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Autore: valedambry_98    28/11/2013    2 recensioni
Nuovo trasferimento,nuova scuola , nuovi amici ... sono pronta a questo trasferimento ? No , per niente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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I giorni passarono. Mattina scuola e il pomeriggio a casa a studiare e appena finivo prendevo uno dei tanti libri e leggevo fino a quando le palpebre non si sarebbero chiuse. Come ora, sono sdraiata supina sul letto cercando di leggere un libro, Cime tempestose, ma non ci riesco. Qual è il problema? Andrea ecco. I cinque giorni seguenti al nostro primo incontro lui provava ad uccidermi con lo sguardo, anche se a me non faceva né caldo né freddo. Il problema venne dopo. Anzi il problema me lo creai io. Il sesto giorno Andrea era strano. Non faceva neanche una battutina in classe indirizzata alla sottoscritta e non provava a polverizzarmi con lo sguardo. Tutt’altro! Ovunque vagassi per la scuola me lo ritrovavo davanti e io cambiavo sempre direzione. La cosa più strana successe proprio ieri …

Flashback:


E un’altra noiosissima settimana è finita. Esco dall’aula e mentre mi dirigo alle scale un idiota correndo mi fa volare il telefono dalle mani atterrando a terra. Dopo aver sbraitato come un’ossessa mi abbasso per prendere il cellulare ma una mano, arriva prima di me. Mi tiro su e mi ritrovo davanti un Andrea, idiota come sempre, ma con un sorriso come dire … dolce. Si dolce (si sarà fumato qualcosa di pesante). “Tieni” mi dice e in quel momento mi accorgo di quanto sia melodiosa la sua voce. Biascico un “Grazie” e girandomi dalla parte opposta scendo le scale. Appena sono all’aria aperta, tiro fuori il mio amato pacchetto di sigarette e ne tiro fuori una accendendola. Mentre la tengo tra le labbra rinfilo tutto nello zaino. Aspiro la prima boccata e ecco che la nicotina si impossessa di me. E’ l’unico, penso, vizio che ho. Tutti si girano a fissarmi, non ho mai fumato a scuola perché pensavo fosse vietato come lo era nelle scuole in Messico. Fregandomene di tutti mi avvio verso la macchina, ma un idiota alias Andrea mi guarda con un sorriso sghembo dipinto sul viso. Spegne la sua sigaretta e scende dal muretto dove era seduto poco prima. Mentre viene verso di me sempre con quel sorriso si blocca cambiando espressione e diventando cupo in volto. Ma non mi fissava più ma stava guardando qualcuno dietro le mie spalle. Non feci in tempo a girarmi che due mani fredde si poggiarono sui miei occhi e la sigaretta andò a farsi benedire. “Chi sono tesoro?” giuro che se mi aveva rovinato il trucco l’avrei fatto diventare femmina seduta stante! “Tesoro ci chiami tua sorella e poi leva le tue manacce da me coglione!” urlai. Silenzio. Marco, un idiota (si sono tutti idioti) della mia classe, dal giorno del mio arrivo mi perseguitava ovunque. Tolse le sue mani da me. Non feci in tempo ad allontanarmi che mi prese per un polso e mi avvicinò a se. “Ti voglio con me” mi alitò era a pochissimi centimetri dalle mie labbra. “Lasciami!” cercavo invano di divincolarmi ma la sua presa era ferrea. “Mi fai male!” ma lui niente non demordeva. Successe tutto troppo velocemente . Vidi un pugno scagliarsi contro il viso di Marco, che lo prese in pieno, e un altro pugno da parte sua verso … Andrea! Gli spacco il sopracciglio destro. “E tu che cazzo vuoi ?!” Urlò Marco, tenendo ancora il mio povero polso e con l’altra mano si teneva il naso sanguinante. “Cazzo mi stai facendo male!!” Urlai visto che strinse ancor di più la presa. “Lasciala coglione” il tono di voce di Andrea era furibondo. “Lei è mia e ci gioco solo io. Tu togliti dal cazzo e trovati qualcun’altra!” In quel momento sarebbe stato impossibile capire il mio umore, fatto sta che il mio viso stava passando dal rosso al viola e dal viola al nero. “Ma io sono una bambola cattiva…” che voce lugubre. Un calcio gli arrivò proprio nei gioielli di famiglia, e non me ne pentì. “Se diventi femmina sarei felice di saperlo coglione” sputai quelle parole con tutta la rabbia che avevo accumulato. Marco si rialzo tenendosi sempre la mano lì, e con una smorfia disse “puttana”. Mi senti spostare e il pugno che doveva arrivare sul mio bel visino d’angelo venne fermato da qualcun altro. Andrea. “Ti consiglio d’andartene se non vuoi che ti spezzi le gambe. Ora” e quello sia per il dolore e probabilmente per il tono spaventoso di Andrea se ne andò. “Ti ha spaccato il sopracciglio” “Ma va! Non me n’ero accorto” disse con sarcasmo. Prese il mio polso e l’osservo. Con due dita tocco il livido viola che si era formato. “Aia!” mi guardò stralunato e poi disse “Basta del ghiaccio e una crema per gli ematomi” ovviamente io non potevo stare zitta “E a te serve un cervello nuovo! Marco ti avrebbe ammazzato” e lui rifece quel dannato ma bellissimo sorriso sghembo “vedo che la tua fiducia in me è molto elevata … Chissà che impressione ti faccio ...” disse più a se stesso che a me. “Oh, non ti conviene saperlo. Ci sono troppi omicidi…” E ancora con quel sorriso si allontano e mentre camminava di spalle disse “Prima o poi me lo dirai. Ci si vede lunedì”. Anche io mi avviai verso la machina e tornai a casa.


Fine flashback

Il mio problema è … perché mi ha aiutato se mi risponde sempre male?! Vuole scusarsi? Nah… qui c’è qualcosa sotto e io non lascio nulla al caso.
 
-my space-
Ciao a tutti ! Scusatemi per l’immane ritardo ma ho avuto problemi a scuola. Troppi compiti e interrogazioni! E dovevo pure fare tutto bene perché martedì daranno i pagellini … comunque che ne pensate? Paola primo o poi si chiederà che è il vero Andrea? Muahahhah questo non lo saprete finché non andrò avanti con la storia! XD Vi saluto e buona serata! Baci a tutti
Val xxx
  
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