Ciao a tutti!!! Sono ritornata!! Felici, eh?! Immagino… ecco a voi una nuova storiellina che non so da dove mi è venuta…forse dai miei sogni… (sospiro)
Dicevo…a
tutti quelli che mi conoscono, e a quelli che mi incontrano per la prima volta,
spero che la mia ficcy piaccia molto. ^^ ^^
Buona
lettura!!
Eika
-Allison!!- in quel
momento la sveglia trillava, sovrapponendosi all’urlo di mia madre. Odio, odio,
odio andare a scuola. Sono scivolata giù dal letto, mettendoci qualche secondo
per capire se le mie gambe avrebbero retto quello sforzo disumano. Non so più
che giorno è, questo fatto di andare a scuola il Sabato mi ha sballato tutti i
bioritmi…da circa tre anni!
Quando ho
finalmente raggiunto il bagno, l’ho trovato irrimediabilmente chiuso. Mio
fratello, Jacob.
-Jake!! Vuoi uscire
o devo sfondare la porta??- ho urlato contro il legno, mentre il rock a palla
attraversava le pareti.
-Calmati,
dolcezza…sto uscendo- Jacob mi è passato accanto, intontendomi con la quantità
assurda della sua nuova colonia. Jake è davvero bello al mio confronto: un
metro e ottanta di muscoli ottenuti con secoli di allenamenti a pallanuoto,
capelli color sabbia e occhi castani.
Papà mi
aspettava in cucina con la mia
colazione pronta davanti.
-Buongiorno,
tesoro. Ti accompagno io, stamattina?- Mio padre? Accompagnarmi a scuola?? Ho
ingoiato il pezzo di toast che stavo masticando, rischiando di strozzarmi.
Sarebbe stato un suicidio!! Non che tenessi alla popolarità, ma la jeep di papà
non sarebbe di certo passata inosservata, così come facevo io, mio malgrado, da
un anno e mezzo.
-No, grazie pa’.
Prendo la bici- Arrivare a scuola su una sgangherata mountan-bike del secolo
scorso, sudata marcia doveva essere davvero fighissimo, per rifiutare un comodo
passaggio in macchina! Papà mi ha guardata, accarezzandosi il pizzetto
brizzolato. Nonostante i quarant’anni passati, è davvero un bell’uomo. È uno zoologo, e ha girato praticamente tutta
l’America e l’Africa. Ha la pelle dorata di chi passa intere giornate
al sole, brillanti occhi azzurri, e capelli neri come il carbone o almeno, un
tempo lo erano.
Ho trangugiato in
un sorso quel che rimaneva del succo di frutta e, con lo zaino su una spalla,
mi sono diretta verso il garage. La mia
bici, la mia fedele Bess, mi aspettava sul lato della porta con…una ruota a
terra. Davvero un bell’inizio! Mi toccava accettare quel dannato passaggio…
-Papà…ci ho
ripensato…ho le gomme a terra…- ho bofonchiato, rientrando in casa.
-Ti accompagno io,
piccola…Non scomodare il vecchio- Jake! È all’ultimo anno, e a lui è permesso
avere una macchina sua…Bhe, arrivare sulla vecchia Wols-Wagen decapottabile di
uno dei ragazzi più popolari della scuola non è poi così male…
-Grazie, Jake!-
Sono saltata sulla macchina con un sorriso radioso.
-Ally!- dieci
minuti dopo, Jake ha frenato rumorosamente nel parcheggio della scuola, la
Baker High School.
Con un finto gesto di noncuranza si è tolto gli occhiali da sole, abbagliando
le mie amiche con un sorriso di quei suoi denti perfetti e bianchissimi. Non so
quante ragazze della scuola gli sbavino dietro, di sicuro nel mio cerchio
superano le dita di una mano, forse anche di due.
-Ehilà, ragazze- ha
salutato lui, facendone arrossire diverse.
-Ehi Jake- ha
ribattuto Tamara, decisamente la più intraprendente -Come ti sono andate le
vacanze?-
-Alla grande- ha
risposto, sogghignando –Mare, sole, surf e…ragazze- ha riso, imitato da qualche
ragazza. Ho sbuffato, alzando gli occhi al cielo. Era maledettamente vero, ma
la sua specialità è gonfiare tutto quello che dice. Non mi sorprende che abbia
voti alti in quasi tutti gli orali…la sua parlantina stordisce ogni prof, e ha
una carriera segnata: avvocato.
-Allora, pronte per
un novo anno scolastico da urlo?- si è battuto le mani sulle cosce, ostentando
un falso entusiasmo.
-Sì, come no- ho
ribattuto, sarcastica. È l’8 settembre,
ed è appena cominciata la scuola. Jake si è appoggiato alla fiancata dell’auto,
senza staccare gli occhi dal sorriso sarcastico di Tamara. Lei sì che ci sa
fare!
-Ehi, Boys!- ha
urlato ad un certo punto, proprio quando lo scambio di frecciatine con Tamara
era appena finito. Tutti dicono che sono
una bella coppia, ma nessuno dei due si era ancora deciso a dichiararsi.
A Tamara piaceva, per quanto riguardava Jake, non ne avevo idea, e l’argomento
era off-limits.
Mio fratello ha
sempre avuto il bisogno di accompagnarsi a quelli della sua stessa razza,
quelli popolari-e-bellissimi, insomma.
Si è allontanato
fischiettando, mentre le chiavi della macchina gli giravano appese a un
dito. Ha scambiato diversi cinque e
pacche sulle spalle con quei suoi amici scimmioni, poi è scomparso su qualche
panchina del parco, aspettando il suono della campana.
-Allora…finalmente
il terzo anno…
-Già…che
tristezza!- ha esclamato Sally, sospirando –Il terzo anno e neanche un ragazzo…
almeno fossi bella come te, Ally…- ha mormorato, affranta.
-Me?? Mi hai
vista?? Non sembro una del terzo!! Del primo, piuttosto…- Era vero. Non sono
molto alta, nonostante il metro e ottantacinque da parte di padre. Credo di
sfiorare a malapena il metro e sessantacinque. I miei capelli consistono in una
massa indomabile di lunghi ricci ramati, e ho gli occhi color dell’asfalto in
estate…quel grigio opaco e smorto.
Il mio viso è
costellato di odiose lentiggini, cosa che mi fa sembrare ancora più piccola. Ho
diciassette anni, i fianchi poco segnati e il bacino stretto. Per di più ho una
scomodissima terza di reggiseno, cosa che mi rende ancor più ridicola. Non so
come, ma per Sally e un altro paio di ragazze sono un esempio di bellezza,
forse per la loro fatica a riempire una seconda con un reggiseno imbottito…
Comunque, quella
bella è Tamara. Ha posato diverse volte per sevizi fotografici, e non mi
stupirei se la vedessi a qualche sfilata. È alta almeno un metro e settanta,
capelli biondi, lisci e lunghi fino ai fianchi, occhi color del mare. Oltre a
essere bellissima, è anche intelligente, simpatica, sveglia. Non è di certo una
delle bamboline-oche che si vedono in giro.
Quando vuole sa lanciare frecciate pungenti, capaci di zittire anche il
maschio più zelante.
Sedute ai nostri
banchi aspettavamo l’arrivo del professore. Quello che mai ci saremmo
aspettate, era l’ingresso di un dio.
Allora allora allora?? Com’era?? Sì, lo so, faceva pena…va bhe, pazienza… la cosa veramente importante è…che COMMENTIATE!! Come sono brava, eh?! No, vero?! Va bhe…
Al
prossimo chappy!!
Bacissimi
a tutti!! kia