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Autore: Sere 98    28/11/2013    7 recensioni
Sam non è una ragazza come tutte le altre...o forse la è ma non riesce a riconoscerlo e come potrebbe del resto?
Sam è stata abbandonata quando era ancora piccolissima trascorrendo l'intera infanzia per tutti i centri d'accoglienza sparsi per il territorio Britannico finché un giorno non incontra un bambino più perseverante,testardo e comprensivo degli altri che osa entrare in contatto con la persona scossa,arrabbiata e difficile qual'è Sam, ma anche l'inserimento nella famiglia Tomlinson non l'aiuterà ad aprirsi e a fidarsi delle persone,almeno finché un ragazzo strafottente quanto affascinante non si intrometterà nel suo passato fino a riportare alla luce la parte più nascosta di lei riportandola alla vita
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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HARRY'S POV

Trascorsi la notte con la fronte appoggiata alla finestra che dava sui campi.
Da lì, si vedeva benissimo la luna, in tanti anni in cui avevo abitato in quella casa non me ne ero mai reso conto... ero così triste... la mia vita era un disastro totale... ero da solo, in una casa che poteva essere piena solamente di fantasmi, ricordi che mi sarei portato dietro fino alla morte; stavo per essere arrestato e oltretutto ero anche molto preoccupato per Sam.
Conoscevo Aysha fin troppo bene, le intimidazioni con lei non sarebbero servite più di tanto, effettivamente quel collegio era una prigione... e ora Aysha era libera, sapevo che avrebbe parlato, avrebbe detto solamente bugie a chi di dovere poteva ascoltarla; Sam non se la sarebbe passata bene e tutto ciò per colpa mia...forse era proprio questo che non riuscivo a perdonarmi...
Scesi in cucina e mi versai un bicchiere di Brandy trovato lì per caso, ne assaporai il gusto, lo trattenni in bocca... poi lo ingoiai, così feci con altri sei bicchierini e una bottiglia di vodka; lentamente la mia vista incominciò ad offuscarsi, diedi la colpa alla stanchezza, accasciandomi poi sul bancone.
Incominciai a ridere nervosamente senza nemmeno sapere per cosa; sentii improvvisamente il mio cellulare squillare al piano di sopra, mi trascinai per le scale cadendo ad ogni scalino, mi rialzavo appoggiandomi alle pareti e poi cadevo di nuovo. Tastai sul comodino prima di ributtarmi sul letto:
-Pronto?- risposi ricominciando a ridere
-Harry?- riconobbi immediatamente la voce all'altro capo
-Zay amico mio!!!-
-Zay? Harry dove sei?- chiese lui preoccupato 
-Ma che cazzo ne so? In un posto come in un altro ...-
-Porca puttana Harry sei completamente ubriaco ...- lo sentii imprecare leggermente
-Può darsi...-
-D'accordo..Harry ascoltami bene, sei in casa ora?-
-Fortunatamente ho ancora un tetto sulla testa...-
-Ok , sto venendo lì mi hai capito? Sono a Londra adesso...sto guidando per raggiungerti...-
-Oh Zayn tu sì che sei un amico...-
-Non ti muovere da lì mi hai capito?-
-Zayn ti prego dimmi cosa cazzo ho combinato...-
-Ti sei innamorato, il problema è questo-
-Innamorato... Oh mio dio dov'è Sam?- incominciai ad agitarmi, forse non rispondendo più dei miei sensi
-Stai calmo Harry! Sta bene! Mi ha detto lei di venire lì...-
-Aysha la ucciderà...-
-Cosa?-
-Aysha le farà del male...ti prego portala con te- parlai come se stessi per perdere i sensi
-Harry devi stare calmo...sto arrivando, riposati-
Detto questo buttai il telefono dall'altro capo della stanza e lo guardai frantumarsi contro ad una parete.
Mi alzai preso da un'ira che non avevo mai avuto, presi tutte le foto appese alla parete e le buttai a terra ferendomi con i vetri delle cornici, non sentivo alcun dolore, nessuna sensazione, nessuna emozione a parte la rabbia e la tristezza... L'alcol aiutava nella mia opera di distruzione. Scesi in salotto, ribaltai le poltrone, il divano, tirai calci al muro fino a rovinarne la consistenza; afferrai le tende con le dita e tirai violentemente verso il basso, il bastone in metallo che le sosteneva cadde rovinosamente sulla mia fronte, arretrai di qualche passo, intontito, incredulo, incapace di formulare una risposta sensata a tutto quello che mi stava accadendo; allungai una mano sulla fronte e sussultai alla vista del sangue sulle mie dita:
-Fanculo....- fu l'ultima cosa che dissi, prima di accasciarmi stremato sull'unico divano rimasto in piedi



SAM'S POV


La mattina dopo, facevo ancora fatica ad aprire gli occhi, attraverso una debole fessura riuscii a scorgere la figura dormiente e tranquilla di mio fratello, ancora addormentato sul tavolo.
L'improvviso suono di un telefono e la seguente voce calma di mia madre attirarono la mia attenzione, incoraggiandomi a trovare la forza per alzare la testa; ci misi qualche secondo per capire che stava parlando con la direzione del collegio.
Mi alzai spostando violentemente la sedia, rendendo partecipe del rumore, persino mio fratello che si svegliò bruscamente.
Mi avvicinai a mia madre che si sforzò di sorridere appena mi vide, posandomi una mano al lato del viso ma ritraendola subito.
Il fatto che non potessi sentire alcuna voce all'altro capo della cornetta era una tortura, una pugnalata ad ogni risposta essenziale che mia madre dava, ad una domanda a me ignota.
La conversazione finì così come era iniziata, non riuscii nemmeno a domandare a mia madre cosa fosse successo, rimasi solamente ferma, guardandola con occhi che trasmettevano una preoccupazione troppo grande da sopportare; per fortuna lei iniziò a spiegare prima che potessi crollare
-Gli ho spiegato che stai bene e che non intendiamo esporre alcuna denuncia per ora- 
Mio fratello sbucò lentamente da dietro le mie spalle trasmettendo una serietà che mascherava forse un sollievo più acuto
-Cosa hanno detto?-
-Che dal nastro emerge che tu sia stata salvata dall'entità di un ragazzo sconosciuto...tutte cose che già sappiamo..-
-Hanno detto "salvata"?- un barlume di speranza si accese in me, ma la sua intensità era paragonabile a quella di una candela di cera, si sarebbe consumata presto e non avrebbe lasciato altro che una macchia informe.
-Teoricamente, Harry è stato visto all'interno del collegio ancora prima che scoppiasse l'incendio, è questo che li spinge ad indagare....tesoro, per conto mio, dobbiamo dargli qualcuno da cercare- 
Mio fratello cercò di cogliere l'essenza di quelle parole per rielaborarle e tradurle in qualcosa di sensato, probabilmente però non ci riuscì visto che mi battè sul tempo chiedendo per primo quello che volevo sapere
-Chi potrebbe essere mamma?-
Mia madre fissò il pavimento per un po' prima di tornare a guardarci:
-Chi ad esempio ha appiccato il fuoco...-
-Aysha...- sussurrai dentro di me ancor prima di percepire interamente la proposta di mia madre; dopodiché corsi fuori, mio fratello mi guardò uscire bloccando mia madre che avrebbe voluto seguirmi, la guardò scuotendo la testa, come al solito lui era un passo avanti a tutti quando si trattava di capirmi.
Iin quel momento, mentre correvo, pensai che fossi pronta a tornare nel luogo più magico che avessi mai visto, quello che mi aveva mostrato Harry; ero abbastanza sicura che per entrambi quello fosse un luogo di ritrovo dopo una lunga assenza ed era bello sapere che avrei sempre potuto trovarlo lì....
Sempre meno quella volta...
Questa volta sarei stata sola... sola con il tramonto, sola col mio dolore, nel bosco una brezzolina leggera scuoteva le carcasse nude e spente degli alberi, mentre le foglie ancora verdi si dimenavano fra loro come alla ricerca continua e assillante di più spazio.
Camminai cercando di concentrarmi solo sui rumori, fruscii, calpestii, cinguettii... tutto mi appariva così surreale senza la presenza di Harry a normalizzare tutto ciò che lo circondava. Non ci avrei mai pensato, non pochi mesi fa almeno, quando ancora avevo una vita tranquilla rispetto a quella che stavo vivendo ultimamente,  che il mio problema fossero le emozioni amplificate.
Da quando sto con Harry, le emozioni si amplificano, poiché non sei più da solo, si è in due, oltre ai battiti accelerati del mio cuore dopo la vista di un suo sorriso, sentivo anche i suoi, né percepivo l'emozione, l'ansia, la paura, la gioia...
Sembra una cosa impossibile da contenere eppure è così , chi si innamora deve imparare a gestirsi.


 
Il vento in quel luogo non aiutava a concentrarmi ... la via dei rovi era ancora semidistrutta dalla volta precedente, eppure c'erano già delle spine che incominciavano a crescere sul terreno.
Fui bravissima, non mi feci neanche un graffietto.
Ritrovarsi davanti quel luogo, quel ceppo, quel piccolo sottobosco, quel mare, quel tramonto che sarebbe apparso solo a sera; fu come una secchiata d'acqua gelida, tanto ironico quanto inaspettato.
Non riuscivo a credere di essere lì senza Harry e allora perché ci ero venuta?
Forse per tenere bene in luce il mio obbiettivo, non avrei dovuto deluderlo, non quella volta... non avevo più intenzione di sbagliare e se era davvero ora di farla finita, pensai che non ci fosse modo migliore per cominciare che salvare l'esistenza di Harry.


 
Mi sedetti ai piedi del ceppo allestito a panchina. L'aveva costruita Harry?
 Non glielo avevo mai chiesto.

Appoggiai la fronte sul legno tiepido, poi anche le braccia e incominciai a piangere a dirotto, né avevo bisogno, dovevo smollarmi, odiavo piangere ma se quello era l'unico modo per impedirmi di fare altro, avrei il pianto come una salvezza
-Oh mio Dio Harry ....- singhiozzai ancora di più alla pronuncia del suo nome.
Pensai che i ruoli si fossero invertiti, ora ero io che stavo male per la sua prigionia, ero anzi convinta che fosse più limitato nelle sue libertà di quanto lo fossi io.
Pensai che lo avrei salvato, lo giurai in quel momento ricordando la promessa precedente.
Costi quel che costi io lo avrei liberato.
HI EVERYONE!
scusate il ritardo!
spero che il capitolo sia di vostro gradimento :)
aspetto vostre recensioni!!!
Buona serata
Seere
  
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