Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Blooming    27/11/2013    4 recensioni
Sono passati dieci anni da quando i Winchester hanno fatto amicizia con una ragazza del liceo loro coetanea, e ora devono districarsi tra i soliti problemi di fantasmi e mostri e con l'inizio dell'Apocalisse e l'arrivo di Lucifero sulla terra. Ma uno strano caso coglie la loro attenzione soprattutto perchè a Harmony, Minnesota hanno una vecchia conoscenza...
Genere: Fluff, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Mi fa piacere vederti! '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Oh we can be Heroes,
just for one day.
(Heroes; David Bowie)


I Winchester frenarono la macchina davanti alla palazzina dove si trovava l’appartamento di una delle fidanzate delle vittime. Suonarono il campanello e prepararono i distintivi falsi.
Una donna sui venticinque anni aprì un po’ la porta e li guardò un secondo, aveva grandi occhi neri e i capelli blu, un piercing sul labbro, diversi sulle orecchie e uno al naso
“Si?” chiese rimanendo a fissarli dallo spiraglio aperto
“Siamo agenti dell’FBI, vorremmo farle qualche domanda sulla morte del suo fidanzato.” Disse Sam mostrando il distintivo
“Io…” mormorò la ragazza “Preferirei di no. Ho già detto tutto alla polizia.”
“Vorremmo solo sapere di più.” Sorrise incoraggiante Dean
La ragazza li guardò ancora un secondo e poi li fece entrare nel piccolo appartamento
“Scusate, è un po’ in disordine.” Cercò di sistemare come meglio potè la stanza, prese delle tazze e le ripose nel lavandino “Desiderate qualcosa? Dell’acqua, un caffè…” aveva una voce triste
“No grazie.” Disse Dean “Si sieda, prego.”
La ragazza accennò un sorriso e si sedette sul divano, i Winchester si accomodarono dopo di lei
“Cosa volete sapere?” cominciò a prendersi la coda di capelli e a passarci le dita in mezzo
“Da quanto stavate insieme?”
“Da tre anni circa…”
“Dove l’ha conosciuto?”
“Sul lavoro, faccio la barista in un locale e lui continuava a venire lì per me…”
Rimasero a parlare e a fare domande sul passato della vittima e della ragazza, l’uomo era sui trenta, come Christopher, lavorava come ingegnere, come Christopher, una fedina penale pulita, come quella di Christopher, forse qualche multa non pagata ma tutto era a posto.
La ragazza si alzò e andò verso la porta accompagnando i due agenti quando Sam notò un segno sul collo della ragazza e diede una gomitata al fratello, il minore fermò la ragazza
“Hey, cos’hai qua dietro?” chiese avvicinandosi
Lei sgranò gli occhi e si coprì
“Niente.” Abbassò lo sguardo
“Quello è un livido.” Disse Sam osservandola gentile “Georgia, a noi puoi dirlo, Francis ti picchiava?” chiese ancora gentile e con voce rassicurante
“Non è il primo livido del genere che vediamo, ormai lui non può farti più niente.” Disse Dean
Georgia li guardò un secondo
“Sì. Mi ha picchiato un paio di volte.” Ammise
I due cercarono di rassicurare come meglio poterono la ragazza e poi uscirono di casa avendo una pista: un fantasma vendicatore, che si vendicava sui fidanzati e mariti maneschi.
Dean non disse una parola e appena entrato in macchina fissò il fratello
“Mariti maneschi Sam.” Pensò subito ad Anamaria
“Magari non era così, la nostra è solo una supposizione. Dobbiamo interrogare altre tre donne, magari questo è solo un caso isolato.” Tentò di calmarlo ma quello che seppero dalle altre donne fu uguale, anche loro subivano maltrattamenti dai compagni e ogni minimo particolare coincideva.
Tutte le donne stavano o si erano sposate da tre anni e tutti i loro uomini avevano una fedina penale perfetta ma nascondevano degli orribili segreti.
 

Anamaria aprì la porta stringendo tra le braccia Wade e sorrise alla madre
“Ciao mamma!” il bambino sorrise nel vedere la nonna “Vuoi qualcosa da bere? Un caffè?”
“No tesoro, sono anche arrivata in ritardo, scusami ma c’era traffico, a quest’ora poi…” erano già le 7.30 p.m.
“Non ti preoccupare, vado a prenderti le cose del piccolo.” Diede un bacio al bambino e tornò con la borsa con tutte le cose del figlio “Ciao Wade e non far disperare la nonna mi raccomando!” sorrise guardando la nonna e il bambino salire in macchina
Certo c’erano state litigate furibonde con la madre quando era ancora un’adolescente e voleva a tutti i costi uscire con quel nuovo ragazzo appena arrivato che aveva la macchina più bella del mondo, e poi quando l’avevano scoperta essere uscita lo stesso… ma era la sua mamma e le voleva bene. Aveva capito come si sentiva sua madre quando voleva solo proteggerla, l’aveva capito diventando mamma.
Qualche minuto dopo aver messo la lasagna in forno sentì il campanello suonare e corse ad aprire, i Winchester le sorrisero con quei loro sorrisi abbaglianti e sensuali che solo loro possedevano. Lei gli disse di seguirla in cucina che aveva appena preparato da mangiare.
Dean la osservava, era sempre stato affezionato a quella ragazza, fin da quella sera al cinema e sapere che le aveva cambiato la vita lo faceva stare male.
Si sedettero al tavolo della cucina
“Allora, come sono andate le indagini?” chiese Anamaria mentre cominciava ad apparecchiare
“Bene, abbiamo interrogato tutte le fidanzate e mogli delle vittime.” Disse Sam sorridendo
Dean continuò con voce più greve
“E abbiamo trovato un collegamento tra tutti loro e tra tutte voi…” la guardò negli occhi scuri
Anamaria sorrise dolce
“Ah sì? E quale sarebbe? Che siamo tutte bellissime scommetto!” ironizzò arrossendo
“Che venivate picchiate dai vostri uomini.” Disse duramente
“Dean!” disse Sam a bassa voce come per sgridarlo tirandogli una gomitata sul fianco
Anamaria rimase un secondo a fissarlo, il cuore le batteva forte. Chiuse forte gli occhi e scosse la testa rabbrividendo
“Emh…” mormorò continuano a tenere gli occhi chiusi “Vado a sistemare i vostri letti, quando suona l’allarme del forno tirate fuori voi la teglia per favore.” E senza aspettare che rispondessero corse al piano di sopra
Sam la guardò fuggire mentre Dean guardava ancora il vuoto che aveva lasciato la ragazza fuggendo
“Che cosa ti è saltato in mente?” gli disse il fratello minore
“Doveva dircelo!” ribatté Dean
“Ah! Sì certo. Ci rifacciamo vivi dopo dieci anni e lei ci dovrebbe dire che il marito la picchiava! È già tanto che ci abbia riconosciuto e che non ci prendesse a padellate dopo quello che ha scoperto grazie a noi, e ci ha anche invitato a stare da lei. E dovrebbe dirci che era sposato con un coglione figlio di puttana…” scosse la testa “Ma come ragioni!”
Dean rimase senza parole e guardò un secondo il fratello
“Vai a parlarle!” disse Sam
E Dean andò al piano superiore, la trovò in una delle stanze intenta a sistemare le coperte sul letto, si avvicinò e bussò leggermente alla porta
“Posso?” chiese con voce dolce
Anamaria si voltò e lo guardò accennando un sorriso
“Vieni avanti.” Si guardarono “Non avreste dovuto scoprirlo così ma non ci vediamo da anni e…”
“Lo so. Mi dispiace avertelo detto bruscamente, mi dispiace per quello che ti faceva.”
“Non ti preoccupare.” Sorrise dolce “Almeno non toccava Wade.” Abbassò lo sguardo arrossendo e trattenendo una lacrima
Dean le prese il volto tra le dita
“Ha fatto la fine che si meritava.” Le disse “E tu non hai colpa per quello che faceva. Era solo uno stronzo, un gran figlio di puttana.” Le sorrise dolce e poi la abbracciò forte
Lei ricambiò stringendolo forte più che potè. È vero, era andata avanti con la sua vita ma lui era stato il primo ragazzo che aveva amato e quando le chiedevano –Chi è il tuo eroe- lei rispondeva –Dean Winchester.- e le piaceva ricordarlo ancora come un ventunenne che faceva di tutto per tenerle la mano e provarci con lei.
 

Tornarono in cucina e ricominciarono a parlare come se niente fosse successo, non parlarono del caso quella sera ma di come erano andate le cose.
Anamaria ammise che era stata ‘incastrata’ in questa faccenda del matrimonio e se ne sarebbe andata comunque anche se Christopher non sarebbe morto. Wade era la sua unica felicità.
I Winchester le raccontarono un po’ di quegli anni in cui non si erano visti
“E così sei stato anche all’università?” chiese Anamaria mangiando un boccone di lasagna “E bravo Sammy!” poi guardò Dean “E tu che hai fatto?”
“Io ho continuato a cacciare.” Rispose
“Tutto qui? Mi sembra strano che due tipi come voi caccino e basta, deve essere successo qualcosa di più.”
“Siamo morti almeno un centinaio di volte in soli quattro anni.” Ammise Sam
“Come?!” Anamaria sgranò gli occhi “Morti?!”
“Sì ma Dio e gli Angeli ci riportano sempre in vita.” Disse Dean “Sai per tutta quella storia dell’Apocalisse, non vogliono che moriamo.”
“Che stronzi questi angeli! E io che pensavo stessero sulle nuvole con un arpa, i boccoli d’oro e un sorriso a vegliare su di noi.”
“Invece sono dei bastardi.” Disse Dean ancora e sorrise all’amica.
Rimasero svegli fino a tarda notte a parlare un po’, Anamaria li aiutò con delle ricerche sulle morti del posto avvenute negli anni precedenti ma fattasi una certa ora decisero di andare a letto.
Si salutarono con un bacio sulle guance e poi ognuno tornò nella propria stanza. Dean rimase un secondo a salutare Anamaria e a darle la buona notte
“Allora a domani mattina Anamaria!” sorrise
“Colazione con pancetta e uova?” chiese lei gentile
“Non chiedo di meglio, se poi ci metti anche il caffè sarebbe perfetto.” Fece il segno dell’OK con la mano
Lei rise e fissò i suoi occhi di smeraldo
“Lo sai vero che sei sempre stato il mio eroe Dean?”
Lui la guardò un secondo e le sorrise dolce
“Non sono mai stato l’eroe di nessuno, grazie.” Lei lo abbracciò stretto
Rimasero abbracciati per qualche secondo e poi lei si alzò in punta di piedi per baciargli la guancia e così lui ma il movimento fece incontrare le labbra. Rimasero un secondo a fissarsi stupiti per quel bacio inatteso ma poi Dean si piegò ancora su di lei e stringendo una mano intorno alla sua vita la baciò appassionatamente, lei si strinse a lui afferrando la manica della maglietta con la mano
“Non me lo sono scordato com’è baciarti sai?” arrossì Anamaria mentre pronunciava queste parole
“E io non mi sono mai dimenticato di te.” Disse dolce lui
Si guardarono ancora un secondo e poi, Anamaria gli prese la mano e lo baciò ancora una volta per poi decidere tacitamente di entrare nella camera da letto di lei per fare l’amore ancora una volta.
Lui le baciò il collo e lei cominciò a spogliarlo dolcemente per poi guardare quell’ustione lasciatagli dall’angelo che l’aveva salvato, Anamaria lo guardò e sollevò lo sguardo, aprì la bocca per chiedere spiegazioni ma Dean scosse la testa
“No. Non vorresti saperlo.” Dissi sussurrando malinconico
Anamaria si alzò sulle punte dei piedi e continuò a baciarlo e a volerlo amare. Sapeva che anche questa volta non sarebbe rimasto, lui era un cacciatore e quelli come loro non possono avere legami perché con il lavoro che fanno li rovinerebbero. In più lei aveva un bambino e non gli avrebbe mai chiesto di tenere questo peso, soprattutto in un momento come l’Apocalisse.
Decisero entrambi di fare l’amore in ricordo di quella notte di dieci anni fa, di come l’avevano passata insieme e si erano divertiti, di come tutto era stato perfetto e quasi romantico.
Dean la baciò ancora e piano si sdraiarono sul letto accarezzando la pelle calda e i muscoli tesi, lui la stringeva per i fianchi mentre lei passava le mani sulla schiena affondando leggermente le unghie nella carne. Era così bello pensare di essere ancora sdraiati su quella coperta in mezzo al prato con i Led Zeppelin che suonavano e l’amore che era ancora giovane come loro.
Dean la strinse la suo fianco, Anamaria poggiò la testa al suo petto e lo abbracciò e senza dire una parola si lasciarono cullare dalle braccia dell’altro dimenticando in quel momento tutte le cose brutte che erano capitate ad entrambi.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Blooming