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Autore: _empty    28/11/2013    0 recensioni
''Brava bambina.'' Disse per ultimo. Dopodichè scomparse all'improvviso, lasciandomi il dubbio che tutto ciò che era appena successo non fosse stata solo un'allucinazione dovuta all'eccessivo shock che avevo subito. Ma dato che sentivo ancora le labbra intorpidite, eliminai questa possibilità. Un dubbio però mi assalì, come sapeva il mio nome?
Genere: Drammatico, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9 Days of darkness.

Chapter 1.

''Adesso devo andare, mia madre mi ucciderebbe se ritardassi. A dopo Tess.'' Salutai la mia amica con un cenno della mano, e subito mi voltai. Iniziai a camminare in direzione di casa mia, cercando di ignorare il dolore alle gambe e il mio umore nero che cercava di buttarmi a terra.                                                       
Non riuscivo a distrarmi, da quando avevo letto sul giornale di tutti quegli omicidi avvenuti pochi giorni prima, questo era diventato il mio chiodo fisso. Avevo molte volte cercato di documentarmi, o di scoprire di più, magari dirigendomi nei luoghi in cui si erano svolte le diverse vicende, ma ogni volta trovavo il nulla. Questo era stato un brutto colpo per me e soprattutto per le mie ambizioni da giornalista.                                                                                                                 
Respirai a fondo, cercando di indirizzare la mia attenzione su qualcos'altro. Mi riavviai i capelli e alzai lo sguardo, speranzosa di trovare qualche risposta nel cielo.                                                                                                                              
All'improvviso vidi una figura librarsi in volo e dirigersi verso il bosco che costeggiava la strada che stavo percorrendo. Il cuore prese a battermi velocemente, in un impeto di curiosità deviai introducendomi in mezzo agli alberi. Presi a correre velocemente, seguendo ciò che era il mio istinto, quando arrivai in una piccola radura.                                                                                                                        
Lo spettacolo che mi si presentò davanti mi fece venire la nausea.
Vidi un ragazzo dai capelli rossi guardare con sguardo sadico e malvagio e un uomo che cercava di dimenarsi a terra, in preda agli spasmi di dolore. Il sangue sgorgava dalle numerose ferite da taglio sulle sue braccia e anche alla base del collo. Il ragazzo non scioglieva il contatto visivo creatosi con quello sconosciuto, che a sua volta non riusciva a distogliere lo sguardo. Improvvisamente il ragazzo si abbassò, e il suo sguardo si fece quasi preoccupato e dolce, ma sembrava che più lui toccasse l'uomo sofferente sul prato, più egli soffrisse.
Il giovane dai capelli rossi gli accarezzò lentamente il viso, e l'uomo emise un ultimo grido stridulo, diventò improvvisamente paonazzo e un tremore inaudito lo scosse, dopodichè si accasciò completamente sull'erba chiudendo definitivamente gli occhi.
Un ghigno malefico attraversò il volto del ragazzo, che con espressione soddisfatta sferrò un calcio all'uomo giacente per terra, ormai morto.                                                                                            
La paura mi invase e mi pietrificai all'istante. Degludì rumorosamente e decisi di nascondermi dietro il cespuglio che avevo a fianco, cercando di non fare rumore, ma sfortunatamente calpestai un ramo secco che si spezzò sotto il mio piede. Mi irrigidì immediatamente e pregai mentalmente che tutto ciò finisse all'istante. Rinnegai tutte le mie volontà precedenti, maledicendomi per aver desiderato di scoprire qualcosa su quegli strani omicidi. Avevo appena assistito ad uno di essi, ed era stato agghiacciante.
Però nonostante tutto, la curiosità mi divorara, e rimasi a guardare ciò che sarebbe successo.
Il rosso spostò lo sguardo nella mia direzione e pensai subito di essere spacciata, feci le mie ultime preghiere e chiusi gli occhi, come a volermi autoconvincere che quell'inquietante situazione fosse solo un incubo. Il vento mi scompigliò i capelli e fui costretta a riaprire gli occhi, ciò che vidi successivamente mi lasciò basita.
Dalle scapole del ragazzo erano appena uscite delle enormi ali nere che sovrastavano la sua figura esile, subito di librò nuovamente in volo. Sembrava un angelo, ma l'oscurità che emanava sviava tutte le mie supposizioni. Impossibile che una creatura così disgustosa fosse un angelo.                                                                                                                                  
Cercai di placare la paura che si era completamente impadronita di me, chiusi gli occhi e cercai di non pensare a ciò a cui aveva assistito. Un'impresa davvero ardua. Mi girai e mossi alcuni alcuni parsi con l'intenzione di percorrere al contrario la strada che avevo fatto quando mi ero introdotta nel bosco. Le gambe si rifiutarono di rispondere ai miei comandi, e le lacrime cominciarono a solcarmi le guance. Non so bene perchè piangessi, forse era nervosismo, forse paura, o forse era la crudeltà di quel gesto.
Pensai alla famiglia di quell'uomo, e a quelle di tutte le vittime e il mio cuore si strinse in una morsa dolorosa. Mi asciugai le lacrime con un gesto delicato della mano, e chiusi momentaneamente gli occhi.
Camminai alla cieca, sentendo in me l'impulso di scappare da quel posto, cercando di ignorare la paura. Avevo il fiatone, le lacrime mi costrinsero a riaprire gli occhi e mi accorsi di essere quasi arrivata. Esausta, mi trascinai fino alla strada deserta, felice di rivedere la luce del sole.                                                                                                      
''Ehy bellezza.'' esordì una voce calda alle mie spalle. Mi irrigidì nuovamente, scoppiando in lacrime. Non osai girarmi, anche perchè i miei arti pietrificati me lo impedivano nuovamente.
''Non piangere, piccolina.'' continuò sghignazzando. Un impeto di rabbia mi attraversò il petto. Come poteva chiamarmi piccolina? Chi era questa creatura mostruosa? Ad un tratto me lo ritrovai davanti e trasalii. Nonostante tutto, non potei fare a meno di notare la sua bellezza strabiliante. Aveva gli occhi di un azzurro intenso, come l'oceano. I capelli rossi gli contorniavano il viso pallido.                                                                                           
Si avvicinò a me, io digrignai i denti e balbettando gli intimai di starmi lontano. Lui rise sarcasticamente, come se si stesse beffando di me e questo mi mandò in bestia. Mi prese il viso tra due dita, e improvvisamente mi baciò. Sentì le sue labbra fredde a contatto con le mie calde, il cuore prese a battermi velocemente e arrossì violentemente, un senso di beatitudine e sofferenza mi invase contemporaneamente, un brivido mi percorse la spina dorsale. Si staccò di colpo e io sbarrai gli occhi. Ero a dir poco incredula.
''Helena, non dirai a nessuno ciò che hai appena visto. Vero piccolina?'' Esordì come se sapesse di aver già vinto, e in effetti era così. Se avessi solamente osato dire una parola mi avrebbe ucciso. ''Altrimenti sai cosa potrebbe accaderti.'' rise sinistramente. La consapevolezza alienò la mia mente e ancora disorientata dall'assurdità della situazione, annuì lievemente. ''Brava bambina.'' Disse per ultimo. Dopodichè scomparve all'improvviso, lasciandomi il dubbio che tutto ciò che era appena successo non fosse stata solo un'allucinazione dovuta all'eccessivo shock che avevo subito. Ma dato che sentivo ancora le labbra intorpidite, eliminai questa possibilità. Un dubbio però mi assalì, come sapeva il mio nome?
  
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