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Autore: Fantasiiana    28/11/2013    10 recensioni
Se tenete alla vostra sanità mentale vi consiglio di NON LEGGERE questa storia.
Fatti e persone presenti all'interno di essa NON sono puramente casuali, purtroppo.
Se avete un po' di sale in zucca, CONTINUATE A SCORRERE LE STORIE, NON FERMATEVI! (Per la vostra sicurezza).
Se siete degli squilibrati, CONTINUATE A SCORRERE LE STORIE, NON FERMATEVI! (Per la vostra sicurezza).
Se siete ragazzi razionali, che non credono a forze sovrannaturali o che possano minimamente esistere altre creature al di fuori dei mortali, PERFETTO! Potete leggere quanto volete, sempre che lo vogliate, ma se la storia comincia a piacervi: FERMATEVI! (Per la vostra sicurezza).
Ah, dimenticavo, sono Adèl Raicemond e, purtroppo, non sono una persona normale. Non proprio...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Annabeth Chase, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passo le vacanze di Natale negli Inferi

 



Mi svegliarono delle voci, ma non avevo la forza di aprire gli occhi.
Non sapevo chi ero, ne cosa ero. Non avevo più un corpo.

-Oh, Stige... Che cos'è?

-Non cos'è, ma chi è!

-E' un mezzosangue.

-E' una ragazza.

-Ah! Allora è una mezzosangue. 

-Sì.
-Ma non è morta.

-No, infatti.

-Dici che dovremmo portarla al re?

-Sì.

Caddi di nuovo nell'oblio.


Altre voci. Una alterata e squillante, l'altra profonda, addolorata... Ma quasi... familiare.

-Mia cara, ti prego. Io...

-No! Avevi giurato! Avevi detto che dopo Maria non c'era stata più nessuna!

-Ma non c'è stata! Io non...

-E questa qui allora? Come la spieghi? 

Silenzio.
-Abbi almeno la decenza di dirmi la verità. Quante altre?

-Solo una.

-Quando?

-Quindici anni fa.

-Allora ruppesti anche tu il patto!

-Io non sapevo che... Non sapevo di lei

-Certo, come no...
-Te lo giuro sullo Stige, Persefone, io non sapevo di avere una figlia. Se l'avessi saputo, credi che non l'avrei usata per la Grande Profezia?

Silenzio.

-Ti prego, amore mio... Sai che ti amo...

-Mi amavi una volta, forse. Ora non ho motivo di essere ancora la tua regina.

-Persefone...

-No! Non toccarmi!

Silenzio.

-Sei uguale a tutti gli altri, Ade. Avevi promesso che dopo Menta non ci sarebbe stata nessun'altra. Ma i secoli sono passati e tu ti sei innamorato sempre di più mortali da quattro soldi!

-Io non sono come Zeus...

-Tu sei esattamente come Zeus! E io? Bè, sappi che io non sono Era! 

Un suono secco mi scosse da capo a piedi, poi mi riaddormentai.

Quando mi svegliai per la terza volta, mi ricordai chi ero e tutto il resto.

Adel Raicemond, quindici anni; frequentante la St. Louis School; dislessica e neo psicopatica-assassina-ammazza-cuccioli. Avevo anche un corpo, seppur dolorante.

Ero stanca, molto, e non ero sola.

Percepivo, non so come, due presenze: una alla mia destra e l'altra alla mia sinistra.

Ben presto riuscii anche ad udire le loro voci. Voci di fanciulle.

-La regina non esce dalle sue stanze da giorni.

-E il re?

-Il re le fa visita, ma rimane sempre fuori dalla porta ad aspettare che la regina gli apra. Le parla anche.

-Cosa dice?

-Le chiede perdono. Sai, per lei

-Ma ha giurato di non sapere niente!
-Bè, però ha ammesso di avere avuto una storia con una mortale.

-Povera regina.

-Già. Ho sentito dire che vorrebbe tornare a casa.

-Ma non può.

-No, ovvio. Non può abbandonare gli Inferi. Sai, il melograno...

-Bè, spero proprio che lo perdoni.

-Aveva promesso, Lerea.

-Sì, ma è l'istinto di Cronide! Non può controllarsi!

-Balle.

-Sei troppo severa, Fala.

-Sarà, ma la regina ha ragione. Lei non lo ha mai tradito.

-Tranne che per quella volta con Adone...

-E' successo secoli fa!

Lerea ridacchiò.

Qualcosa di morbido e fresco mi si posò in fronte: un panno.

-Fala...

-Mm-mm?

-Credi che sia davvero... Sì, insomma... sua figlia?

-Sì. Non si sconfigge un segugio infernale così da un momento all'altro, e poi Megera...- si interruppe.

-Megera?- la incalzò l'altra.

-Ha confessato di essersi presa cura di lei. Le ha procurato una casa, dei soldi e una scuola. Si spacciava per sua zia!

Ebbi un tuffo al cuore. Chi è che si era finta mia zia?

Non capivo la maggior parte delle cose che dicevano, anche se quell'accenno agli Inferi e al melograno non mi era nuovo...

-Ha agito da sola?

-Credeva di fare il volere del re.

-Oh, Stige!

-Già. In fondo Alecto ha agito in modo simile con Percy Jackson e Nico Di Angelo.

-A proposito! Lui sa che...

-No. Ma lo scoprirà presto.

-Chissà come reagirà!

-Tzè! Non lo accetterà mai. Lui aveva già una sorella!

-Bianca...

-Che è morta.

-Sei irrispettosa, Fala!

-E tu sei una ninfa spaurita, Lerea.

Fermi tutti! Ninfa?
 

Mentre le due prendevano a litigare, io ebbi il tempo di pensare che era tutto un sogno e che dovevo assolutamente svegliarmi.
Aprii gli occhi e cercai di mettermi a sedere, ma un dolore lancinante mi invase da capo a piedi.

Gemetti.

Le due fanciulle si arrestarono e mi guardarono.

Avevano entrambe la pelle diafana, i capelli e gli occhi neri, come le vesti, e le orecchie leggermente a punta.

-Si è svegliata...- mormorò quella di sinistra senza staccarmi gli occhi di dosso.

-Lo so, Lerea, lo vedo- rispose l'altra a denti stretti, fissandomi.

-Che facciamo?

-Continua a guardarla, presto si addormenterà.

-Stige! Che situazione!

-Non fate come se non ci fossi!- esclamai esasperata, ma mi feci male alla gola. Mi accorsi che la mia voce era stranamente roca, come se non parlassi da tanto, tanto tempo.

-Oh! Perdona la scortesia, cara!- si scusò quella che avevo capito chiamarsi Fala.

-Dove sono?- chiesi.

-Negli Inferi.

-Dove?- Per poco non saltai in aria.

-Calma, cara.
-Sono morta?- chiesi con un tremito.

-Certo che no, tesoro! Dimmi, ce l'hai un nome?

-Ma che fai? Socializzi con la mortale?- esclamò sbigottita Lerea.

-Non è una mortale! E' una mezzosangue.

-Mezzo-cosa?- chiesi. 

Fala fece per rispondermi, ma Lerea la interruppe.
-E' comunque una mezza mortale!

-Taci, Lerea!- ordinò brusca Fala.

Sobbalzammo sia io che la fanciulla a sinistra.

-Ora, cara. Sei una mezzosangue. Significa che sei figlia di una mortale e di un dio.

-Dio?

-Mai sentito parlare degli dei greci? Zeus, Era, Poseidone, Afrodite...

-Basta! Non nominarli, per carità!- la supplicò Lerea guardando il soffitto.

Fala fece un gesto infastidito con la mano, ma lanciò anche lei un'occhiata preoccupata al soffitto.

-Comunque, dicevi, cara?- mi chiese.

-Tutti sanno degli dei. Li ho studiati a scuola.

Lei ridacchiò. -Sì, ma vedi... Questo va ben oltre i quaderni e i libri.

-Cosa vuoi dire?

-Gli dei esistono. Come i mostri, le ninfe, i satiri... E i mezzosangue.

-Oookay...- risposi allontanandomi un pò.

-Non mi credi. E' comprensibile. Ma dimmi, secondo te perchè quel segugio infernale ti ha attaccata?

-Il che?

-Il grosso cane che hai messo KO- rispose Lerea.

Fala le lanciò un'occhiataccia.

-Io...- balbettai.

-Quello era un mostro, cara. I mostri uccidono i mezzosangue.

-Però...

-Eri l'unica a vederlo, vero?

Sgranai gli occhi. -Come...

-Come lo so? Perchè i mortali non riescono a vedere i mostri, grazie alla Foschia.

-La che?

-La Foschia. E' una sorta di forza magica che nasconde il nostro mondo ai mortali. I mezzosangue, ovviamente, ne sono immuni per il loro sangue divino. 

Scossi la testa. Non ci capivo più niente... O forse sì?
-Perdonami, cara. La tua dislessia e il tuo deficit dell'attenzione non...

-Come fai a sapere dei miei problemi?- chiesi, ora furiosa.

-Ecco io...- balbettò spiazzata Fala.

-Non parlare dei miei problemi!

-Ma, cara, sono perfettamente normali! Tutti i mezzosangue ne soffrono!

Aggrottai le sopracciglia, sorvolando su quel continuo "cara" che cominciavo ad odiare. -Tutti?

-Sì, tutti. E' una particolarità che vi caratterizza.

-Particolarità è un modo carino per dire difetto o stranezza.

Lei sorrise. -Non vederla in questo modo. Il tuo è un dono.

-Ma perchè?

-L'impulsività, l'iperattività, la dislessia e il disturbo da deficit dell'attenzione sono frutto del tuo sangue divino. Sono tutte cose che ti servirano per combattere, per leggere il greco antico e per vedere oltre la Foschia.

Mi accasciai al cuscino. Non mi ero neanche accorta di essermi sporsa tanto.

Avevo il fiatone e le idee mi frullavano in testa, pronte ad essere servite in un frappè di "pensieri-senza-senso-alla-Raicemond". Tutta colpa della dislessia!

E poi la storia della mezzosangue... Una parte di me urlava "sono tutte balle! Non le credere!"

Ma l'altra restava zitta e annuiva come se sapesse già tutto. Dopotutto, se fosse stata una balla, dovevo ammettere che quelle due se l'erano proprio studiata per benino!

Fala e Lerea mi guardarono con compassione.

Ma ero troppo stanca persino per arrabbiarmi: odiavo la compassione.

-Dormici su, cara- mi consigliò Fala sistemandomi i cuscini.

Lerea si fece avanti con un calice dorato, dove all'interno si trovava un liquido verde e splendente.

-Che cos'è?- chiesi.

-E' nettare divino. Assume un colore, un odore e un sapore diverso per ogni persona.

Annuii e lo bevvi.

Sapeva di gelato all'anguria: quello che mangiavo sempre insieme a Jenny ed Elinor.

-Quanto tempo è passato da... dalla...

-Dalla caduta?- mi venne in aiuto Fala. -Cinque giorni, cara.

Sospirai. A breve saebbe stata la vigilia di Natale ed io ero del tutto sparita dalla circolazione.

-Ora riposa, cara. Ci vediamo domattina- mi salutò Fala.

Lerea mi accarezzò una mano e la seguì.

-Aspettate!

Si fermarono.

-Quale... Chi è il mio genitore divino?

Si scambiarono un'occhiata. -Tuo padre è il re degli Inferi- rispose Lerea.

Setacciai il reparto del mio cervello che riguardava i miti greci. Mi erano sempre piaciuti, anche se faticavo a ricordarli tutti... Ma quello era facile.

-Ade...- mormorai.

-E tu come ti chiami, cara?- domandò Fala.

-Adel.

-Oh, Stige! Questo è un segno!- esclamò Lerea, quindi uscirono, mentre io crollavo in un sonno senza sogni, per fortuna.



Angolo Autrice
Ma quanto vi adoro?! Assai.
A neanche 24 ore dalla pubblicazione del primo capitolo già 103 visite e 7 recensioni *^* !
*Momento di gloria*
E io vi ripago con questo secondo capitolo!! Che ve ne pare? Gli dei hanno deciso di assistermi in questa impresa, e ne sono uscita vincitrice MUAHAHAH!

Ok, ora angolo delle domande:
-Quanto odiate Fala e il suo cara?
-Quanto amate Lerea e il suo Oh Stige?
-Quanto adorate Ade e Persefone?! Io moooooooooooltissimo!!

Niente di eclatante in questo capitolo, a parte il fatto che Adel ha scoperto di avere per genitore il dio più fig... Ehm, il dio più giusto e interessante di tutti. Ovviamente io avrei reagito con i salti di gioia o con un pezzo di deliranza urlando "E' il giorno Gioigloriosooo!"
Ma ad ognuno il suo, giusto?

Vi anticipo già rispondendo ad una domanda che vi starete ponendo tutti -almeno io me la porrei-:
Sì, sono Fala e Lerea e trovare Adel. Dopotutto il "Oh, Stige!" è messo lì per un motivo.

Voi siete, oltre che meravigliosi, anche trooooppo intelligenti, e ovviamente io sarei stata l'unica a non capire che Adel era palesemente figlia di Ade. Ma dettagli...

Adel: Io non lo avevo capito.
Io: Tu non hai letto Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo.
Fantasiiana: Io sì!
*Ignora*
Adel: Esisteva già un libro con le istruzioni?! O.O
*Scuote testa*
Fantasiiana *mormora*: Sicura che sia figlia di Ade e non di Apollo?
Apollo: Ehi!
Io: E tu che ci fai qui?
Apollo: Salutino veloce. Ah! Momento haiku!
Fantasiiana: Oh, dei! Ci risiamo...
Adel: Cos'è un haiku?
Fantasiiana: Lo scoprirai presto.
Io: Ve lo risparimo, lettori. A presto!
  
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