~
Omaggio
†For
my Layla†
C’era
molto molto caldo in
quel giorno d’Agosto.
Era il compleanno di Layla, e casa sua, della famiglia Borg, era piena
di
gente: amici dei genitori, colleghi di lavoro, parenti che non vedeva
spesso, e
c’era un chiacchericcio abbastanza rumoroso data la
quantità di persone.
Layla era una ragazzina dai lunghi capelli rossi, occhi blu che alla
luce del
sole assumevano una colorazione verde, lentiggini che ornavano la sua
faccia e
un fisico magro, privo di forme, ma che a lei in quel momento non
importava.
Anche se era il suo compleanno e lei era la festeggiata, era come se
non fosse
realmente lì.
C’erano tutti adulti a quella festa, tanti –Auguri
Layla!- che erano detti solo
per cortesia, auguri fatti da gente con facce sconosciute e che non
aveva mai
visto e di cui non le importava molto.
La sua testa era altrove, rivolta al suo unico amico: Alex Klami, il
figlio dei
vicini di casa.
Erano soliti litigare, ed era proprio in una di quelle spiacevoli
situazioni
che lei e Alex si erano conosciuti ed erano diventati poi amici.
Da non dimenticare Birillo, il suo labrador che non era più
un cucciolotto, era
cresciuto un bel po’, e teneva sempre compagnia a Layla, come
in quel momento.
Alex aveva detto che aveva da fare quel giorno, che sarebbe tornato
quella
sera, e lei aveva messo un po’ il broncio: proprio il giorno
del suo del
compleanno doveva essere impegnato in altro? Cosa aveva più
importante da fare
che stare con lei e Birillo?
Si sentiva un po’ messa in disparte e leggermente gelosa,
gelosa della cosa con
cui Alex era ora, perché lui era il suo unico amico e doveva
stare con lei più
tempo possibile, o perlomeno, doveva stare lì
perché era il suo compleanno!
Sbuffò contrariata nel fissare la torta che aveva davanti a
sé.
Quel compleanno pareva più per gli invitati che per lei,
perché la torta era di
un gusto che non le piaceva per niente, con della frutta strana ed pure
brutta.
L’unica cosa che almeno era per lei era la scritta fatta con
la pasta di
zucchero ‘Happy Birthday Layla’ e ben undici
candeline pronte ad essere accese.
La madre Annalis, verso le 16, arrivò con
l’accendino, e magicamente tutti gli
invitati si raggrupparono attorno al tavolo e alla ragazzina, per
accendere le
appunto candeline rosa e bianche.
-Esprimi un desiderio Layla- la incitò la madre con un
sorriso, seguita dal
marito che sorrideva a sua volta alla figlia.
Layla li guardò, poi portò lo sguardo sulla
torta, e con una nota malinconica,
pensò *Vorrei che Alex fosse qui
con me*
e soffiò con tutto il fiato che aveva, spegnendole tutte in
una decina di
secondi.
Tutti applaudirono e il padre iniziò a tagliare la torta,
porgendo la prima
fetta nel piattino di plastica colorato rosso a Layla, che la prese
controvoglia.
Per non fare la schizzinosa provò ad assaggiarne un
pezzetto, ma deglutì a
fatica per non risputarla nel piatto, non era educato e non voleva
ricevere
ramanzine anche il giorno del suo compleanno.
Sospirò, abbandonando la fetta sul tavolo e facendo segno a
Birillo di seguirla
fuori, tanto era una bella giornata, e sicuramente si sarebbe divertita
più con
il proprio cane che stare seduta dentro come una bella bambolina da
ammirare e
rimirare.
Giocò
tutto il pomeriggio
lanciando la palla a Birillo, che la riportava fedelmente ogni volta,
vedendo
mano a mano tutti gli invitati salutare i suoi genitori e uscire per
tornare a
casa.
Molti non la salutarono nemmeno.
*Bella considerazione.* era un
po’
infastidita, certo non li conosceva, ma era la festeggiata, salutare
era una
forma di cortesia.
Arrivò
anche l’ora di cena, che mangiò controvoglia e
solo per non far preoccupare la
madre, ma il suo pensiero correva sempre ad Alex.
Alex che si fece vivo solo verso le 20, bussando con insistenza alla
porta.
- Vado io!- esclamò la rossa, correndo ad aprire e salutando
il suo amico con
un sorriso.
Alex era più alto e grande di lei, biondo e con i capelli
lunghi fin sopra le
spalle, aveva già iniziato a vestirsi in modo
‘’diverso’’ dai suoi coetanei,
con qualche bracciale borchiato, maglietta nera con scritte
provocatorie e un
filo di matita nera attorno agli occhi azzurri.
- Ciao Lentiggini.- salutò con un ghigno, agitando una mano.
-Ciao Alex. – salutò lei di rimando, appoggiata
alla porta.
- Vieni un momento fuori? O hai da fare? – domandò
il ragazzo, lanciando
un’occhiata dentro casa.
- No sono libera, un momento che avviso.-
Andò dalla madre per dirle che usciva con Alex e Birillo, e
lei approvò, a
condizione che non rientrasse troppo tardi e che stesse attenta.
E così, insieme al suo amico e al suo cane, Layla
uscì, decisamente più
allegra, perché almeno avrebbe finito bene la giornata.
Alex la guidò fino a casa propria, con sicurezza, aveva
sulla faccia un
sorrisetto compiaciuto che lei non riusciva a capire, forse si era
divertito
con il suo ‘’impegno’’ quel
pomeriggio.
- Ora chiudi gli occhi.- le ordinò, fermandosi davanti alla
porta di casa,
toccandole il naso con un dito.
Layla lo guardò e incrociò le braccia al petto.
- Perché? -
- Fai così Lentiggini, vedrai che non te ne pentirai.
– cantilenò lui alzando
gli occhi al cielo che ormai era tinto di blu.
Layla sospirò e chiuse gli occhi, sentì le mani
di Alex appoggiarsi al suo
braccio e alla sua spalla, guidandola fino dentro casa.
Non capiva perché tutte quelle cerimonie, o forse…
Aveva preso un regalo… per lei?
Arrossì appena al pensiero, sarebbe stato bello…
Alex la fece sedere, controllò che fosse tutto a posto, e le
diede qualche
pacca sulla schiena.
-Ora puoi aprire gli occhi. -
Layla li aprì, e subito la sua attenzione fu focalizzata
sulla torta che aveva
davanti.
Era bellissima, tonda, di cioccolato e con una crema alla nocciola in
mezzo, il
bordo della parte superiore decorato con della panna montata e due
candeline a
forma di 1 che ovviamente indicavano 11, l’età che
compiva quel giorno.
- Buon compleanno Lentiggini! – Alex sorrise, gonfiando un
po’ il petto, era
quello a renderlo orgoglioso e che lo aveva tenuto impegnato il
pomeriggio.
- Alex è….è….bellissima!
– Layla era a bocca aperta di fronte a quella
meraviglia, non poteva crederci!
Quella era una torta che le piaceva, che avrebbe mangiato volentieri
anche due
o tre fette!
Birillo a quella vista si leccava più volte il muso, emanava
anche un buon
profumo.
- Come…dove…?- chiese lei, girandosi a guardando,
dato che si era messo dietro
la sedia su cui era seduta.
- Sapevo che tua mamma avrebbe preso una torta che non ti piaceva, e
poi tutti
quelle persone che non conoscevi… Non ho detto nulla
perché non credo che mi
avrebbero ascoltato, così ho passato tutto il pomeriggio a
cercare una bella
pasticceria per prenderti una bella torta con le mance che avevo da
parte.-
spiegò il biondino, con un sorriso che andava da un orecchio
all’altro.
Vedere
quell’espressione sul volto di
Layla valeva più di ogni altra cosa al mondo, i suoi occhi
parevano brillare,
era adorabile.
- Oddio Alex è… io… -
-Dì solo grazie. – ridacchiò lui, e in
un attimo si ritrovò le braccia della
ragazzina al collo, strette strette, che emanavano tanto affetto.
- Grazie.- sussurrò lei, un po’ commossa.
Era l’unico a capirla, era il suo amico. Il migliore.
- Tutto, per la mia Layla. –
Note
Finali:
Dunque. Questa storia non è mia originale, ma un omaggio a
questa, Everytime I
Die, di Skayler Wolf COBHC -> Leggetela!
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=933344
Questa idea mi ronzava da un po’, e ho scelto un momento di
quando erano ancora
ragazzini, perché erano adorabili.
Questo è un omaggio a questa storia perché
l’adoro.
Un omaggio ad una storia che ha saputo farmi sorridere e sognare in un
momento
un po’ triste, una storia che mi ha ispirato e che mi ha
convinto a scrivere
con più impegno, una storia che nonostante una critica e
tanti ostacoli è
sempre andata avanti, che non si è mai fermata.
Una storia in cui non puoi non affezionarti ai personaggi, una storia
che io
amo e che seguirò fino alla fine.
Un piccolo omaggio che spero possa farti piacere Skayler! :)