mani tremanti, sbottono il mantello mentre Diego porge anche il suo cappotto e, faccio scivolare il mantello dalle mie spalle. La luce è quasi inesistente e non credo che Diego riesca a distinguere bene l’abito in questa penombra.
Tuttavia, vedo che trattiene il respiro.
Forse qualcosa si vede infondo..
<< se siete pronti signore, apro la porta >> chiede, in modo strano, dopo aver riposto i nostri soprabiti.
<< certo, grazie Mirco >> risponde serio Diego.
Ci avviciniamo alla porta che il cameriere spalanca e Diego mi spinge all'interno, dove tutto, per mio sommo stupore, è al buio.
Mi volto verso di lui e nel mentre, il cameriere richiude la porta lasciandoci completamente al buio.
<< Diego che succede? >> chiedo io agitata. Tutto questo non ha senso e avverto una sensazione strana.
<< tranquilla amore. Non agitarti. Fidati di me.. ti fidi vero? >> mi chiede ad un centimetro dal mio orecchio.
<< certo.. mi fido di te Diego >> ribatto io seria.
<< bene,allora adesso chiudi gli occhi cenerentola, il tuo principe ha una sorpresa per te >> mi sussurra.
<< devo chiudere gli occhi? Ma è buio! >> dico perplessa e stranita dalle sue parole. Cosa ha architettato?
<< fidati >> insiste e io, sospirando, lo accontento.
<< fatto >> dico.
<< bene, non aprirli finche non dico via, ok? >>.
<< va bene >> acconsento.
Sento dei rumori e ho la sensazione che improvvisamente le luci si siano accese.
<< ora puoi aprire amore.. >> sussurra al mio orecchio e io apro gli occhi, per poi sgranarli quando vedo una cinquantina di persone in abito elegante, che gridano: << Auguri Eva! >>.
Rimando senza parole,mentre osservo i volti di alcuni miei amici e amiche, di alcuni compagni di corso, di colleghi di Diego che ho conosciuto in questi mesi. Riconosco poi Marika, elegantissima in un abito verde bosco,abbracciata al suo Liam e circondati dagli amici che lui mi ha presentato all’inizio della nostra amicizia. Vedo poi George e Amelia anche loro vestiti elegantemente.
<< ma cosa.. ? >> chiedo io senza capire e Diego scoppia a ridere, tra le risate sommesse degli altri.
<< amore, sai che giorno è oggi? È il 18 Maggio.. questo significa che è il tuo compleanno! >> mi dice e io spalanco gli occhi, rendendomi conto che ha ragione: è il mio compleanno! E io neanche me ne ero ricordata!
<< e tu come facevi a saperlo? >> chiedo io e lui ridacchia: << la tua amica Marika l’ha scoperto e abbiamo pensato che fosse giusto regalarti la festa che non hai mai avuto.. ed eccoci qui, circondati dai tuoi amici, per festeggiare con te questi 22 anni >> mi dice sorridente,mentre io sento una lacrima scendere lungo il mio viso.
Non ho avuto una vera festa di compleanno da quanto avevo quattordici anni.. e questo è il regalo e la sorpresa più bella che io abbia mai ricevuto.
Mi volto verso di lui in lacrime, gettandomi tra le sue braccia << grazie amore! Grazie! >> dico mentre lui mi afferra e mi fa girare e gli altri esplodono in un applauso e fischiano in nostra direzione.
Lentamente mi stacco ma lui mi trattiene stretta a se e mi sussurra piano in modo che nessuno possa sentirlo: << questa sera a casa, dovrai farti perdonare per questo vestito. A causa tua dovrò camminare tutta la sera con un fastidio non indifferente e dovrò frenare l’impulso di picchiare ogni uomo presente che anche solo oserà posare gli occhi su di te. Sei una vera tentazione >>.
<< ma io sono tua amore, tua soltanto >> dico baciandolo,mentre i nostri amici esplodono in un nuovo boato.
Ridendo ci stacchiamo e ci dirigiamo verso gli altri: subito abbraccio la mia pazza amica,insieme a Liam: << grazie, anche se ti farò pagare questo scherzetto! >> le dico giocando e lei scoppia a ridere stringendosi al suo uomo.
<< E tu! Vedi di trattarla bene! Altrimenti dovrai vedertela con me >> minaccio in direzione di Liam che sorride come mai l’ho visto: << sta tranquilla, mi prenderò cura della mia piccola peste >> dice e noi scoppiamo tutti a ridere.
E così saluto tutti e prendo gli auguri da ognuno: sono contenta di rivedere amici che, a causa di impegni e altri motivi, non ho più potuto frequentare.
Abbraccio poi stretti Amelia e George che mi fanno i loro auguri stringendomi forte.
Proprio mentre mi allontano dal loro abbraccio,sento Diego poggiare una mano sulla mia schiena e voltarmi lentamente verso di lui:
<< amore, adesso.. è ora di aprire il tuo regalo >> mi dice, spingendomi da un lato.
<< ma non era necessario! Questa festa è fantastica, non voglio altri regali >> dico io sincera.
<< aspetta e vedrai. Sono sicuro che apprezzerai.. >> mi dice,mentre arriviamo ad un lato della sala maggiormente illuminato e leggermente rialzato dal resto della stanza.
Tutti si voltano verso di noi, mentre Diego parla ad un microfonetto : << è ora dei regali >> annuncia.
Lentamente si avvicina ad una porta che fino a quel momento non ho notato e la apre, parlottando con qualcuno.
Quando si sposta e vedo chi è il suo interlocutore, il mio cuore perde un battito: è mio padre! Ed è in piedi!
<< papà! >> esclamo affrettandomi verso di lui che lentamente mi raggiunge. Lo abbraccio forte e comincio a piangere,stretta tra le braccia del mio papà.
<< tanti auguri bambina.. e perdonami per tutti i compleanni che non abbiamo festeggiato.. Diego ha promesso che me lo ricorderà ogni anno, in modo da poterti dare i miei auguri >> mi dice e io sento le lacrime scendere dal mio viso. Mio padre.
È il regalo più bello, riuscire vederlo in piedi, vestito elegantemente… e sentirlo mentre mi fa i suoi auguri.
Quante volte l’ho desiderato in questi anni?
Il merito è tutto dello splendido uomo che ora sorridendo ci sta guardando: non avrei mai pensato di poter essere cosi felice, finché non ho conosciuto Diego.
Lui ha cambiato la mia vita per sempre, mi ha fatto conoscere l’amore, ha aiutato mio padre e mi ha restituito la felicità.. e una vita piena di felicità.
<< grazie >> sussurro verso di lui a fior di labbra, mentre in lacrime continuo a stringere a me mio padre.
Lui mi sorride radioso e mi manda un bacio con la mano, facendo volare i battiti del mio cuore.
 
La serata procede bene.. mio padre si è seduto su una poltroncina in compagnia di Angela, Amelia e George, mentre io e Diego balliamo, circondati da i nostri amici.
<< pensi che se ti porto via per qualche minuto,qualcuno se ne accorgerà? >> mi sussurra all’orecchio,mentre ci muoviamo stretti l’uno all’altro.
Alzo lo sguardo su di lui: << penso che siano tutti un po’ troppo concentrati a ballare, per pensare a noi >> dico io e, docilmente lo seguo mentre, con discrezione, si allontana verso la portafinestra,che si apre su un terrazzo stupendo, affacciato direttamente sul giardino illuminato.
<< è bellissimo qui >> dico io appoggiandomi alla balaustra e respirando l’aria fresca della notte.
<< tieni, non dovresti prendere freddo >> mi dice, poggiando la sua giacca sulle mie spalle, per poi abbracciarmi da dietro, stringendomi al suo petto caldo.
<< sei stanca? Non voglio che ti affatichi troppo cara.. per il bambino >> mi dice premuroso.
<< sta tranquillo, il nostro bambino sta benissimo >> ribatto io, stringendomi a lui.
Restiamo in silenzio per un attimo, poi mi decido a parlare: << grazie Diego.. è stata la sorpresa più bella che io abbia mai ricevuto.. la festa, i miei amici.. mio padre. Non posso desiderare più felicità di quella che posseggo >> affermo guardando il panorama.
<< figurati.. dopo tutte le lacrime che ti ho fatto versare, meritavi un po’ di felicità piccina. E poi i regali non sono finiti >> e alle sue parole mi volto verso di lui.
<< che intendi? >>.
<< c’è una cosa che volevo darti in privato, lontano da occhi indiscreti.. >> mi dice guardandomi serio.
<< amore non ho bisogno di regali, ho già tutto ciò che voglio.. >> dico io allora.
<< bè questo è un regalo un po’ diverso dal solito >> dice con voce strana; sembra quasi nervoso.
<< va bene.. di che si tratta? >> chiedo allora curiosa.
Lo vedo allontanarsi lentamente di un passo e guardarmi serio negli occhi.
<< Eva.. vorrei dirti tante cose. Vorrei avere le parole per dirti quanto sei importante, quanto tu abbia cambiato e reso migliore la mia vita; quanto tu sia ormai indispensabile per me >> dichiara.
 << Ti amo, tantissimo e non immagino la mia vita senza di te. Tra poco avremo un figlio. È tutto assolutamente perfetto.. ma c’è una cosa che manca.. >> continua guardandomi, mentre io mi chiedo di cosa stia parlando.
<< Manca… qualcosa alla tua mano sinistra Eva.. >> dice afferrandomi la mano in questione e inginocchiandosi di fronte a me,mentre io spalanco gli occhi allibita.
<< manca questo… >> dice estraendo una scatolina dalla tasca e aprendola, mostrando un particolarismo anello a forma di fiore, tempestato di diamanti.
Porto una mano alla bocca,mentre sento le lacrime premere per uscire dai miei occhi.
<< manca anche una fede a quel dito… e manca poter dire agli altri, a tutti.. che tu sei mia moglie >> continua, mentre le lacrime ormai scendono sul mio viso.
<< ti amo Eva, non amerò mai nessuna, quanto amo te, se non i nostri figli.. e ti chiedo di farmi l’onore di diventare mia moglie, in modo da poter mostrare a chiunque che tu sei mia, che io e te siamo legati.. e che niente e nessuno ci separerà mai.. >> mi dice con voce roca.
<< allora cosa rispondi piccina.. sarai mia per sempre? >> mi sollecita.
Lo amo da morire e ricevere una proposta del genere mi lascia spiazzata, assolutamente felice e senza parole.
Sua moglie. Sarebbe un sogno. Un sogno che ora vuole rendere realtà.
Lo guardo e apro la bocca per parlare..
 

 
Diego POV:
 

La guardo, mentre silenziosa mi osserva con le lacrime agli occhi e, il mio cuore non vuole cessare di correre a più non posso.
I secondi sembrano ore, mentre attendo una sua risposta.
E pensare che nella vita, poche volte sono stato cosi nervoso e insicuro riguardo me stesso.. eppure Eva riesce a sconvolgermi, sempre e anche inconsapevolmente.
Penso a quello che è stato il nostro rapporto fino ad ora: un ricatto, mille liti e incomprensioni, mille dubbi e paure, mille perché senza risposte certe.. e tante lacrime della mia piccina… una storia tormentata che ha portato ad un amore grande.
Forse.. Eva è il mio peccato.. e per ogni peccato c’è una giusta punizione. Ma stavolta non è così.. non sono stato punito.. Eva è.. il mio dono, è la speranza di un futuro sereno e pieno d’amore; è la garanzia che, finché lei sarà al mio fianco, io riuscirò a superare ogni cosa, ogni difficoltà.
E sono qui, ora, a sperare che lei scelga me,  per sempre.. anche se so di non meritarlo.
<< ti amo.. e voglio diventare tua moglie >> dice in lacrime, distogliendomi dai miei pensieri.
La guardo incredulo e con il cuore pieno di felicità,mentre lei si getta tra le mie braccia, baciandomi con passione.
 

Eva POV:

<< ti amo.. e voglio diventare tua moglie >> dico d’un fiato,mentre le lacrime ormai scendono copiose.
Lui spalanca gli occhi sorpreso per poi sorridermi radioso e io mi getto tra le sue braccia piena di gioia, baciandolo con tutto l’amore che ho.
Sentiamo fischi e qualche gridolino e, alzando il viso dal suo petto, noto che Marika, Liam, Amelia, George e mio padre, ci stanno guardando.. tutti profondamente contenti e tutti commossi dalla scena a cui hanno assistito.
<< congratulazioni amica mia, sono felice per te >> mi dice Marika con un sorrisone.
<< congratulazione ragazzi >> ci dice Liam felice.
<< congratulazione signor Diego e signorina Eva.. io e mio marito speravamo tanto in questo finale >>. È Amelia stavolta a parlare, visibilmente commossa così come George che annuisce alle sue parole.
E poi c’è il mio papà..
Mi alzo e mi avvicino a lui che, si stacca dal gruppo e viene verso di me, abbracciandomi: << sono contento per te bambina. Finalmente hai la tua felicità, non lasciartela scappare. Si felice sempre, sei la mia gioia più grande.. >> dice e io lo stringo forte a me.
<< ti voglio bene papà.. e te ne vorrò sempre.. grazie per tutto quello che mi hai dato. È merito anche tuo se ora ho tutto questo.. e lotterò con unghie e con i denti per tenermelo stretto >>.
Ci raggiunge anche Diego che, presa la mia mano, fa scivolare l’incantevole anello al mio anulare. Poi si volta a stringere la mano di mio padre: << mi prenderò cura di lei >> dice soltanto.
<< lo so.. e anche del mio nipotino.. >> dice e io spalanco gli occhi, guardando male Diego che però è stupito quanto me. Evidentemente non è stato lui a riferire la novità a mio padre.
Vedo il mio papà scoppiare a ridere con voce roca: << che sono quelle facce? Sono vecchio ma non cieco.. so che aspetto ha una donna in dolce attesa; ha dentro di se una luce diversa.. >> dice lui saggio.
Io e Diego ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
<< ha ragione, Stefano. Presto sarà nonno >> dice allora Diego, per conferma.
<< questa si che è una splendida notizia. Credevo che non avrei vissuto abbastanza per vedere un nipotino. Forse qualcuno lassù mi vuole un po’ bene infondo >> conclude mio padre.
<< bene, che ne dite di festeggiare?? >> dice Marika euforica.
<< si ci vuole un brindisi, andiamo dentro >> propone Diego.
Mentre tutti tornano dentro, mi afferra per un braccio e mi ferma, voltandomi verso di lui e baciandomi poi con impeto, togliendomi il respiro: << ti amo Eva >> dice roco, guardandomi negli occhi.
<< Ti amo anche io Diego >> rispondo felice.
<< non vedo l’ora di dimostrarti quanto, piccina.. quando pensi che potremo svignarcela? >> mi chiede a bassa voce,mentre rientriamo.
<< presto amore, presto. E poi abbiamo una vita intera per dimostrarci il nostro amore, non credi? >>.
<< si.. e credo che sia una prospettiva fantastica >> dice,stringendomi a sé, mentre raggiungiamo gli altri per un brindisi.
Ma io non ne ho bisogno: ho ottenuto tutto quello che potevo desiderare dalla vita e l’unica cosa che chiedo, è di non svegliarmi mai da questo sogno..
Diego.. voglio amarti per sempre.
 
 

Note autrice:
Ecco qui T____T
È finita.. ho le lacrime agli occhi.
A questa storia devo tanto: è una storia nata per caso, pubblicata in un momento di follia.. e mai avrei pensato che avrebbe ottenuto un simile successo.
Ringrazio questa storia perché mentre la scrivevo sono cresciuta come “scrittrice dilettante”; la ringrazio perché scriverla mi ha fatto fantasticare e allontanare da alcune cose della mia vita che non andavano bene; la ringrazio perché mi ha dato la possibilità di conoscere tante fantastiche persone che in questi mesi mi hanno seguita appoggiata e sostenuta.
GRAZIE a tutti: a chi ha solo letto; a chi ha messo la storia tra preferiti/seguite/ricordate; grazie a tutte le ragazze che hanno lasciato una recensione o più alla storia. Grazie a tutte quelle che mi hanno sostenuta anche nel gruppo.
Semplicemente grazie, per le 4500 letture… grazie e basta.

Se ne va un pezzetto del mio cuore, anche se mi consolo, pensando che dovrò scrivere ancora un paio di Extra =).
Lascio il link del gruppo FB:http://www.facebook.com/groups/682770181739869/
Vi invito inoltre a lasciare un commentino,anche breve, per farmi sapere perché avete seguito la storia, o se vi è piaciuta, o se vi ha deluse… e il finale?
Fatemi sapere, ci tengo,almeno a questo capitolo finale.

Un bacio,alla prossima.
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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