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Autore: Nemesh    28/11/2013    1 recensioni
"Più lui si avvicinava più io mi allontanavo.
Finii per ritrovarmi con le spalle al muro, e lui a pochi centimetri da me.
Gli dissi di non fare l'idiota e di lasciarmi andare.
Ma non ne voleva sapere."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drew Chadwick, Keaton Stromberg, Un po' tutti, Wesley Stromberg
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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I wish it never happened





 

“Chloe... Ei...”Aprii gli occhi trovandomi Drew a pochi centimetri dalla mia faccia che continuando a chiamarmi mentre mi schiaffeggiava leggermente le guance per farmi riprendere.
“C-c-ci sono...” Balbettai insicura.
Mi sedetti notando che ero nella mia stanza in hotel.
“Ah buongiorno!” sentii dire da una figura accanto alla porta che avendo la luce alle spalle mi riuscì difficile riconoscere subito.
Riportai l'attenzione su Drew che nel frattempo si era alzato e gironzolava nella camera curiosando qua e là.
Vidi la figura alla porta avvicinarsi ridacchiando. Un fascio di luce scappato dalle tapparelle lo colpì in pieno viso, e così riconobbi quegli occhi nocciola che mi avevano da sempre ipnotizzata: “Jake?!”
“Come ti senti?” mi chiese appoggiandomi una mano sulla guancia.
“B-b-bene... credo...”.
Andarono tutte e due in salotto lasciandomi il tempo per riprendermi e farmi una doccia bollente.
Indossai una maglietta tutta bucherellata e scollacciata che mi riportò alla mente quella sera d'estate dove l'avevo conosciuto.
Si, com'era iniziata doveva finire!
Mi diedi un ultima occhiata allo specchio appeso all'armadio per poi raggiungere gli altri due in salotto.
Accennai un lieve sorriso vedendoli tutti e due sdraiati comodamente sul divano mentre scleravano contro qualche arbitro di una qualche partita. Ah, si, non dimentichiamoci delle birre che ad ogni movimento brusco minacciavano pericolosamente di rovesciarsi sul divano.
Mi presi anch'io una birra dal frigorifero e li raggiunsi sedendomi sul bracciolo di fianco a Jake.
Era una partita d'hockey: Pittsburg Penguins contro Boston Bruins.
Aah, quanto amavo l'America e l'Hockey.
“Ma che cazzo fa sto qua?!” Urlò Drew alzandosi in piedi di scatto e rovesciando così tutta la birra.
Ecco, lo sapevo che sarebbe finita così!
“Grazie Drew, oltre a sprecare la mia birra mi rendi questa stanza un porcile!” dissi sbuffando mentre mi alzavo per andare a prendere lo straccio per pulire.
“VAFFANCULO!” disse a sua volta.
“COSA?!” dissi girandomi verso di lui.
Si girò a sua volta verso di me con gli occhi sgranati dalla rabbia e dall'adrenalina della partita.
“Cosa, cosa?”.
Ah ecco, non parlava con me, certo, meglio la partita.
“Niente...” risposi alzando gli occhi al cielo.
Presi lo straccio e lo buttai in testa a Drew e gli ordinandogli di asciugare prima che diventasse tutto appiccicoso.
Tornai al divano e mi impadronii del posto dove prima era seduto. Quest'ultimo sbuffando, prima, mentre e dopo aver pulito, portò lo straccio in cucina e si mise a rovistare in cucina alla ricerca di cibo.
“Allora?” mi chiese Jake adagiandosi di fianco a me.
“Allora cosa?” chiesi facendo la finta tonta.
Mi guardò con la faccia: sai-a-cosa-sto-alludendo!
“Alllllora mi ha trovata...” Dissi facendo spallucce, quasi a voler mostrare che poco mi importava, anche se evidentemente non era così.
“Non è possibile...” lo sentii dire insicuro.
Mi voltai e guardandolo dritto negli occhi.
“Ti dico che è lui!” sussurrai per non farmi sentire da Drew.
“Allora vorrà dire che risolveremo la questione alla vecchia maniera!” disse facendo un mezzo sorriso
Si, probabilmente era il modo migliore per risolvere la questione. Andava avanti da troppo tempo ed ero stufa di questa situazione.
“Allora cosa facciamo oggi?” cambiò saggiamente discorso.
Alzai le spalle.
“Probabilmente dovrò andare in centrale per parlare con la polizia e poi vorrei andare a vedere come sta Rebecca..”.
“Ragazzi sono finite le patatine vado a comprarle al chiosco qua sotto” disse Drew mentre usciva, accennai un saluto con la mano e tornai a concentrarmi sulla partita.
“Così vi conoscete già è?” disse Jake di punto in bianco.
“Cosa?” chiesi distratta mentre guardavo gli ultimi minuti della partita.
“Intendo te e Drew...” disse Jake
Feci cenno con la testa senza però ascoltare cosa mi avesse detto.
“Nel senso, scopa bene?” chiese nuovamente.
“Sisi” dissi ancora senza ascoltare
“Avete già pensato al matrimonio?” aggiunse divertito.
“Sisi, aspetta che finisce poi ne parliamo...”
“Chloe...” sussurrò Jake.
“Zitto zitto che dopo ne parliamo!” gli risposi.
La partita era andata ai supplementari ed ero troppo presa per accorgermi che nel frattempo Drew era tornato con pizze, birre, Wes, e Keat.
Solo patatine è?
Finita la partita spensi la tv e andai a cercare gli altri che nel frattempo di erano spostati in terrazza.
Diedi un bacio sulla guancia ai fratelli e mi sedetti sul parapetto gustandomi un bel trancio di pizza.
“Allora come ti senti?” mi chiese Keat.
Alzai lo sguardo che fino a quel momento era rimasto imbambolato a contemplare la pizza oliosamente buonissima.
“Bene... Con la Bionda come va?” sviai il discorso.
“Beeene! Il fratellino cucca!!” si intromise Wes.
Scoppiammo tutti a ridere.
Sentii bussare alla porta ed andai a vedere.
“Eilà” mi sentii dire una volta aperta.
Magnifico. Qualunque persona arrivando ora in camera mia avrebbe pensato a una qualche orgia o locale a luci rosse, sovraffollato.
Mi sfiorò le labbra per poi appoggiarsi allo stipite della porta in una di quelle posizioni in cui qualsiasi ragazza normale vedendo un figo del genere gli sarebbe saltata addosso. Ricambiai il saluto invitandolo ad entrare, tanto anche non volendo mi sarei beccata l'interrogatorio dagli altri.
“Ragazzi, questo è Jacob, ed è ehm...” dissi dubbiosa.
“Un caro amico!” mi salvò lui porgendo la mano al gruppetto.
Gli strinsero la mano senza problemi e gli offrirono una birra: sembrava che a nessuno desse troppo fastidio il nuovo arrivato.
I primi ad andare furono Keat e Wes, tutti e due avevano un appuntamento con le proprie “belle”. Po fù il turno di Jake che doveva incontrarsi con Willy e gli altri. E così restammo io, Drew e Jacob. Tutte due con l'intenzione di rimanere soli con me.
Magnifico.
Non riuscivo a capire tutta sta fortuna che tutto d'un tratto avevo con i ragazzi. Si, per l'amor di dio ne avevo avute di scappatelle, forse anche troppe da poter contare, ma mai nulla di più lungo di una sera, o due...
La mia riflessione fù interrotta da Jacob: “È meglio che vada” disse squadrando Drew.
Lo accompagnai alla porta, e così, di punto in bianco per ripicca contro Drew mi diede uno bacio passionale, fece passare il braccio intorno alla mia vita, facendo così aderire i nostri corpi, e non lasciandomi via di fuga. Sentii lo sguardo fulminante di Drew alle mie spalle, ma poco importava. Ci staccammo e mi diede un leggero bacio sulla punta del naso sussurrandomi un “chiamami”. Chiuse la porta alle sue spalle mentre io ero ancora immobile a fissare davanti a me.
Tutto ciò che riuscivo a pensare era un gran bel “WOW”, alla faccia del bacio.
Mi ripresi sentendo la mano di Drew appoggiarsi sulla mia spalla.
“Scusa... Penso che devo andare anch'io... ci-ci sentiamo” balbettò.
Ah e così, il play boy Chadwick, era stato spiazzato.
Gli sorrisi ed aprii la porta lasciandolo passare.
“Ciao Ciao Drew”
Chiusi la porta dietro di me e mi lasciai scappare un sorrisetto. Si, mi dispiaceva, ma in fondo ero una persona un po' vendicativa e che tendeva rinfacciare e far pagare le cose allungo.
Feci per raggiungere la terrazza per mettere un po' a posto il caos che avevano lasciato, madei colpi sulla porta mi fermarono a metà strada. Allargai le braccia per poi farle ricadere lungo i fianchi, chi poteva ancora essere? Jacob che era tornato vedendo Drew andarsene? Drew che ritornava per chiarire? O lui, si, proprio lui, che una volta assicurato che fossi stata sola mi volva affrontare?
Merda. Mi immobilizzai in mezzo alla stanza, a metà tra la terrazza e la porta. Ero paranoica, ormai una cosa risaputa, ma se fosse stato davvero lui? Gli ero scappata per una volta, non potevo scappargli per una seconda, non me l'avrebbe permesso.
Sentii bussare ancora alla porta, questa volta in modo più insistente.
Pensa veloce Chloe, dai su, veloce.
Corsi in cucina e presi un coltello dal cassetto, dietro la schiena e lentamente mi avvicinai alla porta.
Sussultai quando nuovamente sentii battere due volte sulla porta.
Feci un respiro profondo ed aprii la porta.
“Ciao”.
Merda.




 

SCUSATEMI!! DAVVEROO!!
Mi sono ritrovata in un momento dove sono più incasinata che mai,
tra scuola, lavoro e vita sociale...
In più, tanto per migliorare,  non ero nemmeno un po' inspirata...
Ed infatti trovo che questo sia uno dei peggiori capitoli che abbia mai fatto!
Vabeh, spero che continuerete comunque a leggere!
Ciaoo :)

P.S: Scusatemi gli errori ma volevo così tanto caricare che non ho controllato bene bene.

 


 

 

 
  
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