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Autore: Lady Atena    27/11/2013    1 recensioni
Dopo Malibu, Tony torna nuovamente alla Tower finalmente ristrutturata.
È una persona diversa, con un cuore vero e una relazione vera.
Finché non scopre che la Tower è davvero troppo grande, per una persona sola.
Post-The Avengers.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bruce Banner/Hulk, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Trucchetti scadenti di un genio di latta.'
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Nick: Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 88; Sorpresa.

Tony ticchettò sull'auricolare, inspirò ed espirò.
“J, togli l'armatura” ordinò.
L'armatura si smontò diventando una valigetta, Tony si piegò e la sollevò. Sogghignò, alzò il capo e fece l'occhiolino.
“Allora mi scorta lei fino al nostro barbaro preferito, agente Skrull1?”.
Maria sorrise, annuì socchiudendo gli occhi e gli si affiancò.
“È sicuro di non voler tenere l'armatura, signor Stark?” domandò.
Tony scrollò le spalle, avanzò lungo il marciapiede facendo dondolare il braccio che stringeva la valigetta; i bracciali dell'armatura che gli cingevano i polsi brillavano ad ogni movimento.
“Questa sì che è una sorpresa. Perché dovrei tenere l'armatura vicino ad una collega?”.
Voltò il capo all'indietro, gli fece l'occhiolino e sogghignò.
“E parlando di sorprese. Come mai sei da queste parti?” chiese.
Maria ridacchiò, venne avvolta da una luce verdina e prese l'aspetto di una bambina dai lunghi capelli biondi alta fino ai fianchi di Tony. La bambina saltellò accanto all'uomo, gli prese la mano e sorrise.
“Se vogliamo restare in tema, ho una piccola sorpresa per mio fratello” disse.
Tony guardò la bambina, aggrottò le sopracciglia castane e ritirò la mano.
“Vuoi fingerti la vostra figlia segreta?”.
La bambina ridacchiò, prese l'aspetto di un uomo alto una testa più di Tony con dei corti capelli castani e la divisa dello S.H.I.E.L.D. addosso.
“Con l'aspetto di un infante è stato facile aggirarmi indisturbato per le vie di Asgard devastata e infiltrarmi nel passaggio che conduce a Midgard”.
Tony strinse le labbra accentuando la presa sul manico della valigia rossa, aggrottò le sopracciglia.
“So che è sorprendente, ma qui sul nostro pianeta non siamo informati dei danni che combinate ad Asgard”.
L'uomo ridacchiò, prese nuovamente l'aspetto di Maria Hill e incrociò le braccia sotto i seni arricciando il labbro.
“È stata una sorpresa anche per me. La città dorata caduta, la regina morta, il guardiano della porta accusato di alto tradimento insieme ai quattro guerrieri di Asgard più valenti, il principe ereditario che rinuncia al trono. E tutto per un potere che non capiscono, e che temono”.
Tony si leccò le labbra, passò di lato ad un frammento di colonna. Guardò la donna entrare in un vicolo, si voltò osservando la strada alle sue spalle e sospirò.
< Prometto che pagherò le spese per non aver dato una mano, ma devo prima salvare un orango tango biondo dal suo fratello pazzo > pensò.
Si girò, seguì Maria e le si affiancò.
“Immagino che non parli del tuo, di potere, dopo il casino che è successo” disse.
La donna scosse il capo, passò dietro un albero e ne uscì con le sembianze di un bambino alto fino al gomito di Tony. Socchiuse gli occhi azzurri, sorrise e alzò il capo facendo strofinare i capelli castani contro la pelle rosata del collo.
“A suo tempo, avevo raccolto tutti i dati che mi servivano sul vostro ritrovo di disadattati. Mi sono sorpreso anche io mi siano serviti, dopo quell'ingloriosa battaglia”.
Tony sbuffò, si passò la mano libera tra i capelli castano scuro e roteò gli occhi.
“Facciamo finta che tu non stia accuratamente evitando di dirmi cos'è successo e come mai sei libero”.
Proseguì costeggiando delle aiuole, si portò la valigetta sulla spalla e voltò il capo socchiudendo gli occhi.
“Il concetto sarebbe che utilizzando i dati di due anni fa, hai assunto le sembianze di un agente dello S.H.I.E.L.D., riuscendo così a prendere di sorpresa tutti quanti e facendo quel gran casino di auto rotte e strade distrutte”.
Il bambino ridacchiò, scosse il capo e incrociò le braccia dietro il collo.
“Molto di tutto quello c'era già. E l'effetto sorpresa era necessario, ma non indispensabile, per avere il sopravvento”.
Tony strusciò i denti tra loro arricciando il labbro, aggrottò le sopracciglia scuotendo il capo e roteò gli occhi.
“E pensi di riuscire ad ingannare Nicky?”.
Il bambino sorrise, socchiuse gli occhi e le iridi brillarono di verde. Prese le sembianze di Steve, strinse lo scudo e rizzò la schiena inspirando fino a far aderire del tutto la tuta ai muscoli degli addominali.
“Il Generale Fury si sta in questo momento occupando dell'occultamento del caso Barton, che con enorme sorpresa e disappunto generale è stato considerato colpevole di ciò che ha fatto sotto il controllo del malvagio Loki” disse.
Fece due passi avanti, si girò prendendo a camminare all'indietro e sogghignò. Fece l'occhiolino, saltellò in tondo e alzò lo scudo.
“Il mio senso dell'onore non tollera tali ingiustizie, sono sorpreso e sconvolto che nessuno sia ancora intervenuto per mettere a tacere tutto ciò” dichiarò.
Tony si fermò, spalancò occhi e bocca e la valigetta gli cadde in terra con un tonfo.
“Questa è la sorpresa più shockante della mia vita” disse.
Scosse il capo, fischiò e si piegò prendendo nuovamente in mano la valigetta. Si rizzò, la strinse e sogghignò.
“Ti prego, se questa cosa funziona, vieni a vivere a casa mia e fallo davanti a Cap. Sono certo che si scorderà nell'immediato che sei un nemico della patria perché sarà troppo impegnato a morire d'imbarazzo”.
L'altro ridacchiò, salì gli scalini e toccò la porta di legno che si aprì su un atrio lungo cinque passi. Entrò, si voltò riprendendo le proprie sembianze e sogghignò scoprendo i canini candidi. Socchiuse le iridi verdi, piegò il capo di lato facendo strofinare i capelli neri contro le guance candide.
“Sarà un onore fare al Capitano questo genere di sorpresa”.
Tony entrò, si chiuse la porta alle spalle e ghignò.
“Non sai per me, Psycho”.


1 Una delle razze avversarie dei Fantastici quattro, poi diventata anche nemica del gruppo di Illuminati. Hanno la capacità di mutare forma, una tecnologia avanzata, resistenza alla telepatia e poteri magici.

  
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