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Autore: pozzanghera    28/11/2013    1 recensioni
Andrea è una ragazza adolescente come tante o forse no. Tutti dicono che lei è strana, non è normale dicono e ogni volta lei sorride, come se ogni volta non si sentisse pugnalata, a volte non c'è niente che faccia più male delle parole. Una ragazza non è solo bella, simpatica, sorridente, una ragazza può sentirsi brutta, sola, indesiderata. Andrea è diversa e non vorrebbe, ma la vita non la si sceglie...
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ci sono dei gesti inaspettati che la vita o più semplicemente qualcuno ci regala, la cosa bella della vita è sorprendersi…
Era un sabato, ma non un sabato qualunque, era un giorno speciale per coloro che ci credono, ma Andrea era sempre stata piuttosto cinica. La verità è che nessuno mai aveva pensato a lei in un giorno così, nessuno mai le aveva donato un gesto. Si alzò come tutte le mattine e mentre faceva colazione, accese il cellulare per dare il buongiorno a quella che credeva fosse il suo raggio di sole.
Alle 9 in stazione e non darmi buca ke passiamo la giornata insieme…a dimenticavo buongiorno e buon valentino <3
Si stropicciò gli occhi, un altro giorno senza entrare a scuola? Si, si poteva fare. Prese la borsa con i libri che c’erano dentro tanto non le sarebbero serviti, chiuse Robbie in casa per non farsi seguire, aveva fretta e per la prima volta in vita sua corse alla fermata euforica.
Arrivò troppo presto, maledisse quasi la sua euforia. Mentre attraversava il parcheggio per entrare in stazione vide Elena con la sua amica Lavinia. Viaggiavano sempre insieme, vivevano vicine e avevano la stessa età ma Lavinia aveva scelto un altro indirizzo, così era in un’altra sezione. Andrea la conosceva poco e la riteneva troppo invadente per approfondire le conoscenze. Si abbassò tra due auto per non farsi sgamare ma non servì perché le due ragazze le passarono davanti.
“Ciao” le disse Elena
“Ciao” rispose rialzandosi fingendo di essersi allacciata le scarpe.
“Come mai da queste parti?”
Andrea sentì le parole bloccate in gola “beh, ho preso l’autobus fin qui”
“Allora andiamo?”
 “No ecco…oggi non entro” disse sentendosi impacciata.
Elena le rivolse uno sguardo sospettoso “mica starai scappando di casa?”
“No”
Ora il suo sguardo sembrava ancora più incuriosito. Le tirò un pugno sulla spalla e le vide allontanarsi. Il peggio era passato. Binario 4, 20 minuti di ritardo. Cominciamo bene! Pensò mentre andava a prendere due cornetti e un succo per fare colazione. Tornò a sedersi sulla panchina gelida e quei quaranta minuti di attesa le parvero l’infinità. Scesero pochissime persone e la riconobbe subito, con un cappottino marrone piuttosto elegante con in mano un piccolo trolley nero. Le venne un gran sorriso. Si abbracciarono, poi senza dire una parola Andrea prese il trolley e uscirono, fecero colazione su un muretto e presero un autobus che le portasse al mare. Fecero poca strada a piedi, e già erano dentro. Sara tirò su qualche avvolgibile del piano terra poi la condusse per mano in camera sua mentre Andrea trascinava il trolley su per le scale. Sara sorrideva, non aveva ancora detto una parola ma era bellissima, si era anche vestita bene.  La camera era buia e Andrea restò sulla porta mentre Sara sollevava appena l’avvolgibile, quel tanto che bastava per vedersi nella penombra.
“Non sapevo che saresti venuta” disse nell’ennesimo momento imbarazzante di quella giornata.
“Altrimenti?”
“Altrimenti avrei comprato dei baci….credo”
Sara aprì il trolley e tirò fuori il tubo di baci più grande che Andrea avesse visto.
“Tu puoi darmene quanti ne vuoi”  disse allungandole i cioccolatini.
“È strano averti qui”
“Perché?”
“Non lo so…” rispose poggiando i cioccolatini sul comodino.  Lasciò cadere la borsa a terra e la avvicinò a sé.
“Non ti piacciono le soprese?”
“No, non molto”
Lei sorrise. Si guardarono negli occhi per un lungo interminabile momento poi Sara si alzò sulle punte e la baciò. Le tolse con forza la giacca, Andrea era di pietra, faceva davvero freddo o forse no?
Chiuse gli occhi e prese a baciarla. Iniziò a spogliarla, infilò le mani sotto la maglietta e sentì la pelle calda sotto i suoi polpastrelli di ghiaccio che la facevano rabbrividire. Quando Sara si tolse la maglietta Andrea si bloccò di nuovo. Sara le baciava il collo dolcemente mentre cercava di tirar su la maglietta  ma Andrea la fermò bruscamente.
“No”
“Perché?”
“Non sono pronta”
“Non sei pronta?”
“No”
“Per cosa?”
“Lo sai” parlava meccanicamente, le era sfuggita la situazione di mano
“Sai, mi dai l’impressione di essere un’altra persona….dov’è la ragazza con cui messaggio?”
“Non farne un dramma, non sono pronta”
“Non ci credo, c’è dell’altro…dimmi la verità”
Andrea abbassò lo sguardo.
“Spiegami, per favore” disse quasi  con le lacrime agli occhi.
Andrea si reinfilò la felpa,  prese la sciarpa, la giacca e la borsa pronta ad andar via. Sara la trattenne per un braccio.
“È anche la mia prima volta, non ti devi vergognare”
Andrea si liberò dalla presa e corse via. Sara si sedette sul letto e sentì dei grossi lacrimoni rigarle il viso.
Cosa c’era che non andava? C’era solo una piccola, insignificante cosa, una persona nel suo cuore ma come poteva spiegarlo? Non avrebbe capito.  Non si sceglie chi amare, non si può imporre qualcuno diverso da colui che il nostro cuore desidera. E ora lo sapeva.
Vagò per qualche ora poi tornò a casa dal calore del suo Robbie. Le arrivò un messaggio che la fece sorridere. Era Elena, sempre lei.
  
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