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Autore: Ehybastaldo_    27/11/2013    7 recensioni
Poi Liam ci richiamò all'attenzione.
"Ragazzi, voi siete la mia seconda famiglia e penso che dobbiate essere tra i primi a sapere di questa cosa." Disse serio.
I nostri occhi vagavano per la stanza, curiosi.
"Danielle è incinta?" Ipotizzò Niall.
Liam scosse la testa, divertito.
"Avete preso un altro cane insieme e stavolta si chiama Xanax!" Disse sicuro Harry.
Ma anche questa volta Liam scosse la testa, ridendo.
"Oh, allora avete preso casa insieme." Disse tranquillamente Louis.
"Quasi." Rispose vago Payne.
"Non avete comprato il cd delle Little Mix!" Ci voltammo tutti verso Zayn, sbuffando per quella continua storia sulla pubblicità del gruppo della sua ragazza. Peralda.
"No." Ridacchiò, unicamente, Liam "Veramente avremmo deciso di sposarci...Alle Hawaii. I nostri genitori consentono felicemente questa nostra scelta e vorrei anche il vostro appoggio." Disse serio.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHE IL MATRIMONIO ABBIA INIZIO.

 
"E’ tutto qui, il mio piano era questo... Mi seguite?" Chiesi, guardando negli occhi le mie migliori amiche, mio fratello, Niall, Harry, Zayn e Simone.
Tutti annuirono, meno uno che "Dove dobbiamo andare? Tra poco inizia la cerimonia." Chiese innocentemente Niall, confuso.
Alzai gli occhi al cielo, mentre tutti sbuffarono sonoramente. Per fortuna era un bel ragazzo, perchè in testa aveva solo della polvere a riempirla.
"Sophy intendeva dire che noi, oggi, non faremo assolutamente nulla. Il matrimonio si rovinerà da solo man mano che andremo avanti con la giornata." Spiegò velocemente Alex, mettendosi in mezzo facendo capire al biondo in due semplici parole la pappardella che avevo spiegato in due ore.
"Se Danielle deciderà di sposare Liam, dovrà vedersela per il resto della sua vita con noi." Disse Zayn, stringendo le mani a pugno e puntando lo sguardo fisso alle mie spalle, in un posto non definito.
"Se parli così, però, suona come una minaccia di morte." Gli suggerì Simone, posandogli una mano sulla spalla e facendolo ritornare sulla Terra.
Ci guardò confusi tutti e "Davvero suonava così tanto terrificante?"
Ovviamente tutti alzammo le spalle in segno di risposta affermativa. Quel tono che aveva usato, in realtà, aveva fatto preoccupare davvero tutti, compresa me.
"Beh, da come hai spiegato, se si sposa, davvero le rovinerete la vita."
Fulminai mio fratello con lo sguardo, minacciandolo poi. "Tu stai zitto, tradirore." Ringhiai a denti stretti.
"Sophy?"
"Sono qui!" Mi voltai di scatto, sfoggiando un sorriso a trentadue denti verso il mio ragazzo, che era rimasto all'oscuro di tutto. Alzai perfino una mano per farmi notare in mezzo a tutta quella calca di gente che aveva riempito il giardino.
Già: genitori, parenti e amici dei quasi sposini, erano in giro per il giardino, chi ad ammirare la statua di ghiaccio vicino la piscina scolpita qualche ora prima, quella mattina, da dei professionisti, chi girovagava nell'attesa che almeno Liam, lo sposo, si presentasse all'altare, dove il prete provava la predica scritta per quel giorno tanto speciale.
Se dovevo essere sincera, avevano allestito il giardino meravigliosamente. Peccato che a momenti avrei rovinato tutto. L'atto finale dipendeva dalla risposta di Danielle. Se avrebbe detto quel 'Sì, lo voglio.', da quel giorno la sua vita sarebbe cambiata radicalmente.
Il mio ragazzo mi raggiunse, raggiante. Adesso nel taschino aveva una bellissima rosa rossa, come quelle sparse per tutto il giardino, e il sorriso non era scomparso.
"Sei bellissima." Mi sussurrò prima di stamparmi un bacio casto sulle labbra, per poi appoggiare la sua fronte sulla mia.
Qualcuno si schiarì la voce alle mie spalle e Louis sobbalzò.
"Oh, voi siete qui?"
Ma davvero non si era accorto di loro? Provai a trattenere una risatina divertita.
Presi posto tra Louis e Sam, e guardammo Harry allontanarsi indaffarato. Quando ormai eravamo sul punto di chiederci cosa avesse di tanto frettoloso da fare, notammo Liam camminare sul tappeto bianco steso sul giardino, che arrivava proprio di fronte l'altare. Oh, Harry aveva preso il suo ruolo con serietà, e ora cercava di rassicurare con le ultime parole Liam, troppo nervoso notando le sue mani graffiate e il sorriso appena sforzato. 
Stava per avere una crisi isterica? In quel momento mi ricordai di Simone, mi abbassai leggermente e la richiamai, due posti più lontana da me, tra Alex e Niall.
"Che c'è?" Chiese lei confusa.
Congiunsi le mani in segno di preghiera, allungando leggermente il mio labbro inferiore e facendolo tremare in modo teatrale.
La riccia alzò lo sguardo al cielo e tornò al suo posto, quando una strana musichetta suonata da un violino richiamò la mia attenzione.
Tutti gli invitati si alzarono, e feci lo stesso con qualche secondo di ritardo, guardando una bellissima bambina di circa tre anni camminare sul lungo tappeto, con un cestino in mano, intenta a buttare fiori di tutti i colori a terra.
Dietro la piccola, chiusa in un vestito malconcio per colpa di una maldestra sarta che, un giorno prima delle nozze si era vista costretta ad allargare il suo disastro di vestito, rendendolo leggermente più floscio e non più bello come la prima volta che Danielle l'aveva indossato, c'era la neo sposina, aggrappata al braccio di quello che doveva essere suo padre.
Le labbra le tremavano, nascosta sotto il velo, però, si poteva notare che da un momento all'altro sarebbe scoppiata in un pianto. O in una risata, vista la sua bravura in campo di recitazione.
Dietro di lei, stretti in due bellissimi vestiti color pesca -nonostante le odiassi, dovevo ammetterlo, stronze-, Perrie ed Eleanor reggevano il lungo velo della sposa, camminando a piccoli passi per non calpestarlo e di conseguenza far gemere di dolore la sposa.
Louis spostò lo sguardo dalla protagonista della cerimonia a me, e questo gesto mi fece sorridere compiaciuta. Aprii la bocca appena e con la mente comincia a fantasticare sulle possibili battutine che potessero uscire dalla sua bocca. E se, invece, emozionato dalla cerimonia del suo amico, si stesse per dichiarare davanti a tutti?
Ottima mossa Louis, in questo modo potevamo rovinargli il matrimonio, ovviamente, spostando l'attenzione su noi, felici della situazione.
"Ma tu perchè, vestita da damigella, non sei dietro Dany?"
Congiunsi le mani con una sonora botta che fece perfino girare Capy, incazzata, per un attimo dalla mia parte, fin quando, con gli occhi lucidi non dissi "Oddio, Louis! E' una domanda alquanto... No, aspetta... Non mi hai chiesto di sposarti?" Forse avevo sentito male io, esterrefatta dal modo in cui Louis si stava per dichiarare.
"Cosa?"
"Cosa, cosa?" Urlai di rimando io.
La vecchina posizionata davanti a noi, si voltò e ci rimproverò, zittendoci. Le feci una linguaccia  e quella mi tirò una borsettata.
Ma che...?
Mi sporsi in avanti leggermente, ma Louis prontamente mi afferrò per un braccio.
"Sophy, perchè non sei dietro Danielle?" Lo guardai negli occhi e purtroppo era fin troppo serio.
Alzai le spalle e "Sicuro che prima non mi hai chiesto di sposarti?" Ripetei, meno convinta, stavolta.
Alzò lo sguardo al cielo e si voltò verso l'altare, sedendosi come tutti gli altri e sussurrando un "Non ti capirò mai." 
Beh, nemmeno io lo capivo. Ero impazzita o lui non mi voleva sposare? Si era ritirato tutto?
"Siamo qui riuniti..." Il prete cominciò la celebrazione delle nozze con la solita frasetta, continuando così fino allo scambio degli anelli.
"Fate entrare gli anelli." Infatti urlò.
Nessuno si mosse, nessuno fiatava.
Harry, accanto a Liam all'altare, mi guardò. Spalancai gli occhi e gli feci cenno che per quella volta, almeno io, non c'entravo proprio nulla. 
Ci guardammo in giro e solo in quel secondo, leggermente più lontano dalla cerimonia, notammo la bambina al bordo della piscina alle prese col cuscinetto delle fedi.
"No!" Urlò Danielle insieme a Liam, ma la bimba, sicuramente una mia parente lontana, lanciò il cuscino in acqua.
Un fuori-programma ad effetto.
"Sì!" Serrai i pugni in segno di vittoria, ma prontamente Louis smontò il mio momento di gloria.
"Sei stata tu, vero?"
Io? Ma allora era scemo forte, eh!
"Ma se nemmeno la conosco quella piccola genia che tra poco sarà sommersa da miriade di baci da parte mia. Cosa te lo fa pensare? Io sono sempre stata con i ragazzi o con te, non ho fatto nulla!" Alzai le mani al livello della testa in segno di arresa.
Louis sospirò e quasi tutti i presenti, alzatisi per la scena, si stavano risedendo sulla propria sedia.
"Va beh, facciamo finta che lo scambio delle fedi sia appena avvenuto. Quindi..."
Il prete sorvolò sul piccolo dettaglio e finì poco dopo la sua celebrazione con la fatidica frasetta da film.
"E col potere conferitomi dalla Chiesa, vi dichiaro marito e moglie."
Forse voleva dire 'Popstar e stronza che gli frega i soldi'.
Tutti si alzarono in piedi e cominciarono a battere le mani, mentre i neo sposini correvano sul tappeto verso l'uscita, sotto i sorrisi felici dei parenti e amici. Che amarezza.

Seguii in silenzio gli altri, tenendomi ben salda alla mano di Louis per non cascare dai tacchi.
Liam e Danielle erano scappati via per il servizio fotografico prima del pranzo del matrimonio, mentre noi cominciammo a parlottare tra di noi e decidere come dividerci per le macchine. Ovviamente i manager dei ragazzi ne avevano affittate un po', sia per i parenti di Liam e Danielle, sia per noi stessi, quindi i posti erano gli ultimi dei nostri pensieri.
"Possiamo evitare di litigare, per oggi?" Mi chiese d'improvviso Louis.
Lo guardai per un attimo e alla fine cedetti, annuendo. E va bene, tanto il piano andava lo stesso avanti, con o senza la mia mano.
"Adesso andiamo, Zayn e Niall ci stanno aspettando in auto." Disse subito dopo.
Gli stampai un veloce bacio sulle labbra e "Barbie Fairytopia non viene con noi?" Chiesi subito dopo.
Il mio ragazzo sbuffò, tirandomi verso l'auto che ci aspettava già messa in moto, davanti al cancello principale. Ovviamente la Winx era già dentro, seduta elegantemente nel suo vestito fottutamente perfetto nel sedile accanto a quello di Zayn, alla guida.
"Pensavamo che vi foste imboscati." Ci prese in giro Niall, una volta saliti entrambi nell'abitacolo.
"Stà zitto." Rimproverammo il biondo all'unisono, fissando poi entrambi fuori dal finestrino.

*  *  *

La location forse era l'unica cosa che mi aveva fatta davvero innamorare, quel giorno. Era un enorme giardino spettacolare: tavoli da buffet decorati da tovaglie bianche ed enormi fiori strani di vari colori, tenuti stretti tra loro da enormi fiocconi di colore rosso; il cibo era già adagiato sopra e i camerieri stavano finendo di addobarli con bevande analcoliche di vari colori. Poi, al fondo di quel meraviglioso prato ben ordinato, ci stava perfino un'enorme fontana con strane statue sopra e una piscina piena di spiccioli. Vicino, un pianoforte nero lucido suonato da un ragazzo che se la cavava egregiamente.
L'uomo che ci aveva accolto sul posto calorosamente, ci aveva spiegato che molte persone, seguendo una strana leggenda del posto, lanciasse dentro la fontana una monetina, esprimendo un desiderio.
"Hai una moneta?" Chiesi col tono di una bambina a Louis che, immediatamente, infilò la mano nella tasca del pantalone e ne prese due, una per me e una per lui.
Mi misi di spalle e chiusi gli occhi, espressi un desiderio e sentii la moneta entrare nell'acqua. Fece lo stesso lui e poi mi abbracciò, baciandomi appena quando si allontanò.
Ok, non dovevo rovinare questo momento.
Uno strano rumore, più simile ad un rombo di una macchina scassata, si fece sempre più vicino. Tutti i presenti, compresi me e Louis, ci avvinammo al cancello principale della location e aspettammo.
Quando una tre ruote rivestita da toulle bianco e rosso fece capolinea all'entrata, scoppiammo a ridere per Liam alzato in piedi, nel cassone, intento a salutarci proprio come se fosse il papa in persona.
Sua moglie -io sono perfettina e resto seduta dove sto-, con un muso lungo chilometri per l'inaspettata carrozza da Cenerentola, rimase lì impalata e incazzata.
Quando quella cosa parcheggiò, i due sposini scesero e salutarono tutti, dicendo la frase che scatenò una risata malefica dentro di me.
"Che il matrimonio abbia inizio!”
Suonava un po' più come una minaccia, ma in parte, forse, lo era.
Seguimmo i due sposini verso il tavolo principale del buffet e tra brindisi, mangiate e tante risate, il pranzo volò.

L’aperitivo venne servito al tramonto, il cielo era ormai di una tenue sfumatura arancione e di sottofondo riuscivamo a sentire le onde del mare. Tutto sommato era una bella giornata e l’atmosfera era delle migliori. Una piccola band, posta sopra un palchetto di legno improvvisato, suonava delle canzoni molto soft e mi sorpresi quando Louis mi invitò a ballare porgendomi la mano. Emozionata e sorpresa acconsentii.
“Ti stai divertendo?” Mi chiese lasciandomi un dolcissimo bacio sulla guancia destra.
“Sinceramente mi sarei divertita di più se avessi visto Liam scappare dall’altare.” Replicai, ma lui mi lanciò un'occhiataccia.
“Suvvia, è lui che se l’è sposata, non tu.”
“E ci mancherebbe!” Risposi ad alta voce, ma per fortuna nessuno capì.
“Non pensiamoci e godiamoci il momento, ti va?” Mi chiese stringendomi di più a lui.
Con un enorme sorriso, mi aggrappai alle sue spalle e gli lasciai un tenero bacio sulle labbra. Ma poi la vidi, di fronte a me, Simone. 
Di fronte a lei i novelli sposi ballavano stretti l’un l’altro, sorridendo e scambiandosi frasi tenere. I suoi occhi erano rivolti al pavimento e non ci voleva di certo un genio per capire che sarebbe scoppiata a piangere da un momento all’altro.
In quel momento…pensai solo una cosa.
Mi dispiace Louis, ma il matrimonio del TUO migliore amico non s’ha da fare….o meglio…non dovrà continuare.

Dopo un’ora potemmo finalmente entrare dentro il ristorante. Era un castello antico, di sicuro ristrutturato, con ancora quadri di quell'epoca e perfino delle armature di cavalieri ad ogni angolo delle pareti. Entrammo alla fine alla sala principale, seguendo i sposini, intenti a sedersi al loro tavolo, rialzato da un piccolo palchetto sul fondo.  Le tovaglie erano celesti con degli splendidi tovaglioli blu e le posate d’argento… I due avevano proprio fatto le cose per bene.
Dopo l’antipasto, squisito, il dj mise una di quelle canzoncine stupide che hanno almeno trent’anni… YMCA, per la cronaca, e tutti, e dico tutti, come deficienti, ballammo.
La portata principale non si fece attendere. Portarono subito un buonissimo arrosto con purè di patate e verdure. Solo a guardarlo mi venne l’acquolina in bocca, ma di certo non potevo mica sbavare sul piatto di Louis.
Da lontano vidi arrivare due camerieri con due piatti coperti, pensai fossero per gli sposi, ed invece quei piatti finirono proprio davanti a me e ad una sorpresa Simone, seduta accanto alla sottoscritta.
Con un gesto di intesa i due scoprirono i nostri piatti.
Dovetti reprimere un conato di vomito alla vista di quello che c’era nel mio piatto.
“Oddio che schifo, ma che cosa sono?” Chiese Simone con faccia disgustata.
“Mi permetta di presentarle, madame, una delle specialità Hawaiane. Cavallette in salsa agrodolce, condite con un insalata di rucola e pomodori aromatizzata al pepe rosa e con contorno una deliziosa polpetta alle alghe.” Spiegò il cameriere.
“Sono vegetariana, potete portare via, grazie.” Lo liquidò lei.
Io restai a guardare il mio piatto e visto il mio sguardo il cameriere decise di darmi spiegazioni.
“Signorina, il suo piatto comprende dei deliziosi grilli fritti in salsa ai quattro formaggi, adagiati su un letto di alghe e contornati da un delizioso taco con maionese e api delle Barbados.” Volevo vomitare…
“Oh, mi dispiace tanto… Ma sa, sono intollerante al lattosio.” Dissi. Preferivo morire di fame che mangiare certe schifezze.
Chissà perché mi venne istintivo girarmi verso la strega, alias Danielle, alias al quadrato Capy. Lei guardava me e Simone ridendo… Come se non avessimo capito che era tutta opera sua.  Alzò perfino una mano, piegando appena le dita in segno di saluto. Stronza.
Dopo la prima portata, che io e Simone ci rifiutammo di mangiare, uscimmo tutti fuori a vedere gli splendidi fuochi d’artificio organizzati per gli sposi. Ero stata venti minuti col naso in aria per vedere gli stessi fuochi d’artificio che vedo anche a Capodanno. Avrebbero potuto fare di meglio.
Ma il momento migliore della serata, quello che mi avrebbe permesso di picchiare qualcuno, era appena arrivato. Il lancio del bouquet.
Ci eravamo divertiti tra camerieri impacciati che avevamo fatto imbucare di nascosto in cambio di una semplicissima foto con i magnifici, perfetti, formidabili, invincibili... Mi ero persa...
Ah, sì! In cambio, gli avevo promesso una foto con il mio ragazzo e i suoi amici, ecco.
Ma poi c'era stato il regalo da parte nostra, di cui io non ne sapevo minimamente l'idea, proprio perchè se n'era occupata di 'comprare' la mia migliore amica Sam: un gruppo di comici che, invece di far ridere la sposa, ridevano di lei, facendo battutine sul suo prossimo passo, la morte. E facevano ridere anche le canzoncine che avevano allungato il loro spettacolo per ben mezz'ora piena! Erano piaciuti a tutti i fratelli Lo Tumolo. Esilarante!
Ma la parte migliore era arrivata con la torta. Ricordavo benissimo la dritta che avevo rilasciato a Buddy. Speravo solo che non avesse poi cambiato nulla, riempiedo la torta di quello che Danielle era allergica: nocciole. Una valanga di nocciole! Ma per sfortuna, quella parte di piano era saltata; Capy era sana come un pesce, senza la puzza però.
Mentre seguivo Simone alla nostra postazione dietro la sposa, eravamo una decina di persone, tutte li per cercare di prendere un misero mazzo di fiori, quell'idiota della Scodella, che per tutta la sera aveva provato a farmi ingelosire scopando la bocca di Oliver, il mio ex, mi urtò con la spalla. 
"Stà più attenta, nana da giardino." Mi prese in giro lei, fermandosi. Il sangue ribollì nelle mie vene.
"Sai che le Torri Gemelle sono crollate con uno schianto?" La informò.
Lei mi guardò torva e prima che potesse farmi qualsiasi una domanda, le assestai una piedata sul piede sinistro. La ragazza cominciò a saltarellare sul posto, imprecandomi contro. Ma io avevo di meglio a cui pensare: non l’avrei data vinta di certo a quelle due babbione di Perrie e Eleanor. Adesso il mio obiettivo era quel bouquet. 
Vidi Danielle guardarsi in giro, poi vide la Scodella, provò a sorriderle e poi finalmente si voltò per prepararsi al grande lancio. Fece qualche finta, simpatica lei, e poi lo lanciò. Al rallentatore vidi quel bouquet fare un mezzo giro. Saltai… E pure tanto. Ma niente, non lo afferrai. Un paio di mani mi avevano anticipato. Non avevo nemmeno avuto il tempo di girarmi che subito sentii le urla di Barbie Fairytopia.
“Oh mio Dio El, sapevo lo avresti preso tu.” Eh si. Eleanor Calder, single, aveva preso il mazzo. Ed io che contavo di prenderlo per invogliare Louis a farmi la proposta… Ma vedendo la sua faccia felice ed orgogliosa, fui proprio tentata, di dirle due parole.
“E tu dovresti sposarti entro l’anno? Ma ce l’hai almeno il fidanzato? Ops, scusa, quello me lo sono fregato io. E Oliver non conta, quello è un mio scarto.” E me ne andai con la mia solita aria di strafottenza, vedendo la Scodella diventare di ogni possibile sfumatura di verde, facendo un baffo alle foglie del bouquet. Aaah l’invidia.
Proprio dopo il lancio del bouquet, c’era il lancio della giarrettiera. Uno spettacolo davvero triste…Danielle con il suo orrendo vestito, seduta che muoveva le gambe in stile ballerina di lap dance. Ad un certo punto vedemmo Liam entrare sotto la gonna del vestito e mi venne spontaneo dire a Simone “Che schifo, spero che almeno lei abbia fatto la ceretta.” Per un attimo rise, poi spalancò gli occhi e mi guardò terrorizzata.
“Che c’è Simone, non l’hai fatta tu?”
“Io l’ho fatta, ma stamattina. Oddio ho fatto quello che ho fatto con i peli. Che vergogna.” Bhe… Effettivamente. Però dovevo cercare di fare il più possibile per risollevare il morale alla mia amica.
“Ma dai, secondo te si è accorto dei tuoi peli? Maddai…” Lei tornò a respirare tranquillamente e io tornai a godermi la scena. Con i denti Liam aveva afferrato la giarrettiera e stava cercando di farla scendere lungo la gamba di Danielle.
Una volta tolta, soddisfatto, la prese in mano e la fece roteare per un paio di volte per poi mollarla. E a chi doveva arrivare la giarrettiera, causando un silenzio tombale? 
A Louis mi sembra ovvio.
Eleanor e Louis. 
Louis e Eleanor.
Questo era troppo, veramente troppo.
“Sophy calmati, Sophy respira. Sophy…” Ma ormai sentivo la voce di Simone in lontananza. Mi ero avviata verso la sposa, fregandomene degli sguardi altrui. Si sarebbe beccata un bel cazzottone stavolta, ma a quanto pare Louis si era affidato a Dio, per far sì che non rovinassi il matrimonio del suo migliore amico. Sta di fatto che inciampai e caddi dritta dritta in piscina.
E forse perché era notte… Ma sentivo freddo…
Si sentivo proprio freddo.
Freddo… … …
Freddo… …
Freddo…
Freddo.
Spalancai gli occhi per un attimo intontita.
“Louis cazzo, ma ti sembra il modo di svegliarmi?” Urlai contro il mio ragazzo.
“Scusa Sophy, ma non ne volevi sapere di svegliarti, e qui sono già tutti svegli e quasi pronti per il grande giorno.” Cercò di scusarsi.
“Quale grande giorno scusa?”
“Il matrimonio.”
“Di chi?”
“Sophy…. Buongiorno… Oggi c’è il matrimonio.” 
“Zayn e Perrie si sposano?” Chiesi titubante.
“Ma no, Liam e Danielle.”
“Ma Liam e Danielle non si sono già sposati?” Chiesi. 
“No.” Ero certa che mi stesse prendendo per pazza.
“Quindi tu non hai preso la giarrettiera?” Gli puntai un dito nel petto.
“Cosa avrei preso io?”
“E non mi hanno nemmeno servito grilli fritti con salsa ai quattro formaggi.” Possibile fosse stato tutto un sogno?
“Sophy, tu guardi troppo real time.” Mi rimproverò.
“Quindi… Quindi oggi è il grande giorno?” Chiesi felice.
“Sì, Sophy, sì. E se non ti muovi rimarrai qui.”
Balzai subito giù dal letto e mi catapultai da Simone per prendere il mio vestito. Quella notte aveva davvero dormito pochissimo per poterlo aggiustare. La vidi triste e seria, si vedeva che quel matrimonio proprio non le andava giù.
“Hey Simone, ce la faremo, rovineremo quel matrimonio.”
“Non è questo che mi preoccupa.” Rispose arrabbiata.
“E cosa?”
Prese un bel respiro, poi iniziò a parlare.
“Ho sentito Danielle parlare con Perrie e Eleanor prima. Lei ammetteva chiaramente di non essere pronta. Di avere ancora una carriera davanti, che non è pronta per fare la mamma e la mogliettina felice, che è giovane… Ma poi El e Perrie…”
“Parla Simone… Voglio sapere tutto.” 
“Hanno detto che doveva sposarlo, perché solo così sarebbe stata felice e con tutte le porte aperte. Che se avesse rinunciato al matrimonio adesso, lui non l’avrebbe più sposata e l’avrebbe lasciata, e che, invece, sposandosi con Liam Payne degli One Direction avrebbe fatto l’affare migliore della sua vita.”
“Fantastico! Potremmo giocare su questi argomenti e non farli sposare. Chissà, magari Liam sceglierà te alla fine.” E le sorrisi ammiccando.
“Sophy, io sono stata al gioco e mi sono anche divertita parecchio, ma parliamoci seriamente. Io non sono Cenerentola e non ho neanche la scarpetta, Liam non lascerà mai quella sottospecie di capra per me.”
E una lacrima solitaria scese giù per la sua guancia.
“Ehy, non fare così, tutto si aggiusterà. Dai, se ti ha chiamato ieri sera per parlarti un motivo c’è, no?” Provai a consolarla.
“Sai perché non te l’ho detto Sophy? Perché non abbiamo parlato di quello che è successo, ma del fatto che il mio contratto non verrà rinnovato. Io sarei dovuta venire a Londra per lavorare per voi ed invece Liam ha voluto mettere la parola fine al tutto. Ecco perché non ho voluto parlarne.”
Ero sconcertata e disgustata, cosa c’era di peggio?
Quel matrimonio lo avrei seriamente distrutto, adesso.


 





ZAAAAAAAAALVE(?)
Ehm... che dovremmo dire?
Quello che avevamo in mente sin dall'inizio,
finalmente è stato messo qui, nella fanfiction.
Che dire... Vi piace? Ve l'aspettavate?
Come avete capito, Simone non è
un'altra Cenerentola. E quindi adesso?

Beh... non tutti i finali hanno un lieto fine. 
Maaaaaaaaa, manca l'epilogo. Quindi,
ci vediamo al prossimo e ultimo vero capitolo
della storia :)

Voi intanto fateci sapere come vi è sembrato :3

Sofia e Simo.
 
   
 
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