Qualche pianeta di qualche universo sperduto, XXI secolo.



Sono finiti scaraventati su un pianeta di cui Martha non ricorda il nome, e dopo averlo già chiesto al Dottore per tre volte dopo averlo dimenticato, si è rassegnata a non saperlo, decidendo di lasciarlo in pace a tentare di rimettere in sesto i motori. 

Ogni tanto si chiede davvero se quell’uomo sappia come funziona la sua nave o se faccia soltanto finta. 

Fatto sta che, girando per i dintorni di quello strano pianeta dall’erba blu, che sembra uscito dritto dritto dall’illustrazione di un cartone animato, si è ritrovata a raccontare una storia a dei bambini che stavano giocando sul prato in cui è arrivata, e che subito hanno mostrato un’ondata di interesse per “la viaggiatrice”. 

“Raccontaci una storia!”

“Sì, una storia!”

“Che storia vorreste sentire?” 

Aveva riso, mentre lo chiedeva. Non aveva mai raccontato una storia a nessuno, ora che ci pensava. 

“Sei una viaggiatrice”

“Già, devi aver visto un sacco di cose forti!”

“Per favore!”

E lei aveva detto di sì, ovviamente. Che altro poteva fare?

“... E una volta siamo finiti in una città con i palazzi tutti d’oro! Continuava a dire di essere sicuro di sapere dove fossimo, ma sono abbastanza convinta che l’abbia chiesto a un passante mentre ero girata da un’altra parte.”

Conclude la frase con un’alzata di spalle e una smorfia a metà fra il disperato e il rassegnato sul viso. 

Nell’aria le risate infantili disegnano ampie capriole, e fanno sfuggire un sorriso anche a lei. Non si era mai resa conto di quanto le piacessero i bambini. O forse sono solo quelli di questo pianeta. Chissà. 

“E poi che avete fatto?”

“Dove? Nella città dei palazzi d’oro?”

“Sì!”

“Sono successe un sacco di cose. Come sempre. Sembra di essere travolti da un ciclone ad ogni viaggio, con Il Dottore, ma ne vale la pena. Anche se ti chiede tutte le volte di correre.”

“E tu lo hai fatto anche quella volta?”

“Finchè l’oro delle mura non vorticava tanto da mescolarsi con i miei pensieri.”

C’è un attimo di silenzio, e i bambini si guardano fra loro, scrutando l’uno negli occhi stupiti degli altri, le tuniche bianche abbellite da orli dorati spiegazzate sul terreno, macchiate di erba. 

Poi una ragazzina dai grandi occhi verdi esclama che vuole un’altra storia. E subito solleva un coro di richieste, a cui Martha non vede modo di dire di no, ancora una volta.