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Autore: Zeeta_    28/11/2013    2 recensioni
Prima classificata (a pari merito con vul95) al contest "X // Y ~Quando il Genderbend incontra Inazuma Eleven~" indetto da Melabanana_
Sono tornata dopo secoli con una Fanfiction scritta per una adorabile contest indetto da Cami e Roby. La mia è una one-shot senza troppe pretese, incentrata sulla FudoFuyu con accenni Taiichi. Ho deciso di applicare (?) il gender!bender a Fuyuka, facendola diventare un ragazzo -nella mia fic sarà sempre chiamato Fuyuki-.
Diciamo, che ho voluto fare qualche piccolo esperimento. Spero sia riuscita una cosa gradevole da leggere, leggera e ben resa, e che possa interessarvi c':
Vi invito ad entrare~
-Alle
~ ~ ~
[Dal testo]
«Comunque, Fuyuki, noi non ci sposeremo. Voglio dire, non è qualcosa di certo.»
«Perché no?»
«Perché le nozze gay non sono legali.»
«Da ragazzino non t’importava molto delle leggi…»
«Da ragazzino; ora sono un uomo maturo.»
«Be’, uomo maturo, io credo che in breve tempo le nozze omosessuali diventeranno legali, sai?»
«Sì, forse, ma non è certo.»
«In effetti, no: non è certo. Tuttavia, esistono altre strade.»
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Caleb/Akio, Camelia/Fuyuka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Gender Bender
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Autore/i:  Little Holly –ovvero Alle c:-
Genere: Slice of life, Fluff, Romantico
Pairing: Fudou Akiou x Male!Fuyuka Kudou
Eventuali note d'autore: Allora, tante cose da dire e poco tempo per dirle. Ho deciso di ambientare questa shot nel GO, come periodo, un po’ per avere la possibilità di avere un contesto più definito, un po’ perché volevo mettermi alla prova con personaggi non adolescenti. C:
Non sono certa di quanto possa essere bella la shot, ma so che è mia. È mia perché ha molte caratteristiche del mio stile, che queste siano positive o negativa, ed è mia perché so che mi sono impegnata per realizzarla. Sono molto contenta di aver partecipato a questo contest: mi sono davvero data una motivazione mi sono impegnata. È una shot semplice, senza troppe pretese. Ho cambiato millemila versioni, ho cambiato tre possibili finali, ho controllato un sacco di volte e corretto. Mi aspettavo qualcosa di diverso? Forse, ma devo dir la verità: mi piace come è saltata fuori. C:
Colgo l’occasione per ringraziare Cami e Roby, che mi hanno dato al possibilità di partecipare a questo contest, concedendomi anche una proroga. Un grazie speciale va anche alla mia Yuu/Ursy, che mi ha fornito un nome maschile per Fuyuka. …e grazie anche a mia madre, che mi ha dato la possibilità di andare a dormire più tardi per finire la shot, che si è informata su ciò che stavo scrivendo, che, se le avessi dato la possibilità, mi avrebbe revisionato la shot e che mi ha preparato la cioccolata calda.
Beh, che dire? Auguro buona fortuna a tutti gli altri partecipanti~
Grazie a chi leggerà c:
 
Questione di zuccherosità≈
 

 
Il pallido sole invernale tentava di far trapelare i suoi raggi fra le nuvole grigiastre. La città, sebbene fossero già le dieci del mattino, sembrava immersa in un sonno profondo e lungo, simile ad un letargo. In strada, nonostante si fossero prese le giuste precauzioni e si fossero usati i migliori rimedi, sull’asfalto si era formata una sottile lastra di ghiaccio che rifletteva i deboli raggi solari.
Nei giardini, totalmente ricoperti da uno strato di soffice e candida neve, soltanto pochi bambini pieni di voglia di giocare –e piuttosto resistenti al freddo- inscenavano “grandi guerre” di palle di neve, costruivano goffi e buffi omini ghiacciati o si buttavano e rotolavano con vivacità nello strato freddo che ricopriva il suolo.
Davanti a quelle scene di semplice serenità, il giovane Fuyuki Kudou lasciò che sul suo viso si dipingesse un’espressione felice, spensierata.
Dopo qualche minuto, il ragazzo spostò lo sguardo sulla tazza di cioccolata calda ancora fumante che aveva tra le mani. Lasciò che il profumo di cioccolato gli penetrasse nelle narici, fino ad infondergli una gradevole sensazione di dolcezza, zuccherandogli le papille gustative; sorseggiò poi la bevanda lentamente, per godersi quegli istanti di pace.
Si girò pochi istanti dopo, attirato da passi veloci e pesanti, provenienti dalle scale.
«Si è svegliato» mormorò fra sé e sé, per poi dire ad alta voce, con tono allegro, un affettuoso: «Buongiorno, Akiou-kun!»
«Non è un buon giorno. Non sarà mai un buon giorno, finché questa fottotussima bufera di neve andrà avanti» ringhiò l’altro, entrando nella graziosa cucina in cui si trovava Fuyuki.
Kudou inclinò il capo d’un lato e incurvò la bocca in una smorfia leggermente perplessa.
«Akiou, in realtà ora non sta nevicando» disse, indicando con un cenno della testa le finestra, poi proseguì: «E, poi, non è così male. È stata una cosa inaspettata, sì, ma è rilassante vedere la città addormentata, coi fiocchi di neve che scendono e si posano con ritmo lento e delicato e----» la voce lieve di Fuyuki venne completamente sormontata da quella più forte e profonda dell’altro.
«Sai cos’è maledattamente lenta? La connessione di questo cazzo di telefono. Non riesco più a trasmettere dati, ricevere chiamate o collegarmi ad internet!»
Fu un’interruzione aggressiva, quella di Akiou, ricca di imprecazioni e piuttosto somigliante ad un grido, dato l’alto volume della voce.
Fuyuki lo guardò negli occhi, con un lume di rimprovero nell’espressione e nello sguardo.
«Scusa, non era mia intenzione» biascicò appena Fudou, continuando però ad imprecare a bassa voce contro lo smartphone.
«Non dare tutta la colpa al tuo cellulare, Akiou» ridacchiò Kudou. «A causa della neve, è interrotta buona parte del traffico dati di qualsiasi mezzo di comunicazione» e così dicendo, si portò alla bocca la tazza di cioccolata e ne sorseggiò ancora un po’, socchiudendo i grandi occhi azzurri.
«Fuyuki, questo è un modo “carino” per dirmi che non va neppure la TV?» domandò Fudou con fare vagamente ironico, consapevole del fatto che la risposta sarebbe stata affermativa.
Difatti, l’altro annuì, aggiungendo in un soffio: «Ma va bene anche così, no?»
Probabilmente, Akiou non lo sentì, per continuò a fissare la scritta LOADING sul display del suo telefonino, immobile.
Per qualche istante, l’unico suono udibile nella stanza fu il ticchettio preciso e ininterrotto dell’orologio, poi Fudou cominciò a picchiettare nervosamente le dita sulla superficie e lucente del tavolo, arricchendo la cucina di un nuovo suono.
All’improvviso, si alzò, sbuffando, con gli occhi fissi sull’avviso apparso per l’ennesima volta sul suo telefonino: “ASSENZA DI RICEZIONE”; poi si avvicinò con passo rapido alla credenza ed inizio a cercare il necessario per prepararsi una bevanda calda, possibilmente ricca di proprietà rilassanti.
Vedendo il fidanzato piuttosto indeciso nella scelta della tisana, Kudou gli si affiancò, porgendogli la tazza di cioccolata calda che ancora emanava fumo.
«Non al bevo tutta, sai?»
L’altro lo fissò un attimo, sbattendo le palpebre.
«Okay» si limitò  a rispondere.
«Andiamo un po’ in salotto, sul divano?» domandò poi Fuyuki, sorridendo amabilmente. Fudou annuì.
Si sedettero entrambi sui morbidi cuscini aranciati del loro sofà, Kudou appoggiato sul petto dell’altro, il quale sorseggiava svogliatamente la cioccolata calda. Fra i due, scese una seconda volta il silenzio, ma non era affatto una sensazione spiacevole. Era un silenzio dolce, lieve, rilassato.
Fudou si chiedeva da tempo quale potere avesse il suo ragazzo, che riusciva a calmarlo in pochi istanti, che quasi riusciva a fargli apprezzare quella –fottotussima- neve. Lo guardò un attimo, teneva ancora la testa posata sul suo corpo, aveva chiuso gli occhi.
Akiou bevve un sorso di cioccolata, scottandosi la lingua.
«Scotta ancora» mugolò appena, un poco scocciato.
«Sai cosa sarebbe bello, adesso?» chiese d’un tratto Kudou, alzandosi a sedere.
«Che questa schifo di neve si sciogliesse?» rispose Akiou, in un tono traboccante di ironia.
Fuyuki scosse la testa, incurvando le labbra in un sorriso che pareva nascondere amarezza.
«Non mi riferivo al meteo; parlavo di noi» fece una piccola pausa, durante la quale abbassò gli occhi e cominciò a fissare il pavimento, poi riprese: «Volevo dire che, a questo punto, sarebbe bello sposarci.»
Fudou si limitò a proferire un semplice “Mh” che Fuyuki non riuscì minimamente a decifrare.
«Ma non si può; eh, Akiou?» domandò pochi istanti dopo, senza aspettarsi una risposta, nel tentativo di far cadere l’argomento.
Fudou fece un cenno di assenso, con le gote lievemente arrossate.
«Devi andare al lavoro anche oggi, con ‘sto tempo di merda?» chiese poi lo stesso Fudou, per evitare che tra lui e Kudou cadesse un pesante (e imbarazzante) silenzio. Fuyuki annuì, poi aggiunse: «Se non vado, Taiyou farà impazzire tutto l’ospedale. Non posso permettermi di stare a casa...»
Akiou sbuffò, commentando con un secco «Che palle.»
Fuyuki si lasciò scappare una lieve risatina, probabilmente falsa.
I due iniziarono a chiacchierare di cose banali, commentando più volte la neve, che aveva ripreso a scendere copiosa, o la cioccolata calda, che sembrava non volersi raffreddare. Passarono in questo modo una buona mezz’ora, stando ben attenti a non ricadere nell’argomento “matrimonio”, sino a quando non arrivò per Fuyuki il momento di dirigersi al lavoro.
Non appena Fudou sentì la porta di casa che, scricchiolando, si chiudeva, gettò la testa all’indietro sospirando sollevato.  
 
Kudou uscì dall’ospedale alle undici e mezza di sera, esattamente un’ora dopo la fine del suo turno. Era stata certamente una giornata pesante, quella. Trovare Taiyou, nascosto in una delle numerose stante d’ospedale, era stata un’impresa e riuscire a portarlo nella sua camera fu un vero e proprio miracolo. Come se non bastasse l’animo agitato di Amemiya, aveva ripreso a nevicare con forza ed insistenza, per tanto, muoversi a piedi era davvero difficile e faticoso.
Fuyuki si strinse nella giacca, tremando, e iniziò a camminare, trascinando quasi i piedi. Il vento gelido gli aveva arrossato il viso e la neve gli aveva bagnato ogni centimetro dei vestiti, aumentando la sensazione di freddo che provava.
Arrivò alla sua meta a mezzanotte passata, stremato, infreddolito e con la giacca totalmente ricoperta di neve.
«Sei in ritardo» lo “accolse” la voce del suo ragazzo, con un tono che sembrava quasi di scherno, appena mise piede in casa.
«L-lo s-so» balbettò, togliendosi il giaccone fradicio e sfregando velocemente le mani sulle braccia, nel tentativo di scaldarsi.
«Non dirmi che ci hai messo più di un’ora e mezza per fare il tragitto fino a qui» disse Fudou, avvicinandosi all’altro.
«No; ho finito il turno un’ora dopo rispetto al previsto.»
Akiou alzò un sopracciglio e assunse un’aria interrogativa.
«Taiyou?» gli chiese poi, con un sorrisetto beffardo stampato in volto.
«Sì» confermò Fuyuki. «Era più agitato del solito. Voleva andare a giocare a calcio in mezzo alla neve e impedirglielo è stato molto, molto complicato.» Sospirò.
«Quel ragazzino ti sta esaurendo, Fuyuki. Ti manderà dritto dallo psichiatra, lo sai? È un agente erosivo bestiale per i tuoi nervi, li sta incenerendo.»
Kudou scosse la testa.
«È vero che Taiyou è un paziente difficile da gestire, ma, sinceramente, mi fa piacere vedere un ragazzino così vitale e pieno di speranza, anche di fronte alla malattia. Preferisco che si infili nella stanza di qualche altro ricoverato, piuttosto che se ne stia immobile, in uno stato di semi-incoscienza, con una flebo attaccata al braccio» commentò Fuyuki, con voce seria.
Fudou alzò le spalle.
«Sai, Akiou, credo che Taiyou sia gay» disse dopo un paio di minuti Kudou, senza che ci fosse un vero e proprio motivo per parlare.
«Eh?» disse l’altro, di rimando, piuttosto spaesato.
«Credo che abbia una specie di cotta per un altro ricoverato, Tsurugi Yuuichi» proseguì il suo discorso, senza degnare di uno sguardo il fidanzato. «Insomma, me ne parla spesso. Molto spesso, ultimamente. Ed è sempre sorridente, quando, per un motivo o per l’altro, si parla di quel ragazzo. E si accende una luce molto particolare, nei suoi occhi. Potrei anche sbagliarmi: si tratta pur sempre di Taiyou, magari i suoi atteggiamenti sono dovuti soltanto al fatto che Yuuichi giocava a calcio, prima del suo incidente.»
«Io credo che potresti avere ragione: solitamente, hai occhio per certe cose» commentò semplicemente Fudou, alzando un po’ il mento, poi aggiunse: «Ah, allacciandomi a ciò che dicevi questa mattina, sì.»
Fuyuki si voltò verso l’altro, con un’aria smarrita.
«La cosa del matrimonio, intendo» biascicò «Forse, non sarebbe così male sposarsi» concluse, abbassando sempre di più il tono di voce.
Kudou si sorrise con dolcezza «Intendi dire che ci sposeremo?» domandò poi, speranzoso.
Akiou annuì, incrociando le braccia al petto, nel tentativo di mantenere una posizione “forte”, poi aggiunse: «La tua zuccherosità ha qualcosa che mi piace, in fondo
 
«Comunque, Fuyuki, noi non ci sposeremo. Voglio dire, non è qualcosa di certo.»
«Perché no?»
«Perché le nozze gay non sono legali.»
«Da ragazzino non t’importava molto delle leggi…»
«Da ragazzino; ora sono un uomo maturo.»
«Be’, uomo maturo, io credo che in breve tempo le nozze omosessuali diventeranno legali, sai?»
«Sì, forse, ma non è certo.»
«In effetti, no: non è certo. Tuttavia, esistono altre strade. Possiamo sposarci una nazione estera, oppure ricorrere al DP.»
«I-il DP non è un matrimonio!»
«No, ma è una convivenza legalizzata che fornisce molti diritti. Insomma, Akiou, per ora noi non conviviamo: tu sei un semplice ospite in casa mia.»
«Fuyuki, dove cazzo vuoi arrivare?»
«Non voglio arrivare da nessuna parte: tu hai iniziato il discorso, Akiou.»
«… fanculo a te e alla tua zuccherosità.»
 
 
Magnifico angolo di una piccola Holly~
Concludo con questo mini-angolino facendo un bell’applauso (?) a chi è arrivato fin qui e invito chi ne ha voglia a lasciarmi un commento sula storia, anche semplice: apprezzo ogni vostra opinione. C:
Dico anche che ero indecisissima sul finale, alla fine ho deciso di inserire quel semplice dialogo, senza “farcirlo” di descrizioni, perché risultava troppo pesante. Spero che sia una cosa apprezzabile e che non sia troppo semplice ;u;
So di essere andata un po’ OOC in entrambi i personaggi, ma che ci posso fare? ^^’’ È dura beccare l’IC. Poi non volevo rendere Fuyuki troppo effemminato, ecco---
Ah, nella prima parte, quando Fudou interrompe Kudou e questi lo costringe con un sguardo (?) a chiedergli scusa, si tratta di un mio headcanon della coppia. Fuyuka (o Fuyuki) riesce sempre a far scusare Akiou c’:
…stavo per scordarmi la cosa più importante! –Alle è cretina-
Il DP, nominato nel dialogo finale, è una forma di legalizzazione della convivenza (DP-Domestic Partnership) per le coppie dello stesso sesso adottata dal Giappone. Almeno secondo ciò che si trovava in Wikipedia sotto la voce “Diritti LGBT in Giappone” :’D
Spero di non aver detto una cavolata totale. E spero di non aver fatto errori!
Ora evaporo: è tardi.
Au revoir~
Little Holly // Alle

 
   
 
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