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Autore: Shayla_the_angel    28/11/2013    1 recensioni
Prompt ideato da me medesima, nel gruppo Fanfictions Challengers II ( https://www.facebook.com/groups/1403523839864633/ ). Ho voluto sperimentare tutto.
Dal tema della storia, all'idea di base di costruire un testo su un'immagine e su una canzone tentando di legarle.
Non sono un'esperta di sostanze stupefacenti (non ne ho mai fatto uso e non mi sono mai informata a sufficienza per definirmi una che conosce l'argomento).
Come sicuramente avrete intuito (visto che siete persone sagaci) il tema di base è la droga e la dipendenza da essa.
La canzone è "Ogni adolescenza" dei "Tre allegri ragazzi morti" (che allegria -.-'') http://www.youtube.com/watch?v=ZmF54GuFmWo
L'immagine è al seguente link:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10202577662032439&set=gm.1426090080941342&type=1&relevant_count=1&ref=nf
Comunque, sono le 3 del mattino e sono reduce da una pesante giornata, quindi abbiate pietà di questa storia, che probabilmente domani rileggerò, noterò che è pietosa e quindi eliminerò da EFP.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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fdre

Ricordo ancora quei giorni.
Li ricordo così vividamente che sembrano essere trascorsi solamente da pochi minuti.

Ogni adolescenza coincide con la guerra
che sia falsa che sia vera.
Ogni adolescenza concide con la guerra
che sia vinta che sia persa.

Era una calda mattina d'estate.
Io stavo cercando di riposare sul divano, ma la calura di quei giorni offriva ben poco conforto.
La cucina era in decadimento.
Piatti sporchi ovunque e un forte odore d'erba.
Mi guardai attorno, annoiato e leggermente infastidito riguardo quel caos.
Sul tavolino vicino a me c'era appoggiato ogni genere d'oggetto utile a "sballarmi".
Bong, pipette, buste contenenti ogni genere di droga. Naturale e chimica.
In foglie, liquida o in polvere.
Ogni genere di droga.
Il mio migliore amico, Dug Charadan e la sua ragazza, Tess Norton, mi raggiunsero al piano terra del piccolo appartamentino che condividevamo.
I saluti del mattino si limitavano a qualche cenno col capo e fin dopo pranzo raramente riuscivamo ad avere un dialogo sensato.
Erano quattro anni che vivevamo assieme.
Più per obblighi economici che per reale amicizia.
Certo, Dug era il mio migliore amico, ma quando ciò che rende salda un'amicizia è la droga, non si tratta mai di un'amiciza fondata su solide basi.

C'eravamo conosciuti alla fine del liceo.
Io ogni tanto fumavo qualche canna e quando anni prima lui mi aveva chiesto di poterla condividere, mi aveva fatto entrare nel suo turbinoso mondo di sballi fuori dal normale.
Mi divertivo, mi drogavo e mi sentivo il re del mondo.
Non avevo mai frequentato l'università e quindi il fondo risparmi dei miei genitori era stato "investito" in altre cose.
Tess era entrata nel gruppo pochi mesi dopo.
Conosciuta ad un Rave a base di cocktail quasi mortali, Dug era riuscito a conquistarla con la sua parlantina.
Dalle chiacchiere al sesso e dal sesso ad una prima striscia di coca non erano trascorse nemmeno ventiquattr'ore.

Quella mattina Tess si sedette accanto a me.
Sarebbe stata bella se si fosse curata un po' di più e si fosse disintossicata, ma d'altronde chi ero io per farla cambiare?
I capelli corvini tagliati sopra le spalle erano tutti scompigliati formando una specie di nuvoletta scura e polverosa sulla sua testa.
Indossava una canottiera sudicia e dei pantaloncini ridotti nello stesso modo.
Dug invece sembrava il ritratto della salute, come se tutte quelle schifezze non avessero effetto su di lui.
Fisico atletico, capelli tagliati e curati, occhi vispi e azzurrissimi.
Un atleta mancato.

Oggi canto del mio braccio che mi ha tradito
e del sorriso che non trovo più,
oggi canto del mio amico che mi è morto accanto
e della sua morosa che non crescerà.

Era una calda mattina d'estate quando il mio amico Dug, da buon spaccone qual era sempre stato, decise di esagerare.
- Vi farò vedere che sono più forte io di tutta questa merda - aveva detto, prima di calarsi una dose massiccia di non ricordo cosa.
Erano bastati pochi secondi.
Io e Tess eravamo scattati immediatamente al suo fianco, mentre Dug, in preda alle convulsioni, unghiava disperatamente il pavimento.
Erano bastati pochi secondi, poi Dug se n'era andato per sempre.
A nulla erano valsi il mio massaggio cardiaco, imparato anni prima ad un corso, e la respirazione bocca a bocca.
A nulla erano servite le urla e le lacrime di Tess.

"Overdose" questo c'era scritto sul referto medico del pronto soccorso.

Ogni adolescenza coincide con la guerra
che sia falsa che sia vera.
Ogni adolescenza concide con la guerra
che sia vinta che sia persa.

Poi era arrivato qualcosa di peggio.
Il carcere, i processi e l'accusa di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti.
Ho perso di vista Tess per quasi dieci anni, finché non sono uscito.
Ora sono pulito, ma tutti mi guardano ancora come se fossi lo stesso ragazzino tossico di prima.


E non ti vantare se la tua è stata mondiale,
la mia sembra solo un fatto personale.
E non ti vantare se c'hai perso un fratello,
la guerra è guerra e succederà anche a me.

Il padre di Dug venne un paio di volte a trovarmi in carcere.
Il più delle volte per domandarmi cos'era successo a suo figlio.

Ogni tanto la sua mente scossa dilagava in discorsi lontani, di come suo padre, veterano, avesse sacrificato la sua gioventù per creare uno Stato libero e pulito e di come dei poveri tossici come noi avevano reso vani i suoi sforzi.

E non ti vantare se la tua si chiama Vietnam,
la mia è poco più di un argomento da giornale.
E non ti vantare se c'hai perso un fratello
l'amico mio c'ha perso il cervello.
Ogni adolescenza coincide con la guerra
che sia falsa che sia vera.
Ogni adolescenza concide con la guerra
che sia vinta che sia persa.

Non erano andate avanti per tanto, le visite intendo.
Dopo aver litigato furiosamente, cosa che mi procurò non poche grane con i secondini, e dopo aver insultato lui e tutti i soldati che s'erano sacrificati, "portando a casa un sacco di soldi sporchi" , per noi, aveva deciso di non farmi più visita.
Non mi ricontattò nemmeno una volta uscito di prigione.

E non mi dire che non mi conosci più
e che ti sei dimenticato,
non mi dire che non ti ricordi più.

Alcune settimane dopo essere stato scarcerato, cercai Tess.
Mi dissero che avrei potuto trovarla in un centro di disintossicazione.

Riuscii a rintracciarla, ma della vera Tess, la ragazzina sudicia, fidanzata al mio migliore amico, non v'era traccia.
Quella che vedevo era una donna sfinita, sfibrata e magra da far paura.
Andai a trovarla più volte, ma disse (o finse) di non ricordarsi di me.
L'ultima volta che andai a trovarla ebbe un crollo nervoso e fu ricoverata in una stanza isolata.
L'ultima immagine che ho di lei è quella di una creaturina sotto peso, rannicchiata in un angolo del letto, con le cuffie alle orecchie e parecchi tubicini collegati al suo corpo.
So che morì poche settimane dopo.
Non ebbi la forza di andare al suo funerale e non andai mai a visitarla al cimitero.

Ogni adolescenza coincide con la guerra
che sia falsa che sia vera
ogni adolescenza concide con la guerra
che sia vinta che sia persa.

Dug è morto di overdose.
Tess è morta due volte.
La sua mente ha deciso di abbandonare il corpo quella mattina d'estate, il fisico invece s'è ribellato alle violenze subite durante la disintossicazione.

Io?
Beh, per quanto non vada fiero del mio passato e per quanto poco orgoglioso sia d'esser sopravvisuto ai miei due amici, ora m'impegno ad aiutare chi invece fa fatica a tirarsi fuori da questo giro.

Che sia contro un uomo o contro la droga, una guerra non lascia mai segni positivi e non è mai facile da vincere.
   
 
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