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Autore: Eris_Elly    27/11/2013    1 recensioni
- L'amore? Due cuori che si tengono per mano, tremando senza paura, due sguardi che abbracciano lo stesso orizzonte, due bocche senza parole, dove un bacio rende eterno un istante.
Britannia,anno 1732
La giovane C.c,dama di compagnia della sorella minore dell'imperatore,in un ballo a corte,incontra chi non avrebbe mai immaginato di incontrare.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: C.C., Euphemia li Britannia, Kururugi Suzaku, Lelouch Lamperouge
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Perchè la vita è un brivido che vola via,
è tutto un equilibrio sopra la follia.





























Quella sera non riuscivo a chiudere occhi. Non poteva essere l'emozione di stare in una suite di lusso di un hotel del Giappone.

Era parecchio tempo che non tornavo a casa.

Quella casa che stavo via via dimenticando.

Mentre guardavo fuori la finestra,la voce di Nunnaly mi fece girare. Forse era per il suo impeto nel tono della voce.-Stasera ci saranno le stelle cadenti,che emozione!-gridò in preda alla gioia,volteggiando per la stanza. Le diedi il mio appoggio con una lieve risata.-Da piccola ho sempre voluto vederle.-confessò poi,abbassando il capo con un sorriso.-E adesso si presenta l'occasione giusta per vederle con la mia famiglia.-

Il mio petto fu attraversato da una fitta di invidia. Era fortunata. I membri della sua famiglia c'erano tutti.

-Ovviamente sei inclusa anche tu.-mi sorrise poi,con fare complice.

Sgranai gli occhi.-Sono solo una semplice dama di compagnia,non potete considerarmi un membro della vostra famiglia.-abbassai il capo lusingata,fin troppo.

Si limitò ad avvicinarsi e mi strinse la mano.-Sì che posso.-




                                                                                     

                                                                    *          *          *














Le nuvole stavano fuggendo,per andare chissà dove. Quel cimitero sembrava sempre lo stesso.

-Ciao mamma,ciao papà.-feci un sorriso amaro guardando quelle lapidi,consumate dal tempo. M'inginocchiai davanti a esse,l'erba che era mossa dal vento,mi provocava un solletico vivace alle caviglie.

"Che ipocrite che siamo,eh C.C?" la voce della mia coscienza era ritornata a torturarmi.

"Tu,che sei la responsabile della morte dei tuoi genitori,vieni a trovarli dopo tanto tempo? Che sfacciata."

Chiusi gli occhi ed ebbi davanti tutto lo scorrere della mia vita.

Forse era un segno. Sì,il demonio voleva mandarmi un segno.

Quante volte mia madre,durante il periodo della gravidanza,si era svegliata nel cuore della notte urlando per il dolore? Eh,quante?

"Come puoi saperlo se eri tu a provocare tutto quello?" quella voce stava diventando insostenibile.

Mi toccai il viso. Delle lacrime lo stavano bagnando.-Vi prego,perdonatemi.-sussurrai a malincuore.

Il vento si calmò,il sole cominciò a scomparire verso l'orizzonte.

-Tenga.-alzai il viso. Qualcuno aveva assistito alla mia confessione. Il solito uomo d'affari. Aveva in mano un fazzoletto merlettato,rivolto a me.

Nessuno era mai stato così gentile; tranne Nunnaly,ovviamente.

Allungai una mano per prenderlo.-La ringrazio.-mi asciugai in fretta le lacrime.

-Non c'è di che.-mi fece un sorriso osservando le lapide dei miei genitori.-Anche lei in visita.-il suo tono era confortevole.

Annuì con timore,mentre i singhiozzi cominciarono a farsi sentire.-Anche voi,presumo.-

Senza dirmi niente,indicò alle sue spalle una tomba,dove era scritto il seguente nome: Kururugi

Spostai lo sguardo sul giovane.-Vi chiedo scusa.-gli ridai il fazzoletto.-Non vi avevo riconosciuto.-gesticolai nervosamente con le mani.

-Non si preoccupi.-disse con una fievole risata.-Vi ho già visto da qualche parte?-

-Sapevo di trovarti qui.-una voce penetrò nel cimitero con un tonfo metallico.

Entrambi ci girammo nella direzione di chi aveva parlato.-Amico mio.-mormorò il Primo Ministro con una nota di leggerezza. I suoi occhi si illuminarono alla vista del re.

Mentre il mio cuore chiedeva una fuga immediata.

Si corsero incontro e si abbracciarono.Una di quegli abbracci che ti fanno stare bene. Fin dentro l'anima.

-Potevi anche avvertirmi che sarei venuto.-rise di gusto Kururugi staccandosi dall'amico.-Non era necessario.-spostò lo sguardo su di me.

Mi sentì terribilmente a disagio.-La conosci?-domandò il giapponese,facendo un cenno verso di me.

Gli sorrise.-Vive a palazzo.-il cuore si fermò.

-Veramente sarebbe una mia amica.-spuntò Nunnaly irritata da dietro il fratello.

Che situazione imbarazzante. Pur non facendo niente avevo scatenato una"lite"tra la famiglia reale.

Mi venne incontro Nunnaly e mi tenne la mano.-Sei solo mia.-lo disse in modo alto,così da fare in modo che i presenti sentissero.

Riuscì però a notare una smorfia sul viso del re,non appena le parole terminarono.-Lo vedremo.-sfidò in modo giocoso la sorella.

Subito dopo ci fu una risata generale.-Non siete cambiati affatto.-fece notare Kururugi.

Ma mi sentì a meno di un metro di distanza dal paradiso. Quelle parole mi avevano spiazzata.






                                                                  *         *          *














-Guardate lì!-urlò la piccola principessa,in preda all'euforia. La sorella maggiore,seduta al fianco di Kururugi le sorrise,alzando il capo.-Non ho mai visto niente di più bello.-

Il giovane al suo fianco le prese un ciocca di capelli fra le dita,suscitando curiosità negli occhi di Euphemia.

Con un semplice gesto,mettendo la mano dietro la sua schiena,la spinse delicatamente verso di se e le diede un bacio.

Per loro ci fu quello,esistevano solo loro.

Nunnaly fece finta di niente,continuando a urlare da sola. Fece un lieve sorriso concentrando la sua attenzione su quel cielo tanto meraviglioso.-Adoro il Giappone!-

Mi ero tolta le scarpe,le avevo tenute per un'intera giornata,ero sfinita. Quando i miei piedi ebbero il loro contatto con l'erba mi sentì libera.

-Mi sei mancato.-in realtà mi mancava tutto di quel posto:La terra,i fiumi,il cielo... L'intero paese.

-A me invece manchi tu.-sussultai e mi si mozzò il fiato dalla paura e dalla sorpresa. Per un motivo assurdo cominciai ad avanzare lontano.

Poi,mi bloccai al suo di una domanda strana.-Vi sono mancati? Intendo,i vostri genitori?-mi sfuggì un mormorio,avevo la sensazione che qualcosa mi stesse risalendo per la gola.I miei occhi si stavano facendo lucidi. "Non qui."implorai a me stessa.

-Sfogarti,ti farà bene.-mi suggerì lui,avvicinandosi. Ad ogni suo passo,l'erba e il mio cuore facevano rumore. Avrei voluto urlare. Davanti a noi c'era un fiume,le sue acque erano splendide. Ottime per un suicidio.

Quando pensavo pensavo di raggiungerlo e fare la cosa più stupida che si poteva fare,qualcuno mi attirò a se e mi abbracciò.

In quel momento avrei creduto che sarei morta sul serio. Il mio viso era contro il suo petto,le mie narici erano devastate da quel profumo tanto meraviglioso.-Affidati a me.-mi sussurrò piano all'orecchio.-Vi prego,lasciatemi.-cercai di spingerlo via,ma le sue mani erano possenti.

Questa sensazione era diversa da quella che avevo provato al ballo. Questa volta mi sentivo davvero protetta.

Guardò in alto e sorrise.-Farò di tutto per conquistarvi.-sospirò,stringendomi a se.-Questa è una promessa.-

La mia testa stava oscillando. Era un sogno o un incubo?

Ogni ragazza al mio posto avrebbe esultato per questo. Allora perchè io credevo che fosse tutto sbagliato?

Forse ero io quella sbagliata. Per tutti i peccati che avevo commesso e che avrei commesso in futuro,non ero degna di tutto ciò. Perchè lui non riusciva a capirlo?

-Non dite eresie.-lo spinsi definitivamente e mi guardò in viso sconvolto.La gente sa solo promettere,è brava solo a quello. A parole sono tutti bravi.-Non mi arrenderò facilmente.-

Passò una stella cadente. Volevo tanto che mi portasse via con se.

Volevo che mi portasse via da quel tormento. Ma non accadde nulla.

-Voi non capite e non lo farete mai!-alzai a mia volta la testa contro di lui. La mia voce si era fatta furiosa.

Sbattè le palpebre,senza capire.-A cosa vi riferite?-strinsi i pugni e feci un passo in avanti,alzando il dito contro di lui.-Nessuno si era mai interessato alla mia vita e voi adesso volete dirmi che vi interessa? Non ho bisogno della compassione di nessuno.-quelle parole uscirono senza che lo volessi. Fui guidata dalla rabbia di quella situazione assurda.-Tanto meno della vostra.-sputai quelle parole con avidità,scordandomi immediatamente con chi avevo a che fare.

Ormai le lacrime non esitarono più,vagavano copiose sul mio viso. I singhiozzi si fece sentire.

Strinsi i denti mentre lui mi sorrideva dolce.-Nessuno si salva da solo.-chiuse gli occhi per un minuto.-E' per questo che ci completiamo a vicenda.-il respiro mi si mozzò,le mie guance s'infiammarono.-Non potrete mai capire.-scossi la testa amareggiata.

Non avevo più voglia di stare lì,a parlare con un'ipocrita. Adesso ero anche pronta a lasciare sia Britannia,che il Giappone.

Se fossi rimasta avrei comunque sofferto. Quindi era meglio allontanarsi da tutto e da tutti. Per molto tempo avevo adottato quella strategia.

Mi ero emarginata dal mondo intero,così nessuno poteva farmi del male. Ne avevo subito fin troppo. Era giunto il momento di dire basta.

Una mano mi strinse il braccio,facendomi girare di scatto.-Ho capito molte cose. Ci ho messo del tempo,ma ho finalmente capito.-disse con un sospiro,sembrava una confessione,una di quelle che ci vuole del tempo per ammettere.

La mia espressione si fece interrogativa,mentre il mio braccio fremeva al contatto con la sua pelle.

-Ho capito che non posso fare a meno di te.-un altro sorriso meraviglioso e mi tirò nella sua direzione.

 Le mie gambe tremavano quando il suo viso era a un soffio dal mio. Fu inevitabile.

Le sue labbra si posarono sulle mie,le sue mani che viaggiavano su e giù per la schiena.

Ebbi immensi brividi,mai provati prima. Non ebbi più dubbi e decisi di farmi trasportare dai sentimenti,per troppo tempo repressi.

Gli gettai le mani al collo,esplorando la sua nuca. Il contatto con la sua bocca calda fu come una scintilla. Poi risalì per i suoi capelli.

Mio Dio,erano così morbidi e vellutati.

Gemetti a quel contatto e vidi quel colore così intenso. I suoi occhi. Mi stava fissando in modo malizioso.

-Stanotte. In camera mia. Non accetto un no.-






















  
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