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Autore: FraGirl    28/11/2013    5 recensioni
[RufyxNami] [Accenno FrankyxRobin]
"Si appoggiò a una roccia ansimando, aveva la gola secca e sentì chiaramente il suo cuore battere all'impazzata. Non sapeva da quanto stavano combattendo, non gli interessava neanche, l'unica cosa che voleva era eliminare dalla faccia della terra quell'essere che gli stava davanti, quell'essere che è stato il principale responsabile della morte di suo fratello."
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara, Nami | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Buon salve! Questa è la mia primissima fanfiction su One Piece, quindi siate clementi ù_ù
Non so come mi sia venuta, infatti accetto critiche e consigli ^^
A voi!

 

La fine di tutto


 

Si appoggiò a una roccia ansimando, aveva la gola secca e sentì chiaramente il suo cuore battere all'impazzata. Non sapeva da quanto stavano combattendo, non gli interessava neanche, l'unica cosa che voleva era eliminare dalla faccia della terra quell'essere che gli stava davanti, quell'essere che è stato il principale responsabile della morte di suo fratello. Si ricordava perfettamente il loro primo incontro avvenuto a Jaya, quel suo discorso sul fatto che i sogni della gente non sarebbero mai svaniti, il suo incoraggiamento nel continuare a seguire i suoi sogni, i suoi obiettivi. Ora non gli importava più. L'unica cosa che voleva era che doveva pagare per quello che aveva fatto.
"Gear Second" ringhiò iniziando ad aumentare la pressione sanguigna. Il suo corpo iniziò ad evaporare, si mise in posa di combattimento verso Teach che, per tutta risposta, si preparò per difendersi.
"Gom Gom JET PISTOL!" si lanciò contro il suo avversario colpendolo ripetutamente con tutta la forza che gli era ancora rimasta in corpo. Barbanera parò tutti colpi di Rufy ridendo degli sforzi del ragazzo.
"Zeahahahah" rise divertito. "Tu e Ace siete proprio uguali... Anche lui mi ha attaccato con la stessa identica ferocia e determinazione" finì ridendo di nuovo.
L'immagine di suo fratello sorridente fece capolino nella sua mente.
Drigrignò i denti nel sentire il nome di Ace venir pronunciato da quel bastardo. Si rimise di nuovo in posa da combattimento fissando con odio il suo interlocutore.
"Non osare nominare il nome di mio fratello!" urlò rilanciandosi contro di lui. "Gom Gom... JET GATLING!" lo ricolpì con tutte le sue forze facendolo sbattere contro una roccia.
Ansimò pesantemente, era un'ottima tecnica ma piuttosto faticosa da usare, si asciugò il sudore sulla fronte guardando Teach che, con fatica, si rialzava. Il più grande sorrise divertito, asciugandosi il rivolo di sangue che gli stava colando dalle labbra.
"Anche tuo fratello era determinato a battermi..." disse ghignando mentre del fumo nero iniziò a circondargli il corpo. "Ma è stato proprio questo che lo ha portato alla morte! E a te succederà la stessa cosa!" 
"Black Hole!"
Grazie al potere del suo frutto, tutte le cose che li circondavano: massi o detriti, vennero risucchiati. Rufy si mise in allerta, questa mossa la conosceva fin troppo bene.
"Rivelazione!" finì. In pochi minuti, tutte le cose che aveva risucchiato vennero lanciate fuori. Rufy riuscì ad evitarne una buona parte grazie al Gear Second ancora attivato ma un forte dolore al braccio lo bloccò. 
"E' riuscito a colpirmi" pensò toccandosi la ferita che stava sanguinando.
"Zeahahahahah! Puoi provarci quanto vuoi, ma nulla può contro i miei poteri!"
Era sicuro che quel maledetto si stesse prendendo gioco di lui. Era vero che il Dark Dark era un frutto difficile da battere, ma lui ci avrebbe provato lo stesso.
Rufy guardò per un secondo il suo nemico: era stanco e ferito gravemente, ne avrebbe approfittando per colpirlo con uno dei suoi attacchi più potenti.
"Morirò certo... Ma morirai anche tu, con la consapevolezza che io sono migliore di te!" ringhiò il ragazzo godendo nel vedere il volto furioso di Barbanera.
Non avrebbe perso. Assolutamente no.
Avrebbe vendicato Ace come avrebbe vendicato Barbabianca.
"Gom Gom... Jet Gatling!" urlò con tutte le sue forze cercando di colpirlo più forte di prima. Non si fermò, anche se sentiva la stanchezza impossessarsi del suo corpo. Non gli importava. L'unica cosa che voleva era solo vendicarsi.
Si fermò per poi crollare a terra esausto, con le poche forze che gli erano rimaste alzò lentamente lo sguardo vedendo Barbanera agonizzante a terra. 
Con le mani strinse un po di terra che c'era nel suolo, mentre un sorriso fece capolino sulle sue labbra.
Ce l'aveva fatta.

Nami si voltò preoccupata verso il punto in cui Teach e Rufy avevano iniziando la lotta. Strinse i pugni, sapeva quanto forte era diventato Barbanera in quei due anni in cui lei e la ciurma si erano allenati, sperò con tutto il cuore che al suo capitano non fosse successo nulla. 
Avevano affrontato numerose battaglie e il corpo di Rufy ormai aveva raggiunto il suo limite, per non parlare che in quel momento si stava scontrando contro Barbanera: uno dei quattro Imperatori.
Voltò lo sguardo verso i suoi compagni cercando qualche sostegno, ma fu la voce di Zoro a rompere quel silenzio.
"E' stato lui stesso a dirci di non immischiarci" disse lo spadaccino lanciando un'occhiata al cielo che si stava piano piano oscurando. "E' una cosa che deve risolvere lui, noi non c'entriamo nulla"
"Noi non c'entreremo nulla, ma si tratta pur sempre del nostro capitano!" intervenne Sanji. "Mi rifiuto di lasciarlo morire senza fare nulla!"
Zoro lo fulminò con lo sguardo.
"Sei sordo sopracciglio a ricciolo? Anche io vorrei aiutarlo, ma è la sua vendetta, non la nostra" 
Sanji strinse i pugni avvicinandosi pericolosamente a Zoro. "Dannato marimo, adesso ti sistemo io!" scrocchiò le mani pronto a spaccargli la faccia quando Chopper li fermò.
"Non è il momento di litigare! Rufy sta rischiando la vita!"
Nami che per tutto quel tempo aveva ascoltato in silenzio i battibecchi dei suoi amici, corse verso il luogo dove Rufy e Barbanera stavano combattendo.
"Nami! Dove stai andando?" chiese Usop piuttosto sorpreso. "Gli ordini di Rufy sono stati chiari!" 
Nami si fermò di colpo voltandosi a guardarlo.
"Non mi importa, io vado a cercarlo! Voi fate come volete!"
Zoro lanciò un'occhiata al cyborg. "Ehi Franky, non dirmi che la vai a seguire" 
"Cappello di Paglia ci avrà pure ordinati di non immischiarci, ma è il nostro capitano..." rispose il cyborg piuttosto serio. "E nostro amico..." finì incamminandosi seguito da Robin.
"Robin stai qua, sei affaticata e hai la caviglia slogata a causa del tuo combattimento contro Katarina Devon" interevenì Franky guardandola preoccupato.
Robin per tutta risposta, sorrise. "Stai tranquillo, non mi fa più male come prima". Il cyborg , più che sicura che la donna stesse raccontando una bugia, la prese fra le sue mani.
"Ti porto io, almeno eviti di affaticarti" arrossì leggermente, cercando però di non darlo a vedere.
L'archeologa, stupita da quel gesto, ridacchiò. "Oh, grazie mille Franky"
Zoro, Sanji, Chopper,Brook e Usop si scambiarono sguardi cupi.
"Ormai è inutile starsene qui" disse Brook fissando Nami, Franky e Robin correre alla ricerca del loro capitano. "Dovremo andare anche noi! Yohohohoh!". Scavalcò la ringhiera della Sunny atterrando nel suolo.
"Hai ragione! Non voglio stare qua senza fare nulla... C'è in gioco la vita dei miei compagni!" rispose Chopper, molti anni fa aveva perso una persona a lui cara, non poteva permettere che accadesse di nuovo.
Usop deglutì. "Avete ragione! Zoro, Sanji andiamo! Dobbiamo scatenarci!" Urlò il cecchino seguendo Brook insieme a Chopper.
"Che fai marimo? Non vieni?" chiese Sanji. Sapeva che Zoro non voleva andare da Rufy per non immischiarsi nei suoi affari, era chiaramente preoccupato e questo si vedeva. Ma era il loro capitano e dovevano aiutarlo lo stesso.
"Arrivo" si limitò a dire lo spadaccino incamminandosi anche lui, sperando di arrivare in tempo.

Non sapeva da quanto era che stava correndo. l'unica cosa che voleva era sapere dov'era Rufy. Ignorò il suo respiro affannoso, si fermò di colpo guardandosi intorno con foga finchè non vide una figura distesa per terra: giacca rossa, cappello di paglia legato al collo. Era chiaramente Rufy.
Si avvicinò velocemente a lui, voltandolo verso di lei.
"Rufy, Rufy! Mi senti?" lo chiamò schiaffeggiandolo piano. Lui aprì lentamente gli occhi, il suo sguardo incontrò quello di Nami, chiaramente preoccupato.
"Nami..." sussurrò. Si mise seduto con fatica massaggiandosi il braccio. Guardò Teach per terra, svenuto... Dentro di se sperava che fosse morto.
"Ce l'hai fatta" sorrise Nami guardando anche lei l'uomo a terra.
Rufy le regalò un sorriso. Si alzò barcollando mentre Nami piano lo sorreggeva. Lentamente si avvicinò a Barbanera e, caricando un calcio, lo gettò in mare. 
"Questo... Era anche per Barbabianca" sussurrò Rufy. Sapeva che era tutto finito, ma la rabbia e l'odio dentro di lui non erano ancora spariti.
Si voltò verso Nami sorridendole, lei si morse il labbro a sangue abbracciandolo con foga.
"Non farmi mai più spaventare così... Idiota" sussurrò dolcemente.
Rufy ricambiò l'abbraccio mentre un sorriso a trentadue denti fece capolino sulle sue labbra.
"RUFY! NAMI!" 
Entrambi si staccarono di colpo. I loro compagni stavano correndo verso di loro, preoccupati ma felici che stessero bene.

In un posto più lontano, nella seconda metà della Grand Line nel Nuovo Mondo.

Edward Newgate.
Portgas D. Ace.
Guardò intensamente le due tombe davanti a lui. Amava suo fratello come stimava Barbabianca. Avevano ottenuto finalmente giustizia, anche se dentro di sentiva ancora vuoto.
"Chissà se staranno sorridendo..." chiese tra se e se. 
Nami, a fianco a lui, sorrise dolcemente. "Sicuramente si"
Ci fu un'attimo di silenzio. "Chissà se Ace sarà orgoglioso di me"
Nami lo guardò, sempre sorridendo. "Lui è fiero di te e sempre lo sarà"
Rufy voltò lo sguardo verso la sua navigatrice, prese la sua mano stringendola forte, si tolse il cappello di paglia e se lo portò nel petto chiudendo gli occhi.
"Ace, vecchio... Ora potete riposare in pace"
Detto questo, senza lasciare la mano di Nami, si voltò verso la nave guardando Sanji, Zoro, Franky, Robin, Chopper, Brook e Usop che li stavano aspettando.
Aveva capito cos'era lo One Piece: non era un tesoro, ma era l'avventura, l'amicizia, i suoi compagni. Tutti i legami che aveva formato con i suoi nakama.
Spostò lo sguardo verso Nami e sorrise felice.
No, lui non era solo e non lo sarebbe mai stato.

  
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