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Autore: Idiotkilljoys    28/11/2013    1 recensioni
'Chiudi gli occhi
E perfavore non lasciarmi
Non lasciarmi adesso
Chiudi gli occhi '
Migliori amici ormai da quindici anni. Un'amicizia tanto vera e tanto intensa da far sorgere dei dubbi nelle menti dei due protagonisti. E se tutti avessero ragione? E se quelle manifestazioni d'affetto fossero tutt'altro che provocazioni? David e Pierre si troveranno davanti a nuove situazioni. Scopriranno nuove sensazioni, nuovi dolori e lentamente quei 'ti voglio bene' si trasformeranno in 'ti amo.'
Hots Baguettes.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: David Desrosiers, Pierre Bouvier, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Okay, quarto capitolo. E’ notte e non riesco a dormire. Mi sento un po’ ansiosa e paranoica quindi non vi sorprendete se questo si rifletterà in quello che sto per scrivere. Fatemi sapere se vi piace o se devo migliorare qualcosa.
P.s. forse questi primi capitoli sembreranno noiosi ma i colpi di scena arriveranno, tempo al tempo ;)
 
 
DAVID.
Calma David, calma.
Ma come cazzo posso stare calmo se ieri è successa la cosa più bella del mondo? Pierre mi ha baciato. L’ho messo io nelle condizioni di farlo ma cavolo, mi ha baciato. E mi ha anche detto che mi ama. Non riesco ancora ad assimilare la cosa. Mi sembra incredibile. Meno di 10 ore fa eravamo abbracciati. Mi accarezzava, mi baciava, mi coccolava, mi faceva sentire suo. E io che mi facevo così tanti problemi. Gli piaccio e lui piace a me. Non so se stiamo insieme. La cosa non è ufficiale, nel senso che né io, né lui ci siamo dichiarati apertamente. Sì, c’è stato un ‘ti amo’ molto importante ma non gli ho chiesto se voleva diventare il mio ragazzo.
Che bello dire ‘mio’ ragazzo. “Ehi ciao a tutti. Lui è il MIO ragazzo”.
Sì, proprio così. Mio e di nessun’altro. In effetti lui è sempre stato il mio ragazzo ma in un altro contesto. Ora è diverso. Quelle carezze, quei baci, non sono finzioni. Non stiamo giocando alla coppietta gay per far divertire gli altri ma stiamo realmente vivendo la nostra vita, la nostra storia.
Quindi adesso sono gay? Non avevo mai pensato di esserlo. Ne ho avute tante di ragazze ma mai ho provato attrazione verso un individuo del mio stesso sesso. A pensarci bene le ragazze mi piacciono ancora, le trovo attraenti, quindi gay non lo sono. M nemmeno etero o bisex. Al massimo sono Pierresessuale.  Sisi, mi piace come idea.
Massì, chi se ne frega! Non ho bisogno di un’etichetta per vivere felice. E pensare che se continuavo con tutte quelle paranoie sulla mia sessualità non avrei mai baciato Pierre. Per fortuna lui è più spigliato e non si fa problemi. L’importante adesso è lui, non esiste altro per me. Forse è sempre stato così, avevo solo bisogno di capirlo. Chissà da quanto gli piaccio.. Dovrei chiederglielo prima o poi. Sono sicuro che quando ci rivedremo ci sarà un po’ di imbarazzo tra noi due. Non parliamo da ieri sera e non riesco a immaginarmi il momento del nostro incontro.
Cosa dirò?
La verità è che ho sempre visto Pierre come un eroe, il mio eroe. Mi ha salvato tante volte. Ho idolatrato la sua figura per anni e continuo a farlo. In realtà non mi sento un granchè in confronto a lui, a cominciare dall’aspetto fisico. Dai, quel ragazzo è il sesso che cammina.
Ha un fisico scolpito. Lo avete mai visto in costume? Farebbe impazzire chiunque. Io invece non posso definirmi un sex symbol: tanto per cominciare sono basso. Sì, sono magro ma non ho per niente muscoli, tranne che sulle braccia. Lì per fortuna ha contribuito il suonare il basso e non sono costati nemmeno troppa fatica visto che suono da sempre. Pierre fa surf e lasciatemelo dire, è uno spettacolo. Io ho fatto solo uno sport in vita mia ma poi ho smesso perché mi finivo sempre per sfracellarmi rovinosamente a terra. Andavo sullo skate. Pierre delle volte mi accompagnava. Quando c’era lui sentivo il bisogno di dare il meglio di me, di farmi notare e soprattutto di non fare figure di merda. Quel qualcosa che non ero riuscito ad identificare ora ha un nome: amore.
E’ molto simile a quando uscivo con delle ragazze con carattere. Mi sentivo quasi sempre fuori posto e diventavo una frana totale: inciampavo, biascicavo, facevo battute cretine per il nervoso.. Sono un disastro nei rapporti di coppia. Dicono che io sia un bel ragazzo e quindi molte ragazze sono attratte da me. Questo è vero, di ragazze ne avrei potute avere a milioni. Il vero problema è tenermela una ragazza.
Con Pierre però non voglio sbagliare nulla. Voglio diventare una persona più sicura, crescere.
Al di là dell’immagine che do di me (quella da ragazzo forte, sicuro, duro) sono un orsacchiotto bisognoso di attenzioni e, ahimè, anche infantile. Pierre dice che gli piaccio così ma voglio migliorare per piacere a me. Non sono mai stato il maschio alpha e mai lo sarò ma almeno vorrei essere in grado di prendere il toro per le corna e governare le situazioni che si presentano.
Forse oltre alle situazioni dovrei proprio prendere il controllo della mia vita.
Amo così tanto Pierre che smetterei anche di suonare il basso per lui, ma so che non me lo chiederebbe mai. Mi vuole bene e vuole la mia felicità. Spero di non rimanere con la bocca aperta come un merluzzo quando lo incontrerò e di dire la cosa giusta, senza sparare qualche cazzata delle mie.
Pierre ci è abituato quindi non si spaventerebbe, né scapperebbe via ma voglio dargli un’impressione diversa, più matura.
La cosa bella di stare con il tuo migliore amico è che sai già tutto di lui. Salti le cazzate dei primi giorni, le domande insensate, gli imbarazzanti momenti di silenzio e così via. Passi subito ad un livello successivo, ti senti al sicuro da possibili delusioni.
Spero che le cose tra me e Pierre siano sempre tranquille. Certo, non mi aspetto una relazione tutta rose e fiori ma nemmeno una tormentata. Non credo che sopporterei di non stargli più accanto.
Ma cosa dico? Non ci voglio pensare. Pierre mi ama, io amo lui e insieme saremo felici.
Non potrei desiderare di meglio. Ora c’è solo lui, è il mio tutto. O forse lo è sempre stato.
 
 
 
 
 
***
 
 
 
Dovevano provare quella mattina quindi si incontrarono tutti a casa di Pierre che era forse la più grande e la più attrezzata. Quando David arrivò, erano già tutti dentro. Chuck amoreggiava con la sua batteria, Jeff e Seb scommettevano su chi avrebbe rimorchiato più ragazze la sera in discoteca e di Pierre non c’era l’ombra. Era sicuramente in un’altra stanza. La cosa rincuorò David perché non sapeva come comportarsi con Pierre davanti agli altri ragazzi.
“Ciao a tutti ragazzi!”
Nessuno si accorse della sua presenza.
“Ho detto: -Ciao a tutti ragazzi!” ripetè alzando di un po’ il tono della voce.
“Ciao! Scusa eh, eravamo impegnati in una scommessa” rispose Jeff abbracciando l’amico.
“Si, me ne ero accorto” disse David ricambiando l’abbraccio.
“Ciao Davey” lo salutarono gli altri due in coro. Stranamente Chuck si era staccato dalla batteria e seduto vicino a Seb. Lo fissavano.
“Pierre?” chiese sospettoso David.
“Oh, è di là. Sta armeggiando con l’impianto elettrico per sistemare il collegamento degli strumenti” lo informò Jeff. Però tutti continuavano a fissarlo con uno sguardo sornione e si sentiva abbastanza imbarazzato.
“Ehm okay... Posso sapere perché mi fissate?”
“Lo sappiamo cosa avete fatto tu e Pierre ieri sera” se ne uscì Seb alzando un sopracciglio con fare provocatorio.
Oh madre santissima. Pierre glielo ha detto? Ma cosa gli passa per la testa? Non mi ha nemmeno chiesto se per me andava bene. E ora come li affronto? Non so cosa dire”
David era in pallone. Cercò di non far trasparire la sua agitazione e tentò di recuperare le redini: forse era solo uno scherzo.
“Ma che cazzo dite ragazzi?”
“In effetti è solo uno scherzo ma sembri alquanto nervoso. Sicuro non ci sia stato nulla tra di voi ieri?” disse Chuck sorridendo maliziosamente.
“Non fate i coglioni!”
David uscì dalla stanza con lo sguardo rivolto verso il basso, accompagnato dalle risa degli amici. Era tremendamente in imbarazzo. Cercava Pierre ora.
Lo trovò nella stanza delle prove, seduto a terra accanto ad una delle prese, circondato da aggeggi di vario genere che servivano sicuramente a ripristinare l’impianto elettrico.
E’ il tuo momento. Conta fino a tre, fai un bel respiro e soprattutto non dire cazzate.”
“Pierre passione elettricista?”
Pierre si voltò con un gran sorriso. Aveva riconosciuto la voce di David e ora si dirigeva verso di lui. Lo abbracciò forte e David diete un calcio leggero alla porta per chiuderla ed evitare che gli altri assistessero alla scena. Pierre si staccò dall’abbraccio. Dopo averlo guardato per pochi secondi, lo baciò con tanta foga che David dopo un po’ dovette staccarsi per non rimanere senza fiato. Evidentemente per Pierre stare lontano da David tutta la notte era già troppo.
“Prima i ragazzi mi hanno fatto prendere un colpo”
“Perché?” rispose Pierre sorridendo dolcemente.
“Se ne sono usciti con ‘sappiamo cosa avete fatto tu e Pierre ieri sera’. Mi stava prendendo un colpo”. Pierre si mise a ridere di gusto.
“Scherzavano però hanno indovinato” disse divertito.
“Cosa pensi di fare? Dobbiamo dirglielo?”
“Secondo me lo capiranno da soli”
“Non so perché ma ho una vergogna assurda.”
“Davey tranquillo. Sai perfettamente che accetteranno la cosa senza problemi” Pierre lo abbracciò per rassicurarlo e David si sentì sciogliere.
“Si certo, hai ragione”
“Ho appena finito di aggiustare l’impianto quindi possiamo cominciare a suonare.”
“Vado a chiamare gli altri”
Cominciarono così a provare. Era la cosa più divertente per loro: stare insieme a suonare, a comporre, a divertirsi. Non c’era nulla di più bello. Suonarono un po’ di tutto e quando arrivarono a I can wait forever, Pierre si girò verso David e canto un’intera strofa guardandolo negli occhi.
 
“You look so beautiful today
It's like every time I turn around I see your face
The thing I miss the most is waking up next to you
When I look into your eyes, man I wish that I could stay
And I can't lie
But every time I leave my heart turns gray
And I want to come back home to see your face
And I

cause I just can't take it”
 
Forse voleva dedicargliela oppure far conoscere agli altri la loro relazione. Qualsiasi fosse stato il motivo, a David non importava. Continuava a suonare con passione e forza crescenti, spinto da ciò che Pierre gli faceva provare.
Quando finirono, si sedettero chi per terra, chi sul divano e parlarono del più e del meno come erano soliti fare. David si era messo tra le gambe di Pierre con la nuca poggiata sulla sua spalla. Il cantante gli cingeva la vita. Sembravano davvero due fidanzati. C’era qualcosa di straordinariamente dolce negli sguardi che si inviavano e nei gesti che compivano. Si amavano davvero e anche tanto. Gli altri membri del gruppo sembrarono accorgersene. A David sembrava che ormai tutti lo avessero capito e che lo guardassero per darlo sentire a suo agio. All’improvviso Pierre fece voltare David e gli stampò un bacio sulle labbra, giusto per togliere il dubbio agli altri ragazzi.
Chuck, Jeff e Seb stavano per piangere e si strinsero tutti e 5 in un grande e caloroso abbraccio.
  
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